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Cos’è l’impresa individuale?

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L’impresa individuale è una forma organizzativa molto semplice tramite la quale esercitare l’attività imprenditoriale.


La forma basilare di attività imprenditoriale è l’impresa individuale. Si connota per la presenza di un unico soggetto che svolge la funzione di imprenditore. Quest’ultimo sarà dunque titolare ed unico responsabile dell’attività di impresa e delle relative obbligazioni assunte. Il codice civile offre una definizione di impresa individuale all’art. 2082:

“COLUI CHE ESERCITA PROFESSIONALMENTE, CIOÈ SISTEMATICAMENTE, UN’ATTIVITÀ ECONOMICA ORGANIZZATA AL FINE DI PRODURRE E SCAMBIARE BENI E SERVIZI”

Nell’impresa individuale non può essere riconosciuta alcuna soggettività diversa dall’imprenditore: l’impresa si identifica con il suo titolare tanto sotto l’aspetto sostanziale che processuale. Il ruolo dell’imprenditore non necessariamente può esser ricoperto da una persona fisica o da un ente collettivo.

Ha come principale conseguenza che l’imprenditore risponde anche con il suo patrimonio delle obbligazioni assunte dall’impresa. Dunque, si realizza una confusione tra i due patrimoni, in modo che i creditori possano rivalersi con procedura esecutiva anche sul patrimonio dell’imprenditore, che non costituisce un soggetto distinto dall’impresa.

Nell’impresa individuale l’attività è svolta da un unico soggetto, il titolare dell’impresa, e può avvalersi dell’ausilio di collaboratori, anche familiari, oppure di dipendenti. Il titolare dell’impresa è l’unico responsabile della gestione d’impresa.

Per la sua costituzione non è necessario un atto pubblico.

Impresa individuale: nozioni introduttive

La forma basilare di attività imprenditoriale è l’impresa individuale. Essa si connota per la presenza di un unico soggetto che svolge la funzione di imprenditore. Quest’ultimo sarà dunque titolare ed unico responsabile dell’attività di impresa e delle relative obbligazioni assunte.

Dunque, il predetto sistema comporta come principale conseguenza che l’intero rischio di impresa gravi sull’imprenditore, in quanto il patrimonio del soggetto si confonde con quello dell’impresa. I creditori potranno allora rivalersi anche su tale parte del patrimonio.

Tuttavia, l’impresa individuale comunque comporta molteplici vantaggi, in primo luogo dal punto di vista fiscale, anche alla luce della circostanza che l’imprenditore potrà adottare il regime forfettario.

La ditta individuale, tuttavia, può essere costituita anche come impresa familiare o società tra coniugi. Nel caso di impresa familiare, possono partecipare alla gestione dell’azienda familiari, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo. Per l’impresa coniugale, la coppia deve avviare l’attività dopo il matrimonio, avere la comunione dei beni e avere gli stessi poteri all’interno dell’azienda.

Definizione del codice civile

Il codice civile offre una definizione di impresa individuale all’art. 2082:

“COLUI CHE ESERCITA PROFESSIONALMENTE, CIOÈ SISTEMATICAMENTE, UN’ATTIVITÀ ECONOMICA ORGANIZZATA AL FINE DI PRODURRE E SCAMBIARE BENI E SERVIZI”

Nell’impresa individuale non può essere riconosciuta alcuna soggettività diversa dall’imprenditore: l’impresa si identifica con il suo titolare tanto sotto l’aspetto sostanziale che processuale. Il ruolo dell’imprenditore può esser ricoperto da una persona fisica o da un ente collettivo.

In genere l’attività di impresa deve essere caratterizzata in prevalenza dal lavoro prestato dall’imprenditore e dai suoi familiari rispetto al lavoro altrui, oltre che dall’impiego di capitale proprio rispetto a forme di investimento esterno.

Regime della responsabilità patrimoniale

La principale questione in tema di regime di impresa individuale attiene alla responsabilità per le obbligazioni assunte.

Come evidenziato nei primi paragrafi, in caso di impresa individuale si realizza la confusione del patrimonio dell’impresa con quello dell’imprenditore. Infatti, l’imprenditore individuale non è un soggetto distinto dalla sua stessa impresa. Dunque, l’imprenditore sarà chiamato a rispondere dei debiti contratti per l’attività sia con il proprio patrimonio individuale che con quello dell’impresa stessa.

Ciò significa che, se il patrimonio dell’impresa è insufficiente, egli continuerà a rispondere dei debiti con il proprio patrimonio personale. I creditori non soddisfatti potranno porre in essere una procedura esecutiva sui suoi beni personali.

I vantaggi e gli svantaggi dell’impresa individuale

La scelta di procedere all’apertura di un’impresa individuale, potrebbe sembrare una scelta poco saggia, giacché comporta che il rischio di impresa gravi integralmente sull’imprenditore. Tuttavia, questa forma di attività comporta numerosi vantaggi.

  • In primo luogo, aprire un’impresa individuale è molto semplice. Infatti, il legislatore non ha previsto vincoli minimi, sia per quanto riguarda le formalità da espletare in fase di avvio, sia per quanto riguarda gli oneri amministrativi previsti.
  • Nell’impresa individuale l’imprenditore, inoltre, è l’unico responsabile dell’attività, ciò comporta che egli abbia la piena facoltà di decidere rapidamente e liberamente le decisioni e le strategie dell’impresa. Tuttavia, proprio per questa ragione, egli sarà anche l’unico soggetto che risponderà di eventuali violazioni commesse nell’esercizio dell’attività.
  • Anche dal punto di vista delle formalità, queste sono molto poche. Tramite l’impresa individuale non è obbligatoria la tenuta dei libri sociali, ma solamente la tenuta dei registri prescritti dalla normativa fiscale (registro Iva acquisti, registro Iva vendite e registro dei corrispettivi).
  • Infine, per quanto riguarda il procedimento di liquidazione, esso è assai semplificato. Per liquidare e cessare l’attività è sufficiente chiudere la partita Iva e comunicare la cessazione alla Camera di Commercio, all’Inps e all’Inail.

Quando conviene aprire ditta individuale?

Aprire una ditta individuale conviene nel caso in cui l’attività non presenti rischi o investimenti particolarmente alti. Altrimenti sarebbe più conveniente scegliere su una forma societaria.

Solitamente si identificano come ditta individuale tutti coloro che svolgono arti e professioni, liberi professionisti come avvocati, architetti, ingegneri, artigiani ecc…

Per maggiori informazioni leggi:

Come aprire un’impresa individuale?

Aprire un’impresa individuale è un’operazione molto semplice. Proprio questo è uno dei vantaggi che induce ad adottare questa forma di attività imprenditoriale piuttosto che altra.

Come abbiamo affermato nei paragrafi precedenti, l’impresa individuale è quel tipo di impresa che fa riferimento a un solo titolare, l’imprenditore. Dunque, la costituzione non implica l’esigenza di garantire un capitale minimo, proprio perché l’imprenditore è egli stesso garante. I creditori potranno rivalersi sul suo patrimonio, oltre che quello dell’impresa, ove sia insufficiente.

Si ricorda, ove si intenda svolgere specifiche attività, quali attività di lavoro autonomo, artigianali e commerciali, è richiesta, oltre che l’apertura della Partita IVA, anche l’iscrizione alla camera di commercio o all’albo degli artigiani e le comunicazioni al comune in cui viene svolta l’attività in questione, oltre che alla presentazione di una scia individuale.

Quindi vediamo brevemente i passaggi che sono necessari per concludere efficientemente questa operazione.

Presentazione della scia

La presentazione della Scia per l’apertura dell’impresa individuale deve essere compiuta presso il Registro delle imprese competente in base al luogo dove si ha intenzione di aprire l’attività.

La SCIA (acronimo di Segnalazione certificata di inizio attività) è la dichiarazione amministrativa da presentare in Comune. Tramite predetto atto si consente alle imprese di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva (artigianale, commerciale, industriale). Essa è immediatamente produttiva di effetti. La Scia sostituisce il vecchio sistema delle autorizzazioni vincolate, la pubblica amministrazione provvederà solo alla verifica dei requisiti e ai controlli preliminari.

La SCIA può esser presentata dal Titolare di Impresa Individuale e tutti i Legali Rappresentanti di società. Anche un’associazione di categoria può presentare la segnalazione per conto dell’imprenditore.

Questa deve essere sottoscritta digitalmente dal titolare dell’impresa individuale o da un amministratore della società. La stessa deve recare anche la sottoscrizione dell’eventuale preposto all’ufficio del Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia dove esercitano l’attività. A tal fine si adotta la procedura della Comunicazione Unica.

Deve, inoltre, indicare espressamente sia:

  • Requisiti soggettivi: che sono i requisiti di moralità e professionalità, normalmente richiesti per le varie attività imprenditoriali;
  • Requisiti oggettivi: la legge, talora, prevede specifici requisiti a seconda dell’attività che si andrà a svolgere, questi attengono ad esempio la conformità urbanistica, edilizia, igienico-sanitaria, ambientale dei locali o delle attrezzature aziendali.

Iscrizione Registro Camera del Commercio

Una delle operazioni fondamentali per aprire un’impresa individuale è quella di procedere all’iscrizione presso il Registro delle imprese, conservato alla Camera del Commercio.

Il Registro delle Imprese si sostanzia in una banca dati che contiene alcune informazioni concernenti le imprese iscritte. In particolare i dati riportati nel registro sono quelli relativi alla costituzione, alla forma giuridica, alla sede legale, al settore in cui opera oltre che alle eventuali modifiche.
All’interno del registro imprese è possibile distinguere due sezioni:

  • Sezione ordinaria
  • Sezione speciale, a seconda della classificazione del soggetto.

La procedura di iscrizione è effettuata mediante Comunicazione Unica, tramite la quale si dà notizia di apertura dell’azienda sia alla Camera del Commercio che all’INPS. In tal modo, il legislatore ha inteso semplificare l’operazione di apertura. Deve essere inviata una domanda, al termine della verifica è emesso un certificato di iscrizione ed inviato all’indirizzo di posta elettronica certificata indicato in ComUnica (ossia la comunicazione unica).

L’iscrizione alla Camera di Commercio comporta i seguenti costi:

  • Diritti camerali pari a circa € 60 per le ditte individuali;
  • Diritti di segreteria pari ad € 18;
  • Imposta di bollo pari ad € 17,50.

Apertura Partita IVA

Terzo step fondamentale per aprire un’impresa individuale è la partita IVA. Come abbiamo evidenziato nel paragrafo introduttivo, l’impresa individuali se svolge attività di artigianato o commerciali, è necessario che l’imprenditore sia dotato di partita IVA.

Con ciò si intende un codice numerico che identificano una persona fisica, oppure che serve alla persona a svolgere un’attività professionale o imprenditoriale, anche in forma societaria. La partita IVA composta da 11 numeri, così suddivisi:

  • I primi 7 numeri del codice collegano la partita IVA al contribuente che ne è titolare;
  • I successivi 3 corrispondono al codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate;
  • L’ultimo numero ha una funzione di controllo.

Al fine di aprire una partita IVA dovrai necessariamente individuare il codice ATECO, che individua la tipologia di attività che si andrà a svolgere. Ogni attività ha un proprio codice, sono poche le attività che non hanno un codice personalizzato. In tal caso, è possibile ricorrere ai pochi codici generici che ci sono in giro.

Per aprire la partita IVA, è necessaria la presentazione di un apposito modulo presso l’Agenzia delle Entrate. Questa, provvederà a rilasciare il relativo codice della partita IVA. Esso serve ad identificare in modo univoco il soggetto richiedente. Il modulo legato all’apertura della partita IVA è il:

La presentazione del modello può avvenire secondo due modalità:

  • Con modalità telematica, attraverso i servizi online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, oppure tramite un intermediario (es. dottore commercialista);
  • Con modalità cartacea, presentandosi personalmente, o tramite delega, presso uno degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

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