Siamo agli sgoccioli: il 31 ottobre è il termine ultimo per richiedere il Bonus Iscro destinato a chi lavora in proprio ed ha subito perdite significative di fatturato. Nel dettaglio, se hai una Partita iva attiva da quattro anni e hai subito una perdita di fatturato del 50% puoi ottenere fino a 800 euro, grazie all’INPS.

Ma non finisce qui: il bonus ti viene corrisposto per almeno sei mensilità. Si tratta di una soluzione simile alla cassa integrazione per i lavoratori autonomi ed è approvata, in via sperimentale, dal Governo fino al 2023.

Pensi che sia troppo tardi per  inviare la domanda?

Non preoccuparti. Questo approfondimento nasce per aiutarti fornendoti tutte le informazioni necessarie per inoltrare la richiesta, senza perdere altro tempo e preparando la giusta documentazione.

Facciamo subito il punto su come puoi richiedere il contributo, in che misura ti spetta e quali requisiti ti servono per accedere.

In cosa consiste il Bonus Iscro?

Come sappiamo, i lavoratori autonomi non hanno diritto a nessun tipo di copertura previdenziale in caso di malattia o mancanza di lavoro. In parole semplici, chi lavora in partita iva non ha diritto a malattie, ferie o cassa integrazione. 

Tuttavia, la domanda di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (Iscro), smentisce quanto sapevamo e rende possibile l’impossibile. Infatti, il bonus Iscro è quanto più di simile si possa immaginare ad una cassa integrazione destinata a lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Dà, quindi, la possibilità anche ai lavoratori autonomi di essere coperti economicamente per mancanza di lavoro e per almeno sei mesi di tempo.

Il bonus Iscro è una (ben accetta) novità introdotta nel 2021 dalla Legge di Bilancio, a sostegno di quella categoria di lavoratori per cui i contributi previdenziali sono direttamente erogati dall’Inps, senza passare dal datore di lavoro (partite iva).

Così facendo, il Governo vuole sostenere le attività nazionali siano esse in forma di impresa o partite iva, per risollevare la nostra economia post Covid e dall’inflazione aggravata dalla guerra in Ucraina. 

Ma, in concreto, quanto può ottenere un lavoratore in partita IVA dall’INPS?

Come funziona?

Se hai una partita Iva attiva e ti trovi in difficoltà economica, puoi ottenere tra un minimo di 254,75 euro ed un massimo di 815,20 euro, per un totale di sei mensilità.

Se vuoi accedere alla misura, ricorda di avere tutti i requisiti necessari che possiamo riassumere in 3 punti:

  1. il tuo reddito dell’anno passato deve essere di un massimo di 8.299,76 euro;
  2. la tua attività deve aver perso almeno il 50% del proprio reddito rispetto alla media dei tre anni precedenti;
  3. Infine, puoi  accedere a questo beneficio solo se sei iscritto alla Gestione Separata Inps.

Non devi essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie oltre a quelle connesse all’Inps e, soprattutto, devi essere in regola con il versamento dei contributi.

Il bonus è riconosciuto per il triennio 2021-2023 ma è possibile ottenerlo una sola volta.

Requisiti

Il bonus, secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 387, della legge n. 178/2020, spetta ai liberi professionisti che esercitano come professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni. Spetta anche ai partecipanti degli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995.

Per poterne beneficiare occorre:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari di Reddito di Cittadinanza;
  • avere un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • Reddito non superiore a 8.299,76 euro nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda;
  • essere iscritti alla Gestione separata, alla data di presentazione della domanda.

Quante volte si può richiedere?

Puoi fare richiesta dell’indennità Iscro una sola volta a meno che, nel corso del 2021, non hai potuto accedere al contributo. Può succedere, infatti, che per mancanza di documentazione oppure per verifiche interne, l’Inps decida di respingere o revocare l’incentivo.

Per tanto, puoi richiedere il bonus solo se non ne hai già beneficiato nel 2021.

Come si calcola?

L’incentivo è calcolato al 25%, su base semestrale, prendendo come punto di riferimento l’’ultimo reddito che hai dichiarato all’Agenzia delle Entrate.

Facciamo un paio di esempi pratici

Mettiamo caso che l’ultimo reddito certificato nel 2021 sia pari a 5.000 euro (inferiore al 50% della media del fatturato del triennio precedente). Bisogna dividere questo importo per due. Nel nostro esempio, quindi, otterremo 2500 euro. 

Infine, il risultato ottenuto deve essere moltiplicato per il 25% (2500 x 25% è uguale a 625).

Quindi, nell’esempio, se hai fatturato 5000 euro nel 2021, otterrai 625 euro al mese per sei mensilità a partire dalla data di approvazione della domanda nel 2022.

Non dimenticare di segnalare i redditi dei tre anni precedenti al 2021, quando presenti la domanda.

Nel caso, tu abbia presentato domanda nel 2021 e voglia ripresentarla dovrai allegare alla domanda, la dichiarazione dei redditi 2020 rispettando le regole descritte nel precedente paragrafo.

Vediamo l’esempio riportato sul sito dell’INPS:

Reddito dell’anno 2020 (antecedente alla domanda) pari a € 6.000;

Redditi del triennio precedente all’anno antecedente la domanda:

201916.000,00 €
201814.000,00 €
201715.000,00 €
Somma45.000,00 €
Media15.000,00 €
50% della media7.500,00 €

L’assicurato soddisfa il requisito in quanto il reddito dell’anno 2020, pari a 6.000 euro, è inferiore a 7.500 euro (50 per cento della media redditi dei tre anni 2019-2018-2017).”

Le novità 2022

Senza dubbio le novità maggiori ( specificate nella circolare n.  26 del 16 febbraio 2022) riguardano :

  • la possibilità di accedere all’indennizzo con un reddito maggiorato di circa 200 euro;
  • ottenere un ’importo maggiore rispetto al 2021, fino a 815,20 euro.

I nuovi incentivi che puoi ottenere quest’anno sono calcolati in base ai prezzi al consumo ricavati dall’Istat e adeguati all’inflazione crescente.

Come ottenere il bonus Iscro entro il 31 ottobre 2022

Per ottenere l’incentivo, devi presentare domanda all’INPS esclusivamente in via telematica direttamente o con l’aiuto di un patronato.

La domanda per l’accesso all’indennità ISCRO può essere effettuata tramite la relativa applicazione presente nel portale istituzionale dell’INPS.

Puoi accedere al servizio per la prestazione ISCRO tramite:

• PIN INPS (si ricorda che l’INPS non rilascia più nuovi PIN a decorrere dal 1° ottobre 2020);

• SPID di livello 2 o superiore;

• Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);

• Carta nazionale dei servizi (CNS).

Ricorda di presentare tutta la documentazione necessaria e che attesti le tue entrate e il tuo fatturato degli anni precedenti.

L’INPS e all’Agenzia delle Entrate  verificano i tuoi requisiti, in un secondo momento.

Se la tua domanda viene approvata potrai usufruire del bonus, a partire dalla data di approvazione della richiesta e per i sei mesi successivi.

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