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Vendita di oggetti online: il compenso deve essere tassato?

La vendita di oggetti online quando diventa fiscalmente rilevante? Il compenso derivante dalle vendite su internet deve essere tassato? e se si come? La risposta a queste domande sulla tassazione degli oggetti effettuata tramite piattaforma web.

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Quando i compensi percepiti per la vendita di oggetti online è soggetta a tassazione e quali sono i criteri che determinano la necessità di operare con partita IVA.

Quanti di voi in negli ultimi mesi hanno pensato di rivendere qualche vecchio oggetto scovato nei propri armadi, cantine o garage? Negli ultimi mesi anche varie App o portali sono nati proprio per incentivare a vendere online anche soggetti privati. Scommetto che anche tu sei tra soggetti interessati a questa tipologia di vendita!

La vendita di oggetti online, infatti, può essere molto interessante, specialmente se legata alla rivendita di oggetti usati, che ogni giorno lasciamo in casa, magari inutilizzati. Oggi le soluzioni per effettuare la vendita di oggetti online possono essere le più varie. Dalle vendite sui social network, alla vendita tramite sito web di proprietà, fino ad arrivare perfino a sfruttare famosi portali online dedicati alle vendite tra “privati“, come Ebay, oppure Etsy. Accanto a chi vende online oggetti usati, vi è anche chi inizia con i primi rudimenti un’attività economica vera e propria legata all’artigianato o al piccolo commercio. In questi casi, occorre prestare molta attenzione alle variabili fiscali, che non sono da tralasciare (come vedremo).

Si tratta, in ogni caso, di scelte da da prendere con attenzione, in quanto, per arrivare davvero a vendere in modo costante serve costanza ed impegno incessante. Vendere oggetti su portali online, infatti, offre una vetrina invidiabile ed un traffico importante, ma la concorrenza è davvero elevata. Allo stesso tempo, aprire una sito web richiede molto impegno in termini di contenuti da pubblicare, schede prodotto da aggiornare, etc. Per questo, spesso chi inizia questo percorso finisce per mollare tutto.

All’interno di questo quadro in questo articolo vado ad affrontare il delicato tema legato agli aspetti fiscali delle vendite di oggetti sul web. L’obiettivo è quello di darti informazioni utili e di taglio pratico su come devi comportarti fiscalmente in questa attività. Naturalmente, mi rendo conto che quanto leggerai non potrà essere esaustivo sulla tua situazione personale. Per questo, al termine dell’articolo troverai il form con cui potermi contattare per ricevere una consulenza personalizzata sulla tua situazione.

Proviamo, quindi, a fare il punto della situazione per la vendita di oggetti online.

La vendita di oggetti online sotto il profilo fiscale

Dal mercatino fatto in casa, dall’accordo con un negoziante privato (con contratti di conto vendita), fino ad arrivare dalla cessione su specifici portali web. La vendita di oggetti, spesso fatti a mano, è davvero molto diffusa in Italia. Tantissimi hobbisti provano ad effettuare le prime vendite, ma anche tante persone che, più o meno abitualmente, si dilettano nel vendere oggetti online. In rete si possono raggiungere tantissimi potenziali acquirenti, il tutto restandosene comodamente seduti in casa.

Sicuramente il sito più famoso per mettere in vendita i propri oggetti è Ebay, un vero e proprio negozio on-line, dove dopo aver effettuato la registrazione è possibile inserire i propri annunci di vendita in pochi passi.

Arrivati a questo punto, ma soprattutto dopo che abbiamo effettuato la prima vendita, la domanda che spesso ci si pone (e che spesso ci ponete nelle vostre domande) è se tale compenso deve essere tassato, o se deve essere inserito in dichiarazione dei redditi. Proviamo a capire insieme quali sono le regole per la tassazione della vendita di beni online.

L’attività di vendita di beni su internet è riconducibile a tre ipotesi distinte, alle quali corrispondono tre diverse conseguenze da un punto di vista fiscale. In particolare possiamo avere:

  • Vendite che non configurano attività commerciale, e quindi non sono tassabili;
  • Vendite di oggetti online che, invece, configurano la fattispecie di attività commerciale occasionale, tassabile ai fini IRPEF;
  • Infine, possiamo arrivare infine alle vendite che configurano attività commerciale abituale, tassabili ai fini IRPEF e rilevanti ai fini Iva.

Per capire quale tipo di attività stiamo svolgendo è necessario prestare attenzione alle concrete modalità di svolgimento dell’attività e valutare sempre caso per caso. Vediamo, di seguito, con maggiore dettaglio le casistiche possibili.

Vendita di oggetti online: cessioni “una tantum” e senza fine speculativo

Il punto di partenza di questa analisi non può che essere dato dal fatto che questa tematica risulta essere scarsamente affrontata in dottrina ed anche gli interventi di prassi e di giurisprudenza sono alquanto sporadici. Tuttavia, quello che possiamo dire è che a determinare il carattere occasionale (e quindi non reddituale) della vendita sono, principalmente due fattori:

  • L’occasionalità della vendita;
  • L’intento speculativo della vendita.

Il requisito dell’occasionalità

Quando si procede alla cessioneuna tantum” di un bene non stiamo effettuando un’attività commerciale, bensì una cessione del tutto episodica. Questo vale sia nel caso in cui si stia vendendo un oggetto nuovo, un bene di cui eravamo già in possesso (bene usato), oppure un oggetto prodotto da noi.

Pensa al caso della vendita di un mobile, di un auto, un tappeto, un quadro, o un vestito che non mettiamo più, che avviene in modo del tutto episodica. Pensa alla vendita fatta nei confronto di un amico, o di un qualunque soggetto che ne sia interessato. Nulla cambia se la cessione avviene o meno su internet, tramite un sito o un portale di vendite online.

L’episodicità della vendita fa si che l’attività non possa essere inquadrata come “commerciale“, a prescindere dal corrispettivo economico ottenuto dalla cessione stessa. Non conta il valore dell’incasso, ma piuttosto se l’attività di vendita rimane (o meno) episodica nel tempo. Oltre a questo è da dire che, soprattutto per i beni usati, non vi sono obblighi fiscali in questa fattispecie.

In buona sostanza, cessioni episodiche di beni online di questo tipo non hanno rilevanza ai fini fiscali, in quanto non si tratta di un’attività abituale di tipo commerciale. Per questo motivo il reddito che ne deriva non rientra tra le fattispecie tassabili, e non deve essere inserito in dichiarazione dei redditi.

Analoghe riflessioni valgono anche ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Tali vendite sono escluse dal campo di applicazione dell’IVA per mancanza del requisito soggettivo e quindi non richiedono alcun adempimento. In ogni caso, se ti trovi in questa fattispecie ti consiglio di costituire una documentazione al fine di provare la provenienza del corrispettivo di vendita incassato e quindi l’estraneità a qualsiasi ipotesi di imposizione fiscale. Il tutto, a patto che questo tipo di vendita sia e rimanga del tutto episodica ed occasionale.

Il requisito dell’intento non speculativo

Ulteriore aspetto da analizzare riguarda l’intento speculativo o meno del soggetto cedente. Questa variabile entra in gioco soprattutto per tutti quei beni che possono essere definiti come oggetti da collezione come orologi, automobili o motociclette d’epoca, giocattoli, etc. In questi casi, quando il valore dei beni può essere destinato a crescere nel tempo occorre valutare se il maggiore valore derivante dalla vendita possa rappresentare reddito. Deve essere evidenziato che l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 204/E/2002 ha fatto rientrare nel reddito di impresa quello che deriva da un unico affare, se per questo è necessaria una serie coordinata di atti economico (nel caso specifico si trattava della vendita di un box auto).

In questi casi l’elemento che discrimina tra provento che non costituisce reddito e reddito di impresa è dato dalla finalità che il cedente persegue dalla vendita di tali beni. In tutti i casi in cui il fine della vendita non è lucrativo, non siamo di fronte ad una attività di impresa. L’esempio di questo può derivare dalla sentenza n. 33 della CTP di Pisa del 13 gennaio 2004, con la quale è stato sancito il carattere non reddituale della vendita di più auto da corsa d’epoca da parte di un avvocato con questa passione, vendite che in un singolo anno d’imposta avevano raggiunto il controvalore di 845 milioni di lire. Secondo i giudici, questi atti (che pure determinano un arricchimento della persona) non dovevano considerarsi animati da un fine speculativo, ma piuttosto atti tipici di un amatore, “che acquista e vende nello spirito di conservare e migliorare il proprio patrimonio acquisito negli anni per la soddisfazione di rigoderne nel proprio tempo libero”. In questo senso, quindi, l’intento speculativo di ravvede nel caso in cui la vendita di oggetti (anche da collezione) venga effettuata in modo costante e in un periodo non molto distante dall’acquisto.

Vendita di oggetti online: cessioni considerate attività commerciale occasionale

Per considerare la vendita di oggetti online come un’attività commerciale occasionale è necessario effettuare un passaggio in più rispetto alla fattispecie precedente. La vendita di beni, anche in questo caso, non è svolta in maniera sistematica, ma è un attività che richiede comunque un minimo di organizzazione, di preparazione, ed un chiaro intento speculativo.

La partecipazione ad un mercatino per vendere oggetti non più utilizzati, è il classico esempio di attività commerciale occasionale. Lo stesso intento si raggiunge nel caso in cui il venditore si faccia pubblicità per vendere gli oggetti esposti anche su portali online (Ebay, Etsy, etc). In tutti questi casi, anche se siamo di fronte a vendite episodiche ed occasionali siamo di fronte ed un’organizzazione e preparazione particolari. Vedi il caso dei soggetti che, come hobbisti producono oggetti per diletto e li rivendono. In questi casi il reddito che ne deriva rientra nella categoria dei “redditi diversi” del TUIR e i ricavi devono essere tassati al netto delle eventuali spese sostenute. Il quadro reddituale è il quadro E del modello 730 o il quadro RL del modello redditi PF. In ogni caso, da questo punto di vista è irrilevante che le vendite avvengano su un mercato reale o virtuale. Rientrano in questa categoria, quindi, sia le vendite fatte nei mercatini sia quelle svolte online (su qualsiasi piattaforma).

L’aspetto fondamentale per rientrare in questa categoria è il carattere del tutto occasionale ed episodico della vendita. Ti consiglio di prestare molta attenzione all’aspetto dell’occasionalità, in quanto spesso si commettono errori. E’ occasionale la vendita di un oggetto realizzato a mano e ceduto ad un mercatino di hobbisti, oppure la stessa vendita effettuata online. Tuttavia, se la varietà e la quantità di oggetti realizzati e venduti nel tempo è costante, si esce da questa categoria per andare nella categoria delle attività commerciali di tipo abituale.

Ti consiglio di valutare sempre nel tempo la quantità e la frequenza delle vendite che effettui per verificare di rientrare nell’occasionalità, piuttosto che nell’abitualità, che prevede obblighi fiscali sicuramente più complessi. L’Agenzia delle Entrate non ha mai fornito parametri oggettivi per suddividere la vendita occasionale da quella abituale, per questo occorre prudenza ed il confronto con un dottore commercialista esperto.

L’attività commerciale occasionale, anche se soggetta ad IRPEF, non è però rilevante ai fini Iva. Quindi, non è necessario istituire i relativi registri ed emettere fattura. Tuttavia, è necessario emettere una ricevuta non fiscale per ogni importo incassato.

Ricordo che la ricevuta deve essere emessa obbligatoriamente in caso di incasso in contanti, mentre per gli incassi con mezzi tracciabili (bonifico, assegno, etc), la ricevuta deve essere emessa in caso di richiesta da parte dell’acquirente.

Vendita di oggetti online: attività commerciale abituale

Quando la cessione di oggetti avviene in maniera abituale, continuativa ed in modo sistematico, essa produce un vero e proprio reddito d’impresa. Ad esempio è il caso di chi, invece di limitarsi a partecipare ogni tanto ad un mercatino, lo fa sistematicamente, magari anche acquistando gli oggetti da rivendere. Oppure è il caso di chi apre un sito internet proprio per la vendita dei propri oggetti, un vero e proprio negozio virtuale. Anche in questo caso è irrilevante che la vendita sia svolta in un mercato reale o virtuale. Posso assicurarti che la linea di confine tra la vendita occasionale e quella abituale è spesso molto labile, e per questo rinnovo il consiglio di prestare la massima attenzione.

La vendita abituale e sistematica è un attività d’impresa che implica la tassazione del relativo reddito sia ai fini IRPEF. Tutto questo si traduce in obbligo di richiede la partita IVA, comunicazione in CCIAA e al SUAP e all’INPS. Insomma, si tratta di avviare un’impresa a tutti gli effetti. Inoltre, devi tenere presente che vi sono da rispettare anche tutti gli adempimenti in termini di tenuta di libri e registri, liquidazioni e versamenti periodici, documentazione dei corrispettivi di vendita etc.

Infine, deve essere evidenziato che ai fini Iva è previsto un particolare regime per la vendita dei beni usati (c.d. “regime del margine) e sono prevista regole ad hoc anche per il commercio elettronico.

L’attività di controllo sui venditori da parte dell’agenzia delle entrate

Con l’art. 13, comma 1, D.L. n. 34/2019 ha previsto l’obbligo a carico dei marketplace online, ovvero degli operatori che, avvalendosi di piattaforme elettroniche facilitano la vendita a distanza, di trasmettere i flussi di vendita dei propri iscritti all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione dei dati parte dall’anno di imposta 2019, per poi arrivare a regime ad essere effettuata con cadenza trimestrale.

A cosa serve tale monitoraggio? L’Agenzia delle Entrate dichiara, nella propria pagina dedicata all’adempimento, che tali dati verranno utilizzati per monitorare il volume delle vendite a distanza dei beni. Di fatto, non esistendo un regime di vendita occasionale per artigiani e commercianti, questo permetterà la segnalazione di diverse posizioni irregolari presenti sui marketplace anche da diversi anni. Come abbiamo detto più volte in vari articoli, la vendita occasionale di beni non esiste, chi vende online deve farlo con partita Iva.

Lo stesso portale Etsy, ha reso noto che tutti gli operatori che vendono con il loro portale devono obbligatoriamente indicare il numero di partita Iva, invitandoli a registrare tale dato per procedere con la comunicazione dei dati delle vendite all’Agenzia delle Entrate.

Quello che possiamo dire è che la comunicazione dei dati delle transazioni effettuate da parte dei vari marketplace online permetterà di effettuare dei controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate. I controlli riguarderanno l’incrocio tra i dati presenti in dichiarazione dei redditi e quelli trasmessi dai marketplace. In questo modo le Entrate potranno verificare la corretta indicazione dei redditi percepiti in dichiarazione. In questo modo tutti gli operatori che vendono (irregolarmente) senza partita Iva rischieranno un accertamento fiscale, con sanzioni importanti. Inoltre, tali dati verranno condivisi con il Registro delle Imprese, con l’Inps e l’Inail, che potrebbero a loro volta volta far partire accertamenti per l’iscrizione d’ufficio a tali enti. Per questo motivo il consiglio non può che essere quello di regolarizzare immediatamente la propria posizione con tutti gli enti coinvolti.

Conclusioni e consulenza fiscale

In questo articolo, molto schematico, ho cercato di riepilogare le principali indicazioni che devi ricordare se stai facendo vendite online. Devi porre particolare attenzione non tanto al volume dei compensi raggiunti nell’anno, quanto piuttosto alla sistematicità della vendita e all’organizzazione legata alle vendite. Maggiore è l’importanza di questi aspetti più aumentano le probabilità che la tua attività possa essere inquadrata come imprenditoriale.

Per tutti questi aspetti è indispensabile essere affiancati da un dottore commercialista esperto. Solo in questo moto puoi evitare di commettere errori, ma soprattutto potrai iniziare ad analizzare il futuro: la disciplina fiscale che riguarda le il commercio elettronico.

Se hai dubbi sulla tua situazione personale e desideri un confronto puoi lasciare un commento di seguito. Riceverai una risposta nel più breve tempo. Altrimenti, se desideri una consulenza più approfondita contattami in privato.

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.

126 COMMENTI

  1. Salve,
    sono possessore di un’ampia collezione numismatica (oltre 20.000 monete) accumulata in 3 generazioni…per quanto ovvio ho migliaia di doppioni ed avrei deciso di metterli in vendita su ebay…visto che l’attività commerciale si caratterizza si per gli aspetti organizzativi (e per vendere migliaia di monete singolarmente o in piccoli lotti l’organizzazione è sicuramente necessaria), tuttavia mancherebbe un elemento sostanziale del commercio : l’acquisto del bene da cedere, visto che esso sia per tempi che modalità si perde nei decenni…volevo quindi sapere, trattandosi della cessione di una collezione privata (che per sua peculiarità è occasionale, anche se vista la mole sarebbe necessariamente attività continuativa: per cedere migliaia di pezzi occorrono anni) se essa rientri comunque in una fattispecie fiscale diversa da quella della vendita occasionale tra privati. ..grazie

  2. Salve, la normativa tributaria considera un commerciante colui che in modo continuativo, professionale e organizzato vende merce (nuova o usata) che ha acquistato con il fine di rivenderla per trarne un profitto. Un soggetto che nel corso di mesi o anni vende i suoi beni personali (quadri, argenteria, mobili, terreni, immobili, etc) non svolge attività commerciale e non dovrà dichiarare nulla al Fisco, in quanto rende liquidi beni di sua proprietà.
    Allo stesso modo il collezionista che per motivi vari vende la sua collezione (di francobolli, di monete, di cartoline eTc.) non è un commerciante, anche se ci impiega un decennio a venderla.

    Se uno vende le proprie case, che però possiede da più di 5 anni, anche se ne ricava un guadagno netto di 1 milione di euro non deve niente allo Stato.

  3. salve, sono un dipendente pubblico, nel mio magazzino ho un più di centinaio di casse usate una volta da mio padre (deceduto) per raccogliere la frutta in campagna, e adesso vorrei liberarmene per fare spazio e venderle tutte ad valore di circa 1000 euro. Vorrei vendere queste casse su siti internet (es. subito, e kijiji) tutte in un unico lotto. Chiedo se vendessi 10 – 20 cassette alla volta a privati, fino ad esaurimento delle cassette in un tempo supponiamo di 6 mesi o 1 anno, è considerata vendita di tipo occasionale o continuativa/organizzata? Quali sono gli eventuali adempimenti fiscali? Grazie

  4. Salve, in questo caso l’attività riguarda la vendita di oggetti usati e non più necessari. L’obiettivo è chiaramente quello di liberarsi di questi oggetti, non certo quello di avviare un’attività. Quello che deve fare è rilasciare una ricevuta alla vendita delle casse, e conservarle per la dichiarazione dei redditi.

  5. Buongiorno, io ho ereditato una collezione di whisky per una stima di circa 100000. Vorrei vendere, su un sito d asta tedesco, una volta l anno un lotto di tot bottiglie al fine di incassare circa 20000 euro l anno. Ora mi chiedo…. se ogni anno mi arriva il bonifico sa questo sito. .. devo qualcosa al fisco italiano?

  6. Deve dichiarare i compensi percepiti da questa attività, visto che l’attività si protrae nel tempo.

  7. Buongiorno,premetto che sono un dipendente privato,se per “arrotondare” il mio stipendio decidessi di mettere in vendita oggetti(acquistati on line) su un sito ad esempio Ebay come mi dovrei comportare con il fisco?
    Basta dichiarare nel 730 o bisogna fare qualcosa altro?

  8. Se lei abitualmente acquista oggetti e li rivende sui portali online è considerato fiscalmente un commerciante, quindi dovrà aprire partita Iva, iscriversi in camera di commercio. Non fare questo non la rende in regola con la disciplina fiscale.

  9. Salve,

    io vorrei aprire un sito internet nella quale vendo tutti i miei oggetti che non mi sono piu’ utili. siccome utilizzo una piattaforma di ecommerce questo vale come attività commerciale o meno?

  10. Se lei avvia un sito per la vendita online sta facendo un’attività commerciale. Se vuole la contatto in privato per fornirle maggiori informazioni sugli aspetti fiscali e previdenziali valutando la convenienza dell’operazione. Mi faccia sapere.

  11. Salve ho venduto un armadio per 2000 euro il pagamento mi è stato fatto tramite bonifico devo dichiarare l’incasso al fisco .eventualmente a quanto potrebbe ammontare la somma da pagare .
    Grazie

  12. Se la vendita è del tutto occasionale e non ripetibile (non venderà altri oggetti di questo tipo durante l’anno), non è tenuta a dichiarare il compenso percepito. In caso contrario le cose cambiano, ed è necessario operare in modo diverso.

  13. Salve, vorrei vendere un oggetto usato tra privati tipo;orologio, o gioielli etc…
    Per la cifra di circa 30.000€ facendomi fare un bonifico bancario nel mio conto corrente,con la causale esempio acquisto orologio.
    Vorrei sapere l’Agenzia delle Entrate può contestarmi qualcosa vedendo nel mio conto corrente il bonifico?
    C’è bisogno di una scrittura privata?
    Se si come devo scriverla?
    Grazie e Attendo risposta.
    Cordiali Saluti da Cristian

  14. Se la vendita è del tutto occasionale, quindi, nell’anno non ci saranno altre vendite di questo tipo, deve solo farsi fare il pagamento con mezzi tracciabili. In caso di controlli, dimostrerà la vendita. Sicuramente sarebbe opportuno effettuare una scrittura privata ove si indica che si sta vendendo un oggetto. Attenzione però, se si vendono più oggetti, le cose cambiano!

  15. Salve, se nell’arco dell’anno x più anni vendo più oggetti su internet, sia nuovi che usati, ma non supero i 4.800 € annui, devo comunque dichiararlo?… E la partita iva posso non aprirla mantenendomi sotto la soglia predetta? … Grazie

  16. Il fatto di vendere oggetti su internet continuativametne negli anni la obbliga ad operare con partita Iva. Questo a prescindere da quanto incassa. Non ci sono soglie in questi casi, conta la continuità nel tempo. Comunque se vuole analizziamo meglio la sua situazione in privato.

  17. Buonasera, ho cercato informazioni sul web ma sono contrastanti, mio padre pensionato ha scritto un libro che intendo stampare e pubblicare (per soddisfazione personale non tanto per guadagnare) con youcanprint con attribuzione del codice ISBN. Per quanto riguarda gli eventuali compensi per il diritto d’autore che verranno liquidati da youcanprint la tassazione mi è chiara. Il quesito riguarda l’eventuale la stampa di un centinaio di copie che intende in parte regalare e in parte vendere personalmente a una presentazione emettendo una ricevuta e magari portare presso edicole locali in c/vendita. Il conto vendita non mi sembra possibile essendo un privato, ci sono altre modalità? E’ obbligatorio aprire una partita iva perchè magari poi vende personalmente 10 copie l’anno o è possibile inserire tali redditi e il costo della stampa solo dei libri venduti in un dato anno nei redditi diversi in quanto vendita occasionale ? Per i libri regalati non avendo ricavo non dedurrei il costo. Ho letto su un paio di forum che un privato non può stampare il prezzo di vendita sul suo libro, se è vero è sufficiente barrare il prezzo o devo farmi stampare copie senza prezzo? Ho anche realizzato un semplice sito in cui ho caricato foto delle sue opere scultura, pittura ecc ovviamente non in vendita, inserire una foto del libro con l’ISBN per chi desiderasse ordinarlo a una libreria comporta qualche obbligo fiscale?

    Grazie mille!

  18. Il consiglio che posso darle è proprio quello del conto vendita. Si può fare anche da privato. Rilascerà poi una ricevuta al venditore, per ogni copia venduta.

  19. Salve,mia moglie ed io siamo appassionati golfisti e negli anni (soprattutto quando lavoravo ancora) abbiamo accumulato una collezione importante di attrezzatura varia.Da qualche tempo provo a vendere su Ebay e su altri siti dedicati,quella che non utilizziamo più,spesso e volentieri perdendoci soldi rispetto al prezzo pagato per l’acquisto,considerate anche le varie commissioni da pagare ai siti stessi.
    Essendo disoccupato a zero reddito,nel caso(remoto) che guadagnassi anche 50€ dalla vendita,dovrei dichiarare qualcosa comunque al fisco?
    Grazie

  20. Nel suo caso si tratta di vendita di oggetti acquistati per scopo personale e non per finalità di profitto. Per questo motivo non deve inserire niente in dichiarazione. La cosa cambia se, invece, c’è acquisto e vendita diretta di questi prodotti.

  21. Buonasera, mi diletto di fotografia e mi piacerebbe aprire un piccolo sito dove pubblicare le mie foto e se possibile venderne la stampa fatta da me. Sono un dipendente pubblico e non posso avere partita iva, faccio solo il 730. Esiste un modo di regolarizzare la mia posizione col fisco? Grazie.

  22. Purtroppo la vendita è incompatibile con la sua posizione da dipendente pubblico. Può soltanto fare un sito vetrina.

  23. Buonasera, potrebbe dirmi se le cessioni considerate attività commerciale occasionale godono della detrazione fiscale di €1104 come nel caso della prestazione di lavoro autonomo occasionale? Grazie. Ettore.

  24. Buonasera,
    vorrei sapere, se si utilizza come vetrina un portale marketplace per vendere occasionalmente oggetti di propria creazione, e quindi senza un proprio sito, basta dichiarare le vendite senza avere la partita IVA?
    C’è un limite di reddito oltre il quale occorre la P.I. ?
    Ringrazio cordialmente,
    Elio

  25. Salve Elio, se si vende con i marketplace occorre la partita Iva, perché l’attività di vendita assume carattere abituale. Questo a meno che ad esempio non venda un solo prodotto e dopo quello non ci siano ulteriori vendite.

  26. Buona sera,

    se faccio un sito vetrina all’interno del mio sito principale quindi SENZA e-commerce ma solo per esporre gli oggetti che non uso più e che metto in vendita, è considerata un’attività commerciale occasionale?

    Gli stessi oggetti li metterei in vendita anche su e-bay, Facebook Marketplace ecc. ma non so come comportarmi con il fisco. Grazie e buona giornata.
    Irene

  27. Se oggetti usati e che non le servono più non deve fare niente, fiscalmente. In caso di oggetti nuovi le cose cambiano. Nel caso Quello che starebbe facendo è sicuramente attività commerciale.

  28. Buongiorno,

    in caso di oggetti creati artigianalmente (intendo a casa) attraverso l’utilizzo di parti di riciclo, e successivamente venduti attraverso eBay o altra piattaforma, si configura un’attività commerciale abituale e continuativa? Anche se in realtà l’importo è modesto, così come ristretto è il periodo di vendita (un mese l’anno)?

    Grazie molte

  29. Se vende per un solo mese all’anno manca il requisito dell’abitualità dell’attività, quindi l’attività resta occasionale e senza obbligo di partita IVA.

  30. Buonasera.
    Se io compro libri (nuovi e usati) e li rivendo su internet come è classificabile come attività? Attività commerciale occasionale?
    Per esempio posto su internet venti inserzioni diverse su venti libri. E ad ogni vendita ne riposto un’altra.
    Che tipo di attività è?
    Grazie mille.

  31. L’abitualità dipende dal tipo di attività svolta, se lei rivende oggetti nei portali web, con varie inserzioni e acquista altri oggetti per rivenderli stiamo parlando di una attività commerciale di tipo abituale da esercitare necessariamente con partita IVA e tutti gli adempimenti conseguenti.

  32. Buonasera
    Sono un dipendente pubblico e vorrei autopubblicare un libro con Amazon che mi riconoscerebbe una piccola percentuale sulle vendite. Come posso dimostrare e dichiarare questi introiti nel mio 7 e 30?
    Il libro fa parte comunque del mio lavoro e la mia specializzazione lavorativa.
    Grazie
    Saluti
    Giusepe

  33. Salve Giuseppe, la lascio a questo nostro articolo sull’argomento: “Vendere Ebook su Amazon“. Se ha bisogno di maggiori info o vuole che analizziamo la sua situazione personale siamo a disposizione in consulenza.

  34. Salve, sono un dipendente di una municipalizzata (A.M.A. S.p.A.); ho letto che da dipendente pubblico non posso avere una partita iva, ne vendere su internet, tuttavia in passato abbiamo avuto dei bonus in busta paga poichè risultavamo come S.p.A. dei privati.
    In tal caso posso vendere su internet con o senza partita iva secondo le modalità previste dal caso?

  35. Salve Daniele, e necessario verificare le possibilità nel suo contratto di lavoro ed eventualmente chiedendo in azienda, senza informazioni più precise è difficile risponderle.

  36. Buongiorno,
    Mi sembra di aver capito che In caso di frequenti acquisti e rivendita di beni usati (anche se, in genere, del valore di pochi euro), è necessario aprire la partita IVA, iscriversi alla CCIAA e all’INPS. Devo anche presentare una pratica SUAP? Mi hanno parlato anche di un registro dei beni usati, ma non ho capito di cosa si tratta e se è obbligatorio.
    Grazie per la risposta.

  37. Buongiorno
    Volevo sapere se fosse possibile
    Avviare un e-commerce con dominio italiano è partita iva in svizzera

  38. Salve, realizzo quadri dipinti a mano per arredamento. Visto che non volevo praticarla in maniera occasionale, volevo aprire partita iva per la vendita su i vari Marketplace come ebay e amazon. Questo tipo di attività va inquadrata come commerciale o artigianale?
    La ringrazio anticipatamente

  39. Salve Alessandro, la vendita online è sempre attività di impresa, nel caso può operare con due codici attività. Se vuole approfondire siamo a disposizione per una consulenza.

  40. Buongiorno,
    vorrei vendere sul mio sito internet il libro che ho da poco terminato di scrivere.
    Devo in questo caso aprire partita iva e far pagare l’IVA sulle vendite del libro?
    O dato che i volumi d’affari saranno sicuramente esegui posso evitare?
    Grazie

  41. Alberto l’attività di vendita di ebook è considerata Ecommerce, quindi occorre sempre partita IVA e tutti i requisiti richiesti per l’attività di Ecommerce. Se desidera approfondire sono a disposizione in privato per una consulenza.

  42. Buongiorno.
    Ho messo in vendita una cucina su Marketplace.
    Una signora si è impegnato ad acquistarla e per questo mi ha dato un acconto con bonifico, (nella casuale scritto”acconto acquisto cucina!)
    Alla fine la signora non ha più voluto la cucina e prete de che io le restituisce acconto.
    Come mi devo comportare?
    Io avevo altre offerte, e ho perso vendita perché promrssa a lei!
    Salute e grazie!

  43. Buongiorno Dott. Migliorini, in merito alle “attività commerciali occasionali” e a quelle “abituali” volevo porle una domanda che mi incuriosisce molto, se io facessi 12 vendite all’anno di ricambi auto usati, per un importo totale di incassi pari a 12.000,00 euro, per quel che ho capito, sarei un venditore occasionale (perchè ho fatto poche vendite occasionali), se invece facessi 300 vendite all’anno per un importo totale di incassi pari a 3.000,00 euro, sarei un venditore abituale, quindi soggetto a partita IVA.
    La cosa non ha molto senso, perchè da quel che leggo, la categoria giusta non si attribuisce in base al totale di incassi percepiti, ma semplicemente sulla frequenza delle vendite (per quel che ho capito), quindi, in un anno se io facessi 300 vendite di collanine artigianali a 10 euro cadauna, sarei visto come venditore abituale, quindi soggetto a partita IVA, se invece facessi un asola vendita al mese, ma con incasso di 1.000,00 euro a vendita, sarei categorizzato come venditore occasionale.
    Ho capito bene? Non c’è una soglia limite di incassi?
    Grazie.

  44. Salvatore intanto non ci sono limiti legati agli incassi. Nel suo esempio anche l’attività di ricambi auto, con 12 vendite annue è considerata per il Fisco attività abituale perché le vendite proseguono nel tempo. Non conta la frequenza di vendita, ma il fatto che l’attività prosegua nei mesi. Questo rende l’attività abituale e quindi da esercitare con partita Iva. L’unico caso per cui non si apre partita Iva è un’attività che termina, quindi metto un ricambio in vendita, lo vendo e non vendo nient’altro. Spero di aver chiarito i suoi dubbi.

  45. Salve, io volevo fare una domanda per essere più sicuro e non commettere errori. Io volevo vendere qualche oggetto che non uso più su ebay o subito, i ricavi li devo dichiarare nei redditi? Ovviamente sono meno di 5000€, volevo vendere solo pochi oggetti. Grazie e attendo risposta.

  46. Salve. Ringrazio per il post.
    Avrei una domanda: se una persona che non ha altri redditi guadagna meno di 4800 euro all’anno con vendita online occasionale (la seconda ipotesi del suo post) deve presentare il 730? Domando questo perchè ho letto che per i “redditi assimilati a quello di lavoro dipendente come ad esempio i redditi derivati da attività commerciale occasionale” sotto ai 4800 euro c’è l’esonero. Ma non vorrei aver letto male. Grazie.

  47. In questi casi vi è sempre l’obbligo di indicare il compenso percepito in dichiarazione dei redditi. Poi, a seconda dei casi, è possibile anche rientrare in una fattispecie di esonero, ma questa deve sempre essere verificata in dichiarazione.

  48. Buonasera, grazie per la sua consulenza.
    Ho svuotato il mio grande armadio e ho messo molti pezzi in vendita su piattaforme come marketplace ma soprattutto vestiaire collective (piattaforma in cui si pagano profumate commissioni sull’articolo venduto). Le vendite sono state piuttosto sistematiche e numerose nel corso dei mesi ma andranno ad esaurirsi con l’esaurimento dell’armadio. Vorrei capire se posso solo dichiararle nel 730 come vendite occasionali o necessito di p.iva. grazie mille

  49. In questo caso trattandosi di vendita di beni usati legati ad una occasionale attività (di svuotamento dell’armadio) non necessita di una partita Iva. Se in futuro continuerà a svuotare armadi e vendere oggetti le cose cambiano.

  50. Buonasera Dott. ho venduto su vestiare collective , un sito di moda francese per i capi di abbigliamento usati i miei vestiti personali. A volte le vendite avevano ripetuto successo altre no. La continuità dunque era altalenante. Il sito menzionato non ci dava delle regole ne dovevamo stipulare contratti o emettere fatture. A questo punto mi chiedo come possano essere considerate le mie vendite. La ringrazio, per la sua gentile risposta.

  51. Buonasera, dott, volevo sapere se nel caso un privato mi chiedesse di fare un prodotto digitale del tipo una grafica 3d occasionalmente, quei soldi li guadagnati sono esentasse?

  52. Sicuramente è attività di e-commerce, ma per capire il corretto inquadramento c’è bisogno di maggiori informazioni. Per l’analisi di situazioni personali ci scriva in privato per una consulenza.

  53. Buonasera,
    Le pongo il mio quesito: come hobby sono una persona che disegna molto; se pensassi di vendere dei disegni online, intesi come lavori personalizzati dove le persone mi chiedono esplicitamente di fargli un determinato disegno in cambio di denaro (le classiche commissioni degli artisti), 2-3 volte al mese o ogni altro mese, per un guadagno complessivo inferiore ai 1000,00 €; sarebbe considerata un’attività occasionale o avrei bisogno della partita iva?

  54. Gentilissimo dott. Migliorini, sto iniziando a produrre oggetti in legno da vendere su Etsy.
    Stessa cosa una mia amica ha un profilo Etsy e vende articoli di gioielleria.
    Non saprei quanto riuscirei a vendere, in media ipotizzo (spero…) uno o due oggetti al mese.
    Ma non produrrei né metterei in vendita in modo continuativo (parallelamente sono impiegata, il mio è un hobby domenicale che non riesco a portare sempre avanti).
    Come viene classificata questa attività? Devo dichiararla nel 730? in che modalità?
    A differenza mia, invece, la mia amica non percepisce altro reddito, anche se la sua produzione è comunque molto esigua.
    Lei come si deve comportare?
    La ringrazio molto

  55. In questi casi l’esposizione continuativa di oggetti sui portali comporta l’esercizio continuativo di attività artigianale, in quanto si producono oggetti destinati alla vendita. Si tratta di situazioni ove fiscalmente bisogna inquadrarsi correttamente. L’attività hobbistica è svolta solo per diletto, non per la vendita. Se vuole approfondire ci scriva in privato.

  56. Gentile Dott. Migliorini, ho molti oggetti usati che vorrei vendere (macchine fotografiche, telecamere, vecchi telefoni libri, riviste, militaria, vecchie radio e registratori, apparecchiature tecniche varie, vecchi computer, gagget pubblicitari, strumenti musicali ecc. ecc.) premesso che venderei attraverso internet (su subito.it e secondamano.it) vorrei sapere a cosa vado incontro dal punto di vista fiscale e, considerato che non è un commercio ma gli articoli di cui intendo sbarazzarmi sono molti e di svariate tipologie, come comportarmi per non correre rischi.con l’Agenzia delle entrate
    Preciso che si tratta sempre e solo di oggetti usati per i quali non ho una prova di acquisto perchè erano di vecchi parenti, oppure trovati su mercatini (molti anni fa) o addirittura nelle discariche di oggetti abbandonati.
    In attesa della sua risposta la ringrazio e porgo cordialità e saluti.

  57. Se io compro scarpe e abbigliamento online da siti come Nike, Adidas, ecc… rivendendoli a volte fisicamente mentre altre volte online, il compenso legato alla vendita è tassabile? Consideri che comprare scarpe e abbigliamento di questo genere costituisce un’attività che richiede solo il tempo necessario alla registrazione alle varie estrazioni per le vendite(estrazioni che fanno i rivenditori per rilasciare scarpe/vestiti ecc… in modo aleatorio) e il tempo per informarsi riguardo a come avvengono tali vendite. tali informazioni vengono ottenute nel mio caso tramite gruppi online in cui è richiesta una quota mensile(quota nel mio caso di 20 euro al mese). Il compenso sulla vendita è quindi tassabile considerando che la compravendita non è mai certa vista la componente aleatoria dell’acquisto o non lo è?

  58. La certezza o meno della compravendita non è un aspetto fiscalmente rilevante. Quello che rileva è l’acquisto per potenziale rivendita, quindi l’esercizio di un’attività di commercio, che come tale deve essere inquadrata fiscalmente e da un punto di vista previdenziale. Non conta il volume dei ricavi o quante transazioni si effettuano e l’organizzazione dei mezzi al fine di rivendere che la qualifica come imprenditore nell’ambito del commercio. Consiglio di fare attenzione.

  59. Buongiorno,
    Vedo parecchi annunci su Facebook di studenti che vendono i propri appunti, riassunti e schemi
    A cifre molto basse massimo 10 euro…vorrei sapere se questa attivita è soggetta a tassazione o altro.
    Grazie
    Titti

  60. Salve, è molto generico dire attività continuativa…ci sarà un numero preciso .. Se sono fortunato e vendo un oggetto al mese è continuativa? Se non vendo nulla per 3 mesi ed al quarto vendo 3 oggetti è continuativa?…….. Possibile che non ci sia un tetto massimo di “guadagno” oltre al quale devo pagare le tasse e sotto al quale non c’è necessità? Ero insegnante di ginnastica il commercialista mi aveva detto che se guadagnavo meno di 7500 euro anno, non ero soggetto a tassazione, forse anche nella compravendita c’è una cosa del genere?………esempio se uno guadagna all anno massimo 4/5 mila euro come può aprire una partita Iva? Sai già che quel guadagno va tutto in imposte tasse Inps ecc …. Grazie

  61. E’ la continuità dell’attività di vendita nel tempo che determina l’attività commerciale, anche se nel periodo non si è (per assurdo) venduto niente. Questo è quello che prevede la normativa.

  62. Salve se effettuo una vendita di oggetti/vestiti usati vecchi per un totale di più di 2mila euro e mi vengono pagati con bonifico come mi devo comportare? È la prima volta

  63. Buongiorno, ho scaricato la nuova app Vinted, apri un profilo e vendi quello che ti pare, io per ora ho solo curiosatio, esistono profili di persone con 100naia di pezzi on line con tanto di cartellino a prezzo quasi di negozio, credo, ma non lo so, non si tratti proprio di dilettanti ne di rivendita di roba mai usata, come può considerarsi questo espediente? Essendo un app apposita per venditori privati come si stabilisce se è attività commerciale o rivendita occasionale? Grazie e complimenti.

  64. Se la vendita è effettuata da operatori economici deve essere specificatamente indicato, deve leggere i termini e le condizioni del servizio indicate sul sito. E’ buona norma contattare sempre il venditore e chiedere se è o meno un operatore professionale.

  65. Buongiorno,
    Sono un dipendente e vorrei aprire un negozio on line di materiale vario;
    Oltre ad aprire la partita iva è necessario anche iscriversi a Inps e Inail dovendo sostenere tutti gli anni i relativi costi? oppure è sufficiente inserire sulla dichiarazione dei redditi l’utile ricavato?
    Grazie

  66. In caso di avvio di attività commerciale con partita Iva gli aspetti previdenziali sono obbligatori, a meno che non si rientri in ipotesi di esonero. Nel caso ci contatti in privato per una consulenza, la aiuteremo a valutare gli aspetti fiscali e previdenziali dell’attività che intende avviare.

  67. In Italia è molto difficile sbarcare il lunario legalmente e rispettando le regole nonostante si abbia molto spesso buona volontà. Fatta questa premessa volevo sapere: se apro un ecommerce su un sito mio devo fare le pratiche per aprire un negozio? Cioè pagherò comunque a fine anno per il mio reddito presunto anche se l’attività va male ed il sito non lo visita nessuno?
    Inoltre fino a che cifra in caso di evasione si rischia una semplice multa in caso di non pagamento delle imposte o mancata dichiarazione di apertura attività e quando il contribuente diventa perseguibile penalmente? Grazie e complimenti per l’articolo.

  68. Gli adempimenti di un e-commerce da un punto di vista fiscale sono identici a quelli di un negozio fisico, con una serie di particolarità ulteriori. Per approfondire ci contatti in privato per una consulenza.

  69. Buonasera, sto leggendo questo articolo perchè in ultimo mese ho venduto ca. 20 pezzi di abbigliamento vario tramite Vinted. Visto che il mio armadio è ancora pieno vorrei continuare a vendere. Ma adesso mi porgo questa domanda: divento venditore abituale o occasionale? E fra un mese o due con circa 100 pezzi venduti (per esempio) rimango sempre occasionale o devo fare la pausa? Grazie. Natalia

  70. Buonasera, nel caso volessi vendere articoli usati su alcune piattaforme (Depop, Vinted) ad acquirenti fuori dall’italia ( in particolare la francia) è possibile farlo senza problemi? non ci sarà alcuna imposta aggiuntiva? Grazie.

  71. Fiscalmente la vendita di oggetti usati se effettuata occasionalmente non è attività di impresa. Bisogna però fare attenzione perché se sui portali ci sono continuamente annunci e beni messi in vendita, allora si passa ad attività di impresa. Occorre prestare attenzione e capire se si vuole vendere alcuni singoli beni o se si vuole effettuare questo tipo di attività con continuità nel tempo.

  72. Buonasera, circa 5/6 anni fa, ho acquistato materiale da collezione a basso prezzo (online) ora ho deciso di venderlo ( sempre venderlo online) visto l’aumento molto elevato di prezzo, in questo caso è tassabile il ricavato? Grazie

  73. Buongiorno dott. Migliorini,
    Da gennaio 2020 ho venduto circa 70 articoli di abbigliamento sul sito francese Vestiaire Collective, si tratta di abbigliamento di lusso usato (a volte anche nuovo con cartellino).
    Solitamente acquisto l’abbigliamento in negozio, lo uso per una stagione, e poi lo metto in vendita su questa piattaforma online.
    Nel 2020 il sito Vestiaire Collective mi ha fatto bonifici per circa 6/7.000€.
    Tali “guadagni” (se così si possono definire, perché nel corso degli anni ho speso dieci volte tanto per accumulare tutti questi articoli) devono essere inseriti in “altri redditi” e quindi tassati in dichiarazione?
    Specifico che attualmente effettuo una vendita su Vestiaire Collective 2/3 volte al mese.
    La ringrazio per la disponibilità.

  74. Nel suo caso si tratta di attività che ha carattere abituale, deve verificare con il suo commercialista la necessità di operare con partita Iva. Sicuramente in questi casi il reddito deve essere dichiarato.

  75. Buonasera, da 2 mesi mi sono creata un profilo sul nuovo portale Vinted, ho caricato tutti gli abiti che non indosso a volte anche nuovi comprati per me, capi anche con cifre che partono dai 100 euro fino ad arrivare a 200 euro, ho venduto quasi ogni settimana qualcosa ho già 34 transazioni, potrei incorrere a qualche problema? Voglio solo ribadire che i capi sono stati sempre acquistati da me e per me, la ringrazio anticipatamente per la sua attenzione.

  76. La vendita di oggetti usati, se effettuata occasionalmente, non è considerata attività di impresa. Tuttavia, qualora gli oggetti esposti per la vendita e le vendite stesse proseguano nel tempo, è opportuno e necessario avviare un’attività commerciale, altrimenti si è a rischio sanzioni.

  77. Ho letto molte risposte e vengo al caso specifico.
    Ho una collezione di vinili acquistati in 30 anni ora ho deciso di venderli e per farlo è necessario ricorrere ai vari siti web (trattasi di 5000 articoli) spesso si dovranno vendere a prezzi bassissimi rispetto al costo iniziale e quindi in questi casi (potrebbe volerci molto tempo) si diventa un operatore economico e quindi soggetto a tutti gli obblighi?

  78. Come va inteso l’affido ad una casa d’asta dei beni in proprio possesso?
    Gli articoli che tratto io vanno in asta due volte all’anno; è da considerare continuativo?

    Poiché è difficile stabilire la differenza tra quanto è stato pagato a suo tempo il bene e quanto “ci guadagno” (o… ci perdo!) nel venderlo, come tenere conto dell’attivo della vendita.

  79. Solitamente la vendita di oggetti da collezione non è considerata attività commerciale, ma bisogna comunque prestare attenzione a quante vendite di questo tipo si effettuano nell’anno, perché potrebbero esserci comunque delle problematiche.

  80. Vorrei customizzare degli oggetti tramite un apposito sito con delle mie illustrazioni e rivenderle su siti di hobbystica come Etsy. Volevo quindi chiedere in quale casistica andrei a ricadere almeno nei primi periodi in cui non avrei particolari vendite,
    Grazie!

  81. Salve, articolo molto interessante e completo.
    Vorrei porle un quesito, sono un collezionista di carte di vario tipo, recentemente ho messo in vendita qualche doppione su ebay circa una ventina e ne ho venduti 10/11, per poi togliere dalla vendita il restante visto che non venivano acquistati, secondo lei in questo caso bisogna dichiarare al fisco questo tipo di entrata oppure no, visto che sono carte singole sbustate da diversi pacchetti.
    La ringrazio e buona giornata.

  82. Buongiorno Sig. Migliorini,
    Sto Vendendo alcuni articoli, per lo più usati, su Ebay; si tratta di una 60ina di oggetti che erano inutilizzati e nascosti dentro casa (abbigliamento, giocattoli, apparati elettronici etc…) senza fare alcun tipo di pubblicità/sponsorizzazione.
    Non riesco a capire come si possa quantificare una vendita occasionale. Negli ultimi 90 giorni ho venduto 5 oggetti e credo di rientrare ancora nelle vendite occasionali.
    Sa indicarmi qualche legge dove venga chiarito meglio questo concetto?
    Sono mesi che cerco online e domando a commercialisti ma mi viene data sempre la stessa risposta: ”l’occasionalità è soggettiva, per qualcuno 5 articoli venduti in un mese potrebbero essere considerati vendite occasionali, per qualcun’altro no.”
    Come dovrei comportarmi quindi per essere in pace col fisco e con la coscienza?
    Fino a prova contraria le tasse le ho già pagate al momento dell’acquisto di questi articoli quindi mi sembra veramente una situazione ridicola…
    Cordiali Saluti

  83. L’occasionalità è soggettiva, non c’è norma che la indichi chiaramente e nemmeno l’Agenzia delle Entrate, per questo occorre fare attenzione, tenendo sempre presente che l’hobbista non vende ma produce per diletto (la vendita deve restare residuale). Su questo attenzione perché in caso di controlli le sanzioni sono elevate.

  84. Vendite occasionali o continuative… naturalmente a nessuno interessa la forma della vendita qual è naturalmente a discrezione di chi la organizza e sino a prova contraria non esiste nozione legislativa che obblighi a qualcuno di organizzarla in un modo o piuttosto in un altro. Invece quel che interessa, soprattutto al fisco è?… la sostanza. Ovverossia i ricavi, l’ammontare della somma rientrante in un certo periodo temporale o, inversamente il controllo di un dato periodo in cui i ricavi convergono. La continuità della vendita o l’occasionalità sono due categorie che lasciano il tempo che trovano pel semplice fatto che sono una formalità e, in quanto tale partecipa alla discrezionalità individuale. Del tutto infantile sarebbe pensare che il fisco si cimenti a controllare un venditore strutturato sui diversi siti di vendite etc., in cui organizza vendite giornaliere di giornaletti topolino o paperino con magari un ammontare giornaliero di 5, oppure 8 euro di ricavi.

  85. Buonasera,
    a partire da maggio di quest’anno fino ad ora ho venduto una serie di oggetti che mi appartenevano (usati) ad un prezzo molto inferiore a quello d’acquisto, sul sito Vestiaire Collective. Sono un venditore privato senza partita IVA che ha sempre venduto ad acquirenti privati. Nessuna organizzazione, tempo pieno, pubblicità. Nel mese vi giugno ho venduto articoli piuttosto regolarmente. Ora non ho più nulla da vendere, e mi fermerò. Le chiedo gentilmente se ritiene questo modus passibile di dichiarazione al Fisco. Mille grazie

  86. Vendere oggetti online, come indicato nell’articolo, se effettuato in modo continuativo presuppone di dover operare con partita Iva. Operare senza partita Iva non rende esenti dal rischio di contestazioni da parte dell’AdE.

  87. Salve, sono un collezionista di bottiglie di vino antiche. Ne ho più di 200 esposte ed a gennaio ho deciso di dare nuova linfa alla collezione acquistandone di nuove e, per rientrare dei costi ne ho vendute un centinaio di quelle in mio possesso.
    La vendita avviene senza un grosso impegno da parte mia sul sito d’aste catawiki. Generalmente sto pubblicando 2-3 lotti a settimana. Trattandosi di bottiglie da collezione privata andrebbero tassate le vendite? Potrei avere problemi con il fisco?

  88. Buongiorno,
    Sono a conoscenza del fatto che un nutrito gruppo di sedicenti appassionati di abbigliamento vintage vendano su piattaforme come depop, vinted, vestiaire collective a fini di lucro in modo continuativo da anni ricavando cifre da imprenditori SENZA MAI aver aperto p. Iva. Posto che alcuni di essi sono tanto furbi da vendere quotidianamente con foto da rivista fashion capi di tg diverse dalla loro e a cifre ben superiori a quelle originali dei rispettivi beni venduti traendone un netto guadagno (comprano tutto in mercatini vintage a pochi spicci e rivendono centinaia se non migliaia di capi a 3/4/5/6 volte tanto senza dichiarare nulla), non può configurarsi né attività sporadica né tantomeno attività senza fini di lucro(ci lucrano eccome con vendite quotidiane), bensì una vera e propria attività commerciale sommersa fonte di ricavi consistenti e costanti. Come posso procedere ad una segnalazione alla guardia di finanza dei profili di questi furbetti?

  89. Buongiorno Dr. Migliorini, volevo domandarle se, nel caso di Carte da Gioco Collezionabili (da me acquistate dai vari giornalai, quindi avendo già largamente pagato l’IVA), l’acquirente o io si debba ripagare l’IVA, anche alla luce del fatto che EBAY mi richiede un prezzo con IVA. La seconda domanda è: se io ne vendessi un tot all’anno, dovrei dichiararlo, nel caso di guadagno, sul 730? Grazie del suo tempo!

    Ettore Bianco

  90. In caso di vendita continuativa di oggetti online si deve operare con partita Iva ed a seconda del regime fiscale applicato dovrà essere applicata l’Iva sul prezzo di vendita degli oggetti. Consiglio di prestare attenzione in relazione agli obblighi di comunicazione delle transazioni all’Agenzia delle Entrate da parte dei vari portali.

  91. Grazie per l’articolo. Molto interessante.
    Le regole che spiega in questo articolo valgono anche se la vendita avviene al di fuori di piattaforme online?
    Grazie

  92. buon sera,
    dall’articolo, si evince che un collezionista che compra e rivende (come fa la maggior parte dei collezionisti) doverebbe dichiarare l’eventuale utile, perché svolge una attività continuativa, la domanda che segue è, come si fa a dichiarare questo utile?
    nel mio caso specifico, io sono un collezionista di action figure, mi capita spesso di comprare e poi rivedere nel giro di qualche mese a volte compro dei lotti perché mi interessa una specifica figura e le altre che non mi interessano le rivendo se riesco con un ricavo, che non è mai superiore ai 10 euro, ma spesso al prezzo che le ho comprate o anche meno.
    sicuramente sto svolgendo una attività continuativa ma è altrettanto vero che non è a scopo di lucro, ma ad ogni modo come faccio a provarlo? se ho avuto un guadagno di 200 euro o 50 o anche una perdita più probabilmente che pero durante l’anno mi a portato a comprare e rivendere circa 1000 euro di action figure.
    come posso fare a dichiarare quei 200 euro di guadagno o viceversa la perdita? è abbastanza tenere traccia di tutti gli acquisti e le vendite e in caso di controlli fornirli alla guardia di finanza? o in caso di un guadagno posso dichiarare 200 euro di guadagno al momento della dichiarazione dei redditi come proveniente da attività varie tipo auto dichiarazione?
    è ovvio che non ha senso pagare un commercialista per un attività hobbistica che potrebbe portare a anni alterni a dei guadagni minimi quindi vorrei capire quali alternative ci sono.
    se devo pagare 20 euro di tasse su 200 euro di “guadagni” li pago volentieri più tosto che vedermi contestare una attività commerciale ma come si fa?
    grazie e buona serata

  93. Buongiorno Dr. Migliorini, sono un appassionato di mezzi d’epoca e molto spesso li compro per poi risistemarli…alcuni li tengo, altri vengono venduti. La mia domanda è questa; c’è un limite di vendite o guadagno annuale per non trovarmi in difficoltà poi con l’Agenzia delle entrate? Grazie

  94. Buongiorno, per vendere articoli su siti che si occupano autonomamente di produzione e spedizione, per cui si ottiene un guadagno al netto dei costi che vengono scalati, bisognerebbe aprire piva prima ancora di cominciare?

    invece per quanto riguarda piattaforme come onlyfans, se il creator e l’intestatario del conto su cui vengono versate le entrate non sono la stessa persona e non appartengono allo stesso nucleo familiare, su chi ricade la responsabilità fiscale? è consentito dalla legge o si incappa in violazioni?

  95. Vendere oggetti online in modo abituale richiede la partita Iva, come anche per tutte le attività online, per le quali deve sempre esserci un soggetto responsabile e che incassa i proventi. Consiglio molta attenzione al rispetto delle normativa fiscali e legali.

  96. Buongiorno,
    Come viene considerata la vendita di abiti usati su zalando, ottenendo buoni acquisto spendibili sulla piattaforma?
    Grazie

  97. buongiorno, a me è capitato di vendere in modo sporadico su ebay avendo un account dal 2006 come privato massimo 6/7 oggetti usati quasi ogni anno fino ad oggi con pagamento tramite payapl che non usavo, ovviamente non guadagnando perchè venduti alla metà del loro valore
    i ricavi massimi sono stati intorno i 300 annuali netti
    Mi è stato detto di non doverli dichiarare visto la tipologia di vendita e sono le stesse cose che avrei venduto su subito.it e che avrei venduto in contanti.
    se per il tipo di ragionamento che viene fatto su subito, ebay è stato usato proprio nello stesso modo, ma con la differenza che ci ho pagato tariffe di vendita,iva e inserzione, perchè oggetti difficili da vendere

  98. E’ proprio una cosa assurda, già l’iva viene pagata su ogni cosa acquistata e, non bastando, tocca dichiarare eventuali ricavi dovuti alla vendita di qualche oggetto dopo anni dall’acquisto che potrebbe serenamente finire in discarica?
    Cioè il fisco o chi per esso chiede conto e succhia denaro per ogni passaggio di mano che un’usato fa nel arco della sua vita?
    Che poi la legge sia nebulosa e farraginosa facendo leva sulla discrezionalità dell’addetto che effettua i controlli incrociati dipendendo dal suo stato d’animo o se quel giorno avesse mangiato pesante facendo calare la scure sul poveraccio che capitasse sotto le fauci la dice lunga su come siamo messi male.

  99. Buongiorno
    Da dicembre ad adesso ho venduto circa 70 articoli su ebay, da quanto ho capito dovrò dichiararli.
    Cosa devo fare per dichiararli e per essere in regola con l’agenzia delle entrate?
    Grazie
    Saluti

  100. Leggendo l’articolo può capire i suoi obblighi fiscali connessi all’eventuale apertura della partita Iva. Il consiglio è quello di valutare la situazione con un commercialista.

  101. Buongiorno, ho acquistato una borsa di difficile reperibilità al prezzo di € 8.000. Se la dovessi vendere dopo circa un mese dall’acquisto ad un prezzo tra i 15.000 e i 22.000 € online su sito estero, e nello stesso anno sullo stesso sito avessi venduto un altro paio di articoli di cifra irrisoria, 200/300€ totali, devo dichiarare l’incasso ? Grazie anticipatamente

  102. Come ha potuto leggere non esiste una definizione di “abitualità”, ma ovviamente più articoli si vendono e maggiore è il tempo di esposizione nei portali, maggiori sono le possibilità che l’attività possa essere considerata di impresa. Questo a maggior ragione quando si acquista con l’obiettivo di rivendere, aspetto tipico del commercio. Il consiglio è quello di valutare bene la sua posizione con un commercialista.

  103. Faccio i complimenti per l’esaustività dell’argomento. Trattato e descritto con chiarezza e professionalità (questo ed anche un altro articolo, legato alle Dichiarazioni in seguito a vendite sostenute tramite Vinted).
    Ringrazio e rinnovo i complimenti!

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