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ISCRO: Gestione separata confermata dal 2024 con nuove prospettive

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Il testo fornito delinea il contesto normativo e le dinamiche dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) introdotta dalla legge di bilancio del 2021 per gli autonomi in Italia. Attraverso una sperimentazione triennale, il testo delinea l’evoluzione di questa misura di sostegno nel tempo, evidenziando le sfide e le limitazioni riscontrate nel 2022. Inoltre, offre dettagli sulle condizioni e le caratteristiche del contributo per il 2023 e anticipa le possibili modifiche proposte dalla legge di bilancio del 2024, che sembra orientata verso la stabilizzazione dell’ISCRO con requisiti di accesso più ampi.


Il termine per presentare le domande relative all’indennità di sostegno al reddito degli autonomi ISCRO è fissato al 31 ottobre, ma la recente legge di bilancio apre la strada a significativi cambiamenti. La legge di bilancio 2021, n.178 2020, aveva introdotto l’ISCRO, ovvero l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa. 

Per maggiori approfondimenti leggi anche: “ISCRO 2023: come accedere all’indennità lavoratori autonomi”

Questa misura, simile a una cassa integrazione dedicata agli autonomi in situazioni di difficoltà causate da forti cali di fatturato, è stata istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023, rivolta ai professionisti e lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS.

Tuttavia, la sua applicazione è stata limitata nel 2022, con soli 3.800 beneficiari, principalmente a causa di requisiti ritenuti troppo restrittivi e di critiche varie. 

La novità più rilevante è che la legge di bilancio del 2024 sembra orientata verso la stabilizzazione della misura, con l’introduzione di requisiti di accesso più ampi, come dettagliato successivamente.

Condizioni e Caratteristiche del Contributo per il 2023

L’ISCRO viene erogata per sei mensilità e sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito. Per il 2023, l’importo massimo è di 881,23 euro, mentre il minimo è di 275,38 euro. 

La prestazione può essere richiesta a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda e non incide sulla contribuzione figurativa né sul reddito ai sensi del TUIR. La cessazione dell’attività durante l’erogazione comporta la cessazione immediata dell’indennità, con il recupero delle mensilità eventualmente erogate indebitamente.

La copertura finanziaria prevede un aumento dell’aliquota aggiuntiva dovuta alla Gestione separata.

Requisiti per ricevere l’ISCRO

Possono beneficiarne i lavoratori autonomi, ma anche coloro che hanno contratti di collaborazione coordinata e continuativa e che siano iscritti alla Gestione Separata INPS.

Occorre aver subito un calo del 50% del fatturato rispetto alla media dei tre anni precedenti. Inoltre occorre rispettare i seguenti requisiti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie alla data di presentazione della domanda;
  • non essere beneficiari di Reddito di Cittadinanza. Tale requisito deve permanere durante l’intero periodo di fruizione della indennità ISCRO, pena la decadenza dalla prestazione;
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente. Tale limite prende in considerazione solo il reddito derivante dallo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma ed esposto nella dichiarazione dei redditi nel quadro RE, RH o LM, nel caso rispettivamente di attività professionale individuale, partecipazione a studi associati o soggetti in regime forfettario. Il suddetto limite non prende in considerazione altre tipologie di reddito quale il reddito da lavoro dipendente o parasubordinato o di partecipazione a impresa;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • essere titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Procedura di domanda e controlli

La domanda, accompagnata da un’autocertificazione dei redditi prodotti negli anni di interesse, deve essere presentata all’INPS in modalità telematica entro il 31 ottobre di ogni anno

L’INPS effettuerà controlli incrociati con l’Agenzia delle Entrate per verificare i dati identificativi e i requisiti reddituali dei richiedenti.

ISCRO 2024: Nuovi Requisiti in Vista della Stabilizzazione

La bozza della legge di bilancio 2024, attualmente in fase parlamentare, prevede la stabilizzazione dell’ISCRO con un ampliamento dei requisiti di accesso. Tra le modifiche proposte si evidenziano:

  • Reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti all’anno della domanda;
  • Reddito dichiarato non superiore a 12.000 euro, annualmente rivalutato.

L’indennità, pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti, spetta per sei mensilità, non concorre alla contribuzione figurativa e ha importi compresi tra 250 e 800 euro mensili, annualmente rivalutati.

Le criticità mosse all’indennità per gli autonomi erano legate sopratutto agli stretti vincoli di accesso a tale sussidio; i cali di fatturato protratti per più anni, il vincolo di apertura della partita iva da almeno 4 anni, comportava un taglio netto tra i soggetti beneficiari, portando a pensare che siano pochi i lavoratori autonomi che rientravano in questi requisiti.

Si pensi ad esempio agli autonomi neo lavoratori, che abbiano aperto da poco la partita iva, che si trovano in difficoltà economica ed abbiamo effettivamente un calo di fatturato, dovuto anche dall’inesperienza e dalla difficoltà di muovere i primi passi all’interno di un mondo lavorativo così vasto e competitivo, sarebbe stato utile per loro ricevere sussidi ai fini di poter ammortizzare alcuni costi iniziali che obbligatoriamente l’esercizio dell’attività ti mette davanti. 

Con la riforma in oggetto, si potrebbe ampiamente elargire la clientela di soggetti beneficiari, in quanto sono previsti, alleggerimenti dei requisiti di accesso all’ISCRO.

Elenco dei requisiti di accesso per ISCRO 2024

Di seguito riportiamo l’elenco dei requisiti che i beneficiari devono avere al momento della richiesta dell’indennità:

  • Non possedere benefici diretti da un regime pensionistico e non essere coperti da altre forme obbligatorie di previdenza;
  • Non essere destinatari di Assegno di Inclusione;
  • Aver generato un reddito da lavoro autonomo nell’anno precedente alla richiesta inferiore al 70% della media dei redditi autonomi ottenuti nei due anni precedenti a quello della richiesta;
  • Dichiara, nell’anno antecedente alla presentazione della domanda, un reddito non eccedente i 12.000 euro, con annuale rivalutazione basata sulla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente la presentazione della domanda;
  • Essere in ottemperanza agli obblighi contributivi previsti dalla previdenza obbligatoria;
  • Detenere la partita IVA in attività da almeno tre anni alla data della richiesta, correlata all’attività che ha giustificato l’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Attività di formazione professionale

Ricordiamo che per mantenere l’erogazione dell’attività sarà obbligatorio per i lavoratori autonomi partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.

Successivamente all’uscita della nuova L. di Bilancio si andranno a definire modalità di accesso e convocazione ai corsi di aggiornamento. 

Domande frequenti

Qual è il termine limite per presentare le domande relative all’ISCRO e quali sono i cambiamenti proposti dalla legge di bilancio del 2024?

Il termine limite per presentare le domande relative all’ISCRO è il 31 ottobre. La legge di bilancio del 2024 propone significativi cambiamenti, prevedendo l’ampliamento dei requisiti di accesso, come un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti all’anno della domanda e un reddito dichiarato non superiore a 12.000 euro.

Quali sono le condizioni e le caratteristiche del contributo ISCRO per l’anno 2023?

L’ISCRO viene erogata per sei mensilità e corrisponde al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito. Per il 2023, l’importo massimo è di 881,23 euro, mentre il minimo è di 275,38 euro. La prestazione non incide sulla contribuzione figurativa né sul reddito ai sensi del TUIR.

Quali sono i requisiti soggettivi e oggettivi per ricevere l’ISCRO?

I requisiti soggettivi includono l’iscrizione alla Gestione Separata, l’assenza di trattamento pensionistico diretto o assicurazione presso altre forme previdenziali obbligatorie, e l’assenza di reddito di cittadinanza. Requisiti oggettivi comprendono un reddito di lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei tre anni precedenti, un reddito dichiarato non superiore a 8.972,04 euro per il 2023, e la regolarità della contribuzione previdenziale.

Qual è la procedura di domanda e i controlli associati all’ISCRO?

La domanda, accompagnata da un’autocertificazione dei redditi, deve essere presentata all’INPS in modalità telematica entro il 31 ottobre. L’INPS effettuerà controlli incrociati con l’Agenzia delle Entrate per verificare i dati identificativi e i requisiti reddituali dei richiedenti.

Quali sono i requisiti di accesso proposti per l’ISCRO nel 2024 e come potrebbero influenzare la platea dei beneficiari?

I requisiti di accesso proposti per l’ISCRO nel 2024 includono un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni precedenti e un reddito dichiarato non superiore a 12.000 euro. Questi cambiamenti potrebbero ampliare la platea dei beneficiari, eliminando vincoli precedentemente critici come il periodo minimo di apertura della partita IVA e consentendo a una maggiore varietà di lavoratori autonomi di accedere al sostegno.

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