Gli imprenditori individuali e le società di persone possono applicare il regime c.d. della “contabilità semplificata” nel caso in cui rientrino in alcuni limiti relativi all’ammontare dei ricavi. Il limite ammonta ad 500.000 euro per chi svolge prestazioni di servizi oppure a 800.000 euro per chi esercita altre attività.
Il reddito d’impresa delle imprese che applicano il regime di contabilità semplificata deve essere determinato come differenza tra:
- I ricavi di cui all’art. 85 del TUIR e gli altri proventi di cui all’art. 89 del TUIR percepiti nel periodo d’imposta;
- Le spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività d’impresa (art. 66 co. 1 del TUIR).
Il regime è legato al criterio di cassa, tuttavia permangono alcune deroghe a favore del principio di competenza.
Principali caratteristiche
- Soglia di Fatturato: Il regime è accessibile alle imprese e ai professionisti con un fatturato annuo al di sotto di una certa soglia, che cambia periodicamente in base alle disposizioni legislative.
- Registri Semplificati: Sono necessari meno registri contabili. Ad esempio, è sufficiente mantenere un registro delle vendite e uno degli acquisti, anziché una contabilità completa con bilancio.
- Determinazione del Reddito: Il reddito imponibile viene determinato in base alla differenza tra entrate e uscite registrate, semplificando il calcolo delle imposte.
- IVA e Altre Imposte: Le modalità di gestione dell’IVA e di altre imposte possono essere semplificate, con scadenze e obblighi di pagamento diversi.
- Limitazioni: Ci sono limitazioni sull’ammissibilità al regime, come il tipo di attività svolta e la dimensione dell’impresa.
Il regime di contabilità semplificata mira a ridurre l’onere amministrativo e contabile per le piccole imprese, facilitando la gestione finanziaria e la conformità fiscale. Tuttavia, è importante tenere presente che le regole e i limiti possono variare, quindi è sempre consigliato consultare un commercialista per capire l’idoneità e gli obblighi specifici.
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