Il Senato ha approvato il decreto di cessione dei crediti fiscali derivanti dal Superbonus e di altri bonus edilizi, su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia. Ci sono stati 94 voti favorevoli, 72 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento è legge. Manca soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prima dell’entrata in vigore delle nuove regole.

Resta il Superbonus 110% solo per i condomìni che lo scorso anno avevano presentato la Cilas, cioè la certificazione inizio lavori asseverata Superbonus e per la ricostruzione degli immobili in area sismica. In tutti gli altri casi l’aliquota scende al 90%.  

C’è tempo fino al 30 settembre, per effettuare le spese di ristrutturazione nelle villette, recuperando l’agevolazione del 110%, se i lavori erano completati al 30% alla data del 30 settembre 2022. C’è tempo fino al 30 novembre, per effettuare le comunicazioni di cessione e sconto in fattura relative alle spese 2022, pagando la sanzione da 250 euro.

Sono stati previsti, quindi, sei mesi in più per poter effettuare i pagamenti degli interventi e beneficiare del 110%. La nuova scadenza è il 30 settembre 2023. Per tutti gli altri casi, l’aliquota del superbonus si abbassa al 90% e potranno usarlo solo le famiglie con un reddito non superiore ai 15.000 a euro da calcolare con il quoziente familiare per interventi sulla prima casa.

Per quel che riguarda i condomini, il 110% resta per chi ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022 per chi aveva approvato la delibera del via ai lavori (quindi progetto, contratto di appalto, e ripartizione delle spese) entro il 24 novembre, oppure con Cilas presentata entro il 31 dicembre 2022, se la delibera condominiale era stata approvata prima del 18 novembre. La data della delibera deve essere autocertificata dall’amministratore di condominio. In tutti gli altri casi, invece, l’aliquota si abbasserà al 90% per le spese effettuate nel 2023.

Per gli edifici assimilati’ ai condomini, ossia gli edifici con un massimo di quattro unità immobiliari che appartengono a un unico proprietario o sono in comproprietà, non si richiede la delibera di approvazione dei lavori. Occorre tuttavia aver presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022 per usufruire del 110% per il 2023.

Superbonus 2023: quali sono le novità?

Dopo l’ok della Camera, anche il Senato ha dato il via libera al dl Superbonus con 94 voti favorevoli, 72 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento è quindi stato approvato in via definitiva.

C’è tempo fino al 30 settembre, per effettuare le spese di ristrutturazione nelle villette, recuperando l’agevolazione del 110%, se i lavori erano completati al 30% alla data del 30 settembre 2022. Sono stati previsti, quindi, sei mesi in più per poter effettuare i pagamenti degli interventi e beneficiare del 110%. La nuova scadenza è il 30 settembre 2023. Per tutti gli altri casi, l’aliquota del superbonus si abbassa al 90% e potranno usarlo solo le famiglie con un reddito non superiore ai 15.000 a euro da calcolare con il quoziente familiare per interventi sulla prima casa.

Per quel che riguarda i condomini, il 110% resta per chi ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022 per chi aveva approvato la delibera del via ai lavori (quindi progetto, contratto di appalto, e ripartizione delle spese) entro il 24 novembre, oppure con Cilas presentata entro il 31 dicembre 2022, se la delibera condominiale era stata approvata prima del 18 novembre. La data della delibera deve essere autocertificata dall’amministratore di condominio. In tutti gli altri casi, invece, l’aliquota si abbasserà al 90% per le spese effettuate nel 2023.

C’è tempo fino al 30 novembre, per effettuare le comunicazioni di cessione e sconto in fattura relative alle spese 2022, pagando la sanzione da 250 euro. Quindi ci sarà tempo fino al 30 novembre per effettuare la “remissione in bonis” per coloro che, entro fine marzo, non
avevano sottoscritto un contratto di cessione.

Per quanto riguarda la nuova possibilità di utilizzare in dieci anni le detrazioni del superbonus, introdotta per aiutare chi ha una capienza fiscale più bassa: sarà possibile solo per le spese relative al 2022. Inoltre, nella dichiarazione del 2023 non andranno indicate rate relative al 110% che si vuole spalmare su più anni. Andrà inserita nella dichiarazione 2024. A partire dall’anno prossimo partirà l’utilizzo in dieci anni.  Chi indica la rata nel 2023 perde questa possibilità.

Per quanto riguarda la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, potranno continuare a utilizzarlo i lavori di edilizia libera come per gli infissi e caldaie se hanno stipulato un accordo tra le parti per la fornitura dei beni e servizi prima del 17 febbraio. Per dimostrare che questo accordo occorre un’autocertificazione di acquirente e fornitore. Lo stesso vale per i lavori di rimozione delle barriere architettoniche.


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