L’Istituto Nazionale dei Tributaristi e la Confassociazioni hanno inviato una memoria congiunta alla commissione Finanze della Camera dei deputati sulla legge delega di riforma fiscale, come evidenziato dal Comunicato stampa del 22 maggio 2023.

Sul tema della riforma fiscale emerge qualche perplessità sul concordato preventivo e sulla razionalizzazione dell’istituto dell’interpello.

Scopriamo insieme i punti principali della Memoria congiunta alla Legge Delega di Riforma fiscale A.A.C.C. 75 – 1038 del 19 maggio 2023, su cui INT e Confassociazioni invitano la Commissione Finanze a lavorare per implementare al meglio la riforma fiscale.

Memoria congiunta Tributaristi e Confassociazioni, invio alla Commissione Finanze

Mentre sono in corso le audizioni in merito alla legge delega di riforma fiscale, l’Istituto Nazionale dei Tributaristi e Confassociazioni, ovvero la confederazione delle associazioni professionali, presentano la Memoria congiunta alla Legge Delega di Riforma fiscale A.A.C.C. 75 – 1038 del 19 maggio 2023 alla Commissione Finanze della Camera dei deputati. Il documento prende il via dall’incontro, a margine di un convegno sulla riforma fiscale, tra il presidente dell’INT e vicepresidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, e il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato.

La memoria congiunta auspica l’avvio di una riforma fiscale che non può più essere rinviata e che diventi strutturale con lo scopo di “migliorare il rapporto fisco-contribuente, sia per le famiglie che per il settore produttivo, ma anche per dare credibilità agli investitori esteri e ai mercati finanziari“.

Secondo i Tributaristi e Confassociazioni la legge delega di riforma fiscale, da un lato, ha una buona impostazione e rispetta delle adeguate tempistiche nel suo impianto generale; dall’alto lato, presenta alcune criticità, in particolare in relazione al concordato preventivo e alla razionalizzazione dell’istituto dell’interpello. Sottolineano, infatti, come il Parlamento abbia di fronte a sé il tempo necessario per poter attuare una riforma fiscale su larga scala, tante volte intrapresa ma mai attuata, in quanto presentata nella prima parte di legislatura.

La collaborazione tra INT e Confassociazioni nasce proprio dall’esigenza di sottolineare gli elementi di miglioramento della legge delega con l’obiettivo di presentare riflessioni, osservazioni e proposte che possano essere esaminate in Parlamento e durante la fase di approvazione dei vari decreti attuativi. Sulla collaborazione tra i due enti si è espresso il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, che dichiara: “Confassociazioni è un contenitore di professionalità in tutti i settori della vita economica e sociale del Paese, in questo importante frangente non potevamo che affidarci a chi con la materia fiscale si confronta ogni giorno e ha dimostrato negli anni di saper ben evidenziare le concrete esigenze di una riforma che deve porre al centro la tutela e gli interessi dei cittadini-contribuenti “.

Legge Delega di Riforma Fiscale, gli elementi positivi

Alcuni elementi presenti nella Legge delega di riforma fiscale sono accolti positivamente da Tributaristi e Confassociazioni e rispecchiano quanto dichiarato più volte per migliorare l’implementazione della riforma fiscale, come indicato nella pag. 4 della Memoria congiunta.

In prima battuta, si ritrovano temi rilevanti a favore della famiglia, casa, istruzione e previdenza, come ad esempio:

  • uso dei dati provenienti dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi;
  • completa realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati;
  • eliminazione di quei micro-tributi che portano un gettito trascurabile per lo Stato.

Rintracciamo anche altri aspetti messi in risalto nella Memoria:

  • dalla cedolare secca estesa anche agli immobili destinati a uso diverso dall’abitativo al superamento dell’Irap con l’adozione di una sovraimposta;
  • dall’Ires a doppia velocità con l’adozione di una aliquota ridotta sugli utili reinvestiti al diritto alla detrazione dell’IVA sulle fatture ricevute nell’anno successivo a quello dell’operazione.

Legge Delega di Riforma Fiscale, gli aspetti su cui lavorare

La Memoria congiunta mette in evidenza anche gli elementi su cui invita il Parlamento a lavorare come l’abolizione di una serie di adempimenti che risultano ridondanti a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica, ovvero:

  • split payment;
  • reverse charge;
  • liquidazioni periodiche IVA;
  • bollo in fattura;
  • vicende processuali legate alla compensazione dei debiti contributivi con i crediti fiscali effettuata in buona fede dai contribuenti.

Inoltre, Tributaristi e Confassociazioni propongono di inserire nella Delega in discussione la creazione di una Authority, formata da Commissari di nomina parlamentare e accademici e professionisti di materia tributaria, con i seguenti poteri:

  • interpelli preventivi;
  • coordinamento dell’azione dei Garanti del contribuente;
  • valutazione preventiva del rispetto dello Statuto del Contribuente nella produzione legislativa.

L’obiettivo di questa Authority è quello di diminuire i dubbi applicativi; fornire una interpretazione autentica terza e limitare la facoltà di deroga.

Memoria congiunta, le 10 priorità dell’Istituto Nazionale Tributaristi

La Memoria congiunta INT – CONFASSOCIAZIONI alla Legge Delega di Riforma fiscale A.A.C.C. 75 – 1038 del 19 maggio 2023 parte dall’analisi delle priorità su cui è necessario lavorare sul tema fisco, su cui l’Istituto Nazionale Tributaristi si era già espresso durante il XXII Convegno nazionale di novembre 2022:

  1. chiarezza e stabilità della normativa al fine di migliorare la formulazione e l’interpretazione della legislazione fiscale, che spesso risulta complessa e ridonante;
  1. semplificazione della tecnica legislativa per rispondere in modo efficace e veloce alle esigenze dei contribuenti. L’obiettivo è quello di frenare il richiamo a testi legislativi e il rinvio a leggi, commi, articoli di altre norme e definire chiaramente quanto si intende regolamentare;
  1. riordino dei testi unici: i contribuenti e i soggetti che svolgono l’attività di consulenza e tutela dei contribuenti si scontrano spesso con “intempestività e farraginosità dei testi legislativi” e un riordino dei testi diventa essenziale per supportarli nell’ottemperare agli obblighi tributari con più facilità;
  2. valorizzazione dello statuto del contribuente per il quale non è stato ancora “affrontato in modo concreto l’applicazione di una corretta tecnica legislativa“. Si spinge per una effettiva applicazione dello Statuto dei diritti del Contribuente elevando a rango costituzionale la legge 212 del 2000. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere la stabilità legislativa in campo fiscale;
  1. ottimizzazione dell’utilizzo dei sistemi digitali della Pubblica Amministrazione, allo scopo di migliorare il processo di semplificazione degli adempimenti sia per l’amministrazione finanziaria che il contribuente;
  1. interoperabilità delle banche dati della Pubblica Amministrazione: gli attori coinvolti sperano nella creazione di una piattaforma unica digitale che permetta lo scambio di dati e informazioni in modo intuitivo ed efficace;
  1. semplificazione degli adempimenti con l’obiettivo di rendere la vita più semplice al contribuente, che non deve presentare gli stessi documenti più volte, come spesso accade;
  1. equità e riduzione della pressione fiscale per sviluppare un sistema equo, sostenibile e compatibile con le risorse disponibili;
  2. revisione del sistema sanzionatorio: si propone l’aggiornamento del sistema sanzionatorio amministrativo che “non distingue i casi di frode, dagli errori in buona fede o da comportamenti dovuti a necessità sopravvenute“;
  1. lotta all’evasione: nella Memoria congiunta si sottolinea l’importanza della lotta all’evasione reale che “non deve demonizzare interi settori e provocare accertamenti insostenibili e soprattutto deve essere combattuta l’evasione reale, quella che nasconde o riduce gli imponibili tassabili“.

Legge delega di riforma fiscale, riflessioni e osservazioni

La memoria congiunta inviata alla Commissione finanze della Camera dei deputati contiene riflessioni e osservazioni relative alla legge delega di riforma fiscale e si concentra sulle seguenti tematiche:

  • concordato preventivo biennale per la definizione della base imponibile, dove coinvolgere tutti gli intermediari fiscali abilitati e permettere ai contribuenti di valutarne gli effetti. La proposta di concordato si basa sugli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), che dovranno essere riaggiornati. Si specifica, inoltre, che “l’attività di supporto, di certificazione e di consulenza deve essere affidata a tutti i professionisti che svolgono funzione di intermediario fiscale abilitato” al fine di fermare discriminazioni nell’ambito della consulenza fiscale e assicurare la massima adesione da parte dei contribuenti. Si chiarisce infatti che “la volontà, condivisa, di voler instaurare un rapporto di dialogo-collaborativo tra fisco e contribuente non può prescindere dall’intermediazione del professionista che assiste quest’ultimo“;
  • razionalizzazione dell’istituto dell’interpello che, se subordinato a un contributo, deve assicurare la semplificazione e la chiarezza normativa. La Memoria congiunta concorda con la necessità di ottimizzare le risorse attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale. Esprime però qualche dubbio sull’accesso a pagamento di un contributo per l’accesso all’interpello. INT e Confassociazioni specificano che con “l’introduzione dell’interpello a pagamento, il Legislatore dovrà emanare norme chiare e non retroattive, nel rispetto dello Statuto dei diritti del Contribuente, poiché molti dei casi per cui si ricorre a tale istituto derivano in gran parte proprio dalla poca chiarezza delle norme stesse“;
  • semplificazione o cancellazione di adempimenti, come l’invio delle liquidazioni periodiche IVA (LIPE) e il modello 770 semplificato, a fronte di una sempre maggiore digitalizzazione dei dati fiscali. In questo modo si potrebbe raggiungere l’obiettivo tanto auspicato di “ottimizzazione dei dati digitali per semplificare il lavoro non solo della Pubblica Amministrazione, ma anche del contribuente“;
  • revisione di alcuni costi per la determinazione del reddito, con particolare attenzione alle tabelle degli ammortamenti e la deducibilità degli autoveicoli. Si puntualizza infatti a pag. 9 la necessità di aggiornare “le tabelle relative alle percentuali di ammortamento dei beni strumentali, nonché quelle applicabili a beni ad uso promiscuo in particolare alle autovetture utilizzate da imprenditori e professionisti nella loro attività che andrebbero elevate al 50% sia per le imposte dirette che per l’IVA“;
  • rateizzazione del secondo acconto dei pagamenti tributari e contributivi da autotassazione, che potrebbero garantire una maggiore regolarità e liquidità soprattutto ai soggetti meno strutturati. Si propone la possibilità di rateizzazione in 5/6 rate con “l’opportunità per il contribuente di diluire quanto dovuto in un maggior lasso di tempo garantendo maggiore liquidità per far fronte agli impegni gestionali di imprese e professionisti“.

Memoria congiunta Tributaristi e Confassociazioni, le 7 proposte

L’Istituto Nazionale dei Tributaristi e la Confassociazioni hanno segnalato le proposte che ritengono migliorative della legge delega di riforma fiscale in discussione. Ecco le 7 proposte presentate nella Memoria congiunta di Tributaristi e Confassociazioni, che potrebbero trasformarsi in emendamenti alla legge delega o nei successivi interventi in ambito tributario:

  1. modifica delle disposizioni contenute nella legge 212/2000, ovvero il cosiddetto Statuto dei diritti del contribuente, in attesa dell’iter per elevarla a rango costituzionale, con l’obiettivo di uniformità dei sistemi fiscali degli Stati Membri. Nella Memoria congiunta questo statuto ricopre un ruolo fondamentale: “per semplificare occorre sfoltire le norme e non creare sovrapposizioni, occorre investire anche utilizzando risorse del PNRR, occorrono infine chiarezza e stabilità normativa“;
  1. aiuto immediato alle famiglie in tema di versamento di imposte personali e contributi. Si ipotizza una compensazione di “crediti fiscali/contributivi di un coniuge con i debiti dell’altro coniuge (anche fuori dall’utilizzo del modello 730 congiunto), ma anche allargando questa possibilità a tutti i componenti di un nuovo soggetto definibile Nucleo famigliare fiscale, anche se non conviventi, purché consenzienti“. Un tale intervento potrebbe far respirare le famiglie con problemi di liquidità e offrire anche un risparmio su interessi e costi di gestione, che lo Stato non andrebbe a pagare sui rimborsi;
  1. contributo strutturale a regime per il Fondo famiglia da applicare agli accertamenti definitivi, allo scopo di “prevedere un contributo per il Fondo Famiglia, strutturale a regime, da applicarsi agli accertamenti definitivi, calcolato sulla base degli imponibili evasi dalle persone fisiche e giuridiche“;
  1. nuovo sistema di controllo relativo all’utilizzo delle compensazioni di crediti fiscali per semplificare e favorire il contestuale maggior contrasto alle frodi. Potrebbe essere vantaggioso inserire al posto del visto di conformità, l’obbligo di “comunicazione telematica preventiva all’Agenzia delle Entrate del credito che si andrà a compensare. L’Agenzia conoscerebbe in anticipo l’importo del credito, la tipologia dell’attività svolta dal titolare del credito, potrebbe, ante e non post, bloccare l’operazione per richiedere eventuali chiarimenti o svolgere accertamenti“;
  1. contrasto dell’evasione attraverso la contrapposizione di interessi mediante l’introduzione di una “detrazione maggiore dell’aliquota più elevata dell’IVA, si potrebbe ridurrebbe una delle motivazioni che ‘induce’ a non richiedere fattura“;
  1. detrazione per le spese di formazione per i giovani professionisti in regime forfettario. Si ritiene infatti importante che “anche i giovani professionisti in regime fiscale forfettario possano portare in detrazione dal reddito le spese sostenute per la formazione professionale” a fronte del ruolo fondamentale della formazione per offrire qualità all’utenza;
  1. modifica delle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 10 della Legge n. 183/2011, in relazione alla disciplina relativa alle STP, ovvero società tra professionisti. “Occorrerà prevedere dunque, al contempo: l’accesso alle STP dei professionisti ex lege 4/2013, qualificati iscritti ad associazioni che rilasciano attestato di qualità, con l’inserimento nella compagine decisionale e operativa, non solo sociale e tecnica, nel rispetto della loro stessa natura di professionisti“.

La memoria congiunta alla Legge Delega di Riforma fiscale A.A.C.C. 75 – 1038 inviata alla Commissione finanze della Camera propone solo una prima analisi della legge delega di riforma fiscale. Non ci resta che attendere di scoprire se e come saranno implementate le osservazioni e le proposte dell’Istituto Nazionale dei Tributaristi e Confassociazioni nel corso dell’iter parlamentare.

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