Oggi, 28 febbraio 2022, scade la rata di pagamento per le cartelle esattoriali di chi ha optato per la rottamazione ter. Tuttavia grazie alla possibilità di chiedere alcuni giorni di tolleranza, è possibile provvedere al pagamento entro il giorno 7 marzo 2022.

Ad occuparsi della rottamazione ter, e della riscossione dei debiti dei cittadini contenuti nelle cartelle esattoriali, è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si parla di rottamazione ter quando si fa riferimento alla scelta del soggetto coinvolto di dilazionare i pagamenti dei debiti, in modalità agevolata, senza incorrere in sanzioni né nell’aggiunta di particolari interessi.

Insieme all’importo suddiviso nelle diverse rate, tuttavia il cittadino deve provvedere al pagamento delle spese per le procedure. Tramite definizione agevolata, è possibile estinguere i debiti iscritti a ruolo, in riferimento alle cartelle di pagamento. C’è chi chiede una maggiore pace fiscale, e chi invece ha scelto l’opzione della rottamazione ter per avere più tempo per provvedere al saldo dei debiti. Vediamo nell’articolo tutte le scadenze previste per il 2022.

Rottamazione ter e cartelle esattoriali

Le cartelle esattoriali contengono i debiti che i cittadini hanno cumulato verso lo stato: si tratta di debiti di natura fiscale, come imposte non pagate che possono riguardare i redditi da lavoro, oppure le imposte su proprietà immobiliari come l’IMU.

Ma le cartelle esattoriali possono anche contenere importi relativi a multe non pagate, bollo auto non saldato e altre tipologie di sanzioni. A causa del prolungarsi dell’emergenza sanitaria, negli scorsi mesi sono state messe in atto procedure per sgravare i cittadini dal pagamento di queste cartelle esattoriali, in alcuni casi.

Si è parlato di pace fiscale per indicare procedure di saldo e stralcio delle cartelle, che tramite Decreto Sostegni ha previsto l’eliminazione di tutta una serie di piccoli debiti, di importo inferiore a 5.000 euro, di vecchia data. Sono rientrate infatti in questo meccanismo le cartelle esattoriali risalenti al periodo 2000-2010. Su queste cartelle è stata fermata la riscossione, sia per persone fisiche che per soggetti diversi come imprese.

La rottamazione ter invece ha coinvolto le cartelle esattoriali degli anni successivi, con i debiti dei cittadini verso lo stato. Si tratta di una possibilità di saldo dei debiti con modalità agevolate, ovvero senza il pagamento di sanzioni aggiuntive o interessi.

Questa modalità prevede il pagamento delle somme dovute tramite rate dilazionate nel tempo. Con il mancato pagamento di diverse rate è possibile perdere completamente la possibilità di definizione agevolata.

Rottamazione ter 2022: le scadenze

Per quanto riguarda le scadenze dei pagamenti delle rate della rottamazione, oggi scade la rottamazione ter per il primo periodo del 2022. Come spiega l’Agenzia delle Entrate, si tratta di soggetti che hanno effettuato tutti i pagamenti per le somme dovute nel 2020 e nel 2021, nel periodo emergenziale.

Per questi soggetti è possibile proseguire con il saldo dei debiti anche nei prossimi mesi, in base ad alcune date specifiche indicate:

  • Prima scadenza: 28 febbraio 2022;
  • Seconda scadenza: 31 maggio 2022;
  • Terza scadenza: 31 luglio 2022;
  • Quarta scadenza: 30 novembre 2022.

In ogni caso sono previsti alcuni margini temporali per provvedere al pagamento, in base ai cinque giorni di tolleranza. Questo vuol dire che per la scadenza del 28 febbraio 2022, è possibile provvedere ancora al pagamento fino al 7 marzo 2022.

Secondo il Decreto Legge n.119/2018, alcune tipologie di carichi non sono agevolabili con la rottamazione ter. Si tratta di particolari debiti contratti con lo stato e il fisco, come:

  • Recupero di aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • Crediti derivati da condanne della Corte dei Conti;
  • Multe e sanzioni a seguito di sentenze penali di condanna;
  • Sanzioni diverse da quelle per violazioni tributarie o di obblighi relativi ai contributi o a premi dovuti agli enti previdenziali.

Con la Legge di Bilancio 2022 invece cambiano alcune caratteristiche del sistema di riscossione italiano, tra cui la remunerazione e l’estensione a 180 giorni per il pagamento delle cartelle notificate entro il 31 marzo 2022.

Riforma del sistema di riscossione

Con la riforma del sistema di riscossione, alcuni costi vengono eliminati dalle cartelle esattoriali, per cui i cittadini pagheranno meno per il saldo dei debiti. Si tratta in particolare dell’aggio, la quota spettante all’agente di riscossione, che viene eliminata dalla riforma.

Vengono quindi eliminati gli oneri di riscossione, che precedentemente potevano variare dall’1% al 6% in base alle cartelle esattoriali. La riforma del sistema di riscossione è arrivata a seguito di alcuni rinnovamenti dell’intero sistema fiscale italiano, con la Legge di Bilancio 2022.

Tuttavia anche l’agenzia incaricata di eseguire la riscossione è cambiata radicalmente negli ultimi anni. Dal 2017 infatti Equitalia non esiste più, sostituita con un’agenzia di riscossione direttamente collegata all’Agenzia delle Entrate, ovvero l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Questa realtà ha il compito di garantire alcuni servizi ai cittadini, tra cui lo sportello online di assistenza, con l’obiettivo di rendere più trasparente il rapporto dei cittadini verso il fisco. L’attuale sistema di riscossione prevede diverse possibilità di agevolazione, tra cui le principali, come viste prima, sono:

  • Stralcio delle cartelle esattoriali con cifra inferiore a 5.000 euro risalenti al periodo 2000-2010;
  • Possibilità di definizione agevolata tramite pagamento a rate dei debiti, la rottamazione ter.

Sono cambiati nel tempo anche alcuni aspetti pratici per il saldo dei debiti, e molti servizi sono messi a disposizione del cittadino direttamente online.

Rottamazione ter: il pagamento dei debiti

Per il pagamento dei debiti, per quanto riguarda la rateizzazione, ci sono due strade da seguire:

  • Per debiti inferiori a 60.000 euro: è possibile chiedere di rateizzare il debito direttamente online, alla voce “rateizza adesso” dell’area riservata, e compilando il Modello R1. La rateizzazione si può chiedere se si dimostra una difficoltà economica effettiva nel saldo in un’unica soluzione, e si possono chiedere rateizzazioni fino a 6 anni (72 rate). In questo caso basta certificare le difficoltà economiche senza presentare nessuna documentazione;
  • Per debiti superiori a 60.000 euro: in questo caso è necessario presentare opportuna documentazione che attesta la situazione di disagio economico in corso, tra cui l’ISEE. Si possono chiedere anche in questo caso rateizzazioni fino a 6 anni (72 rate). Al momento è garantita questa possibilità anche per chi negli anni scorsi ha perso l’accesso alla definizione agevolata.

Per quanto riguarda la scadenza di oggi 28 febbraio 2022, è possibile provvedere al pagamento ancora entro il 7 marzo, tramite la propria banca, sportelli ATM, online o tramite uffici postali, oppure tramite il sito ufficiale www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Anche in questo caso, accedendo con le proprie credenziali digitali, è possibile svolgere tutta l’operazione online.

Articolo precedenteSportivi dilettanti ed agevolazione impatriati
Prossimo ArticoloCome si trova il codice fiscale di un condominio?
Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

Lascia una Risposta