Dopo la conferma che non ci saranno nuove proroghe del Superbonus al 110%, il governo sembrerebbe valutare l’introduzione del cosiddetto bollino blu, come strumento per sbloccare i crediti incagliati relativi ai bonus edilizi. L’ipotesi è quella di una certificazione rilasciata dal Fisco a garanzia della bontà dei crediti, con l’obiettivo di riattivare l’interesse per i bonus casa, che attualmente rimangono invenduti.


Il Superbonus al 110%, uno degli incentivi più dibattuti nel panorama delle politiche di ristrutturazione edilizia italiane, è al centro dell’attenzione non solo per i suoi vantaggi, ma anche per le problematiche che ha generato. Tra le sfide principali, ci sono i crediti incagliati, che si stanno rivelando un autentico problema per molti contribuenti e imprese, che faticano a trovare acquirenti per tali crediti.

Dopo l’annuncio ufficiale del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha sancito l’assenza di nuove proroghe del Superbonus al 110%, rimane confermata la scadenza del 31 dicembre 2023 per i condomini. Tale data rappresenta il termine entro il quale è possibile continuare a usufruire del Superbonus con la massima aliquota del 110 per cento.

Molti si stanno domandando cosa accadrà a quei crediti che giacciono inutilizzati nei cassetti di contribuenti e imprese. In risposta a questa domanda, il governo sta valutando una soluzione innovativa: l’introduzione del bollino blu del Fisco. Si tratta di una sorta di certificazione destinata a rivoluzionare il mercato dei crediti dei bonus edilizi, con l’obiettivo di venire in soccorso dei cosiddetti “esodati” del Superbonus. Nello specifico, la volontà è quella di smuovere la vendita dei crediti, soprattutto in relazione a quelli generati prima delle misure antifrode, introdotte a partire da novembre 2021.

Scopriamo insieme come il bollino blu potrà favorire lo sblocco dei crediti incagliati e fornire nuove opportunità per i beneficiari del Superbonus.

Superbonus: il bollino blu come chiave di sblocco dei crediti incagliati

Uno dei principali ostacoli alla vendita dei crediti dei bonus edilizi è rappresentato dalle preoccupazioni legate a irregolarità e truffe nelle operazioni. Secondo le stime, le frodi in questo settore ammontano a oltre 12 miliardi di euro, con il 4-5% relativo al Superbonus e più della metà riguardante il bonus facciate.

Nel tentativo di risolvere questa situazione, il governo lavora su nuove soluzioni e ipotizza l’introduzione del bollino blu, ovvero una certificazione rilasciata dalla Guardia di Finanza per attestare la regolarità dei crediti relativi agli interventi edilizi coperti dal Superbonus. Il bollino blu apposto dal Fisco fungerebbe da garanzia della validità dei crediti, allo scopo di rendere più allettante l’acquisto per potenziali acquirenti, come strumento utile a sbloccare i crediti incagliati.

La sua introduzione è mirata a migliorare la vendibilità dei crediti, specialmente quelli nati prima delle misure antifrodi introdotte dal governo Draghi nel novembre 2021, soggetti a maggiori rischi e quindi meno vendibili.

Superbonus: documenti di esonero e controlli della Guardia di Finanza

Il processo di implementazione del bollino blu richiede una serie di verifiche documentali e collaborazioni tra le diverse istituzioni. L’obiettivo principale di questa iniziativa è di rendere più attraenti i crediti dei bonus edilizi, specialmente quelli accumulati prima dell’entrata in vigore delle misure antifrode, che sono stati particolarmente colpiti da operazioni irregolari.

Per agevolare la vendita dei crediti incagliati, potrebbe essere necessario richiedere una serie di documenti di esonero, previsti nel decreto-legge 11/2023, che consentirebbero agli acquirenti di essere esonerati dalla responsabilità in fase di acquisto dei crediti. Tuttavia, sorgono delle perplessità riguardo a questa possibilità, poiché i documenti potrebbero non essere completi in termini di dati richiesti. In particolare, per i potenziali acquirenti, l’elenco potrebbe risultare insufficiente, poiché mancano elementi chiave come foto e video degli interventi, che sono essenziali per verificare in modo inequivocabile l’effettiva esecuzione dei lavori.

Le preoccupazioni legate alla completezza dei documenti di esonero potrebbero complicare ulteriormente la vendita dei crediti incagliati, specialmente quelli accumulati prima di novembre 2021. Di conseguenza, diventa essenziale coinvolgere le istituzioni, con un ruolo specifico per la Guardia di Finanza. Quest’ultima potrebbe autorizzare lo sblocco dei crediti solo dopo aver effettuato rigorose verifiche. Alla fine del processo di controllo, il credito potrebbe essere inserito in una via preferenziale di acquisto, anche attraverso partecipate statali, al fine di agevolarne la cessione.

Superbonus: pro e contro del bollino blu

L’apposizione del bollino blu porta un vantaggio fondamentale per il mercato dei crediti legati al superbonus. Il beneficio principale sarebbe quello di risolvere le sfide legate alla scarsa commerciabilità dei crediti, in particolare per quelli generati prima dell’entrata in vigore delle misure restrittive adottate dai governi precedenti. Un esempio concreto è rappresentato dai bonus facciate, comunicati tra il 2020 e il 2021, che hanno suscitato un interesse molto limitato. Questa scarsa attrattiva è dovuta alla mancanza di controlli adeguati e a un elevato tasso di frodi, portando così questi crediti a rimanere praticamente congelati.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’introduzione del bollino blu non è priva di limitazioni. In particolare, non può garantire al 100% la protezione dell’acquirente qualora un credito, precedentemente certificato con il bollino blu, fosse successivamente oggetto di sequestro a causa di documenti falsi o altre irregolarità.

Nonostante questo evidente svantaggio, l’implementazione del bollino blu rappresenterebbe comunque un passo di grande rilevanza verso la risoluzione di un problema che ha afflitto il settore dei bonus edilizi in Italia per troppo tempo. Consentirebbe una maggiore trasparenza e fiducia nel mercato dei crediti relativi ai bonus edilizi, stimolando così la loro vendita e agevolando gli investimenti nel settore della ristrutturazione edilizia. In definitiva, questa certificazione potrebbe contribuire significativamente a sbloccare risorse e risolvere una sfida importante nell’ambito delle politiche di incentivi alla ristrutturazione edilizia, che ha visto il superbonus essere sfruttato in maniera non sempre del tutto sana.

Conclusioni

Il Superbonus al 110% in Italia è al centro delle discussioni a causa dei crediti incagliati, che rappresentano una sfida per contribuenti e imprese che cercano acquirenti. Il governo sta valutando l’introduzione di un bollino blu del Fisco per stimolare la vendita dei crediti, specialmente quelli generati prima delle misure antifrode del novembre 2021.

Questa certificazione rappresenta un’innovazione di fondamentale importanza per risolvere l’annoso problema dei crediti incagliati legati al Superbonus e rendere più allettanti gli investimenti nel settore edilizio. L’apposizione del bollino blu migliorerebbe la commerciabilità dei crediti, ma ci sono ancora sfide significative da affrontare riguardo alla sua effettiva implementazione e alla necessità di garantire transazioni sicure per gli acquirenti.

Il successo di questa proposta dipenderà dalla capacità di superare i problemi emersi e di creare un ambiente fidato e trasparente nel mercato dei crediti dei bonus edilizi. Sarà interessante osservare come questa iniziativa si svilupperà nel contesto delle politiche fiscali italiane e se diventerà una realtà concreta, in grado di stimolare l’attività nel settore della ristrutturazione edilizia e a favorire la crescita economica complessiva.

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