Home Fisco Nazionale Assegno Unico 2022: le indicazioni della Circolare INPS n. 23 del 9-02-2022

Assegno Unico 2022: le indicazioni della Circolare INPS n. 23 del 9-02-2022

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Una delle principali novità per quest’anno in termini di sostegni economici è rappresentata dall’Assegno Unico, l’erogazione universale per le famiglie con figli a carico. Questa misura verrà erogata a partire da marzo, come assegno mensile in denaro il cui importo varia in base alla situazione economica della famiglia.

Recentemente l’INPS ha fornito alcune indicazioni precise sul funzionamento del sostegno, specificando chi sono i beneficiari, e chiarendo alcuni dubbi che possono emergere in questo periodo in vista dell’arrivo delle prime erogazioni. Si tratta della Circolare INPS n. 23 del 9-02-2022, che riporta tutte le informazioni salienti da conoscere per la misura.

L’Assegno può essere richiesto in questi mesi, ma l’erogazione partirà ufficialmente dal primo giorno di marzo, a livello universale per tutte le famiglie con figli a carico. Generalmente la soglia massima di età dei figli per ricevere il sostegno è di 21 anni.

La circolare INPS riporta l’ambito di applicazione, i requisiti e gli importi di cui tenere conto. La misura è introdotta in modo strutturale, questo significa che sarà disponibile da quest’anno, a partire sempre dal mese di marzo. Nell’articolo, una panoramica dei dettagli riportati dalla nuova Circolare.

Assegno Unico 2022: come è strutturato il beneficio

La misura dell’Assegno Unico, come spiega la Circolare, è erogato a tutte le famiglie italiane, indipendentemente dalla situazione lavorativa dei genitori. L’Assegno Unico viene quindi destinato in caso di figli a carico facenti parte il nucleo famigliare, i cui genitori possono essere lavoratori dipendenti, autonomi oppure risultare inoccupati.

Si tratta di figli minorenni, oppure maggiorenni con età che arriva fino a 21 anni, e l’importo della misura viene corrisposto in base alla situazione economica specifica. Questo significa che è possibile ricevere un sostegno maggiore nel caso in cui la situazione economica sia più fragile.

Mentre per i figli minorenni è corrisposto in modo universale l’Assegno Unico ai genitori, o in alternativa ai nonni in caso di provvedimento di affido, per i figli maggiorenni (fino a 21 anni di età) devono essere verificate alcune condizioni, in alternativa:

  • Il figlio sta regolarmente frequentando una scuola (pubblica o privata) per un diploma di scuola secondaria superiore;
    Il figlio sta regolarmente frequentando un percorso di formazione professionale successivo alle scuole medie per una qualifica professionale;
    Il figlio sta regolarmente frequentando un percorso di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) per una specializzazione professionale;
    Il figlio sta regolarmente frequentando un istituto tecnico superiore di due o tre anni;
    Il figlio è iscritto ad un corso di laurea riconosciuto;

    Nel caso in cui il figlio maggiorenne è in contratto di apprendistato o sta frequentando un tirocinio.

In questi casi è possibile continuare a ricevere l’Assegno Unico anche successivamente al compimento della maggiore età dei figli. Tuttavia c’è la possibilità di continuare a ricevere il sostegno anche successivamente, oltre i 21 anni, nell’unico caso in cui il figlio presenti una particolare condizione di disabilità.

Assegno Unico per i figli 2022: i requisiti

La Circolare INPS n.23 del 09-02-2022 specifica anche quali sono i requisiti necessari ad accedere all’Assegno Unico, che si sommano alle condizioni viste sopra sul funzionamento del sostegno. Riassumiamo qui i requisiti che le famiglie devono rispettare per poter ricevere il sostegno:

  • Requisiti di cittadinanza o soggiorno: il soggetto che richiede l’Assegno Unico deve essere cittadino italiano o di uno stato dell’Unione Europea, o un suo famigliare, oppure essere in possesso di permesso di soggiorno regolare oppure, se proveniente da un paese extra UE, deve svolgere attività lavorativa stabile per più di sei mesi. Sono inclusi gli stranieri apolidi, rifugiati politici, titolari di Carta Blu, lavoratori con particolari accordi europei, lavoratori autonomi specifici;
    Requisiti relativi alle imposte sui redditi: il soggetto che richiede l’Assegno Unico deve provvedere al pagamento delle imposte sul reddito nel territorio italiano;
    Requisiti di residenza o domicilio: in questo caso si tratta di un requisito che prevede che sia quando si presenta la domanda di accesso al sostegno, che durante la ricezione dello stesso, la residenza o il domicilio devono essere posti all’interno dello stato italiano. La residenza deve essere posta in questo modo per almeno due anni, oppure in alternativa dev’essere attivo un contratto di lavoro di almeno sei mesi, determinato o indeterminato.

Assegno Unico 2022: come viene erogato

L’Assegno Unico viene erogato come misura completa a favore dei figli a carico, per questo molti bonus presenti gli scorsi anni vengono assorbiti da questa misura. Per individuare i beneficiari del sussidio, si fa riferimento al nucleo famigliare in cui è presente il figlio, anche nel caso di genitori separati. La Circolare INPS propone anche un chiarimento importante:

La domanda è presentata da un genitore ovvero da chi esercita la responsabilità genitoriale e non è previsto anche il requisito della convivenza con il figlio per la presentazione della domanda stessa.”

Il fattore determinante per il calcolo dell’Assegno Unico è comunque il valore ISEE del nucleo, in assenza di questo dato verranno erogati gli importi minori previsti, per questo motivo si può dire che dichiarare l’ISEE non è obbligatorio.

Riassumendo, sono previsti 175 euro mensili per ogni figlio, con valore ISEE minore di 15.000 euro, che diminuisce all’aumentare del valore ISEE, e superando i 40.000 euro arriva alla cifra ridotta di 50 euro. Gli importi si abbassano nel caso di figli maggiorenni, arrivando a 85 euro al mese per le famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro.

Pagamenti e maggiorazioni

Per quanto riguarda le cifre mensili corrisposte ai nuclei famigliari, oltre alle cifre fisse relative all’ISEE specifico, vengono aggiunte alcune maggiorazioni in diversi casi. Si tratta, nel dettaglio:

  • Figli successivi al secondo: tenendo presenti i limiti ISEE, per ogni figlio oltre al secondo vengono aggiunti alcuni importi, da 85 euro al mese con ISEE minore di 15.000 euro, a 15 euro mensili con ISEE superiore a 40.000 euro;
    Figli con disabilità: in questo caso vengono aggiunti importi mensili in base alla condizione di gravità della disabilità del figlio, e alcune maggiorazioni sono corrisposte anche per i figli a carico con età maggiore di 21 anni, anche in questo caso in base all’ISEE del nucleo;
    Madri con età inferiore a 21 anni: in questo caso viene aggiunta una maggiorazione di 20 euro al mese per ogni figlio a carico;
    Genitori che lavorano entrambi: una maggiorazione ulteriore, erogata per sostenere le famiglie e la parità di genere, è garantita nel caso in cui entrambi i genitori siano occupati nel lavoro. Si parla di 30 euro mensili che diminuiscono all’aumentare del valore ISEE;
    Altre maggiorazioni sono erogate alle famiglie particolarmente numerose, con almeno 4 figli, di circa 100 euro al mese. Infine le cifre vengono adeguate anche in base all’effettivo costo della vita in base ai dati relativi all’anno in corso. Inoltre vi sono maggiorazioni precise di “transizione” per le famiglie il cui ISEE non supera 25.000 euro, e in concomitanza agli assegni ANF per figli minori percepiti nel 2021.

Assegno Unico: presentazione della domanda

La Circolare INPS chiarisce anche le modalità di presentazione della domanda di accesso all’Assegno Unico: ogni anno può essere richiesto a partire dal giorno 1 gennaio, e l’erogazione effettivamente viene accreditata dall’inizio di marzo. Per quest’anno quindi bisogna aspettare il mese di marzo per iniziare a vedersi erogare la somma prevista.

La domanda di accesso al sostegno può essere presentata tramite il portale online INPS e i servizi telematici appositi, oppure rivolgendosi all’ente previdenziale tramite call center, oppure affidandosi ad un istituto di Patronato. Nel caso di percezione della misura del reddito di cittadinanza, non è necessario presentare una domanda apposita per la misura, poiché viene erogato l’importo spettante in automatico insieme all’RdC.

Rimane possibile comunicare mentre si riceve il sostegno l’eventuale cambiamento nel nucleo famigliare. L’Assegno Unico viene corrisposto al genitore che presenta la domanda, che tuttavia può includere anche il secondo genitore, e l’importo viene così suddiviso al 50%.

La Circolare chiarisce quindi anche le modalità di ricezione della misura nel caso di genitori separati o figli orfani. In questa ultima casistica, è possibile che il figlio stesso richieda il sostegno. Vengono poi presentate le tempistiche entro cui è possibile ricevere il sostegno: per le domande pervenute entro il 30 giugno di ciascun anno, è prevista la ricezione anche delle mensilità precedenti, a partire da marzo.

Modalità di riscossione dell’Assegno

Secondo le indicazioni, l’Assegno Unico si può ricevere in diverse modalità: sul conto corrente bancario o postale, su carta di credito o su un libretto di risparmio, in alternativa è possibile che venga consegnato in contanti ad uno sportello postale, oppure nel caso di RdC, direttamente sulla carta di questo sostegno.

In caso di errori nella presentazione della domanda, il soggetto richiedente deve provvedere alla correzione, anche se questi errori riguardano l’ISEE. La Circolare chiarisce anche nello specifico quali sono le misure che vengono definitivamente eliminate e sostituite da questa misura. Nel dettaglio, si tratta di:

  • Premio alla nascita;
  • Fondo di sostegno alla natalità;
  • Assegno temporaneo ai minori;
  • Assegni famigliari per famiglie con almeno tre figli minori;

In questi casi le misure sono comunque ancora valide per i primi due mesi del 2022, ovvero gennaio e febbraio. Questo può comportare, secondo le previsioni, una erogazione doppia per il mese di marzo, per esempio possono essere ricevuti insieme l’ultima mensilità dell’assegno temporaneo (riferita a febbraio) e la prima erogazione dell’Assegno Unico.

La Circolare chiarisce infine anche l’aspetto fiscale: l’Assegno Unico non concorre alla formazione della base imponibile di reddito a fini fiscali.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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