A seguito della Manovra del nuovo governo Meloni, si ha la reintroduzione di uno strumento del lavoro che fino ad oggi ha subito varie modifiche successive abrogazioni e parziali reintroduzioni; parliamo del sistema di pagamento dei voucher lavoro o buoni lavoro. 

Dopo la loro cancellazione avvenuta nel 2017 con il Governo Gentiloni, con la Legge di Bilancio 2023 ritornano i voucher, ossia i buoni lavoro con cui il datore può pagare i propri dipendenti fino al limite massimo di 10.000 euro all’anno. Vediamo di seguito come funzionano e come potranno essere utilizzati.

Storia dei voucher

Ripercorriamo in breve la storia dei voucher, per capire come mai sono da sempre oggetto di critiche, da un lato c’è chi pensa che questi strumenti possano in qualche modo favorire la regolazione di attività accessorie occasionali, svolte al di fuori di un normale contratto di lavoro, si pensi ad esempio alla giovane laureata che fornisce ripetizioni in maniera occasionale, discontinua, ma che non gode di nessuna  forma di regolazione anche ai fini Inps o Inail. 

I voucher nascono come un sistema di pagamento che i datori di lavoro possono usare in casi di lavoro accessorio, ovvero svolto in maniera discontinua, senza dover stipulare alcun tipo di contratto di lavoro. 

Dall’altra parte sono strumenti che hanno subito da sempre le critiche di Cgil, Cisl, Uil per i quali i voucher rappresentano una realtà ben diversa, ovvero muovono una critica nei confronti di una forma di abuso di questi strumenti di pagamento che favoriscono il precariato piuttosto che regolarizzare alcune attività, perché utilizzati in maniera poco conforme alla natura degli stessi, diventando lo strumento stesso una causa di precarietà nel mercato del lavoro. I buoni lavoro vengono introdotti dalla legge Biagi nel 2003, crescendo molto gli utilizzi dal 2008 al 2017.

Nel 2012 Il governo Monti innalzò la soglia dei voucher dai 3.000,00 euro iniziali ai 5.000,00 euro. La soglia prevedeva quindi un reddito di utilizzo massimo dei voucher nel corso dei 12 mesi. 

Il governo Renzi innalzò la soglia fino ai 7.000,00 euro fino a che non vennero aboliti con il governo Gentiloni nel 2017.

Nel 2018, il decreto dignità ha previsto una forma ridotta di voucher utilizzabili nei settori agricoli e turistico solo dalle piccole aziende ( non più di 8 dipendenti) , ma arriviamo ad oggi dopo ben 5 anni si parla di una reintroduzione dei voucher con tutte le caratteristiche che seguono. 

Innanzitutto possiamo elencare quelli che sono i punti sostanziali e le caratteristiche dei voucher lavoro o buoni lavoro:

  • Utilizzati per il pagamento del lavoro accessorio svolto in modo discontinuo;
  • L’utilizzo è previsto solo in determinati settori;
  • Utilizzati fino alla soglia del limite di reddito;
  • Esenti da tasse;
  • Copertura Inail e Inps.

Cerchiamo di approfondire meglio gli aspetti appena citati

Chi può usufruire dei voucher lavoro 2023? 

I buoni lavoro inseriti nel testo preliminare della Legge di Bilancio 2023, tornano, ma solo per alcuni settori: 

  • Agricoltura
  • Settore alberghiero e ristorazione
  • Cura della persona
  • Lavoro domestico

La misura si rivolge a tutti i prestatori di lavoro già identificati dalla Legge Biagi ovvero i pensionati , titolari si trattamento pensionistico in regime obbligatorio, gli studenti con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso Università o istituto scolastico di ogni ordine o grado con almeno 16 anni di età, i lavoratori part-time, i lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia se in possesso di un permesso di soggiorno che consenta loro di svolgere attività lavorativa, gli inoccupati e i titolari di indennità di disoccupazione ed infine i percettori di prestazioni integrative.

Il costo

Il voucher avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora, 7.50 euro netti e un tetto di reddito per i lavoratori fino a 10.000,00 euro. 

I 10 euro di ciascun voucher comprendono:

  • La contribuzione in favore della Gestione separata dell’INPS (13%);
  • L’assicurazione Inail (7%);
  • Il compenso all’INPS per la gestione del servizio.

E’ per questo motivo che il rimborso finale che andrà al prestatore di lavoro occasionale per una singola ora lavorata sarà di 7,50 euro. 

I voucher anche se danno diritto al lavoratore della copertura INAIL e INPS non danno diritto alla maturazione di malattia, maternità, disoccupazione e o assegni familiari. 

Come richiedere i voucher 

I voucher lavoro potranno essere acquistati direttamente dall’INPS, dai tabacchi convenzionati, uffici postali, banche popolari, come in passato fino a diversa indicazione della manovra di bilancio 2023.

Le novità della Manovra 2023

In sintesi, l’articolo 63 della Legge di Bilancio 2023 interviene sull’articolo 54 bis del Decreto Legge 24 aprile 2017 n.50 e include le seguenti novità:

  • Raddoppio del tetto di reddito complessivo annuo che passa da 5.000,00 a 10.000,00 euro.
  • Divieto del ricorso ai voucher da parte di utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, ad eccezione delle aziende alberghiere e delle strutture ricettive che operano nel settore del turismo. 

Voucher del lavoro agricolo

Importanti sono le novità per il settore agricolo, l’utilizzo dei voucher prevede determinate regole e limiti specifici che devono essere rispettati.

I voucher sono utilizzabili per un periodo non superiore a 45 giorni nel corso dell’anno solare e per ogni giornata lavorativa vanno corrisposti al lavoratore almeno 3 buoni lavoro

Inoltre il compenso minimo del voucher dovrà essere pari all’importo della retribuzione oraria della prestazione di natura subordinata individuata dal contratto collettivo di lavoro stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Pro e contro

La reintroduzione dei nuovi voucher potrebbe essere uno strumento efficace se utilizzato secondo i giusti criteri, con l’idea di poter sopperire a quei vuoti normativi che non regolano tutte quelle attività occasionali accessorie, si pensi ad esempio nel settore dell’agricoltura; la vendemmia è un periodo in cui soggetti si mettono a disposizione di utilizzatori per un periodo di tempo discontinuo, potrebbe essere vantaggioso sia per loro che per i datori di lavoro utilizzare come forma di pagamento lo strumento dei voucher, dove da una parte il lavoratore non verrà pagato a nero, ma avrà diritto alle forme di tutela come per esempio l’inail in caso di infortunio, dall’altro lato il datore di lavoro potrà garantire una forma assicurativa al lavoratore senza dover incorrere nella stipulazione di un contratto di lavoro e tutte le pratiche burocratiche che ne derivano. 

Quello che più spaventa della reintroduzione dei voucher sarà l’utilizzo, soprattutto nel settore del turismo, di questi strumenti volti ad eludere le assunzioni di giovani stagionali utilizzando questo metodo di pagamento come metodo “alternativo” camuffando in tal modo un’assunzione vera e propria senza applicare al lavoratore alcun tipo di contratto. 

Lascia una Risposta