Il Governo ha ufficialmente respinto la richiesta di proroga del pagamento delle tasse dal 20 Luglio al 21 Agosto. Dopo una prima apertura, che sembrava positiva, ieri mercoledì 19 Luglio, nel tardo pomeriggio, l’esecutivo ha definitivamente rigettato la proroga al 21 agosto.

Questa decisione ha gettato nello scompiglio i commercialisti, che avevano chiesto a gran voce un’estensione delle scadenze a fronte del carico di tasse concentrate a fine luglio.

Il Governo ha spiegato che un ulteriore rinvio al 21 agosto avrebbe comportato il rischio di compromettere i flussi di cassa ordinari e la garanzia dei rapporti tributari. Ora, con la mancata proroga, si prospetta un ingorgo di scadenze fiscali verso fine luglio, causando preoccupazione tra i commercialisti e gli addetti ai lavori, che attendono con ansia il lunedì nero di fine mese.

Cerchiamo di fare chiarezza insieme e riepilogare i principali appuntamenti del calendario fiscale di luglio.

Dietro front del governo, salta a proroga al 21 agosto

Il Governo Meloni aveva mostrato una certa disponibilità verso la possibilità di prorogare al 21 agosto il pagamento delle tasse, ma con una maggiorazione dello 0,40% per le Partite IVA che avevano già beneficiato del rinvio al 20 luglio. Tuttavia, nonostante gli sforzi e l’analisi della questione, non è stato possibile raggiungere gli esiti sperati.

Ieri sera 19 luglio, è stata ufficializzata la mancata convalida della proroga: il Governo non concede l’estensione del termine fino al 21 agosto. La conferma è giunta dalla Sottosegretario al MEF, Lucia Albano, durante un’interrogazione alla Camera.

Pagamento tasse: cosa prevedeva l’ipotesi di proroga al 21 agosto

Prima della decisione di non estendere il pagamento delle tasse fino ad agosto, il Governo aveva acconsentito a una proroga dal 30 giugno al 20 luglio 2023, su richiesta del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, a causa del ritardo nell’emanazione del decreto sui correttivi ISA. La scadenza del 20 luglio riguarda i versamenti derivanti dalle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA per imprenditori e professionisti che applicano gli ISA, inclusi coloro che aderiscono al regime forfetario o al regime dei minimi.

Come previsto dal comunicato stampa MEF n. 98 del 14 giugno 2023, le scadenze per il versamento delle imposte sui redditi ed IVA sono le seguenti:

  • entro oggi, giovedì 20 luglio 2023, senza alcuna maggiorazione;
  • tra il 21 luglio e il 31 luglio 2023, ma con l’applicazione di una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo.

La proposta di proroga avrebbe avuto un impatto particolare su coloro che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi entro i limiti stabiliti da decreto del Ministero dell’Economia.

Lo slittamento al 21 agosto era stato avanzato da diverse parti, in particolare dai commercialisti. La richiesta è giunta anche dalla Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, Marcella Caradonna, con un Comunicato Stampa del 12 luglio 2023, che aveva precisato l’importanza di un’ulteriore proroga:

auspico fortemente che la proroga sia realmente concessa. Il ritardo dell’Agenzia delle Entrate nel rilascio dei software ai fini dell’aggiornamento dei processi necessari per l’applicazione degli indici, infatti, anche se sicuramente non voluto, sta mettendo in seria difficoltà professionisti e contribuenti e, nell’ottica del ripristino di un rapporto meno teso tra fisco e contribuente (elemento saliente della legge delega sulla riforma fiscale), credo che posticipare la scadenza dell’adempimento anche quest’anno, come in passato, sia un importante segnale di concretezza

Nonostante la sensibilità dimostrata da alcuni politici, tra cui Bagnai, Cavandoli, Centemero e Gusmeroli, nell’accogliere le richieste dell’Ordine e presentare una proposta di ulteriore proroga della scadenza dei versamenti fiscali fino al 21 agosto, questa iniziativa non ha avuto successo e la proroga non è stata accettata.

È importante approfondire i motivi che hanno portato il governo a rifiutare la proroga al 21 agosto per comprendere appieno la decisione presa riguardo al calendario fiscale di luglio. Ti aspettiamo al paragrafo successivo.

Il Governo respinge la proroga al 21 agosto: le motivazioni

Il Governo ha rifiutato la proroga fino al 21 agosto per il pagamento delle tasse per motivi di sostenibilità economica. Si stima che un’ulteriore estensione ad agosto avrebbe comportato uno spostamento di circa 4,5 miliardi di imposte e il Tesoro non ha accettato. Difatti, la scadenza del 31 luglio riveste un ruolo fondamentale per ottenere certezze riguardo alla definizione dei numeri della NaDEF (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) e per effettuare valutazioni sull’andamento finanziario ed economico del paese.

La Commissione Finanze della Camera ha chiarito che la proroga avrebbe messo a rischio la certezza dei rapporti tributari e la salvaguardia degli ordinari flussi di cassa, a fronte della proroga già concessa al 20 luglio rispetto all’originario termine del 30 giugno. Di conseguenza, il governo ha optato per il mantenimento della scadenza al 31 luglio per garantire stabilità fiscale e finanziaria.

Pagamento tasse: scatta il bollino nero per le scadenze di luglio

A fronte del rifiuto del governo di una proroga fino al 21 agosto, non resta ai commercialisti e ai contribuenti che rimboccarsi nuovamente le maniche e far fronte all’intenso calendario di luglio. Ecco le date più rilevanti:

  • 20 luglio 2023: versamento dell’acconto e saldo IRPEF e si rivolge alle Partite IVA e lavoratori autonomi sottoposti agli ISA (Indici sintetici di affidabilità fiscale);
  • 25 luglio 2023: presentazione degli elenchi riepilogativi mensili/trimestrali delle cessioni e degli acquisti intracomunitari relativi al mese/trimestre precedente.

La fine del mese è da bollino nero con il 31 luglio 2023 ricco di adempimenti:

  • invio da parte di CAF e professionisti delle schede relative all’8, al 5 e al 2 per mille dell’IRPEF;
  • richiesta di esenzione dal pagamento del canone RAI 2023 per i contribuenti che rispettano i requisiti;
  • saldo 2022 e primo acconto 2023 della cedolare secca;
  • saldo IVA 2022 risultante dalla dichiarazione IVA annuale, maggiorata dello 0,40% IVA;
  • scadenze relative agli immobili e alle attività finanziarie detenute all’estero (IVIE e IVAFE).

La concentrazione di diversi adempimenti fiscali al 31 luglio rende questa data particolarmente critica per i contribuenti e gli operatori fiscali. La proroga al 21 agosto avrebbe sicuramente dato un respiro più ampio, permettendo di affrontare gli obblighi fiscali in modo più organizzato e diluito nel tempo.

Lascia una Risposta