Home Fisco Nazionale Bilancio Patrimonio Netto: struttura e composizione

Patrimonio Netto: struttura e composizione

0

Il patrimonio netto rappresenta contabilmente la differenza tra le attività e le passività indicate nello Stato Patrimoniale. Definito anche come capitale netto, capitale proprio o mezzi propri, indica la parte di ricchezza riconducibile alla proprietà dell’impresa sia in termini di capitale apportato dai soci in sede di costituzione o in momenti successivi, che di capitale autogenerato, vale a dire la ricchezza prodotta a seguito delle operazioni di gestione e rappresentata dai redditi d’esercizio conseguiti nel periodo amministrativo cui il bilancio si riferisce e da quelli accumulati nel corso di periodi precedenti che non sono stati distribuiti alla proprietà.

Oltre che nel codice civile, la regolamentazione del patrimonio netto è contenuta anche nel principio contabile OIC 28, che interpreta ed integra quanto previsto dalle norme civilistiche, fornendo indicazioni sulla corretta esposizione in bilancio delle voci che lo compongono, nonché sulla rilevazione e sulle informazioni necessarie da riportare nella Nota Integrativa.

Il testo del principio contabile attualmente in vigore è stato emanato nel dicembre 2016 ed è aggiornato con gli emendamenti pubblicati a gennaio 2019. La precedente edizione è stata pubblicata nell’agosto 2014 ed aggiornava la versione del maggio 2005.

Concetto di patrimonio netto

Il patrimonio netto (spesso definito anche con i termini di capitale netto, capitale proprio o mezzi propri) rappresenta la differenza tra le attività e le passività del bilancio espresse dalle rispettive sezioni secondo cui si struttura lo Stato Patrimoniale. Sostanzialmente, consiste in quella parte della ricchezza riconducibile alla proprietà d'impresa, che può disporne nei limiti imposti dal legislatore.

La prassi economico-aziendale, al fine di distinguerne l’origine, opera al suo interno la distinzione tra due forme di ricchezza, rappresentate dal:

Capitale d’apporto, consistente nella ricchezza apportata dai soci, sia in sede di costituzione che in momenti successivi, nella forma del capitale sociale e delle riserve, una parte della quale è vincolata all’attività d’impresa e non può essere arbitrariamente distribuita tra i proprietari, se non a determinate condizioni dettate dal codice civile. Sotto questo profilo, questa parte vincolata rappresenta una delle diverse forme di tutela che il legislatore prevede nei confronti dei terzi, e più in particolare dei creditori sociali, come contro-bilanciamento alla responsabilità limitata prevista, almeno in via di principio, per le società di capitali;

Capitale autogenerato, consistente nella ricchezza generata a seguito delle operazioni di gestione e rappresentata dai redditi d’esercizio conseguiti nel periodo amministrativo cui il bilancio si riferisce e da quelli accumulati nel corso di periodi precedenti che, per scelte aziendali o per vincoli di legge, non sono stati distribuiti alla proprietà.

Secondo le previsioni dell’art. 2424 cod. civ., il patrimonio ne...

Fiscomania.com

Questo articolo è riservato agli abbonati:
Scopri come abbonarti a Fiscomania.com.


Sei già abbonato?
Accedi tranquillamente con le tue credenziali: Login
Exit mobile version