L’INPS prosegue i controlli sulle pensioni che eroga a italiani residenti all’estero: secondo le ultime novità, dal 14 settembre 2022 al 12 gennaio 2023 è data la possibilità ai pensionati residenti all’estero di attestare la propria esistenza in vita, e la sussistenza dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico.

La misura di controllo è volta a interrompere le erogazioni a chi non ha diritti di ricezione della pensione, tramite conferma di esistenza in vita. Le verifiche continuano con Europa, Africa e Oceania attraverso Citibank NA. Per attestare l’esistenza in vita, i pensionati all’estero possono procedere tramite modulo, o ritirando ad uno sportello dedicato la pensione in contanti.

Pensionati all’estero: normativa italiana

Ad oggi sono molti i pensionati che decidono di trasferirsi all’estero, ricevendo una quota mensile come pensione in Italia, dopo che hanno terminato il periodo lavorativo svolto nei confini italiani. Questa possibilità è molto vantaggiosa per chi decide di cambiare vita proprio per il periodo della pensione.

Dal punto di vista fiscale inoltre ci sono diverse possibilità di risparmio per chi sceglie come pensionato di trasferirsi in un altro paese, e come riportava l’INPS in una comunicazione riferita agli scorsi anni, le pensioni pagate all’estero sono più di quante si possa immaginare:

“Le pensioni pagate all’estero rappresentano il 2,4% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto.
L’INPS paga all’estero sia pensioni in regime di totalizzazione internazionale (pensioni in regime internazionale) che pensioni liquidate sulla base di sola contribuzione italiana (pensioni in regime nazionale). Le pensioni in regime internazionale sono circa 714.000, di cui il 37% pagate all’estero per un importo di poco meno di 508 milioni di euro.”

Trasferendosi all’estero è infatti possibile continuare a percepire la pensione italiana, e sono moltissimi ad oggi i pensionati che decidono di trasferirsi in un paese estero per diverse ragioni, tra cui quelle di raggiungere la famiglia, passare un periodo nella tranquillità, o spostarsi per altri motivi. Tuttavia nell’ultimo periodo sono arrivate alcune novità che riguardano i controlli effettuati dall’INPS proprio su queste erogazioni.

Nuovi controlli INPS

Dal 14 settembre 2022 arrivano nuovi controlli dell’ente previdenziale, proprio su queste erogazioni inviate ai pensionati italiani all’estero. Si parla di una vera e propria stretta su almeno 2,4% delle pensioni erogate, che sono appunto verso l’estero.

Per l’ente previdenziale anche questi importi rappresentano una spesa, per cui talvolta si corre il rischio che effettivamente non sussista il diritto di ricevere tale importo. Per accertarsi della sussistenza dei requisiti, l’INPS ha delegato una banca apposita, Citibank NA, ad effettuare i controlli sull’esistenza in vita dei beneficiari di queste pensioni.

La necessità di istituire questi controlli emerge per individuare abusi di qualsivoglia natura, per cui soggetti non aventi diritto ricevono gli importi all’estero di queste pensioni. Per farlo quindi l’INPS si avvale di un soggetto esterno, tuttavia i controlli vengono fatti per evitare illeciti proprio ai danni dell’ente previdenziale italiano.

I controlli che iniziano a settembre 2022 continueranno fino a gennaio 2023, e da questi dati l’ente previdenziale saprà quando interrompere le erogazioni a causa della non esistenza in vita dei beneficiari.

Come avverranno le verifiche?

Per portare avanti le verifiche, Citibank NA invierà ai diretti interessati, che si trovano in Europa, Africa e Oceania, una richiesta di attestazione di esistenza in vita, ai pensionati. Chi riceve questa richiesta dovrà quindi documentare la sussistenza dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche, dichiarando di essere in vita e risiedere all’estero.

Questa documentazione quindi andrà restituita alla banca incaricata entro il 12 gennaio 2023, e da qui l’INPS potrà procedere. Nella seconda fase infatti, l’ente previdenziale verificherà i nominativi dei cittadini all’estero che non hanno risposto all’attestazione, e dopodiché proporrà il pagamento della pensione del mese di febbraio 2023 solamente in contanti.

Anche se l’attestazione non è stata prodotta, l’eventuale pensionato che ha dimenticato di inviarla potrà recarsi a ritirare la pensione ad una delle agenzie Western Union nel paese estero in cui risiede, per ricevere comunque l’importo spettante.

Nel caso in cui il soggetto non vada a ritirare la propria pensione, e continui a non produrre alcuna attestazione personale entro la data del 19 febbraio 2022, da marzo 2023 si vedrà sospesa l’erogazione della pensione. Si tratta quindi di una modalità di controllo per step che mira ad accertare l’effettiva esistenza dei soggetti che recepiscono la pensione, e a sospendere le erogazioni in caso di non sussistenza.

Le verifiche continuano

Questo tipo di controllo non è del tutto nuovo, perché si tratta di una misura che continua sulla scia di un provvedimento già preso dall’INPS precedentemente, e messo in pratica per i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Est Europa e paesi vicini.

L’INPS non esclude tuttavia che nuovi controlli per verifiche ulteriori possano essere effettuati anche durante questa seconda fase ai pensionati per cui già è avvenuto il controllo precedente, per i paesi visti sopra. Le verifiche sono volte a interrompere le erogazioni di pensioni nel caso di soggetti deceduti, oppure di persone che effettivamente non hanno diritto a riceverle.

Bisogna sottolineare che a lasciare l’Italia per la pensione sono almeno 5 milioni di persone, per cui i controlli vanno comunque nella direzione di una grande platea di soggetti pensionati che ricevono ogni mese una prestazione INPS.

Come può il pensionato confermare l’esistenza in vita

Di fronte a questi controlli, come può un pensionato all’estero dichiarare la propria esistenza in vita e la presenza di tutti i requisiti per ricevere la pensione? La prova di esistenza può essere garantita attraverso diverse azioni:

  • Tramite modulo cartaceo: inviando il modulo di attestazione alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom. Il documento deve essere compilato con l’indicazione della data, documento di identità, la firma dell’interessato, e la controfirma di un’Ambasciata o Consolato italiano all’estero, o di un’autorità locale che può confermarlo;
  • Tramite sito web proposto da Citibank NA: anche in questo caso la conferma dell’esistenza in vita può essere richiesta a testimoni quali patronati e funzionari delle Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero;
  • Riscuotere la pensione personalmente: si tratta della riscossione della pensione in contanti presso gli sportelli Western Union, e basta ricevere in questo modo una mensilità di pensione per accertare l’esistenza in vita.

L’ultima modalità non è consentita nei paesi in cui non sono presenti questi sportelli, per i pensionati residenti in Italia e per pensioni che superano 6.300 euro (o 7.300 dollari).

Cosa fare se non si riceve il modulo

Se il modulo da compilare, secondo il primo punto visto qui, non viene ricevuto, oppure viene smarrito dal pensionato, lo stesso deve contattare l’assistenza di Citibank NA, che potrà provvedere ad un nuovo invio, anche in modalità digitali tramite email.

Contattare la banca è anche la soluzione ideale per particolari situazioni, in cui per esempio il pensionato non può provvedere in autonomia alla compilazione del modulo, per problemi di inabilità o gravi problemi di salute.

Citibank si può contattare al sito web ufficiale, oppure all’email [email protected]. Risulta possibile anche telefonare al numero +39 02 6943 0693.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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