Il vicepremier Matteo Salvini punta di nuovo sulla pace fiscale e propone un condono fiscale per coloro che hanno debiti fino a 30.000 euro. Secondo Salvini, circa 15 milioni di italiani sarebbero coinvolti in questa ipotesi di condono nei confronti dell’Erario, con effetti positivi sulle casse stesse dello Stato.

L’obiettivo del Ministro dei Trasporti è quello di offrire un’opzione di chiusura definitiva per coloro che si portano dietro questi debiti da anni. Propone, infatti, di richiedere loro una parte del debito, mentre il resto sarebbe azzerato. Le reazioni delle parti sociali non si sono fatte attendere.

La quarta e ultima sanatoria, ovvero la cosiddetta Rottamazione Quater, si è chiusa da poche settimane il 30 giugno e ha fatto da apripista verso la Pace Fiscale, tanto invocata dal Governo. L’introduzione di un nuovo condono o una nuova pace fiscale rischierebbe di vanificare gli sforzi fatti con l’ultima rottamazione e di svuotare le proposte di riordino fiscale presenti nel disegno di legge delega di riforma fiscale, attualmente in esame al Senato.

Tuttavia, al momento, sembrerebbe che la delega approvata dalla maggioranza vada in direzione diversa da quella proposta da Salvini. Non ci rimane che cercare di comprendere il vero significato che il leader della Lega attribuisce alla pace fiscale e come intenda concretamente implementare il condono fiscale. Probabilmente dovremo aspettare fino a ottobre, quando si terranno le discussioni per la prossima legge di bilancio.

Pace fiscale, i risultati della Rottamazione Quater

Nella Legge di Bilancio 2023 è stata introdotta la possibilità di aderire alla rottamazione quater, ovvero la definizione agevolata dei debiti affidati all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. I contribuenti, che hanno scelto di aderire a questa sanatoria, beneficiano di importanti vantaggi: devono pagare solo la quota capitale dei debiti registrati, senza dover corrispondere interessi, sanzioni o spese di riscossione aggiuntive.

Il governo ha adottato un’importante apertura e ha esteso il calendario delle scadenze tramite il decreto-legge n. 51/2023. In particolare, la prima rata o unica rata per regolarizzare la propria situazione dovrà essere pagata entro il 31 ottobre 2023, anziché entro il 31 luglio 2023, a seconda della scelta tra il pagamento rateale o in un’unica soluzione. Le scadenze successive al 30 novembre 2023 (seconda rata) rimangono confermate. Il termine per la presentazione della domanda è stato prorogato al 30 settembre, anziché al 30 giugno, per i residenti dei comuni colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.

Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, le adesioni alla sanatoria dei debiti fiscali sono state alte e hanno raggiunto un totale di 3 milioni e 827.000 italiani, il doppio delle aspettative del governo. L’obiettivo della sanatoria dei debiti fiscali è quello di recuperare una parte delle somme non pagate, alla luce di una riforma che allinei le sanzioni per i ritardi di pagamento e i mancati versamenti alle medie europee, che corrispondono a circa il 60% dell’imposta dovuta.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, la Rottamazione Quater ha portato all’eliminazione di sanzioni e interessi fino a 20 miliardi di euro, con una previsione di gettito superiore ai 12,4 miliardi di euro stimati. Tuttavia, questa cifra rappresenta solo una parte dei crediti esigibili, che ammontano a circa 110 miliardi di euro. Si stima infatti che solo il 10% di tutti i debiti fiscali sarà effettivamente recuperato dallo Stato.

Condono fiscale, la proposta di Salvini

Il Ministro dei Trasporti Salvini propone un nuovo condono fiscale per i contribuenti con debiti fiscali fino a 30.000 euro, allo scopo di annullare i debiti per coloro che non sono riusciti a pagarli. Il leader leghista conferma:

Se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni chiudiamolo. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto

Secondo le stime di Salvini, sono circa 15 milioni gli italiani che hanno un debito fiscale sotto la soglia dei 30.000 euro. Ciò creerebbe inevitabilmente un problema importante di sostenibilità economica. Tuttavia, il Vicepremier continua sulla strada del condono e dichiara:

Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone

Il Vicepremier ritiene che una pace fiscale per coloro che hanno presentato le dichiarazioni, ma non sono riusciti a pagare completamente i debiti, rappresenterebbe, da un lato, un vantaggio per lo Stato, che incasserebbe una grande quantità di miliardi, e dall’altro lato, una liberazione per 15 milioni di cittadini. Salvini ci tiene a precisare il suo completo disappunto nei confronti degli evasori totali.

Per poter analizzare le reali conseguenze di un condono di questa portata, è necessario prima comprendere come la proposta di Salvini si tradurrà in politiche concrete e reali.

Pace fiscale, la lotta contro l’evasione

La lotta contro l’evasione fiscale richiede una combinazione di misure preventive, come l’educazione fiscale e la semplificazione delle procedure, insieme a un’efficace azione di contrasto che comprende l’individuazione, l’inchiesta e l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge, grazie all’uso efficace della tecnologia.

La Documentazione Parlamentare della Camera dei deputati dell’11 luglio 2023, riguardante la “Lotta all’evasione fiscale e attività di riscossione“, indica che il legislatore ha recentemente identificato nuovi strumenti per facilitare l’attività di riscossione attraverso lo scambio di dati e l’analisi del rischio tra l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. I risultati alla lotta all’evasione fiscale presentati dall’Agenzia delle Entrate per il 2022 sono incoraggianti: sono stati recuperati 20,2 milioni di euro.

Inoltre, l’articolo 16 della delega fiscale, attualmente in esame al Senato, prevede due misure particolarmente interessanti nella lotta all’evasione fiscale. Si prevede il superamento del ruolo della cartella come strumento per il recupero coattivo delle entrate affidate all’agente della riscossione, al fine di consentire un immediato avvio delle azioni cautelari ed esecutive, basandosi su atti già notificati dagli enti creditori. Si discute, inoltre, della possibilità di prelevare direttamente dal conto correnti di chi non è in regola con il Fisco.

Condono fiscale, la reazione delle parti sociali

Le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini hanno suscitato diverse reazioni anche nella stessa maggioranza, tra cui quella del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che ha sottolineato l’importanza del ruolo della rottamazione quater, che anticipa la riforma del sistema sanzionatorio. D’altra parte, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, si è aperto alla possibilità di una “pace fiscale”, sostenendo che l’Italia ha bisogno di una grande riforma fiscale e che i meccanismi agevolati per chiudere le passività fiscali dovrebbero essere valutati e attuati in modo equo. Ha precisato che l’opportunità di un condono dipenderà dai contenuti, in modo di valutare la capacità di pagamento dei contribuenti.

Le dichiarazioni hanno scatenato polemiche anche nell’opposizione, con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che accusano la politica del governo di favorire l’evasione fiscale. Francesco Boccia, capogruppo dei senatori del PD, ha criticato duramente la proposta e sottolinea come gli italiani che pagano le tasse vengano umiliati, mentre siano giustificati coloro che non lo fanno.

Anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, è intervenuto sul tema e ha affermato che il contrasto all’evasione fiscale non ha l’intento di perseguire qualcuno, ma rappresenta una questione di giustizia nei confronti di coloro che rappresentano la stragrande maggioranza e pagano regolarmente le tasse.

Si ipotizza che la proposta di Salvini sarà esaminata a fine anno in vista della nuova Legge di Bilancio e non in queste settimane in cui si discute della riforma fiscale, che si prevede di chiudere entro la pausa estiva.

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