Per il 2024 non sarà previsto nessun nuovo bonus, una importa novità riguarda, tuttavia, la decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli.


Le famiglie italiane vedono il Governo impegnato nella progettazione di un piano finalizzato a sostenere la natalità. Tra le varie misure contemplate nella Legge di Bilancio 2024, spiccano nuovi bonus destinati alle famiglie con figli. In particolare, i primi provvedimenti saranno destinati alle famiglie composte da almeno tre figli. Vengono stanziate risorse per il pagamento di rette degli asili nido e per promuovere il welfare aziendale, con più benefici per i lavoratori con figli.

Dal 1° gennaio 2024 ci sarà l’abrogazione del Reddito e Pensione di cittadinanza, in vigore dal 2019 e introdotte con l’obiettivo di contrastare la povertà. Tali misure saranno sostitute dall’Assegno di inclusione e dal Supporto per la Formazione e il Lavoro. Il DDL Bilancio estende al 2024 anche alcune misure già previste nel 2023, ovvero saranno presenti anche nel 2024 il bonus bollette e la Carta Dedicata a te.

Per quanto riguarda i bonus casa, il Superbonus calerà nel 2024 fino al 70%. Bonus mobili e bonus verde restano invariati anche per il 2024 con le medesime aliquote, sembra che sia destinata a saltare, invece, il bonus Iva case green, che prevedeva la detrazione Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto di case di classe energetica A o B direttamente dal costruttore. Vediamo insieme quali sono le principali agevolazioni che saranno in vigore nel 2024.

Bonus 2024: decontribuzione lavoratrici madri

Il governo è al lavoro per incrementare il pacchetto aiuti alle famiglie 2024. Tuttavia, è importante riconoscere che queste misure potrebbero non avere un impatto generalizzato, a causa delle sfide finanziarie che l’esecutivo sta affrontando.

In particolare, verrà prevista la decontribuzione per le lavoratrici madri di almeno due figli. Di fatto questo è l’unico nuovo sgravio previsto dalla manovra. Nel 2023 erano previste alcune agevolazioni per le aziende che assumevano donne disoccupate, senza alcun discrimine sulla presenza o meno di figli. Saranno coinvolte circa 569mila lavoratrici non agricole del settore privato a tempo indeterminato con due figli e 110mila con tre o più figli. Sono state escluse le lavoratici domestiche.

L’art. 37 della bozza prevede uno sgravio totale dei contributi a carico delle lavoratrici, 9,19% della retribuzione imponibile a condizione che avvenga:

  • Assunzione a tempo indeterminato; 
  • Presenza di due o più figli. 

Questo sgravio di fatto aumenterà l’importo netto della retribuzione.

L’art. 37 della bozza prevede per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026:

  • Esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri di 3 o piu figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo e nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
  • Esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri con due figli con contratto a  tempo indeterminato ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

La bozza della manovra prevedeva la misura per il triennio 2024/2026, tuttavia, per le madri di due figli la misura potrebbe essere prevista fino al 2024.

Sono escluse le lavoratrici dipendenti con contratti a tempo determinato, le libere professioniste, le lavoratrici autonome, le lavoratrici domestiche e tutte lavoratrici senza figli o con un figlio unico.

La misura incide poi in maniera diversa tra le lavoratrici dipendenti con redditi sotto i 35.000 euro già beneficiano del taglio del cuneo fiscale introdotto dal Governo Draghi nel 2021 e confermato anche per il 2024.

Bonus 2024: bonus asilo nido

L’importo del bonus asilo nido, in vigore dal 2017 aumenta ma solo per le famiglie con almeno due figli sotto i 10 anni. La bozza della legge di bilancio il bonus viene aumentato a 3.600 euro per i bimbi nati nel 2024 con fratelli under 10 in nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro. Finora era di 3.000 euro con ISEE fino a 25.000 e 2.500 euro per chi ha ISEE tra 25.001 e 40.000 euro. 

I rimborsi non possono superare quanto effettivamente pagato agli asili nido o alle baby sitter e sono attualmente al massimo: 

  • 270 euro al mese con ISEE fino a 25.000 euro (3000 euro all’anno);
  • 227 euro al mese con ISEE da 25mila a 40.000 euro (2500 euro all’anno);
  • 136 euro al mese con ISEE pari o sopra i 40.000 euro  (1500 euro all’anno).

Resta invariato il bonus nido per le famiglie con ISEE sopra i 40.000 euro. Secondo la relazione tecnica i beneficiari sarebbero circa 210.000 mila.

Bonus 2024: Assegno unico

Nessuna novità per quanto riguarda l’assegno unico e universale. L’assegno unico, introdotto dal 1° marzo 2022 spetta ai nuclei familiari con figli minorenni a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza. E’ previsto anche in favore dei figli maggiorenni a carico, fino al compimento dei ventuno anni, a condizione che:

  • Frequentino un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • Svolgano un tirocinio o un’attività lavorativa, con reddito complessivo inferiore a otto mila euro annui;
  • Siano registrati come disoccupati ed in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • Svolgano il servizio civile universale.

In caso invece di figli con disabilità la prestazione in parola spetta senza alcun limite di età.

L’importo varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli e di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

Bonus 2024: esaurimento fondi 18appCarta cultura e Carta del merito

18App è un bonus da 500 euro per i neo maggiorenni tuttavia, sono stati esauriti i fondi. Sarà sostituita da Carta cultura e Carta del merito.

La Carta della Cultura è un contributo di 500 euro destinato ai neomaggiorenni. Occorre aver compiuto 18 anni e avere un ISEE non superiore a 35.000 euro. Può essere utilizzata fino all’anno successivo al compimento dei 18 anni. Con il bonus non si potranno ancora comprare abbonamenti a canali o piattaforme che offrono contenuti audiovisivi. La Carta del merito è riservata a chi si è diplomato con 100 centesimi e vale 500 euro. Entrambe le carte possono essere cumulate ed entrambe sono finanziate fino a un massimo di 190 milioni di euro all’anno.

Bonus 2024: Assegno di inclusione – Supporto formazione e lavoro

Istituito dal Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48) a partire dal 1° gennaio 2024 l’Assegno di inclusione, ha l’obiettivo di contrastare la povertà, ed esclusione sociale delle fasce deboli della popolazione, mediante percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politiche attive del lavoro. Tale misura è stata prevista in sostituzione del reddito di cittadinanza, spetta ai nuclei familiari con almeno un minore oppure una persona disabile o con più di 60 anni.

I beneficiari riceveranno un’indennità di massimo 500 euro mensili, che arriva a 780 sommando il contributo per l’affitto, esenti da IRPEF. La misura sarà erogata mediante pagamento elettronico ricaricabile, denominato “Carta di inclusione”.

L’importo dell’Assegno, comunque non inferiore a 480 euro annui, è composto da un’integrazione del reddito familiare fino a 6.000 euro annui, aumentati a 7.560 euro (sempre annui) se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Sono previsti precisi requisiti relativi alla cittadinanza e alle condizioni economiche, come previsto dall’articolo 2, comma 2 del DL n. 48/2023:

  • Requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno:
    • Cittadinanza UE o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure titolare dello status di protezione internazionale;
    • Residenza in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo;
    • Residenza in Italia dei componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza.
  • Requisiti relativi alla condizione economica:
    • I nucleo familiare del richiedente deve avere un ISEE valido non superiore a 9.360 euro;
    • Reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza corrispondente (in caso di nucleo composto interamente da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone con almeno 67 anni e da altri familiari disabili o non autosufficienti, la soglia sale a 7.560 euro annui moltiplicata per la scala di equivalenza).
  • Requisiti patrimoniali:
    • Valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
    • Valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000, euro, incrementati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo (questi massimali sono incrementati di altri 5.000 euro per ogni componente disabile e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente).
  • Requisiti relativi al godimento di beni durevoli e ad altri indicatori del tenore di vita:
    • Nessun componente del nucleo deve risultare intestatario o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi precedenti;
    • Nessun componente del nucleo deve risultare intestatario o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto o aeromobili;
    • Non essere stati sottoposti a misura cautelare o di prevenzione e non essere stati condannati in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta.

La scala di equivalenza è pari a 1 ed è incrementata fino a un massimo di 2,2 e ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, come indicato nell’immagine.

L’Assegno spetta, in quote mensili, per un periodo continuativo non eccedente i diciotto mesi, salvo rinnovo, previa sospensione di un mese, per ulteriori dodici mesi.

Le domande si potranno presentare a partire dal 1° gennaio 2024. Per le istruzioni occorre attendere l’apposita comunicazione da parte dell’INPS.

Il Decreto Lavoro ha previsto dal 1° settembre 2023 l’erogazione di un’indennità mensile, dall’Inps, pari a 350 euro (per un massimo di dodici mensilità non rinnovabili) in favore di coloro che partecipano a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate. Tale misura prende il nome di “Supporto per la Formazione e il Lavoro” (SFL).

Bonus 2024: agevolazioni sulla casa

La lista dei bonus a favore della casa per il 2024 non si limita a questi. Ecco un riepilogo dei bonus confermati per il 2024:

  • Bonus mobili: il limite di spesa sarà ridotto a 5.000 € (rispetto agli attuali 8.000 €) e dovrà sempre essere collegato a lavori di ristrutturazione;
  • Bonus barriere architettoniche: il suo valore è del 75% ed è l’unico bonus per cui è possibile scegliere se usufruire dello sconto tramite cessione del credito o sconto in fattura;
  • Bonus verde: la percentuale di agevolazione rimane al 36% fino alla fine del 2024.

Inoltre, è importante notare che il bonus case green, che prevedeva una detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di immobili di classe energetica A o B, scadrà nel 2023.

Il Superbonus già ridotto quest’anno dal 110 al 90% calerà nel 2024 fino al 70%. Per chi ha già usufruito del Superbonus scatteranno dei controlli sulla richiesta di variazione della rendita catastale: se non è stata presentata si rischiano sanzioni. I proprietari che hanno beneficiato di cessione del credito o sconto in fattura e rivendono l’abitazione entro 10 anni pagheranno poi una tassa del 26% sulla plusvalenza

Bonus 2024: bonus prima casa giovani under 36

Il disegno di legge della Manovra, attualmente in fase di discussione in Parlamento, apporta delle significative modifiche ai bonus prima casa 2024, con implicazioni importanti per i giovani under 36 anni.

La manovra stanzia 282 milioni per estendere di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024, la garanzia Consap all’80% sui mutui prima casa per gli under 36 per coloro che hanno un ISEE inferiore ai 40.000 euro. Attenzione però, saltano tutte le altre agevolazioni in vigore: esenzioni dalle imposte di registro (2% del prezzo o valore catastale), ipotecarie e catastali (50 euro l’una), esenzione dall’imposta sostitutiva sui mutui (0,25% se si tratta di prima casa), credito di imposta nel caso l’acquisto sia soggetto a Iva.

In caso di acquisto di prima casa il prossimo anno, i giovani affronteranno costi aggiuntivi significativi in termini di tasse, a fronte della sospensione delle agevolazioni fiscali prevista dalla Legge di Bilancio 2024. Salvo modifiche apportate durante il processo parlamentare, questa situazione comporterà un notevole aumento dei costi per i giovani che cercano di acquistare una casa, soprattutto in un momento economico che non è particolarmente favorevole per il mercato immobiliare.

Bonus 2024: Salta bonus IVA case green

Introdotta con la scorsa manovra di bilancio, la detrazione Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto di case di classe energetica A o B direttamente dal costruttore sembra che non venga rifinanziata anche per il prossimo anno e quindi è destinata a saltare.

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