L’indennità di vacanza contrattuale è un accordo stabilito tra datore di lavoro e lavoratore che prevede il pagamento di un’indennità specifica per il periodo vuoto contrattuale, che si presentano nel momento in cui il lavoratore si trova nella posizione di rinnovo contrattuale, ma intercorre troppo tempo alla stipula del nuovo contratto, in questo caso il legislatore ha deciso di tutelare il lavoratore, prevedendo un’indennità che colmi i ritardi degli accordi sindacali e le spinte inflazionistiche.


L’equilibrio tra il lavoro e il tempo libero è fondamentale per il benessere dei lavoratori e per la produttività complessiva dell’economia. In questo contesto, l’indennità di vacanza contrattuale emerge come uno strumento che mira a promuovere una migliore gestione del tempo di lavoro e a garantire un adeguato riposo ai lavoratori. 

In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è l’indennità di vacanza contrattuale, i suoi benefici per i lavoratori e le imprese, nonché le considerazioni da tenere in mente nell’implementazione di questo tipo di indennità.

L’indennità di vacanza contrattuale: Definizione e scopo

L’indennità di vacanza contrattuale è un accordo stabilito tra datore di lavoro e lavoratore che prevede il pagamento di un’indennità specifica per il periodo vuoto contrattuale, che si presentano nel momento in cui il lavoratore si trova nella posizione di rinnovo contrattuale, ma intercorre troppo tempo alla stipula del nuovo contratto, in questo caso il legislatore ha deciso di tutelare il lavoratore, prevedendo un’indennità che colmi i ritardi degli accordi sindacali e le spinte inflazionistiche. 

Tra un rinnovo e l’altro di un contratto collettivo possono intercorrere vari mesi, a tal fine l’“indennità di vacanza contrattuale” spetta ai lavoratori nelle more del rinnovo del contratto collettivo ed ha l’obiettivo di colmare gli eventuali miglioramenti retributivi che verranno disposti con il nuovo contratto. L’importo cambia in funzione del tasso di inflazione e del periodo di vacanza.

Benefici per i lavoratori

  • Riposo Adeguato: L’indennità di vacanza contrattuale assicura che i lavoratori abbiano il tempo e le risorse finanziarie necessarie per godersi periodi di vuoti contrattuali adeguati. Questo contribuisce al loro benessere fisico e mentale, riducendo il rischio di burnout e migliorando la qualità della vita complessiva;
  • Incentivo alla Produttività: Sapendo di poter beneficiare di un’indennità extra, i lavoratori potrebbero essere più motivati ​​a mantenere un alto livello di produttività durante i periodi di lavoro. Questo può avere un impatto positivo sulla qualità del loro lavoro e sull’efficienza aziendale.

Benefici per le imprese

  • Attrattiva per i Talent: Le imprese che offrono indennità di vacanza contrattuale potrebbero diventare più attrattive per i talenti sul mercato del lavoro. Questo potrebbe aumentare la capacità dell’azienda di attirare e trattenere professionisti qualificati;
  • Miglioramento dell’Immagine Aziendale: Le aziende che dimostrano un impegno per il benessere dei propri dipendenti tendono a godere di un’immagine positiva tra il pubblico e i consumatori. Ciò potrebbe tradursi in un miglioramento della reputazione aziendale.

È essenziale che l’indennità di vacanza contrattuale sia implementata in modo equo e trasparente, evitando disparità ingiuste tra i dipendenti.

Novità indennità di vacanza contrattuale 2023

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha recentemente apportato delle modifiche agli importi relativi all’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) per i dipendenti pubblici nel periodo dal 2022 al 2024.

Emesso il 30 gennaio 2023, il comunicato della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) ha fornito un aggiornamento riguardante le tabelle relative all’IVC per i dipendenti pubblici nel periodo 2022-2024.

L’IVC costituisce un’anticipazione dei benefici che verranno attribuiti con il rinnovo del contratto di lavoro. Questa indennità, stabilita dall’articolo 47-bis, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ammonta allo 0,30% dello stipendio tabellare a partire dal 1° aprile e allo 0,5% a partire dal 1° luglio 2022 (confermato dall’articolo 1, comma 609 della legge 234/21 – legge di bilancio 2022).

In base al CCNL del 10 dicembre 2022 riguardante gli aspetti principali del trattamento economico del personale nell’ambito dell’istruzione e della ricerca (scuola, università, enti pubblici di ricerca e AFAM) per il triennio 2019-2021, è stato stabilito che l’elemento perequativo sarebbe stato incluso nello stipendio tabellare a partire da febbraio 2023. 

Questo ha richiesto alla RGS di aggiornare i valori dell’IVC allo stesso modo. Nonostante siano cifre di scarsa entità, è comunque necessario considerarle nell’ambito del trattamento economico del personale.

Di seguito sono presentate le tabelle aggiornate dell’IVC. Si ricorda che questa indennità sarà assorbita al momento della firma del nuovo CCNL per il periodo 2022-2024.

L’indennità come protezione finanziaria

L’indennità di vacanza, rappresenta un pilastro di protezione finanziaria per i lavoratori dipendenti durante i periodi intercorsi tra la scadenza di un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) e il successivo rinnovo contrattuale. Come già spiegato nei paragrafi precedenti questa indennità assume un ruolo significativo nel colmare il “vuoto contrattuale”, ovvero i periodi solitamente dedicati alle trattative sindacali per il rinnovo del contratto.

Durevolezza dell’indennità di vacanza contrattuale

Tuttavia, è innegabile che le trattative sindacali possano protrarsi a lungo, portando le indennità di vacanza a perdurare per mesi, e talvolta anche anni. Tale situazione è particolarmente evidente in settori come l’istruzione, dove i CCNL possono essere scaduti da diversi anni, e nonostante gli sforzi nell’inserire fondi per il rinnovo nei Bilanci Pubblici, il traguardo del rinnovo contrattuale rimane distante.

Esempio di calcolo dell’indennità di vacanza contrattuale

L’indennità di vacanza contrattuale ha fatto la sua comparsa nel 1993, specificamente il 23 luglio, attraverso il “Protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo”. Tuttavia, le regolamentazioni generali della vacanza contrattuale prevedono un periodo di attesa tra la scadenza del contratto collettivo e l’inizio dei pagamenti relativi all’indennità di vacanza.

Esempio Pratico nel Settore Scolastico

Un esempio concreto è rappresentato dal settore scolastico, dove l’indennità di vacanza è stata introdotta nel mese di aprile 2019, ossia tre mesi dopo la scadenza del CCNL in vigore. Inizialmente, ammontava allo 0,42% dello stipendio base, per poi aumentare al 0,70% a partire da luglio dello stesso anno.

Queste nuove formulazioni offrono una prospettiva diversa sull’indennità di vacanza e sugli aspetti legati ai periodi di vuoto contrattuale, spiegando in modo più approfondito la sua origine, la sua durata e il suo calcolo, con un focus particolare sul settore scolastico come esempio concreto.

In generale, l’indennità di vacanza inizia ad essere inclusa nelle buste paga o nei cedolini dopo il terzo mese dalla scadenza del CCNL. Questa indennità, secondo la normativa comune, incrementa nel corso dei mesi in assenza di un rinnovo contrattuale.

Progressione dell’indennità di vacanza contrattuale

Fino al sesto mese di vuoto contrattuale, l’indennità ammonta al 30% del tasso di inflazione calcolato dall’Istat per l’anno di riferimento. Questo tasso di inflazione si basa sulle previsioni dell’Istat per l’anno in corso. Dopo il sesto mese, l’indennità di vacanza sale al 50% dello stesso tasso di inflazione.

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