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Bonus edilizi 2024, tra conferme e modifiche

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Con la legge di bilancio 2024 al vaglio al Parlamento restano ancora bonus edilizi di cui poter usufruire, alcuni dei quali saranno perfino potenziati. Altri invece spariranno completamente.


L’approvazione della legge di bilancio rappresenta il momento cruciale in cui capire quali bonus e agevolazioni potranno vedere la luce o essere confermati per tutto l’anno successivo. Uno dei temi più sentiti, al riguardo, è quello dei bonus edilizi. Che fine faranno nel 2024?

Le risorse a disposizione della manovra finanziaria sono risicate, ma questo non ha impedito di confermare alcune agevolazioni riguardanti gli immobili. Tra queste troviamo ancora il superbonus (seppur ridotto), il bonus mobili (sempre in forma più ridotta) e le agevolazioni sui mutui richiesti dagli under 36. Si assisterà al tempo stesso ad alcune rimodulazioni rispetto alle previsioni attuali.

Vediamo quindi di fare il punto della situazione sui bonus che potranno ancora essere richiesti per tutto il 2024 riguardanti gli immobili.

Superbonus al 70%

Tra i bonus che ritroveremo nel 2024 possiamo citare il superbonus. Attualmente al 90%, diminuirà ulteriormente, passando al 70% nel 2024. Resterà al 110% fino alla fine del 2023 solo per unifamiliari e condomini con lavori iniziati nel 2022. Già dal 1° gennaio 2023 l’incentivo era sceso al 90%, e ora, nel 2024, il superbonus sarà attivo solo per lavori in condominio. Ricordiamo che per condomini si intendono anche gli edifici composti da 2 a 4 unità anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti.

Nel 2024 non è più previsto il Superbonus per le villette o abitazioni unifamiliari. Ricordiamo che attualmente questo tipo di edifici, solo se adibiti a prima casa, e il cui proprietario abbia un “reddito di riferimento” non superiore a 15.000 euro, possono usufruire del Superbonus 2023 al 90% fino al 31 dicembre di quest’anno. Anche in questo caso sono comunque previste delle eccezioni. Il super incentivo è rimasto al 110% fino a fine 2023 per le villette con lavori già iniziati l’anno scorso: per gli edifici unifamiliari unità immobiliari indipendenti che al 30 settembre 2022 avevano raggiunto almeno il 30% dei lavori. In questo caso il termine per concludere la spesa e portarla in detrazione beneficiando del 110% è stato spostato dal decreto Asset dal 30 settembre al 31 dicembre 2023.

Altra eccezione per il Superbonus al 110% nel 2024 riguarda le aree terremotate. In questo caso saranno ammessi al 110% i lavori pervisti dal Superbonus, compresi quelli negli edifici unifamiliari, senza tener conto dei nuovi requisiti, come la soglia del reddito familiare e il requisito della prima casa. A precisarlo è una nota pubblicata lo scorso giugno 2023 dall’Agenzia delle Entrate. Rientrano nei Superbonus al 110% i lavori svolti su edifici residenziali o unità immobiliari a destinazione abitativa per i quali sia stato accertato il nesso causale tra danno dell’immobile e l’evento sismicoQuesti immobili devono inoltre trovarsi in uno dei Comuni delle Regioni interessate da eventi sismici per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Dal 17 febbraio 2023 ricordiamo infine che non è più possibile usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori previsti dal Superbonus.

Non risultano novità per quanto riguarda le regole per ottenere il Superbonus 2024 al 70% (o al 110% se in zona terremotata). La prima condizione per richiederlo resta quella di fare almeno uno di questi tre lavori principali, detti trainanti:

  • Lavori di isolamento termico che riguardino oltre il 25% delle superfici opache verticali, orizzontali ed inclinate, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno o verso vani non riscaldati. Sono compresi i lavori di isolamento del tetto
  • Interventi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore
  • Interventi antisismici (il vecchio Sismabonus).

I lavori, nel complesso, devono portare al miglioramento di almeno 2 classi energetiche.

Bonus verde

Tra le conferme troviamo anche il bonus verde che, a differenza del superbonus, non subirà alcuna modifica.

Il bonus verde coprirà le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Le spese agevolate rimangono invariate:

  • Sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

L’agevolazione è pari al 36% della spesa sostenuta, nel limite di spesa di 5.000 euro annui. La detrazione massima è pari a 1.800 euro.

Agevolazioni mutui acquisto prima casa under 36

La Manovra proroga la garanzia per i mutui prima casa destinati ai giovani under 36 fino al 31 dicembre 2024, con risorse stanziate per 282 milioni di euro; vengono però sospese le esenzioni fiscali.

Mentre quindi l’agevolazione sui mutui è stata confermata, ottenendo così un prestito dalla banca per un importo pari al 80% del prezzo della casa garantito dallo Stato, ci sono incertezze riguardo al mantenimento dello sconto completo sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali, così come del credito d’imposta sull’IVA per i giovani sotto i 36 anni. Attualmente, l’agevolazione è programmata per terminare il 31 dicembre 2023, ma resta da vedere se potranno esserci modifiche durante la discussione e l’approvazione della Manovra.

Restano gli stessi requisiti previsti finora. Oltre all’elemento anagrafico e all’Isee inferiore ai 40 mila euro, la casa deve rientrare in una di queste categorie catastali: abitazioni di tipo civile, di tipo economico, di tipo popolare, di tipo ultrapopolare, di tipo rurale, abitazioni in villini, abitazioni e alloggi tipici dei luoghi. L’ammontare del finanziamento inoltre non deve comunque essere superiore a 250 mila euro.

Anche l’ecobonus sarà confermato nel 2024

Confermato anche l’ecobonus per tutto il 2024. Finestre, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale, micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, generatori d’aria calda a condensazione e pompa di calore sono i lavori che è possibile realizzare fruendo di questa agevolazione al 50 e al 65%, a seconda degli interventi, fino al 31 dicembre 2024. In sostanza eseguendo uno o alcuni di questi lavori sul proprio immobile, finalizzati al risparmio energetico, si possono scaricare nella denuncia dei redditi le spese sostenute. La detrazione si spalma in dieci quote annuali di pari importo.

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento.

In particolare, sono ammessi all’agevolazione:

  • Le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
  • I contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • Le associazioni tra professionisti;
  • Gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condòmini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato.

Sono inoltre ammessi a fruire della detrazione, purché sostengano le spese per la realizzazione degli interventi e questi non siano effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa:

  • Il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

Bonus ristrutturazioni

Nessuna novità nemmeno sul fronte del bonus ristrutturazioni, previsto ancora per tutto il 2024. Stiamo parlando della detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa, per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.

Il bonus ristrutturazioni 2024 può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. In particolare, hanno diritto alla detrazione i seguenti soggetti:

  • Proprietario o nudo proprietario;
  • Titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • Inquilino o comodatario;
  • Soci di cooperative divise e indivise (i primi in qualità di possessori i secondi in qualità di detentori);
  • Soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati;
  • Imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce (e le imprese familiari alle stesse condizioni).

Invariate anche le modalità attraverso cui richiedere il bonus in questione. Si potrà infatti continuare a usufruirne portandolo in dichiarazione dei redditi, oppure attraverso lo sconto immediato in fattura (solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023), oppure ancora mediante credito d’imposta cedibile da usare secondo le regole e relativamente ai soggetti autorizzati, ma solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023.

Bonus barriere architettoniche

Prorogato a tutto il 2024 e 2025 è il bonus rivolto all’abbattimento delle barriere architettoniche. Le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, riguardanti gli interventi volti al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche, beneficiano nello specifico di una detrazione del 75% in favore dei detentori degli immobili interessati.

Gli interventi sono diretti ad edifici già esistenti, non solo abitativi ma altresì strumentali, patrimoniali o beni merce di imprese. Sono quindi escluse le nuove costruzioni, nonché le demolizioni e successive ricostruzioni, classificate come ristrutturazioni.

Ad essere interessate all’incentivo casa sono, ad esempio, le installazioni di:

  • Ascensori;
  • Montacarichi;
  • Piattaforme elevatrici;
  • Adeguamento di bagni e cucine, a patto che i lavori rispettino i requisiti previsti dal D.M. numero 236/1989.

Rientrano tra gli interventi agevolabili anche quelli riguardanti l’automazione degli impianti di edifici e delle singole unità immobiliari, funzionali ad abbattere le barriere architettoniche.

Bonus mobili

Nel novero di bonus edilizi confermati infine rientra il bonus mobili. I beni nuovi, acquistati nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024, destinati all’arredo di immobili oggetto di interventi di ristrutturazione, iniziati l’anno precedente l’acquisto, possono beneficiare di una detrazione del 50% della spesa sostenuta, entro il limite di 8.000 euro nel 2023 e 5.000 euro nel 2024, a prescindere dall’importo speso per i lavori di ristrutturazione dell’immobile.

La soglia in questione dev’essere considerata al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per cui si è già fruito della detrazione (non rilevano di conseguenza le spese già sostenute anteriormente all’anno precedente).

La detrazione viene ripartita in dieci rate e non si trasferisce agli eredi o all’acquirente per i restanti periodi di imposta, in caso di decesso del contribuente o cessione dell’immobile.

Quanti eseguono lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari possono usufruire della detrazione più volte. Se gli interventi comportano l’accorpamento di più unità immobiliari abitative o la suddivisione in più immobili di un’unica unità abitativa, per l’individuazione del limite di spesa vanno considerate le unità immobiliari censite in catasto all’inizio degli interventi edilizi.

Rientrano tra i beni agevolabili:

  • Mobili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenza, materassi, apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione (non sono al contrario agevolabili porte, pavimentazioni, tende ed altri complementi d’arredo);
  • Grandi elettrodomestici: aventi classe superiore di efficienza energetica, come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavasciuga, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Conclusioni

I contribuenti interessati al compimento di interventi sugli immobili saranno felici di sapere che nel 2024 potranno essere richiesti ancora molti importanti bonus edilizi, seppure alcuni subiranno variazioni. Le conferme arrivano dalla legge di bilancio che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2023, su cui non dovrebbero esserci grossi colpi di scena almeno in materia di agevolazioni sulle case.

Nell’elenco possiamo contemplare dunque ancora il superbonus, il bonus ristrutturazioni, il bonus verde, l’ecobonus, il bonus mobili e le agevolazioni sui mutui attivati sulla prima casa dai giovani under 36. Inoltre sarà anche previsto il bonus rivolto all’abbattimento delle barriere architettoniche.

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