Vuoi risparmiare sull’acquisto della tua prima casa? Grazie al nuovo bonus per l’acquisto di una casa green (co. 76 della L. 197/2022) puoi ottenere una detrazione al 50% dell’IVA entro il 31 dicembre 2023. Per ottenere l’agevolazione, gli immobili acquistati devono rientrare nelle classi energetiche A e B e devono essere comprati direttamente dal costruttore o da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) immobiliari.. Il 50% dell’importo dell’IVA potrebbe essere portato in detrazione ai fini IRPEF in 10 anni.
Possono beneficiarne i soggetti IRPEF, ossia le persone fisiche, che lo applicano all’imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, in misura pari al 50% dell’importo corrisposto per il pagamento IVA sulla casa. Sono escluse le società di capitali e gli enti non commerciali, essendo soggetti ad IRES.
Vediamo nel corso di questo articolo come fare per ottenere la detrazione dell’IVA al 50% grazie a questo bonus vantaggioso; chi può richiederla e se sono previste ulteriori agevolazioni per comprare case green.
Nonostante i molteplici dubbi, è stato dato il via libera dell’Eurocamera alla cosiddetta direttiva per l’efficienza energetica “direttiva case green” degli edifici in tutta Europa. Il testo, emendato dal Parlamento europeo sarà ora oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’Unione entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
Molte agevolazioni rischiano di scomparire, come il Bonus caldaie a gas. Per tutti questi motivi tra le agevolazioni previste dalla Legge di bilancio compare anche il Bonus case green.
Indice degli Argomenti
Case Green: il nuovo bonus per l’acquisto di abitazioni sostenibili nel 2023
Secondo l’ultimo report di ENEA, il numero di case green vendute è aumentato del +30% nel 2021, dopo un periodo di difficoltà dovuto al lockdown.
Nonostante questi numeri positivi, l’aumento generale del costo della vita impatta anche sul costo finale delle case acquistate. Secondo gli ultimi dati Istat, i prezzi delle abitazioni sono aumentate del +5,2% rispetto all’ultimo trimestre 2021.
Proprio per questo motivo, il Governo vuole venire incontro alle famiglie italiane per facilitare l’acquisto di case a basso impatto ambientale grazie al bonus case green.
L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef del 50% sull’importo dell’IVA, dovuta in fattura, per l’acquisto di un immobile a basso impatto ambientale, quindi di classe energetica A o B. L’acquisto deve avvenire direttamente tramite il costruttore, senza intermediari.
La detrazione Irpef viene ripartita in 10 anni, come per la maggior parte delle detrazioni relative ai bonus edilizi e si riferisce agli acquisti 2023. Serve per ammortizzare le spese accessorie sul totale dovuto dalla compravendita.
Ma non finisce qui: il bonus casa green dovrebbe prevedere anche un’agevolazione sul pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali.
Le tasse sull’acquisto della casa sarebbero ridotte ad una cifra forfettaria di circa 200 euro.
In aggiunta al taglio dell’IVA sarebbe un bel risparmio sul costo complessivo della tua nuova casa ma tutto è ancora da stabilire con l’approvazione della Manovra 2023.
Il bonus case green, se approvato nel testo definitivo della Legge di Bilancio, sarebbe valido a partire dal 1 gennaio 2023 fino al 31 dicembre dell’anno nuovo.
Quali case green rientrano nel bonus?
Una definizione univoca di casa green non esiste ma si può determinare l’impatto di un’abitazione sull’ambiente in base alla quantità di energia che consuma, distinta in classi energetiche (indicate dalle lettere dell’alfabeto A, B, C, D, E, F, G).
Detto in altre parole, la classe energetica di una casa misura quanto essa sia efficiente in termini di consumo energetico e di materiali costruttivi.
Nel caso specifico del bonus casa green, la classe energetica determina se un’abitazione che vogliamo acquistare rientra nell’agevolazione dello Stato o meno.
Scegliere case con classi energetiche B, A o superiori, già al momento dell’acquisto, è requisito indispensabile per ottenere il bonus dello Stato nel 2023.
La classe energetica a minor consumo è la A (oppure le classi superiori) perché caratterizzata dalla presenza di impianti di climatizzazione ad alta efficienza (23,3%) così come da un buon isolamento termico delle strutture (21%) e degli infissi (20,9%).
Invece, la classe B si riferisce a quegli edifici che presentano solo l’isolamento termico, requisito di per sé già buono per ridurre gli sprechi di energia.
Le classi peggiori dal punto di vista ambientale sono G ed F: in questo tipo di abitazione, la dispersione di energia e calore è al massimo. Sono quelle case che utilizzano ancora il riscaldamento a gasolio o metano, hanno infissi sottili e isolamenti termici pressoché inesistenti e sono costruite con materiale risalente agli anni ‘70/’80 (se non prima, agli anni ‘50).
Ricapitolando, quindi, una casa ad alta efficienza energetica (che rientra nell’agevolazione) si distingue per queste tre caratteristiche:
- scelta dei materiali di costruzione utilizzati;
- presenza di impianti di fonti rinnovabili e di elettrodomestici innovativi (esempio: pannelli fotovoltaici e domotica);
- stato degli infissi e del materiale utilizzato per l’isolamento dell’edificio.
I bonus casa 2023 per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione degli edifici
Oltre all’agevolazione prevista dal Governo, la consapevolezza sulla classe energetica della nostra abitazione può essere utile per migliorare la casa in cui viviamo, tramite dei lavori di riqualificazione risparmiando, in un secondo momento, sul costo complessivo delle bollette della luce e del gas.
Per gli interventi di efficientamento energetico e altri lavori di riqualificazione o ristrutturazione degli edifici, si possono ancora richiedere altri bonus casa molto vantaggiosi:
- Superbonus con delle novità come l’abbassamento dell’aliquota al 90% sulla detrazione delle spese sostenute;
- Ecobonus e Sismabonus con detrazione fino al 75%, in base alla tipologia di spesa sostenuta in scadenza a dicembre 2024;
- Bonus mobili ed elettrodomestici al 50% su una spesa di massimo 5000 euro;
- Bonus verde, una detrazione Irpef al 36%, fino a 5000 euro per il rifacimento o la manutenzione di giardini e terrazze
- Infine, puoi ottenere una detrazione del 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento degli edifici grazie al bonus ristrutturazione.
Ricordiamo brevemente che sono in scadenza al 31 dicembre 2022, il bonus facciate al 60% e il bonus barriere architettoniche al 75%.
Chi può richiedere il bonus?
Niente è ancora certo: i requisiti relativi a chi può avere accesso saranno approvati in via definitiva al termine dell’iter parlamentare del Disegno di Legge di Bilancio 2023. L’approvazione della Nuova Legge di Bilancio dovrebbe arrivare questa settimana oppure dopo Natale e Santo Stefano.
Come ottenere il bonus casa green?
Il bonus casa green funziona come molti altri incentivi per comprare o ristruttura casa, introdotti nella Nuova Legge di Bilancio.
Puoi usufruire del bonus in sede di dichiarazione dei redditi 2024 mediante l’F24: otterrai una sorta di rimborso spalmato nel corso di 10 anni in compensazione sulle tasse da pagare. Ricordati, quindi, di conservare le fatture e le ricevute che attestano tutte le transazioni effettuate per l’acquisto della casa.
In conclusione, attendiamo la Legge di Bilancio 2023 per la conferma definitiva sull’attuazione del bonus casa green 2023 e sulla possibilità di farne richiesta.
Case green: cosa chiede l’Europa?
Via libera dell’Eurocamera alla cosiddetta direttiva per l’efficienza energetica “direttiva case green” degli edifici in tutta Europa. Il testo sarà ora oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’Unione entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
Gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033. Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dovranno essere effettuati, secondo quanto riporta la direttiva, al momento della vendita dell’immobile, oppure al momento della ristrutturazione dell’edificio.
Per maggiori informazioni: “Direttiva casa green: obiettivo classe D entro il 2033”