Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti chiede a gran voce una proroga al 20 luglio 2023 per i versamenti in scadenza il 30 giugno, soprattutto a causa del ritardo con cui si è dato il via al decreto sui correttivi Isa.

Giugno è un mese impegnativo con 115 scadenze a calendario e pagamenti che si attestano intorno al 91%. Sono coinvolti ben 4,5 milioni di contribuenti con particolare attenzione alle partite Iva che operano regime forfettario o nel perimetro delle pagelle fiscali.

Sono in corso interlocuzioni sia con il Ministero dell’Economia sia con l’Agenzia delle Entrate. Non ci resta che attendere ancora pochi giorni per comprendere cosa succederà e organizzarsi al meglio per rispettare le scadenze e prendere confidenza con il nuovo software “Il tuo Isa”.

La richiesta di commercialisti, rischio di ingorgo fiscale

A causa della grande quantità di adempimenti fiscali previsti, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha richiesto una proroga delle scadenze fiscali al 20 luglio, con la domanda di spostare di una ventina di giorni il termine ultimo.

Il mese di giugno è scandito da una media di quattro adempimenti fiscali al giorno, che famiglie e imprese devono rispettare. Nella maggior parte dei casi, queste scadenze sono gestite direttamente dai dottori commercialisti, che si ritrovano anche alle prese con lo studio e le applicazioni delle novità introdotte dal decreto sui correttivi ISA, che è stato pubblicato con un certo ritardo.

Giugno è un mese che richiede una gestione intensiva degli obblighi fiscali per rispettare tutte le scadenze ed evitare multe, sanzioni o ritardi nei pagamenti. Il calendario del mese di giugno parla chiaro. Ecco un breve riepilogo degli obblighi da soddisfare entro il 30 giugno:

  • pagamento entro il 16 giugno dell’imposta sostitutiva, IVA, ritenute, Tobin Tax e imposta sugli intrattenimenti;
  • versamento Irpef, addizionali, cedolare secca, ritenute, IVA, Ires, Irap e imposte sostitutive;
  • dichiarazioni relative all’Irpef e Intra;
  • comunicazioni dei contratti di locazione e informazioni finanziarie per fini fiscali tra gli Stati membri dell’Unione Europea;
  • istanza del canone TV;
  • accesso alla misura della rottamazione quater.

Il rischio di incappare in un ingorgo fiscale diventa sempre più realistico, a fronte dell’accumulo o sovraccarico di obblighi fiscali che devono essere soddisfatti in questo breve periodo di tempo.

Proroga al 20 luglio, le motivazioni dei commercialisti

I Commercialisti chiedono una proroga al 20 luglio non solo per l’elevato numero di adempimenti che si vanno a concentrare nel mese di giugno. Entrano infatti in gioco anche altre dinamiche.

Nel panorama attuale, una proroga di 20 giorni diventa essenziale anche a fronte del ritardo con cui è stato diffuso il decreto sui correttivi Isa. Anche se il decreto è stato firmato il 28 giugno, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 16 maggio. In questo modo si è lasciato davvero poco tempo ai professionisti per familiarizzare con le novità introdotte. Inoltre, lo slittamento di una ventina di giorni permetterebbe ai commercialisti di approfondire il funzionamento del software “Il tuo Isa”, la cui prima versione è stata rilasciata dall’Agenzia dell’Entrate il 28 aprile.

Proroga al 20 luglio, le conseguenze

Un rinvio anche solo di 20 giorni potrebbe causare delle problematiche non da poco, sia a livello formale che contabile. In prima battuta, la proroga al 20 luglio richiede l’adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), oltre al via libera della Ragioneria.

A livello contabile, la platea interessata è di ben 4,5 milioni di contribuenti, tra imprese e professionisti soggetti agli Isa e le partite Iva nel regime forfettario, oltre a quelle rimaste nei vecchi minimi. A fronte del numero elevato di contribuenti coinvolti, la proroga al 20 luglio farebbe slittare gli effetti di cassa dei versamenti al trimestre successivo, con il rischio reale di mettere sottopressione i conti pubblici.

Inoltre, il posticipo delle scadenze permetterebbe alle partite Iva a regime forfettario e i soggetti ISA di poter effettuare i versamenti fino al 21 agosto, considerando che il 20 agosto cade di domenica, ovvero alla ripresa degli adempimenti dopo la sospensione per la prima parte del mese di agosto. È importante notare che l’importo dovuto sarebbe però soggetto a una maggiorazione dello 0,40 per cento. In particolare, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti chiede la non applicazione di tale maggiorazione: “ci rivolgiamo al MEF affinché intervenga per disporre lo spostamento del termine al 20 luglio, senza la maggiorazione dello 0,40%”.

La richiesta di commercialisti, a che punto siamo?

La richiesta di proroga al 20 luglio 2023 è stata elaborata dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti e inviata al Governo. Il consigliere nazionale tesoriere con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, conferma “ci siamo già attivati“. Difatti, sono in corso interlocuzioni sia con il ministero dell’Economia sia con l’Agenzia delle Entrate.

I segnali sembrano positivi per i commercialisti. Tuttavia, esistono ancora alcune problematiche che richiedono l’intervento del Consiglio dei Ministri e dell’Agenzia delle Entrate per essere risolte. Inoltre, per garantire l’estensione della proroga fino al 20 luglio, è necessario che lo strumento del Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) ottenga l’approvazione della Ragioneria.

I sindacati di categoria, tra cui Ungdcec, Unico e Unagraco, si sono uniti al Consiglio Nazionale dei Commercialisti per sostenere la richiesta di proroga al 20 luglio. Insieme, hanno presentato una piattaforma comune per sostenere questa richiesta, nel rispetto dello Statuto del contribuente. Secondo Marco Cuchel, il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), è importante ricordare che lo Statuto del Contribuente prevede il diritto alla proroga in queste circostanze. Tuttavia, questa previsione di legge è una delle meno applicate nel nostro ordinamento.

Attendiamo il termine delle interlocuzioni per capire come saranno gestite le scadenze di giugno e se effettivamente si darà il via alla proroga fino al 20 luglio.

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