Secondo una recente circolare dell’11 ottobre 2022 dell’Agenzia dell’Entrate, il bonus attività fisica adattata arriverà presto a supporto di chi ha sostenuto delle spese per svolgere esercizi di attività fisica, al fine di migliorare la propria salute nel corso di quest’anno. Lo prevede la legge di Bilancio 2022 proprio per venire incontro economicamente a chi è affetto da patologie croniche e disabilità.

L’incentivo verrà erogato dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di credito d’imposta da poter usufruire nel 2023. Rappresenterà un valido aiuto per anziani o persone che presentano disabilità croniche e devono recarsi periodicamente presso delle palestre specializzate in attività fisica di recupero, seguiti da un professionista che spesso si rivelano molto costose.

Andiamo a scoprire in cosa consiste l’agevolazione economica, chi può richiederlo e quando nel corso di questo articolo. 

Cos’è il bonus attività fisica adatta?

L’ultimo approfondimento dell’Istituto Superiore della Sanità dimostra quanto l’attività fisica incida notevolmente sul calmare e rallentare la degenerazione delle malattie cronico-degenerative. Alcune di queste malattie sono le sindromi dolorose, le disabilità fisiche o le ridotte capacità motorie, le patologie croniche che colpiscono muscoli e ossa come l’osteoporosi e che riguardano soprattutto gli anziani.

L’attività fisica di riabilitazione o mantenimento di patologie croniche e di disabilità è molto importante, quindi, ma può essere molto costosa, come ben sa chi deve sostenerla. Soprattutto se per svolgerla si è obbligati a rivolgersi a centri specializzati privati o eseguire più cicli e sedute settimanali e mensili.

Fortunatamente, il Governo prevede un bonus, da usufruire il prossimo anno, per aiutare i privati cittadini affetti da patologie o disabilità cronica. In particolare, anziani e persone disabili che hanno sostenuto spese consistenti in:

  1. attività fisica eseguita al fine di migliorare la propria salute;
  2. programmi di esercizio fisico per migliorare il benessere del corpo e della mente;
  3. sport in grado di migliorare la qualità della vita e favorire la socializzazione.

Dobbiamo sottolineare che per “programmi di esercizio fisico intendiamo programmi non sanitari. Si tratta di programmi comunque consigliati e prescritti da un medico competente ma solo in caso di condizioni di salute precarie croniche o specifiche. Vediamo più nel dettaglio quali sono le spese rimborsabili.

Quali spese copre il bonus?

Per il momento, sappiamo che il credito d’imposta coprirà le spese sostenute dal primo gennaio di quest’anno fino al 31 dicembre e, in particolare, i programmi di esercizi fisici:

  • consigliati dal medico di base, dai pediatri, nel caso di bambini oppure da medici specialisti;
  • ben definiti per tipologia, durata e modalità;
  • rivolti a chi soffre di patologie croniche clinicamente controllate e stabili;
  • Infine, per programmi eseguiti sotto la supervisione di un  professionista specializzati nelle cosiddette «palestre della salute» ovvero strutture private non sanitarie.

Bisogna tenere a mente, che l’incentivo non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale che riguardano le stesse spese.

Chi può richiederlo?

Sempre il MEF, con decreto del 5 maggio 2022, specifica a chi spetta il bonus: persone fisiche, quindi privati cittadini che dal 1°gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 hanno sostenuto spese certificate relative all’attività fisica di controllo o miglioramento delle proprie patologie o disabilità croniche. 

L’Agenzia delle Entrate gestirà le domande di richiesta del bonus con l’aiuto di Sogei S.p.A. che si occupa di regolare il sistema informativo dell’Anagrafe tributaria e di SOSE Spa, per l’elaborazione e l’aggiornamento degli indici sintetici di affidabilità fiscale nonché delle analisi correlate ai dati ricevuti da chi richiede il bonus.

A quanto ammonta il bonus attività fisica adattata?

Il bonus può essere utilizzato nel 2023, dopo aver presentato il Modello F24 relativo al periodo d’imposta dell’anno in corso, durante il quale sono state sostenute le spese.

Il bonus è dunque elargito sotto forma di rimborso andando a diminuire le imposte del 2023 dei contribuenti che ne faranno richiesta. Se il contribuente decide di non utilizzare il credito d’imposta per ridurre le tasse del prossimo anno, potrà sempre utilizzarlo per quelli successivi.

Per il momento, l’Agenzia delle Entrate non ha definito a quanto ammonterà il rimborso delle spese sostenute, in sede di dichiarazione dei redditi ma sicuramente ci saranno aggiornamenti a riguardo, entro il 25 marzo 2023. Questa, infatti, è l’ultima data disponibile per richiedere il bonus tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. 

Come e quando fare domanda?

Tutti i cittadini interessati possono inoltrare la loro domanda dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023, attraverso l’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate. Ricordiamo che l’Istanza può essere inviata solo e unicamente tramite modalità telematica.

Una domanda viene automaticamente scartata se inviata tramite raccomandata oppure utilizzando la propria posta elettronica personale. Possiamo inoltrare personalmente la domanda oppure rivolgerci ad un intermediario abilitato alla trasmissione come un Caf o un patronato. 

Dobbiamo tenere a portata di mano e presentare i seguenti documenti per validare la domanda:

  • i dati anagrafici del soggetto beneficiario del credito (codice fiscale) oppure dell’eventuale soggetto terzo che effettua la comunicazione come un rappresentate legale e un tutore;
  •  i dati relativi alle spese documentate sostenute per fruire di attività fisica adattata. 

Questi dati trattati e memorizzati dall’Agenzia delle Entrate nelle varie fasi del processo rappresentano il set informativo minimo per la corretta gestione del credito d’imposta, per le verifiche successive sulla spettanza dello stesso e per l’eventuale recupero degli importi non spettanti.

E dopo cosa succede?

L’Agenzia delle Entrate precisa che: 

A seguito della presentazione dell’Istanza è rilasciata, entro 5 giorni, una ricevuta che ne attesta la presa in carico, ovvero lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni.

La ricevuta viene messa a disposizione del soggetto che ha trasmesso l’Istanza, nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate

Prima di lasciarci ricordiamo che è possibile: 

  • inviare una nuova domanda che sostituisce quella precedentemente trasmessa. L’ultima Istanza valida trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate; 
  • rinunciare al credito d’imposta sempre accedendo all’area riservata e trasmettendo un’apposita domanda.

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