La fatturazione elettronica è diventata un obbligo per molte realtà imprenditoriali, professionisti e lavoratori autonomi. Anche per chi lavora con regime fiscale forfettario, purché superi 25.000 euro di fatturato annuo, è obbligatorio procedere digitalmente.

Da ottobre 2022 il periodo di moratoria per ciò che riguarda la data di emissione verrà meno, e le sanzioni saranno applicate in modo pieno per tutti coloro che non utilizzano questo strumento. Soltanto a partire dal 2024 la fatturazione elettronica per forfettari sarà resa d’obbligo anche per chi ha un fatturato inferiore a 25.000 euro.

Fatturazione elettronica obbligatoria

La fatturazione elettronica quest’anno è diventata obbligatoria per moltissimi professionisti autonomi, imprese e Partite Iva. Questo adempimento inizialmente è diventato obbligatorio per chi opera con regime fiscale ordinario, tuttavia successivamente è stato esteso anche a chi lavora con una Partita Iva a regime forfettario, entro certi limiti.

A partire da luglio 2022 infatti anche i forfettari, che usufruiscono di un particolare regime fiscale agevolato, devono procedere con la fatturazione elettronica, anche se sono ancora esonerati coloro che annualmente hanno un fatturato inferiore a 25.000 euro.

L’arrivo della fatturazione elettronica ha snellito procedure prima limitate al cartaceo, e ha favorito una comunicazione diretta tra il professionista autonomo o l’impresa con fornitori, clienti, e lo stesso fisco.

Tramite fatturazione elettronica infatti tutte le fatture inviate sono tracciabili, e vengono comunicate direttamente al fisco, che snellisce in questo modo anche le procedure di verifica e controllo. L’obbligo della fatturazione elettronica è stato istituito anche come conseguenza del processi di digitalizzazione portato avanti dal PNRR, e ha coinvolto un grande numero di professionisti in Italia.

Fattura digitale per i forfettari

La fatturazione elettronica ha coinvolto quindi anche i lavoratori con regime forfettario, ed è stata introdotta anche una particolare misura di esonero dalla sanzione immediata in caso di mancata emissione della fattura digitale.

Nello specifico, le regole hanno previsto, in quest’ordine:

  • Che dal 1 luglio 2022 anche i professionisti con Partita Iva forfettaria dovessero emettere le fatture in digitale, tramite un software apposito. L’obbligo ha incluso solo i professionisti con fatturato annuo superiore a 25.000 euro;
  • Che dal 1 gennaio 2024 l’obbligo della fatturazione elettronica sarà esteso a tutti i forfettari, anche a coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 25.000 euro;
  • Per il periodo da luglio a settembre 2022 è stata istituita una procedura per cui non sono applicate sanzioni se la fattura viene emessa entro il mese successivo all’effettivo momento dell’operazione.

L’ultimo aspetto ha determinato un alleggerimento delle conseguenze sanzionatorie per i cittadini con regime fiscale forfettario in ritardo nell’emissione della fatturazione elettronica, garantendo un lasso di tempo utile per aggiornarsi secondo gli ultimi obblighi.

Tuttavia, a partire da ottobre 2022, le cose cambieranno, perché non sarà più possibile per questi lavoratori avere questo vantaggio per l’emissione delle fatture in digitale.

Cosa cambia da ottobre

Da ottobre 2022 quindi le sanzioni potranno essere applicate in caso di omessa fattura elettronica con le modalità consuete. Ovvero le sanzioni saranno applicate per chi non rispetta il termine di 12 giorni per l’invio della fattura, anche con regime forfettario.

Si tratta di una multa che può variare dal 5% al 10% di ciò che non è stato documentato, oppure che va da 250 a 2.000 euro se non viene rilevato il reddito effettivo. Viene quindi dato lo stop alla moratoria che era stata prevista per il trimestre estivo, e chi ancora non ha provveduto all’installazione di un software per la fatturazione elettronica, può incappare in diverse multe.

Ricordiamo che la fatturazione elettronica è stata introdotta come obbligo sulla base delle disposizioni approvate dall’Europa, e che l’emissione prevede anche una tempistica precisa, da rispettare. Ovvero:

  • Nel momento in cui viene svolta l’operazione nel caso di fattura immediata, con trasmissione al sistema di interscambio entro 12 giorni;
  • Entro il giorno 15 del mese successivo nel caso di consegna di beni, documentati;
  • Entro la fine del mese successivo a quello in cui è avvenuta la consegna o la spedizione per cessioni di beni effettuate dal cessionario nei confronti di un soggetto terzo per il tramite del proprio cedente.

Le sanzioni tuttavia possono essere ridotte se si procede tramite ravvedimento operoso, e la riduzione varia in base al numero di giorni di emissione in ritardo.

Va tenuto infine in considerazione che attualmente è ancora previsto l’esonero dalla fatturazione elettronica per i forfettari con reddito annuo inferiore a 25.000 euro, e anche per tutto il 2023 sarà presente questo esonero. A partire dal 2024 invece tutti i forfettari dovranno procedere con l’aggiornamento.

I vantaggi del nuovo sistema

Il nuovo sistema di interscambio digitale permette di assolvere agli obblighi di emissione delle fatture in modo più flessibile e immediato, tramite software. L’Europa ha avanzato l’obiettivo di estendere questo obbligo per diversi motivi, legati ad alcuni aspetti vantaggiosi dell’utilizzo di questo strumento, che citiamo qui:

  • Dematerializzazione degli adempimenti: si passa da un sistema basato sulla carta ad uno completamente digitale;
  • Semplicità di utilizzo: tramite software è possibile emettere una fattura in tempi brevi, e inviarla in un momento al cliente e al fisco;
  • Tracciabilità dei pagamenti: in questo modo il fisco può avere maggiore controllo sulle operazioni, e il lavoratore può comunicare in modo immediato al fisco tutti i dettagli sui soggetti coinvolti, sul lavoro svolto e sugli importi in fattura;
  • Maggiore rispetto degli adempimenti fiscali da parte dei contribuenti;
  • Maggiore sicurezza e conservazione dei documenti;
  • Il contribuente può trasmettere al commercialista le fatture elettroniche in modo semplice e rapido;
  • Risulta più semplice segnalare e verificare eventuali errori, e correggerli.

Per utilizzare la fatturazione elettronica, è indispensabile che il professionista sia munito di un software apposito, ovvero che sfrutti il sistema di interscambio SDI per comunicare tutti i dati direttamente al fisco.

Chi è esonerato dall’obbligo

Anche se ad oggi sono molti i soggetti obbligati all’utilizzo di un software per emettere le fatture in modalità elettronica, va ricordato che tutt’ora ci sono alcuni professionisti che sono esonerati da questo adempimento.

Oltre ai lavoratori in regime forfettario con reddito annuo inferiore a 25.000 euro, sono esonerati anche gli operatori sanitari, ovvero medici, farmacie e altri soggetti che operano in questo settore. Il motivo è strettamente legato alla privacy dei pazienti, per cui per il momento questi professionisti non devono procedere alla fatturazione elettronica.

Sono ancora esonerati dall’obbligo anche i piccoli produttori agricoli e le società sportive dilettantistiche, oltre ai soggetti non residenti in Italia che effettuano o ricevono operazioni. Per ciò che riguarda invece i soggetti inclusi nelle emissioni delle fatture elettroniche, è possibile per tutti coloro che sono obbligati procedere sia B2B che B2C, ovvero anche verso soggetti privati.

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