Recentemente il Decreto Aiuti ter ha ottenuto approvazione ed è stato pubblicato il testo in Gazzetta Ufficiale. Si tratta del Decreto-legge 23 settembre 2022, n.144, ovvero: “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR”).

Si tratta di una serie di misure per imprese, famiglie, ma anche lavoratori e pensionati italiani, che erano attese per questi mesi. In prima fila spicca il bonus da 150 euro, che viene introdotto come misura ulteriore per contrastare i rincari provocati dall’inflazione, per lavoratori e pensionati italiani.

In particolare vengono aggiunte misure per il terzo settore, con lo stanziamento di 120 milioni di euro specifici per questo settore, e per gli enti religiosi e le organizzazioni di volontariato. Complessivamente, il decreto vale 14,1 miliardi di euro, e va a prorogare anche gli aiuti sotto forma di credito di imposta dedicati alle imprese, messe in difficoltà dall’inflazione.

Cos’è il Decreto Aiuti ter

Recentemente è stato approvato il nuovo Decreto Aiuti ter, con lo stanziamento di 14 miliardi di euro complessivi a sostegno delle imprese e delle famiglie. Il nuovo decreto arriva in particolar modo per contrastare i rincari dell’energia elettrica e del gas dell’ultimo periodo, per cui 10 miliardi di euro vengono impiegati esclusivamente contro il caro energia.

Il Decreto Aiuti ter interviene sugli ultimi mesi del 2022, prorogando alcune misure già presenti e proposte dal Decreto Aiuti bis e introducendo nuove forme di intervento contro l’inflazione. Tra le diverse misure, viene introdotto un nuovo bonus da 150 euro a contrasto dei rincari, che verrà erogato a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.

Viene rinnovato il bonus sociale già presente per sostenere le famiglie economicamente più svantaggiate anche agli ultimi mesi del 2022, tuttavia non vengono confermate le indiscrezioni di un possibile aumento di questo sostegno in bolletta.

Una delle misure principali per le imprese consiste nell’estensione del credito di imposta per l’energia e il gas per le imprese più piccole. Si tratta di aziende che fino ad ora erano state escluse dagli aiuti, e che al momento possono beneficiare dei nuovi interventi.

Tutte le misure per le imprese

La principale iniziativa rivolta alle imprese riguarda il credito di imposta, che viene riconfermato per gli ultimi mesi del 2022, con un’estensione che coinvolge anche le piccole imprese. Fino al 30 settembre rimarrà attivo il meccanismo visto fino ad ora che prevede un credito di imposta sulla spesa sostenuta dalle imprese nel 2022, con il requisito dell’aumento di prezzi almeno del 30% rispetto al 2019.

Si tratta in questo caso di un credito di imposta con percentuale variabile in base alla tipologia di impresa, energivora o non energivora, gasivora o non gasivora. La percentuale in questo caso è al 25% di credito di imposta per le imprese energivore, e al 15% per le imprese non energivore.

Con il Decreto Aiuti ter invece per i mesi di ottobre e novembre arriva un ulteriore rafforzamento nelle percentuali del credito di imposta, ovvero viene esteso al 40% per le imprese energivore e al 30% per le imprese più piccole con un consumo con potenza superiore a 4,5Kw.

Questa estensione del credito, anche alle imprese più piccole, è la principale novità di questo decreto, tuttavia non è l’unica. Verranno infatti portate avanti iniziative mirate a sostenere le imprese che necessitano di liquidità, tramite precisi accordi con le banche per garantire prestiti a tassi di interesse molto bassi per il pagamento delle bollette di energia e gas per le imprese.

Una misura contro le delocalizzazioni

Un altro argomento caro al governo, con misure portate avanti dal Decreto Aiuti bis, riguarda la delocalizzazione delle imprese, ovvero si muove contro le imprese che si trasferiscono all’estero causando la perdita di lavoro ai dipendenti.

Il fenomeno si registra ormai da diversi mesi, e si è intensificato a causa dell’arrivo dell’inflazione. La chiusura delle imprese in Italia con la conseguente riapertura all’estero è una delle cause di disoccupazione nel paese, per cui il decreto interviene ponendo nuovi limiti a questo fenomeno.

Per le imprese che desiderano trasferirsi all’estero, il datore di lavoro ha 90 giorni di tempo per presentare un piano per limitare le conseguenze economiche del trasferimento.

Questo obbligo è previsto ogni qual volta che l’azienda che si trasferisce non si trova in una situazione di crisi, e in mancanza di un piano, dovrà versare un contributo che è stato aumentato del 500%, con revoca dei benefici statali se si prevede il 40% di licenziamenti. La misura è introdotta per disincentivare le imprese a spostarsi all’estero, e come tutela ai lavoratori dipendenti, e recentemente viene perfezionata dal Decreto Aiuti bis.

Tutti i sostegni per il terzo settore

Il Decreto Aiuti ter interviene per sostenere il terzo settore, con un fondo specifico, da 120 milioni di euro, per sostenere le attività di questo settore, ma anche gli enti religiosi civilmente riconosciuti e che gestiscono servizi sociosanitari.

Anche in questo caso i sostegni vanno nella direzione di aiutare gli enti che si sono ritrovati in difficoltà a causa degli aumenti di prezzo delle bollette di energia elettrica e gas. Si tratta di un fondo specifico istituito sulla base dei costi sostenuti in questi mesi rispetto a quelli del 2021.

Un altro sostegno specifico viene riservato agli enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, come possono essere le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e delle Onlus iscritte all’anagrafe.

Per queste realtà per l’anno in corso viene disposta una cifra complessiva di 50 milioni di euro, tuttavia al momento non è ancora stato deciso come questi fondi andranno distribuiti. Si attendono comunicazioni ufficiali per ciò che rigaurda i requisiti specifici per accedervi, e la soglia di aumento dei prezzi minima per poter ricevere un sostegno, nel 2022 rispetto allo scorso anno.

Si attende di conoscere i dettagli tramite un nuovo decreto che sarà comunicato entro 30 giorni dalla pubblicazione del testo del Decreto Aiuti ter. Viene ampliato anche il fondo per le politiche in favore di persone con disabilità, oltre alle misure per le scuole paritarie e per i patronati, con contributo in questo caso di 100 euro per ogni sede centrale.

I fondi sospesi

Una indiscrezione degli ultimi giorni riguarda una sospensione di parte dei fondi destinati al Decreto Aiuti ter, per cui si parla di tagli su alcuni dei bonus decisi precedentemente. In particolare, il nuovo governo appena eletto dovrà provvedere alla copertura di un buco, e per cui al momento almeno 3,7 miliardi di euro sono stati congelati.

Secondo Il fattoquotidiano, ad essere soggetti ai tagli sono: alcuni sostegni fiscali alle imprese, per 1,6 miliardi di euro, regolazioni contabili, restrizioni e rimborsi di imposte per 870 milioni di euro, trasferimenti assistenziali a enti previdenziali e similari per 400 milioni di euro, approvvigionamenti militari per 20 milioni di euro.

Questi fondi per il momento sono sospesi, ma questo non significa che saranno sottratti alla loro destinazione. Per conoscere le evoluzioni bisogna attendere le decisioni che porterà avanti il nuovo governo secondo le recenti elezioni.

Un altro intervento che è venuto meno riguarda il contributo straordinario sugli extraprofitti che si era ipotizzato negli scorsi mesi, per produttori di energia dal fotovoltaico, solare, idroelettrico, geotermico e eolico. Anche le modifiche attese sulle tasse sugli extraprofitti rimangono incompiute. Per ulteriori disposizioni in merito si attende la nuova Legge di Bilancio 2022.

Bonus 200 euro e bonus 150 euro: come richiederli

In questi giorni c’è parecchia confusione anche per ciò che riguarda il bonus da 200 euro e il nuovo sostegno da 150 euro erogato grazie al Decreto Aiuti ter. Nel primo caso, i lavoratori dipendenti hanno già ricevuto, come i pensionati, un sostegno di 200 euro per gli scorsi mesi.

Tuttavia lo stesso non possono dire i lavoratori autonomi, per cui il bonus viene erogato a partire da oggi, 26 settembre 2022, dall’ente previdenziale INPS. Molti si chiedono se sia possibile aggiungere questo sostegno al nuovo bonus da 150 euro.

Sia il bonus da 200 euro che quello da 150 euro sono sostegni una tantum, ovvero erogati non in modo strutturale, e che vengono corrisposti come contrasto all’inflazione attuale. Per il bonus 200 euro le prime indicazioni di erogazione sono state introdotte a maggio 2022, e sono poi stati successivamente ampliati i beneficiari della misura.

Il bonus da 150 euro invece arriva con il Decreto Aiuti ter, ed è riservato ad una platea di beneficiari inferiore. Nel dettaglio, i sostegni sono così corrisposti:

  • Bonus 200 euro: erogato a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e ad altri beneficiari con reddito inferiore a 35.000 euro;
  • Bonus 150 euro: erogato agli stessi soggetti, ma con reddito annuo inferiore a 20.000 euro.

Questo secondo bonus potrebbe arrivare nei prossimi mesi, e si ipotizza l’erogazione per la maggior parte dei beneficiari a novembre. Non è ancora chiaro se i lavoratori autonomi con Partita Iva possono richiedere i due sostegni in contemporanea.

Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica professionale

Abbiamo visto come vengono introdotte dal Decreto Aiuti ter alcune misure per la scuola, in particolare per gli istituti tecnici. Viene anche istituito un apposito Osservatorio formato da 15 esperti, con l’obiettivo di ridurre il divario tra domanda e offerta di competenze e per consolidare il sistema formativo per l’istruzione tecnica e professionale.

I 15 esperti saranno nominati dal Ministero dell’Istruzione, e avranno carica per un anno. I componenti saranno individuati tra le organizzazioni datoriali e sindacali, inclusi INVALSI, ovvero l’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, e INDIRE, Istituto Nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa.

Rifinanziamento bonus trasporti

Con il Decreto Aiuti ter viene rifinanziato anche il bonus trasporti, ovvero lo sconto con l’erogazione di 60 euro per tutti i cittadini che acquistano un abbonamento ad un trasporto pubblico, locale, regionale o interregionale.

Il sostegno è riservato ai cittadini con reddito annuo inferiore a 35.000 euro, e viene incrementato dal Decreto Aiuti ter per altri 10 milioni di euro. L’acquisto dell’abbonamento deve essere fatto entro la fine del 2022, per poter accedere alla misura tramite voucher.

Bonus carburante

Un altro supporto importante introdotto con il Decreto Aiuti Ter riguarda il costo del carburante: fino alla fine di novembre continua a proseguire il taglio delle accise sui carburanti, come gasolio, benzina, gpl e gas utilizzato per l’autotrazione.

La misura viene impegnata prevalentemente per sostenere le imprese dell’autotrasporto colpite dai rincari dei carburanti, tuttavia un sostegno similare viene anche garantito ai trasporti pubblici, con l’impiego di 100 milioni di euro per il sostegno di questo comparto.

A favore di cittadini e dei trasporti pubblici, viene anche confermato il bonus da 60 euro per l’acquisto di un abbonamento ai mezzi pubblici, per coloro che hanno un reddito annuale inferiore a 35.000 euro, fino a dicembre.

Altri 100 milioni di euro vengono erogati al comparto dell’autotrasporto appositamente per contrastare i rincari del carburante degli ultimi mesi. I sostegni in questo senso vengono anche garantiti alle imprese agricole, in particolare con l’obiettivo di diminuire i costi del gasolio utilizzato a fini agricoli e per l’alimentazione delle serre.

A questo proposito viene infatti erogato un credito di imposta del 20% a tutte le aziende agricole interessate dall’aumento dei prezzi per l’acquisto di carburante nel quarto trimestre del 2022. Inoltre aumenta da 35.000 a 62.000 euro l’importo massimo con cui vengono finanziate le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, che hanno subito rincari dei costi energetici ammissibili alla garanzia ISMEA con copertura al 100%.

Caro bollette: aiuti per cinema, teatri e sport

Una ulteriore misura contro il caro bollette si concentra su cinema e teatri, fortemente colpiti dai rincari e dall’inflazione. Per queste attività, ovvero per teatri, sale cinematografiche, sale di concerto e luoghi di cultura, vengono impiegati 40 milioni di euro per il 2022.

Le modalità e il funzionamento degli aiuti per questi settori ancora non sono stati definiti, e entro 30 giorni dalla pubblicazione del Decreto Aiuti ter, verranno presi provvedimenti specifici per erogare questi fondi.

Un ulteriore provvedimento, da definire entro 30 giorni dal Decreto Aiuti ter, riguarda anche il settore dello sport, con attenzione ad associazioni sportive dilettantistiche e federazioni che gestiscono impianti sportivi e che si sono trovate di fronte ai rincari.

Caro bollette: interventi per la sanità

Contro il caro bollette il decreto interviene anche per la sanità, per contenere la spesa per l’energia elettrica, destinando a questo comparto 1,4 miliardi di euro. Viene stabilita anche una misura di sostegno ulteriore verso Regioni e Comuni che si trovano in difficoltà di fronte ai rincari, con 200 milioni di euro ad incrementare i fondi.

Lo stesso sostegno verrà garantito anche alle scuole paritarie a contrasto dell’aumento di prezzo dell’energia elettrica e del gas.

Modifiche ai concorsi per la magistratura

Oltre al contrasto dei rincari, il Decreto Aiuti ter interviene anche su altri aspetti portati avanti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno di questi riguarda i concorsi per la magistratura, al fine di snellire le procedure.

Il Decreto determina l’utilizzo di una prova scritta tramite strumenti informatici per il concorso da magistrato, e per l’accesso allo stesso saranno ammessi anche laureati con diploma di laurea in giurisprudenza con percorso universitario non inferiore ai 4 anni.

Interventi per la scuola

Il Decreto Aiuti ter interviene anche sul settore scuola, garantendo un fondo da 660 milioni di euro da utilizzare per gli alloggi per studenti universitari fuori sede. Inoltre vengono presi in considerazione interventi per riformare gli istituti tecnici professionali, in un’ottica di formazione alla sostenibilità e all’industria 4.0.

A questo proposito si prevede l’avvio di attività formative specifiche, per i docenti degli istituti tecnici, per l’introduzione di nuovi laboratori in linea con il contesto territoriale. Inoltre si porta avanti un piano di internazionalizzazione delle scuole professionali in coerenza con i piani europei.

Per ciò che riguarda la scuola pubblica tuttavia si attendeva l’impiego di un numero maggiore di interventi, per cui al momento molte scuole stanno criticando gli interventi chiedendo maggiore attenzione verso il precariato dei docenti e delle supplenze.

Attenzione alle rinnovabili

Anche il Decreto Aiuti ter propone una nuova attenzione alla produzione di energia rinnovabile, per cui vengono previste installazioni di nuovi impianti di questo tipo, ricorrendo al PNRR per la copertura delle spese. Gli interventi proseguono nella direzione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Uno degli obiettivi rimane quindi la decarbonizzazione del paese, con la sostituzione di questi impianti con nuovi sistemi per la produzione di energia rinnovabile. A questo proposito continuano ad essere disponibili particolari sostegni per l’installazione di pannelli solari sia per le aziende che per i privati.

Altri interventi del Decreto Aiuti ter vengono applicati in altre direzioni, come:

  • Vengono stanziate nuove risorse per i CAF;
  • Vengono introdotte nuove garanzie statali sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità;
  • Nuovi obblighi per chi possiede navi di iscriversi ai registri marittimi internazionali.

Lascia una Risposta