Il decreto a firma del Ministro dell’Economia Daniele Franco ha prorogato il taglio delle accise dei carburanti: il beneficio, previsto originariamente con scadenza per il 31 ottobre, è ora esteso al 18 novembre 2022 consentendo in tal modo al prossimo esecutivo di valutare il da farsi sull’intervento.

L’ultima proposta di Mario Draghi

Ricordiamo come il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente Mario Draghi abbia di fatti approvato un mini decreto legge con misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. In particolare, come si scorge nel comunicato di fine seduta, è stata deliberata l’estensione per:

  • la riduzione delle aliquote di accisa sui prodotti energetici utilizzati come carburanti
  • l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione
  • la riduzione dell’aliquota IVA (al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.

Quanto sopra si traduce nell’allungamento dello sconto fiscale in essere che, rammentiamo, è rappresentato dalla riduzione dell’accisa sulla benzina e sul diesel nella misura di 25 centesimi al litro. Valutato però l’effetto a cascata sull’imposta sul valore aggiunto (l’Iva è calcolata sul prezzo che include l’accisa), lo sconto effettivo per il consumatore è quantificabile in circa 30 centesimi al litro.

Più ridotto è invece lo sconto fiscale sul Gpl, il cui taglio vale circa 8 centesimi sull’accisa e 10 centesimi sul totale, mentre sul Metano è stato previsto l’azzeramento dell’accisa e la riduzione dell’Iva al 5%. Considerato che il taglio costa circa 900 milioni di euro al mese, l’estensione valutata in seno al Consiglio dei Ministri di ieri ha un costo di circa 500 milioni di euro.

Quanto costa oggi il carburante?

La proroga giunge in un momento di relativa tranquillità dei prezzi dei carburanti sulla rete dei distributori in Italia.

Il prezzo medio della benzina in modalità self, ricordano le rilevazioni effettuate dal Quotidiano Energia, ammonta a 1,704 euro per litro (la forbice è compresa tra 1,691 e 1,714 euro per litri), mentre il prezzo del diesel in modalità self è di 1,892 euro per litro (1,875 – 1,900 euro per litro).

La serie storica degli ultimi giorni manifesta, tuttavia, un trend crescente.

Critiche le associazioni dei consumatori

Il taglio delle accise praticato dal Consiglio dei Ministri non sembra convincere le associazioni dei consumatori. Stando al comunicato diramato dal Codacons, ad esempio, la misura è un mero palliativo che non affronta in modo efficace il problema dei carburanti, con i listini alla pompa che sono tornati a crescere con una tendenza costante.

Il gasolio – ricorda il Codacons per voce del presidente Carlo Rienzi – ha oggi un costo del 20% in più rispetto all’inizio dell’anno e la ripresa dei prezzi dei carburanti non potrà che avere effetti diretti sui prezzi al dettaglio, andando a gravare su un’inflazione già di per sé piuttosto sostenuta. Dinanzi a tale situazione la proroga mensile del taglio delle accise viene dunque ritenuta dall’associazione come non più sufficiente.

Le stazioni di servizio sono al limite: rischio chiusura per gli impianti

Che la situazione sia particolarmente tesa lo confermano anche le stesse stazioni di servizio. Stando alla Federazione Autonoma Italiana Benzinai, entro la fine dell’anno è a rischio chiusura una parte non marginale degli impianti nazionali che, bilanci alla mano, non hanno più marginalità nel tenere aperte le proprie attività.

Il quotidiano Il Giorno ha intervistato sul tema Massimo Sassi, presidente di Faib Confesercenti Varese, il quale ha rammentato come il 10% degli impianti di Como e Varese sarebbero a rischio di interrompere il loro servizio entro i prossimi mesi. Nel resto della regione, intuibilmente, non va certo meglio.

Sassi rileva come in alcuni distributori della zona il gasolio sia arrivato a 2 euro e come la nuova scadenza del taglio delle accise non sia rassicurante. I distributori – prosegue il presidente – non hanno praticamente più alcuna marginalità e parte di essi continuano a erodere denaro mantenendo aperto il proprio impianto, stretti nella morsa dell’aumento delle bollette di energia elettrica, gas e acqua, e delle commissioni bancarie sul pagamento con le carte di credito.

Per Faib se il costo energetico di un impianto medio in passato incideva sui costi per una quota tra il 13% e il 14%, oggi si è saliti al 34% sul costo totale. Evidentemente troppo per esercenti che hanno un margine medio di 3 centesimi a litro di carburante erogato…

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