Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sul tetto al contante, ovvero sulla fissazione di un limite alla circolazione del denaro contante da utilizzarsi per il compimento di operazioni di acquisto di beni o servizi, o di scambi tra due o più soggetti.

E così, tra i fautori del tetto basso e color oche invece vorrebbero una sua abolizione, lo scontro è aperto. Chi prevarrà?

Tetto al contante: i pro e i contro

Cerchiamo di ricostruire le rispettive prese di posizione. Chi vuole abbassare il tetto al contante afferma che – di contro – alzarlo potrebbe essere un favore alle attività di riciclaggio e di evasione fiscale.

A supporto di tale visione si cita di frequente uno studio che condotto nell’ottobre 2021 da parte della Banca d’Italia, che analizzava l’innalzamento del tetto voluto dal governo guidato da Matteo Renzi, per concludere che l’1% di transazioni contante determinerebbe una crescita del sommerso tra lo 0,8% e l’1,8%.

La stessa Banca d’Italia, qualche anno prima, aveva dichiarato che l’utilizzo di denaro contante è effettivamente correlato in maniera negativa al grado di sviluppo economico locale e alla finanziarizzazione, e in maniera positiva alla crescita del sommerso.

Dal canto loro, chi non vuole un tetto basso e punta per un incremento o per l’abolizione del cap, alimenta le sue argomentazioni sulla base dei confronti con gli altri Paesi europei. A proposito, ma quali sono le regole nelle altre nazioni?

I limiti in Europa

A ben vedere, il recinto dei Paesi europei che non applicano alcun tetto al contante è abbastanza nutrito: si pensi a ciò che avviene in Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e Olanda.

Hanno invece tetti alla circolazione del contante piuttosto generosi Bulgaria (5.000 euro), Croazia (15.000 euro), Repubblica Ceca (10.000 euro), Lettonia (7.200 euro), Malta (10.000 euro), Slovacchia (5.000 euro) e Slovenia (5.000 euro). Ancora, hanno un tetto tra i 2.000 e i 3.500 euro Belgio, Danimarca, Lituania, Portogallo, Polonia, Romania. Il tetto è di soli 1.000 euro (o inferiore) nelle sole Francia, Grecia, Spagna e Svezia.

Evidentemente, differenze così elevate tra i Paesi che non hanno alcun tetto al contante e Paesi che lo hanno molto stringente non piace dalle parti di Bruxelles che, di fatti, qualche tempo fa sembrava essere propensa a ipotizzare un tetto uguale per tutti, pari a 10.000 euro: un livello elevato ma che, comunque, avrebbe potuto convincere verso tale direzione quel gruppo di Paesi che a mettere un tetto alla circolazione del denaro contante, almeno per il momento, non ci pensa proprio.

Lista Paesi che non hanno limiti all’utilizzo di denaro contante

AUSTRIAFINLANDIAIRLANDA
CIPROGERMANIALUSSEMBURGO
ESTONIAUNGHERIAOLANDA

Lista Paesi che hanno limiti al contante

PAESELIMITE UTILIZZO CONTANTE
GRECIA500 euro
FRANCIASPAGNASVEZIA1.000 euro
ROMANIA2.000 euro
DANIMARCA2.700 euro
BELGIO – PORTOGALLO – LITUANIA3.000 euro
POLONIA3.300 euro
BULGARIA – SLOVACCHIASLOVENIA5.000 euro
LETTONIA7.200 euro
REP. CECAMALTA10.000 euro
CROAZIA15.000 euro

Come cambierà il tetto al contante in Italia

Ma come cambierà il tetto al contante in Italia?

Considerato che si è trattata di una delle prime proposte in materia fiscale del governo Meloni, difficilmente l’esecutivo tornerà indietro. Tuttavia, è anche difficile che il tetto possa essere effettivamente incrementato a 10.000 euro (dai 2.000 euro attuali) come vuole la Lega, la quale ha prontamente occupato la casella dello scacchiere depositando una proposta di legge (definita di buon senso” dal ministro e vicepremier Matteo Salvini), con cui moltiplicare il cap sulla circolazione del denaro contante.

Se la posizione della Lega sembra essere quella più vivace, quella dell’altro partner di governo di Giorgia Meloni, Forza Italia, sembra invece essere la più prudente. Dalle parti di FI rendono noto che il tetto sul contante non è una priorità del governo, sottolineando come il presidente del Consiglio non ne abbia fatto cenno nel discorso programmatico.

Dunque, a Giorgia Meloni spetterà probabilmente mediare tra le due posizioni ed è probabile – come sta emergendo in queste ore – che si possa arrivare a una via di mezzo: tetto al contante che da 2.000 euro passerà a 5.000 euro, con buona pace di chi voleva la sua abolizione o un limite molto più consistente.

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