Nella Risposta all’interpello n.407 del 31 Luglio, l’Agenzia delle Entrate offre chiarimenti in merito ai soggetti non residenti chiamati all’eredità, andando ad analizzare il focus principale relativo alla mancata attribuzione di un codice fiscale valido dell’erede non residente, violando in parte l’art. 4 che prevede documenti utili ai fini della presentazione della dichiarazione di Successione. 


Nel presente articolo vogliamo discutere le procedure relative alla successione per coloro che risiedono all’estero e non possiedono un codice fiscale italiano, tale situazione può risultare complicata, ma le regole sono state chiarite dalle Entrate italiane in risposta all’interpello n. 407 del 31 luglio.

L’interpello 

Il richiedente, un cittadino siriano residente all’estero, si trova ad affrontare la successione del suo fratello, cittadino italiano residente in Italia, secondo la legge italiana. Il defunto non ha figli diretti, ed i chiamati all’eredità sono la madre, due fratelli (tra cui il richiedente) e due nipoti, figli di un terzo fratello deceduto. Nessuno di loro è cittadino italiano, né ha mai risieduto o avuto un domicilio in Italia o un codice fiscale italiano, ad eccezione del richiedente.

Il richiedente ha l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e il diritto di farlo tempestivamente per evitare sanzioni. Inoltre, la dichiarazione è necessaria per trasferire la proprietà di beni immobili e conti correnti precedentemente appartenuti al defunto, dei quali l’erede ha diritto di prendere possesso entro i limiti della sua quota. Tuttavia, il richiedente si trova di fronte a un ostacolo: la dichiarazione di successione non può essere presentata fisicamente senza un codice fiscale valido per tutti i chiamati all’eredità.

Status di cittadino straniero

Il cittadino straniero non avendo un codice fiscale italiano si trova nella posizione apparente di non poter adempiere ai suoi obblighi per poter presentare la dichiarazione di Successione secondo la normativa Italiana. 

ll concetto di “codice fiscale” o un sistema equivalente esiste in molti paesi in tutto il mondo. Tuttavia, il nome, la struttura e i dettagli specifici possono variare notevolmente da un paese all’altro. Questi codici servono a identificare i contribuenti e a monitorare le loro attività fiscali.

Si comprende bene come sia possibile per soggetti non residenti in Italia, non avere un codice fiscale identificativo che possa essere riconosciuto tale dai nostri sistemi informatici. 

Secondo l’art. 29 del D.Lgs del 31 Ottobre 1990, n. 346, il richiedente ha l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione, in modo da poter subentrare al de cuius nei suoi rapporti e nel possesso dei beni, per la quota parte a lui spettante. 

La precisazione dell’Agenzia delle Entrate

Le Entrate specificano che, in conformità all’articolo 7, comma 4, del decreto legislativo sopra citato, l’imposta sulla successione è calcolata considerando come eredi coloro che non hanno rinunciato all’eredità fino a quando questa non è stata accettata da tutti i chiamati.

L’ufficio tassazione liquida l’imposta sulla successione basandosi sulla dichiarazione che deve essere presentata entro dodici mesi dall’apertura della successione. Ai sensi dell’articolo 28 dello stesso decreto, sono obbligati a presentare la dichiarazione i chiamati all’eredità e i legatari. Se più soggetti sono obbligati alla stessa dichiarazione, questa non è considerata omessa se presentata da uno solo. Inoltre, i chiamati all’eredità e i legatari sono esonerati dall’obbligo della dichiarazione se rinunciano all’eredità prima della scadenza.

Eventi successivi alla presentazione della dichiarazione

Se dopo la presentazione della dichiarazione sopravviene un evento che modifica la devoluzione dell’eredità o l’imposta dovuta, i soggetti obbligati devono presentare una dichiarazione sostitutiva o integrativa.

La dichiarazione di successione deve includere le generalità, la residenza e il codice fiscale dei chiamati all’eredità e dei legatari, nonché il loro grado di parentela con il defunto e le eventuali accettazioni o rinunce.

Termina della presentazione del Codice fiscale

L’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, stabilisce che coloro che sono tenuti a fornire il numero di codice fiscale di altri soggetti hanno il diritto di ricevere tale numero da parte di questi ultimi. 

Se questa comunicazione non arriva almeno dieci giorni prima della scadenza dell’obbligo, è possibile rivolgersi direttamente all’Amministrazione finanziaria, utilizzando anche mezzi telematici.

Soluzione al caso

Il soggetto obbligato alla presentazione della dichiarazione di successione, può presentare la stessa anche in assenza di un codice fiscale idoneo se comunica tempestivamente tutti gli altri dati elencati dall’art. 4.

Pertanto ai sensi dell’art. 6 comma 2 l’obbligo di indicazione del codice fiscale per i soggetti non residenti si intende adempiuto con la sola indicazione dei dati di cui al richiamato art.4 e dunque per i soggetti persona fisica sarà necessario indicare: nome, cognome, luogo e data di nascita e domicilio estero. 

In sintesi, le regole relative alla dichiarazione di successione per i chiamati all’eredità non residenti senza un codice fiscale italiano sono state definite, e il richiedente deve indicare i dati necessari per adempiere agli obblighi fiscali e alla corretta devoluzione dell’eredità.

Domande frequenti

Qual è l’oggetto principale dell’articolo riguardo alla successione per i non residenti in Italia chiamati all’eredità?

L’articolo offre chiarimenti e una soluzione pratica alle procedure relative alla successione per coloro che risiedono all’estero e non possiedono un codice fiscale italiano. Si concentra sulla sfida principale legata alla mancanza di un codice fiscale valido per gli eredi non residenti.

Quali sono i dettagli del caso specifico descritto nell’articolo?

Il caso specifico coinvolge un cittadino siriano residente all’estero che deve affrontare la successione del suo fratello italiano residente in Italia. Il defunto non ha figli diretti, e i chiamati all’eredità includono la madre, due fratelli (tra cui il richiedente) e due nipoti, nessuno dei quali è cittadino italiano o possiede un codice fiscale italiano.

Quali sono gli obblighi e i diritti del richiedente in questa situazione?

Il richiedente ha l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e il diritto di farlo tempestivamente per evitare sanzioni. La dichiarazione è necessaria per trasferire la proprietà di beni immobili e conti correnti ereditati. Tuttavia, il richiedente si trova di fronte a un ostacolo, poiché la dichiarazione di successione richiede un codice fiscale valido per tutti i chiamati all’eredità.

Quali sono le soluzioni proposte nell’articolo per affrontare il problema del mancato codice fiscale italiano?

Secondo l’articolo 29 del decreto legislativo del 31 ottobre 1990, n. 346, il richiedente può presentare la dichiarazione di successione anche in assenza di un codice fiscale valido, comunicando tempestivamente tutti gli altri dati richiesti, come nome, cognome, luogo e data di nascita e domicilio estero, per adempiere agli obblighi fiscali.

Quali sono gli altri punti importanti evidenziati dall’Agenzia delle Entrate per gestire la successione per i non residenti?

L’Agenzia delle Entrate specifica che l’imposta sulla successione è calcolata considerando come eredi coloro che non hanno rinunciato all’eredità fino a quando questa non è stata accettata da tutti i chiamati. Inoltre, vengono fornite informazioni sui tempi di presentazione della dichiarazione e sulle procedure da seguire in caso di eventi successivi alla presentazione della dichiarazione.

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