Sono stati confermati aumenti di stipendio per il 2021 nella Legge di bilancio. 7 miliardi di euro di dotazione per finanziare questa misura. Quali lavoratori potranno beneficiare di una busta paga più corposa nel 2021?

La busta paga nel 2021 sarà più corposa e molti lavoratori dipendenti potranno guadagnare di più.

Con la prossima legge di bilancio verrà portato a regime il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 28.000 euro. L’obiettivo del Governo è quello di andare a stabilizzare la misura del provvedimento che già dal 2020 è andato a sostituire il famoso “bonus di 80 euro” promosso dal Governo Renzi.

All’interno della prossima legge di bilancio, infatti, sono stati stanziati circa 7 miliardi, da parte del Governo, da destinare al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti che dal 2021 diverrà stabile. Naturalmente, il taglio degli oneri presenti nella busta paga non sarà per tutti, i vantaggi saranno frazionati in base al reddito lordo del lavoratore.

Vediamo per chi ed a quanto ammonta l’aumento del compenso netto in busta paga legato ai lavoratori dipendenti.

Taglio del cuneo fiscale 2021

Come funziona il taglio al cuneo fiscale 2021?

Il taglio del cuneo fiscale ha portato, a partire dal mese di luglio 2020, 100 euro in busta paga in più per i lavoratori dipendenti. Ne abbiamo già parlato in questo articolo dedicato a cui ti rimando per approfondimenti:

“Taglio del cuneo fiscale 2020: fino a 100 euro in busta paga”

Anche per il 2021, alcuni lavoratori dipendenti potranno beneficiare di un aumento dello stipendio relativo alla riduzione del costo del lavoro per il datore di lavoro.

Secondo quanto emerge dalla bozza della legge di Bilancio, su cui sta lavorando l’esecutivo, sono stati aumentati di molto gli stanziamenti già previsti. Infatti, per il 2021 la spesa totale per questa ammonterebbe a circa 7 miliardi totali. Agli importi già stanziati si aggiungono ulteriori 1,8 miliardi di euro.

Gli importi del taglio del cuneo fiscale 2021 cambiano sulla base ai redditi annuali degli stipendi e sono erogati in modo diverso. Naturalmente, l’importo del taglio al cuneo fiscale è inversamente proporzionale al reddito lordo percepito dal lavoratore dipendente. Abbiamo schematizzato gli importi delle maggiorazioni in busta paga nella seguente tabella.

Tabella: taglio al cuneo fiscale 2021 con le maggiorazioni in busta paga

Limite di redditoImportoModalità di erogazione
28.000 euro100 euroCredito IRPEF in busta paga
Da 28.001 euro fino a 35.000 euro80 euroDetrazione fiscale
Da 35.001 fino a 40.000 euroda 80 euro a 0 euroDetrazione fiscale
Taglio al cuneo fiscale 2021 con le maggiorazioni in busta paga

L’importo del maggiore reddito netto percepito in busta paga è, pertanto, di:

  • 100 euro per redditi fino a 28.000 euro;
  • 80 euro per redditi sopra 28.000 e fino a 35.000;
  • Da 80 a zero euro per redditi sopra 28.000 e fino a 40.000 euro.

Le modalità di erogazione del bonus, variano, in particolare, per la prima fascia, quella che percepisce 100 euro, sarà erogato tramite credito IRPEF, direttamente in busta paga, viceversa, per le fasce reddituali più alte, il maggiore reddito verrà erogato tramite detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Quali stipendi potranno beneficiare di 100 euro in più in busta paga?

Possono beneficiare del taglio del cuneo fiscale le seguenti tipologie di lavoratori:

  1. Titolari di redditi da lavoro dipendente, di cui all’art. 49, co. 1) e 2), lett. B TUIR;
  2. Redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, art. 50 co. 1 TUIR:
    1. Compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative;
    2. Indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
    3. Somme corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale;
    4. Redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
    5. Remunerazioni dei sacerdoti;
    6. Prestazioni pensionistiche;
    7. Compensi per lavori socialmente utili.

Inoltre, vi rientrano:

  • Indennità di disoccupazione NASPI;
  • Indennità di disoccupazione DIS-COLL;
  • Trattamenti di disoccupazione agricola;
  • Assegni integrativi della durata della NASPI previsti da alcuni Fondi di solidarietà;
  • Assegno integrativo della durata della NASPI e della mobilità ordinaria previsto dal Fondo del Credito Cooperativo;
  • Crediti da lavoro pagati a carico del Fondo di garanzia;
  • Indennità di maternità per congedo obbligatorio;
  • Congedo obbligatorio padre;
  • Congedo parentale;
  • Congedo facoltativo del padre
  • Indennità di tirocinio;
  • Congedo straordinario;
  • Assegno per le attività socialmente utili;
  • Cassa integrazione ordinaria, in deroga, straordinaria;
  • Assegno ordinario e di solidarietà;
  • Assegno di ricollocazione per i titolari di CIGS;
  • Malattia.

Taglio al cune fiscale lavoratori dipendenti: conclusioni

Sicuramente la misura presa dal Governo volta a mettere maggiori importi nella busta paga dei lavoratori dipendenti è da accogliere positivamente. Tuttavia, si tratta di variazioni non così rilevanti rispetto al provvedimento precedente (c.d. “bonus di 80 euro“) promosso dal precedente Governo Renzi.

Per questo motivo, più che interventi legati a bonus, sarebbe opportuna una revisione complessiva del nostro sistema tributario, magari rimodulando gli scaglioni Irpef. Solo in questo modo si riuscirebbe concretamente a ridurre il cuneo fiscale per le imprese e contemporaneamente ad aumentare lo stipendio netto dei lavoratori. Auspichiamoci che questo tipo di provvedimenti possa essere presto tra i programmi di governo.

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