Il Governo sta iniziando le discussioni circa la Legge di Bilancio. Tra le misure che pare siano confermate c’è il superbonus, che scende dal 70% al 65%, e il bonus ristrutturazione, che dal 2025 varrà il 36% su un totale di 48.000 euro di spesa al posto degli attuali 48% su un totale di 96.000 euro.
Tuttavia, sembra, che invece, non vengano riconfermati per il 2025: l’ecobonus; il sismabonus; il bonus verde e il bonus arredi. A rischio anche il bonus mamma. Non verrà prorogato il bonus tv e decoder.
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Taglio ai bonus fiscali ‘inutili’: una necessità?
Due sono i punti fermi sui cui il Governo Meloni vuole proseguire: prorogare il taglio del cuneo fiscale anche per il 2025 e ritoccare ancora le 3 aliquote Irpef. Senza dimenticare anche la maxi agevolazione per chi assume. Però il problema è sempre lo stesso: la ‘coperta’ delle risorse a disposizione è troppo corta e vanno reperiti fondi in un qualche modo. E così si sta pensando a ridurre i bonus fiscali.
Marco Osnato, presidente della commissione Finanze alla Camera, nei giorni scorsi ha infatti dichiarato che c’è “una selva importante di incentivi, bonus, deduzioni“, alcuni dei quali hanno valore, “come le deduzioni delle spese mediche“, mentre altri “appaiono come spese clientelari che non hanno più ragione di esistere“. Questo novero va quindi sfoltito per trovare risorse per la prossima legge di bilancio.
Già l’anno scorso si era parlato di eliminare le detrazioni inutili ma poi non se n’è fatto nulla. Ora il tema torna d’attualità se pensiamo che le stime parlano di 625 agevolazioni nei settori più disparati, che l’anno scorso sono costati allo Stato ben 105 miliardi di euro, ma l’elenco può allungarsi ancora a seconda di come si considerano. Secondo un dossier del Senato lo scorso anno si parlava in realtà di 740 sconti.
Quali detrazioni potrebbero restare intaccate
Alcune detrazioni sono considerate troppo importanti per poter essere tagliate, potrebbero però essere riviste in un qualche modo. Alcune, tra l’altro, riguardano categorie ristrette di persone. Molte sono dedicate a meno di 30mila persone in tutto, anche perché tutti i governi negli anni hanno inserito nuove agevolazioni per gruppi specifici.
Ci sono sconti fiscali che costano meno di 10 milioni di euro all’anno, quindi cancellarli avrebbe un impatto ridotto sulla cittadinanza, ma per arrivare a un risparmio importante bisognerebbe eliminarne molti. La stima è che ci siano 145 in tutto, dal valore complessivo di appena 400 milioni di euro. Per arrivare però a somme significative, quindi, bisognerebbe mettere mano ad alcune delle detrazioni più grandi. La riforma fiscale del governo Meloni, però, ha anche stabilito di non toccare quelle su lavoro, pensione, impresa, famiglia, salute, disabilità, arte, cultura, ambiente, ricerca, istruzione e innovazione. Insomma, quasi tutte. Non saranno toccate, in definitiva, le tax expenditures (ovvero tutte le agevolazioni e le esenzioni fiscali che permettono di abbattere le imposte dovute).
Una delle soluzioni praticabili, al vaglio dell’Esecutivo, sarebbe di ‘tagliare’ le detrazioni direttamente quando vengono scalate dall’Irpef. In pratica, si tratterebbe di una riduzione ‘lineare’ degli sconti fiscali, e quindi un aumento dell’imposta da versare. Lo stesso sistema già utilizzato quest’anno per i redditi sopra i 50mila euro, con una riduzione da 240 euro per ‘compensare’ il calo dell’Irpef. Un meccanismo che ora potrebbe essere esteso a tutti, anche se in misura ridotta.
Quando si avranno notizie certe
Per il momento si possono fare solo ipotesi. Per avere notizie più certe bisognerà attendere almeno qualche giorno. Gli ultimi giorni di agosto sono infatti fissate le consultazioni per la prossima manovra e si parlerà anche della razionalizzazione della spesa pubblica. Si tratta del più importante e complesso impegno post feriale per il Governo.
Solo allora, probabilmente, potremo sapere quali saranno i bonus che, in concreto, verranno tagliati.
La cosa certa è che il Governo sta seriamente pensando ad una revisione complessiva del sistema di agevolazioni sulla casa, sia alla luce di tutta la problematica generata dal superbonus sia con riguardo alla recente direttiva Ue sulle case green. Si assisterà ad un lavoro di ridefinizione ‘tout court’, anche in merito alle modalità di accesso a queste misure. Ma anche in questo caso, per conoscerne meglio i contorni, dovremo attendere la discussione sulla manovra finanziaria.
Conclusioni
Lo sguardo è proiettato alla prossima Manovra Finanziaria e, per poter trovare le risorse necessarie, devono essere effettuati tagli su ciò che allo Stato costa troppo. Si sta dunque pensando di tagliare alcuni bonus, a partire dalle detrazioni fiscali.
Quelle su cui l’Esecutivo interverrà saranno tutte quelle spese che ritiene di minore importanza, oltre a voler effettuare una revisione complessiva dei bonus sulla casa. Per avere contezza però dei tagli concreti che l’Esecutivo intende effettuare occorrerà attendere l’inizio della discussione sulla legge di bilancio prevista gli ultimi giorni di agosto.