Attualmente l’ente previdenziale INPS ha avviato una serie di controlli su alcuni sussidi erogati a determinate categorie di cittadini. In particolare vengono effettuati controlli per verificare lo stato reddituale dei beneficiari di assegni sociali e di invalidità. Entrambe le misure infatti sono disponibili rispettando ogni anno alcuni requisiti di redditività.
L’INPS presuppone che attualmente ci siano almeno 36.763 posizioni irregolari, ovvero che non hanno confermato il proprio stato reddituale attuale. Per non perdere gli assegni sociali o di invalidità, bisogna regolarizzare la propria posizione dichiarando il reddito percepito all’ente previdenziale.
Cosa sono gli assegni sociali e di invalidità
Gli assegni sociali e quelli di invalidità sono prestazioni di sostegno al reddito erogate direttamente dall’ente previdenziale INPS, ai soggetti beneficiari che si trovano in specifiche condizioni. Si tratta quindi di erogazioni disponibili unicamente per chi rientra entro certi requisiti, dichiarati dall’ente previdenziale.
Per ciò che riguarda gli assegni sociali, si intendono delle erogazioni in denaro corrisposte ai cittadini italiani e stranieri residenti in Italia, che si trovano in determinate condizioni economiche, ovvero con redditi inferiori ad una certa soglia. In questo caso si tratta di un sussidio di natura provvisoria, ovvero ogni anno viene effettuata una verifica per determinare i presupposti per poter ricevere il beneficio.
Il beneficio può ammontare a qualche centinaia di euro ogni mese, in misura intera per soggetti che non possiedono reddito, o che hanno un reddito inferiore ad una certa soglia. Viene anche corrisposto in misura ridotta sulla base del rapporto tra reddito percepito e entità stessa del sussidio.
Per ciò che riguarda invece l’assegno per gli invalidi civili, si tratta di un aiuto aggiuntivo corrisposto a chi si trova in una condizione di riduzione parziale della capacità lavorativa, almeno dal 74%, e con un reddito inferiore alle soglie previste dalla legge. Anche in questo caso viene corrisposta al beneficiario una somma mensilmente, agli invalidi parziali, tra 18 e 67 anni, in base ai requisiti di salute previsti dalla legge.
Anche su questo sostegno è prevista una erogazione mensile di qualche centinaia di euro, ed è impostato un limite annuo di reddito per poterlo ricevere. In alcune condizioni è possibile perdere questo sostegno, e lo stesso vale per gli assegni sociali, ovvero principalmente se decade il rispetto dei requisiti.
I nuovi controlli INPS
In questo periodo l’INPS sta effettuando tutta una serie di controlli finalizzati a verificare se le erogazioni di alcune prestazioni vanno a buon fine oppure se i sussidi vengono corrisposti a soggetti che non ne hanno diritto. Si tratta di controlli periodici volti a eliminare possibili situazioni di percezione illecita, oppure per verificare la correttezza delle erogazioni.
Un esempio riguarda i controlli che attualmente l’ente previdenziale sta portando avanti sulle pensioni che vengono erogate ai cittadini residenti all’estero. Anche per le pensioni di invalidità e per gli assegni sociali scattano le verifiche, che potrebbero portare molti percettori a perdere i sussidi.
L’INPS ha invitato con una comunicazione apposita i percettori di questi sostegni ad indicare qual è l’effettivo reddito cumulato durante l’anno, per verificare se rientrano effettivamente tra i possibili beneficiari oppure se ci sono degli errori o atti illeciti.
Sia gli assegni di invalidità civile che l’assegno sociale sono misure che vengono erogate sulla base dell’effettivo reddito percepito dal soggetto richiedente, per cui al variare di quest’ultimo, può venire meno la sussistenza del requisito per l’accesso al sostegno. Percepire un assegno di questo tipo quando non se ne ha il diritto è un’azione in tutto e per tutto perseguibile, per cui ci si può trovare di fronte a sanzioni per le violazioni.
Chi deve comunicare il proprio reddito
Nello specifico, l’INPS invita a comunicare il proprio reddito effettivo percepito a una serie di soggetti che percepiscono misure di previdenza sociale, come ad esempio:
- Pensione di inabilità;
- Assegno mensile di assistenza;
- Assegni sociali;
- Pensione per sordi;
- Pensione per ciechi civili.
Si tratta in tutti i casi di sussidi legati ad una condizione di disagio, di salute ed economico. Per cui se da un lato è obbligatorio documentare la sussistenza effettiva di una condizione di salute grave, attraverso certificati medici, dall’altro lato è anche obbligatorio comunicare la propria situazione reddituale.
I controlli INPS si riferiscono in particolare alle prestazioni erogate dal 2018, e si parla almeno di 36.763 posizioni irregolari, ovvero di soggetti che non hanno presentato, per quell’anno, le seguenti dichiarazioni:
- La dichiarazione dei redditi 2019;
- La comunicazione all’INPS sulla situazione reddituale effettiva;
- Comunicazione INPS sulla situazione reddituale dopo eventuali solleciti.
L’INPS ha dichiarato che se queste comunicazioni non verranno inviate tempestivamente, in modo automatico le misure percepite decadranno per queste persone. Ad oggi quindi sono almeno 36.763 persone che rischiano di perdere questi sussidi, a causa di atti illeciti, dimenticanze, oppure errori.
Come fare a non perdere queste misure
Come fare per non perdere le misure viste fino ad ora? Risulta obbligatorio prima di tutto rientrare nei requisiti dovuti per le misure. Prendiamo in considerazione ad esempio questi due sostegni:
- Assegni sociali: vengono generalmente sospesi se il percettore soggiorna all’estero per più di 29 giorni, e dopo un anno la prestazione è revocata. Viene anche sospesa se si superano i 5.983,64 euro di reddito, per un componente singolo nel nucleo, o 11.967,28 euro in caso di soggetti coniugati. Si perde anche se vengono meno i requisiti socioeconomici e di residenza in Italia;
- Assegni di invalidità: questi sussidi si possono perdere, da normativa, se si supera il limite di reddito di 4.931,29 euro, e se si perdono le condizioni di salute necessarie a ricevere la misura.
Attualmente l’INPS quindi ha disposto questi controlli per verificare la sussistenza dei requisiti reddituali per accedere alla misura, per cui l’ente invia una raccomandata a tutti gli interessati per richiedere di comunicare lo stato reddituale prontamente.
La comunicazione deve essere effettuata dal cittadino entro 60 giorni dal momento della notifica da parte dell’INPS, altrimenti l’ente procede alla sospensione dei pagamenti. Dopo altri 120 giorni, la misura viene revocata in via definitiva.
Per non perdere l’accesso alle misure, se si è in regola secondo i requisiti, è possibile accedere al portale ufficiale INPS con una credenziale digitale come lo SPID, cercando la voce “ricostituzione pensione” e la voce “reddituale”, oppure chiedere il supporto di un ufficio preposto come un patronato.