Sono moltissimi i coniugi con doppia residenza che possono richiedere il rimborso IMU dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 13 ottobre 2022 ed essere esenti dal pagamento nel 2023.

La Corte ha dichiarato illegittimo il pagamento IMU sulla seconda casa di un nucleo familiare con doppia residenza. Le famiglie che già hanno pagato l’imposta, hanno diritto ad un rimborso sulle tasse non dovute degli ultimi cinque anni.

Detto in altre parole, una coppia legata in matrimonio o in unione civile che vive in due case separate può richiedere il rimborso IMU, dal 2017 fino al primo acconto 2022. L’unico vincolo è dimostrare che entrambe le case sono ad uso abitativo separato

Per ottenere il rimborso bisogna inoltrare una domanda apposita ai Comuni di residenza entro 5 anni dal versamento effettuato oppure da quando è sorto il diritto alla restituzione, cioè al 13 ottobre 2022. 

Vediamo come, nel dettaglio.

Rimborso IMU, corte costituzionale: la sentenza

Sono sempre di più le coppie che per una ragione o l’altra, vivono separati anche se unite in unione civile o in matrimonio. I coniugi vivono in due case distinte, solitamente in comuni differenti e si ritrovano solo in determinati periodi dell’anno o durante il weekend, a causa del lavoro o di altri comprovati motivi. 

Per evitare discriminazioni verso questi nuclei familiari, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma del 2011 che stabiliva l’esenzione IMU solo della prima casa. 

A partire dal 13 ottobre 2022, l’ente non ammette altre misure fiscali che penalizzano coloro che non vivono assieme sebbene abbiano deciso di unirsi civilmente o in matrimonio.

Prima, la seconda abitazione in questione era soggetta all’imposta sugli immobili nel comune di residenza come specifica AssoCAAF.

Dopo il 13 ottobre 2022, l’IMU sulla seconda casa non dovrà essere pagato per i coniugi che hanno residenza in abitazioni collocate in comuni differenti o nello stesso comune. Le coppie potranno chiedere un rimborso fino ad oggi a partire dal 2017. 

Infatti, la norma ha effetto retroattivo: i cittadini che negli ultimi 5 anni hanno pagato le tasse sulla seconda casa quando, invece, non erano dovute, potranno ricevere un rimborso a partire dal 2017 fino al primo acconto 2022.

A chi spetta il rimborso IMU per i coniugi con due case?

Possono ottenere un rimborso, i coniugi o le coppie unite in unione civile:

  1. se possiedono due diverse abitazioni principali nello stesso comune;
  2. oppure se le due case sono ubicate in due comuni differenti;
  3.  e se le case risultano sedi di residenza anagrafica e dimora abituale.

Il rimborso scatta in relazione alla maggiore imposta versata negli ultimi cinque anni.

Di conseguenza, per il conteggio si deve andare a ritroso fino al 2017 e si può chiedere la restituzione delle somme versate fino al primo acconto 2022. 

A partire dal 2023, potranno beneficiare della doppia esenzione IMU, tutte le coppie che decidono per ragioni comprovate di abitare in case differenti.

Come chiedere i rimborsi IMU

Per ottenere il rimborso bisogna avere molta pazienza: infatti, le somme spettanti non arrivano in automatico ma solo dopo una lunga procedura di verifica da parte del Comune (o dei Comuni) di residenza.

Il cittadino deve  inviare un’apposita domanda ai Comuni in cui sono ubicati gli immobili, entro 5 anni dalla data in cui è stata versata l’imposta

Esistono già moduli appositi che si possono utilizzare: sono quelli solitamente utilizzati dai cittadini per inoltrare le domande di restituzione degli importi versati in eccesso ai Comuni. 

Prima di procedere con l’invio della domanda, la coppia deve anche dimostrare la doppia residenza. Detto in altre parole, i cittadini devono fornire la documentazione necessaria che attesta la residenza e dimora abitualmente negli immobili oggetto della domanda. 

La sola dimostrazione del pagamento dell’IMU non è sufficiente per essere esentati o per essere rimborsati dal pagamento della tassa.

Sono prove immediate che attestano la propria dimora le bollette delle utenze domestiche, la scelta del medico di base e l’iscrizione dei propri figli a scuole presenti nelle vicinanze.

Come compilare la domanda per il rimborso dell’IMU

Nella domanda, bisogna indicare il motivo per cui si inoltra la richiesta. Occorre fare attenzione ed essere molto precisi, in questo passaggio. 

Infatti, bisogna indicare che si chiede il rimborso delle somme versate in eccesso sulla base della pronuncia 209 del 13 ottobre 2022 della Corte Costituzionale

Ma non finisce qui. Oltre a specificare i propri dati anagrafici, bisogna allegare la documentazione che comprova la propria residenza nelle abitazioni di proprietà o occupate. 

Arrivati a questo punto, le amministrazioni comunali devono verificare che i coniugi risiedono effettivamente nelle due abitazioni principali come da loro dichiarato (e che non siano “seconde case” effettive).

I tempi di lavorazione della pratica sono, di solito, abbastanza lunghi: infatti, se i cittadini hanno diritto a richiedere il rimborso, i Comuni hanno il dovere verificare che tale richiesta sia idonea.

Le amministrazioni devono verificare caso per caso i requisiti di residenza doppia nelle diverse abitazioni in possesso del nucleo familiare per i periodi richiesti dal cittadino al fine di ottenere il rimborso IMU.

I Comuni, quindi, dovranno procedere a ritroso negli anni per confrontare:

  • i dati in loro possesso;
  • le informazione contenute nelle domande inviate da parte dei coniugi residenti in diverse abitazioni;

Infine, possono procedere a ulteriori verifiche  sul piano anagrafico e dei consumi relativi alle utenze per accertare se gli immobili risultano affittati o meno.

Rimborso IMU 2022 in compensazione

Esiste un caso in cui è possibile ottenere un rimborso più rapido sulle somme versate e non dovute. Si tratta dell’IMU pagato nel corso del 2022, a giugno in acconto. 

Solo in questo caso, è stato possibile recuperare le somme versate a saldo, in compensazione. 

Per gli anni precedenti, invece, bisogna rivolgersi al Comune a cui è stato versato l’IMU e restare in attesa.

Quando non si ottiene il rimborso IMU

Per concludere, ci sono dei casi in cui la domanda per il rimborso IMU può venire respinta: la Cassazione ha stabilito che il cittadino non può chiedere alcun rimborso oltre il termine previsto per inoltrare la richiesta, di 5 anni.

Il rimborso IMU può essere respinto anche se il Comune ha già avviato una campagna di riscossione finalizzata all’individuazione di coniugi con diversa residenza e il cittadino ha già pagato

Anche in questo caso, non c’è più possibilità di chiedere il rimborso.

Infine, il rimborso può essere negato nel caso in cui il comune respinga la domanda: il provvedimento può sempre essere impugnato dal cittadino dinanzi al giudice tributario entro e non oltre 60 giorni dall’invio della notifica.

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