L’esonero contributivo per le aziende che certificano la parità di genere è una misura introdotta in Italia per incentivare le imprese a promuovere la parità di genere sul luogo di lavoro.

In particolare, le aziende che adottano misure concrete per favorire la parità di genere possono ottenere uno sgravio contributivo, ovvero una riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dell’azienda stessa.

Per poter accedere all’esonero contributivo, l’azienda deve ottenere una certificazione di parità di genere da un organismo accreditato, requisito che deve aver ottenuto per l’anno 2022, qualora si trovasse in possesso della certificazione potrà presentare domanda per ottenere il riconoscimento dello sgravio contributivo. Questa certificazione attesta che l’azienda ha adottato misure volte a prevenire le discriminazioni di genere e a promuovere la presenza equilibrata di uomini e donne nei diversi livelli e settori dell’impresa.

Tra le misure che possono essere adottate rientrano, ad esempio, la promozione dell’equilibrio tra vita lavorativa e familiare, l’adozione di politiche di pari retribuzione per uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro, la promozione dell’inclusione e della diversità nei processi di selezione e sviluppo del personale, la prevenzione del mobbing e delle molestie sessuali sul luogo di lavoro.

Come ottenere lo sgravio contributivo

Con la Circolare n.137 del 27/12/2022 l’INPS ha pubblicato le istruzioni operative per consentire ai datori di lavoro che abbiano ottenuto la certificazione di parità di genere entro il 31 Dicembre 2022, di poter accedere al beneficio.

Tutte quelle aziende che intendono usufruire dello sgravio contributivo previsto è opportuno presentare, secondo il decreto Interministeriale firmato il 20 Ottobre 2022, un’apposita domanda di accesso. La domanda va presentata all’INPS, dal quale sarà possibile accedere tramite SPID, carta CNS o CIE, attraverso il modulo istanza on-line “PAR GEN”.

Il sostegno può essere erogato fino ad un massimo di 50.000,00 euro ed è pari all’1% rispetto alla somma complessiva, erogata ai lavoratori dipendenti dal datore di lavoro, dei contributi INPS.

Qualora le risorse stanziate non fossero sufficienti a coprire tutte le domande ammissibili, il beneficio verrà riconosciuto in misura minore. La certificazione attesta che quella stessa azienda ha adottato delle misure volte ad eliminare il divario che c’è tra uomo e donne in ambito lavorativo. 

Si sa che la figura della donna che veste i ruoli dirigenziali, che svolge attività in ambito economico o politico si trova sempre in minoranza, questo perché si è da sempre improntato il lavoro e le questioni economiche e politiche in banchi tra soli uomini. 

Così accade anche nelle piccole realtà aziendali, dove le differenze si rinvengono anche tra semplici colleghi. 

Per contrastare questo fenomeno è stato introdotto questo strumento che permetterebbe alle aziende di avere un piccolo sgravio contributivo, come una sorta di incentivo, per favorire l’uguaglianza di genere in ambito lavorativo. 

Chi può accedere al contributo?

Come abbiamo detto poco fa, il contributo è pari all’1% rispetto alle somme versate a titolo di contributi ai lavoratori dipendenti.

I soggetti che possono accedere a questo contributo sono i datori di lavoro, ma anche gli enti pubblici economici, i consorzi e gli enti ecclesiastici.

Requisiti di accesso per presentare la domanda 

Per presentare la domanda di sgravio contributivo l’azienda o l’ente in questione dovrà dimostrare di possedere il DURC, ovvero il documento unico di regolarità contributiva. Con un DURC negativo, non sarà possibile accedere alle domande.

Inoltre il soggetto che fa richiesta dovrà trovarsi in assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Lo sgravio contributivo interessa esclusivamente i contributi previdenziali e assistenziali, non prende in considerazioni i contributi INAIL.

All’interno della domanda dovranno essere indicati i dati dell’azienda e i dati relativi alle retribuzioni medie mensili stimate relative al periodo di validità della certificazione di parità di genere. 

Inoltre l’autocertificazione di essere in possesso della certificazione della parità di genere e la data di rilascio della certificazione. 

Per avere maggiori informazioni circa il rilascio della certificazione della parità di genere si consiglia di leggere e prendere visione del portale della pari opportunità al seguente link: https://certificazione.pariopportunita.gov.it/public/home

Durata del beneficio

Il beneficiario potrà usufruire del beneficio per tutta la durata della validità delle certificazione, in caso di revoca della certificazione il beneficiario dovrà prontamente comunicare l’accaduto all’INPS, il quale a sua volta sospende la fruizione della misura autorizzata

Quali contributi sono esclusi dal beneficio?

Non sono soggetti di sgravi contributivi, secondo la circolare INPS:

  • I premi e contributi dovuti all’INAIL;
  • I contributi dei Fondi di solidarietà di cui agli artt. 1 comma 755, L.27 dicembre 2006 n. 296; artt. 26,27,28,29 D.l 14 settembre 2015, n.148, art. 40 D.l. 2015 n.148;
  • Il contributo previsto per i Fondi interprofessionali per la formazione continua;
  • Tutti i contributi che non hanno natura previdenziali.

Controlli e sanzioni 

Tutti coloro che usufruiscono del beneficio, pur non avendone diritto sono costretti a versare i contributi dovuti e il pagamento delle sanzioni previste. 

Questo avviene previo controllo da parte dell’INPS, sulla base delle informazioni che gli vengono rilasciate.

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