Il disegno di legge di conversione del decreto fisco-lavoro (D.L. n. 146/2021), recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, contiene molte novità per professionisti e imprese.

Il decreto ha altresì previsto una maxi sanatoria nel 2022, introducendo uno slittamento delle scadenze e nuove possibilità offerte ai contribuenti anche per bollo auto o multe non pagate in passato. Come forse già saprete, il termine ultimo per pagare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio è scaduto il 14 dicembre 2021.

La scadenza in questione finale che include anche i famosi cinque giorni di tolleranza concessi perché un pagamento sia comunque considerato in regola e non siano applicate more o sanzioni. 

Tuttavia, le ipotesi sul tavolo sono molteplici. A gran voce è fatta richiesta di un’ulteriore sospensione dei termini di pagamento. Infatti, alcuni gruppi politici hanno chiesto nei una ulteriore proroga che portasse i termini per il versamento delle rate 2020 e 2021 all’anno prossimo, allineandoli almeno con le attuali scadenze dello Stato di Emergenza, al momento tale prolungamento dei termini non è ancora arrivato.

Tuttavia, per quanti non hanno ancora versato le rate dovute entro il 14 dicembre scorso potrebbe ancora esserci la possibilità di un pagamento in ritardo delle somme dovute senza decadere dal beneficio della rottamazione ter e del saldo e stralcio.

Ciononostante, si lavora ancora ad un’ulteriore proroga.

Vediamo cosa c’è da sapere sul punto.

Maxi sanatoria 2022: IRAP

Tra le previsioni contemplate dal decreto fisco-lavoro vi è anche la sanatoria IRAP.

A tal proposito, l’articolo 1-bis, comma 1 ha posticipato dal 30 novembre 2021 al 31 gennaio 2022 il termine per il versamento, senza sanzioni e interessi, dell’IRAP non versata e sospesa ai sensi dell’articolo 24 del D.L. n. 34/2020.

Sarà quindi possibile effettuare il versamento, senza sanzioni e interessi, dell’IRAP non versata e sospesa ai sensi del decreto Rilancio, in caso di errata applicazione delle disposizioni relative alla determinazione dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea sul “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”.

Rate rottamazione ter e stralcio: cosa succede?

Per quanto riguarda, invece,le rate della rottamazione ter e stralcio il Decreto fisco-lavoro interviene anche sul punto.

Invero, le rate erano già state oggetto di una mini proroga per il pagamento delle rate 2020 e 2021 della rottamazione ter e del saldo e stralcio.

Il decreto fiscale infatti aveva individuato la nuova scadenza al 9 dicembre di quest’anno.

Alle date ufficiali vanno sempre applicati cinque giorni aggiuntivi, cioè i cinque giorni di tolleranza che lo Stato concede ai cittadini perché i pagamenti siano considerati in regola e che ha portato di fatto le scadenze delle definizioni agevolate di riscossione al 14 dicembre 2021.

Come sembra allora evidente, il termine è già scaduto da diversi giorni, tuttavia sembra che la partita sia ben lontana dall’essere conclusa.

Alcuni gruppi politici, invero, intendono avanzare una richiesta di stop generalizzato alla riscossione che potrebbe avere effetto retroattivo anche su queste misure.

La richiesta è stata in particolare modo dalla Lega e da Fratelli di Italia. Tali forze politiche, infatti, in più occasioni hanno avanzato la proposta di revisionare parte del testo del DDL Bilancio 2022, al fine di consentire di ritardare la riscossione dei pagamenti e concedere una ulteriore proroga per il pagamento delle rate della rottamazione ter e saldo e stralcio.

Dopo la proroga dello stato di emergenza, probabilmente assisteremo ad un allineamento delle scadenze al 31 marzo 2022.

Termine di pagamento per le cartelle

L’articolo 2 del Decreto Fisco-lavoro ha, inoltre, prolungato fino a 180 giorni dalla notifica (rispetto ai 60 giorni ordinariamente previsti) il termine per il pagamento spontaneo delle somme richieste con le cartelle di pagamento notificate dall’agente della riscossione dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021.

Dunque i termini degli interessi di mora inizieranno a decorrere alla scadenza dei suddetti 180 giorni.

Inoltre, prima di tale scadenza, inoltre, l’agente della riscossione non potrà dare corso all’attività di recupero coattivo del debito iscritto a ruolo.

Sul punto è infatti intervenuta l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che ha dato risposta al quesito in una delle sue FAQ pubblicate sul proprio sito.

Ha sostenuto, poi, l’amministrazione finanziaria che per le cartelle di pagamento che verranno notificate dal 1° gennaio 2022 viene ripristinato il termine ordinario di 60 giorni dalla data di notifica.

Allo stesso modo viene fissata al 16 gennaio 2022 il termine ultimo per la riscossione degli avvisi bonari di garanzia notificati tra l’8/03/2020 e il 31/05/2020.

Piani di dilazione

Oltre all’idea di una maxi sanatoria 2022, il decreto fisco-lavoro ha introdotto i piani di dilazione.

Il decreto prevede alcune disposizioni in tema di piani di dilazione in essere all’inizio del periodo di sospensione delle attività di riscossione conseguente all’emergenza Covid-19.

La normativa dispone che per i piani di rateizzazione che erano in corso all’8 marzo 2020 la decadenza dalla dilazione in essere si verifica solo in caso di mancato pagamento di 18 rate anche non consecutive.

Mentre per quanto riguarda le rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2020richieste fino al 31 dicembre 2021, la decadenza si concretizza al mancato pagamento di 10 rate.

Inoltre, per le rateizzazioni richieste a partire dal 1° gennaio 2022 la decadenza si verificherà, come ordinariamente previsto, dopo il mancato pagamento di 5 rate.

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Clelia Tesone
Avvocato "Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente concluso la pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord".

12 COMMENTI

  1. Non è giusto che,chi non a potuto pagare le scadenze della rottamazione ter e saldo e stralcio il 14 dicembre 2021 , perché le rate erano tante , esce fuori dalla definizione agevolata in quanto non aveva liquidità per onorare tutti i pagamenti.Bisogna fare la proroga al 2022 e diluire in 4 rate.

  2. Ho ritardato una rata di 20 ina di giorni mi hanno fatto cancellare la richiesta di rottamazione. Ho pagato quasi 11000 euro come ho scelto io perché eravamo assunti come operai ma in verità eravamo soci e loro nn hanno pagato il bello che le altri nn hanno pagato nulla e nessuno le dice nulla solo io asino che ho scelto di essere cittadino modello….

  3. Giusto. Com’è possibile pagare 2 anni in un unico giorno? Una vergogna. E ricordo che altri sono gli evasori, non certamente chi, dichiarando tutto, non riesce a pagare le rate di rottamazione ter e saldo stralcio.

  4. Ho fatto i miracoli per saldare le cartelle del 2019/2020 per ottenere almeno la speranza di slittamento per quelle del 2021.
    Perdere la possibilità di rientrare nella rottamazione è una vera ingiustizia.

  5. Io tramite banca non sono riuscito a pagare la rata in scadenza il 30 novembre. Non riesco a capire cosa sia successo al server della banca il giorno 14dicembre. Ora decade tutto il mio sacrificio di due anni. Di chi è la colpa. Sempre mia? Solo mia? Dovro’ ricorrere all’aiuto di un legale? Sono avvilito.

  6. Bisognerebbe far capire ai signori di Roma che chi ha debiti con Agenzia delle Entrate Riscossione è tutto tranne che evasore !!!!!! Gli evasori non sono censiti all’Agenzia delle Entrate riscossione … è già arrivano atto di intimazioni il
    Preludio al
    Pignoramento dei disgraziati come me

  7. Si dovrebbe dilazionare in 4 rate la prima in marzo, poi le altre 3 per poter arrivare a fine 2022. In modo che si riesca a lineare i pagamenti.

  8. Come si può pretendere di saldare tutte le rate della rottamazione scadute in una situazione del genere ? Chi decide dovrebbe agevolare mettendo le rate scadute in coda alla fine delle stesse

  9. Ma cosa ci guadagna lo stato a mettere sempre di più in difficoltà i contribuenti che vogliono regolarizzare i loro debiti ma con versamenti più idonei alle proprie entrate e capacità di solvibilità in funzione delle entrate come dipendenti e aziende in difficoltà visto la crisi che ormai ci avvolge e ci rende impossibilitati ad adempiere. Vi sembra normale quanti errori tra frodi e risorse perse a carico sempre dei cittadini e adesso anziché essere aiutati vengono minacciati da leggi e regole irrazionali difronte a questa crisi economica ,sociale e aumenti delle materie prime con un potere di acquisto che è assurdo. Mi auguro che tutta la politica blocchi e annulli debiti sino al 2015 ,e non rinviarli perché non risolverebbe i problemi che attuasse una rottamazione per gli ultimi anni dal 2015 al 2021 compreso ,perché quest’anno è il peggiore con i venti di guerra.

  10. Signori tutto questo che sta accadendo si chiama Oligarchia… il governo (lo stato) molti se ne fregano delle nostre condizioni economiche che stiamo vivendo sia x il caro vita che si è alzato, sia x le condizioni del virus… come si fa ad intimidire poveri lavoratori che a stento arrivano a fine mese… è una vergogna… purtroppo chi ha il potere decide chi paga e chi no… noi siamo la fascia debole!

  11. Sono davvero deluso e sconcertato da tutta questa situazione e tristezza che non tutti contribuenti disgraziati Italiani dobbiamo continuare a subire..farei vivere i politici con 1200 euro al mese e pagare mutuo bollette spesa e rate agenzia entrate..poi capirebbero la tristezza profonda della vita.

  12. Buongiorno, io do la colpa a me stesso per non aver pagato nei tempi previsti ok ma se non ho pagato ci sarà stato un motivo… va bene ora ci vogliamo mettere in regola io personalmente do pagato entro dicembre 2021 le rate della rottamazione scadute nel 2020 e che dissero di non versare e quelle scadute nel 2021 per un totale di 4600 euro… a questi aggiungete alte 5800 euro di contributi sempre 2020 e 2021 e siamo a 10400 euro oltre a 3000 euro di dichiarazione dei redditi per un totale di 13400 euro … ora da un reddito lordo di 24000 sono rimasti 10600 con cui devo pagare luce e gas condominio e possibilmente vorremmo anche mangiare… di vestirsi non se ne parla… Signori politici è ora di incominciare a pensare agli altri non è possibile vivere così… aumentate le spese per la difesa del 2% del PIL … che dovete difendere… difendete le persone oneste che fanno solo sacrifici per andare avanti!

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