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Detrazioni fiscali convivenze di fatto: come funzionano

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Sempre più spesso le coppie decidono di non sposarsi, e quindi di convivere, anche con figli, senza formare un nucleo familiare nel suo senso stretto. In questi casi molti si chiedono come funzionano le detrazioni fiscali. Le coppie conviventi che vivono stabilmente nella stessa casa con la stessa residenza costituiscono nucleo familiare, pertanto rientrano nello stesso stato di famiglia. Per tali coppie è riconosciuta la possibilità di beneficiare di alcune agevolazioni:

  • Detrazioni per familiari a carico;
  • Assegno unico;
  • Legge 104;
  • Bonus affitto.

In linea generale, si può dire che per i conviventi di fatto è possibile ottenere detrazioni fiscali se si tratta di particolari bonus, per esempio quelli dell’edilizia, oppure per i figli a carico. Al contrario, non si possono ottenere detrazioni fiscali per l’altro componente della coppia, come accade invece tra soggetti uniti civilmente. Vediamo in questo articolo quali possono essere le detrazioni fiscali per le convivenza di fatto, ovvero in mancanza di una unione di tipo civile.

Detrazioni fiscali convivenze di fatto e unioni civili

La prima distinzione da fare per individuare le detrazioni fiscali è quella tra coppie per cui è presente una unione civile o coppie in mancanza di unione civile. Nel caso in cui la coppia sia riconosciuta da un matrimonio tradizionale, oppure da una unione di tipo civile, le detrazioni fiscali possono essere richieste per ciascun componente della famiglia.

E’ prevista la possibilità anche per le coppie conviventi di beneficiare delle detrazioni fiscali in dichiarazione per redditi per familiari a carico. La detrazione per gli altri familiari a carico nel caso del convivente è divisa pro quota tra coloro che hanno diritto alla detrazione e il suo importo diminuisce all’aumentare del reddito complessivo.

In particolare è possibile richiedere le agevolazioni fiscali per un familiare a carico nel caso in cui uno dei due soggetti stia lavorando e l’altro no, e ovviamente per i figli. Allo stesso modo è possibile chiedere diversi bonus il cui accesso è garantito presentando tutte le informazioni fiscali reddituali dell’intero nucleo familiare.

Quando è presente una unione di tipo civile è possibile accedere ad una maggiore varietà di agevolazioni e detrazioni fiscali, mentre quando l’unione civile è assente, per cui si parla di convivenza di fatto, non tutte le detrazioni fiscali sono garantite.

Le coppie sposate e unite civilmente potranno beneficiare del medesimo trattamento fiscale e previdenziale: ovvero potranno beneficiare, a titolo esemplificativo delle, detrazioni fiscali per familiari a carico e prima casa, dell’assegno di mantenimento in seguito a divorzio, pensione di reversibilità e TFR in caso di morte di uno dei due coniugi.

Detrazioni fiscali conviventi di fatto: i figli

Un primo chiarimento va fatto per quanto riguarda i figli dei conviventi di fatto. Si tratta di tutti quei figli nati da coppie non sposate, ma che sono unite da una convivenza. Per quanto riguarda le detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi che riguardano da vicino i figli, non è necessario essere sposati per poter richiederle.

L’importante è che il figlio risulti fiscalmente a carico dei genitori, per poter chiedere le agevolazioni fiscali delle detrazioni. Di fatto quindi le detrazioni per i figli a carico sono consentite sia alle coppie unite civilmente sia alle coppie conviventi di fatto.

Nel caso di conviventi di fatto la detrazione può essere suddivisa al 50% a un genitore e al 50% all’altro, oppure si può decidere per una detrazione al 100% per un genitore. Allo stesso modo di come avviene per le coppie unite civilmente, è necessario richiedere appositamente l’accesso alle detrazioni fiscali per i figli, in particolare compilando il modello 730 e indicando il codice fiscale dei figli, e tutte le informazioni salienti. Sia nel caso di coppia unita civilmente che di coppia convivente di fatto, un figlio non è più a carico fiscale dei genitori nel momento in cui diventa indipendente economicamente.

I genitori conviventi di fatto possono ancora richiedere per il 2022 l’accesso alle detrazioni fiscali per le spese di natura medica, scolastica e similari che sono sostenute per i figli a carico fino al compimento di 21 anni di età, anche se nel 2022 arriva la misura dell’assegno unico.

Detrazioni fiscali conviventi di fatto: i bonus casa

Per quanto riguarda i bonus per la casa, secondo le normative attuali, sia le coppie unite civilmente che i conviventi di fatto possono avere accesso ad una serie di bonus dedicati all’edilizia. Si tratta di detrazioni fiscali per le spese sostenute per determinati lavori di miglioramento della struttura dell’immobile in cui si vive stabilmente.

È possibile per le coppie conviventi richiedere l’accesso al Superbonus 110%, al Bonus Facciate, al Sismabonus, al Bonus Verde e al Bonus Mobili, oltre all’Ecobonus. Per tutti questi tipi di sostegni infatti lo stato garantisce l’accesso anche se non è presente una unione di tipo civile, tuttavia è necessario che i soggetti coinvolti siano conviventi nel momento in cui iniziano i lavori e nel momento in cui vengono sostenute le spese.

Le coppie conviventi che hanno intenzione di usufruire dei bonus edilizi per poterne avere accesso devono essere conviventi nel momento in cui iniziano i lavori e in cui vengono sostenute le spese. Le spese in tal caso devono essere sostenute o da entrambe i soggetti conviventi o da uno di essi e devono rispettare tutti i requisiti normalmente richiesti per l’accesso ai bonus. 

È possibile richiedere i bonus edilizi anche per immobili diversi da quelli scelti come abitazione principale e in tal caso bisogna specificare la possibilità di convivenza anche per questi immobili.

Detrazioni fiscali conviventi di fatto e Assegno Unico

L’Assegno Unico può essere richiesto da parte di tutte le coppie con figli, sono quindi ammesse al sostegno anche le coppie conviventi di fatto. L’Assegno Unico è strettamente legato alla presenza di figli, quindi può essere garantito a tutti i genitori in modo universale, indipendentemente dalla presenza dell’unione civile o meno, e indipendentemente dalla tipologia di lavoro svolto dai genitori.

L’Assegno Unico viene corrisposto anche nel caso di genitore singolo con uno o più figli a carico. Le regole per accedere all’Assegno Unico da parte di genitori conviventi di fatto sono le stesse rispetto ai genitori uniti civilmente.

Va tenuto conto che per quanto riguarda l’accesso alla misura, è richiesto, ma non obbligatorio, il valore ISEE del nucleo familiare. Per questo motivo entrambi i genitori possono presentare la propria situazione economica e patrimoniale specifica anche se si tratta di coppie conviventi.

L’assegno unico per i figli è previsto in favore di tutte le coppie con figli, comprese le coppie conviventi, sia che si tratti di coppie conviventi di fatto, sia che si tratti di coppie che hanno formalizzato la propria convivenza in Comune, che abbiano uno o più figli a carico di età inferiore ai 21 anni a condizione che il figlio faccia parte dello stato famiglia, sia convivente con i genitori e sia a carico degli stessi.

La domanda per avere l’assegno unico per i figli deve essere presentata da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale e l’importo varia in base al valore ISEE e composizione dello stesso nucleo familiare ed è corrisposto maggiorazioni in presenza di famiglie numerose, figli disabili nel nucleo familiare, entrambe i genitori che lavorano.

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