Parliamo della correlazione tra fringe benefit e smart working per il 2021. Con il 2021 Si conferma ancora lo smart working, per moltissime aziende. Questo vuol dire che nonostante le aperture, previste dal governo, moltissimi dipendenti si trovano ancora a lavorare da casa.

Le aziende in particolare hanno scoperto che garantire una parte di lavoro in smart working può essere un vantaggio anche dal punto di vista dell’organizzazione interna stessa del lavoro.

Una notizia recente riguarda un particolare sostegno che le aziende possono garantire i propri lavoratori dipendenti come welfare aziendale. Il welfare aziendale riguarda tutti quei benefici che i lavoratori dipendenti possono ricevere dalla propria azienda, o datore di lavoro, non direttamente collegati agli stipendi.

Si parla infatti di fringe benefit, per indicare tutti questi bonus aggiuntivi che vengono dati per l’acquisto di prodotti utili al lavoro. Vediamo nel dettaglio quali sono i fringe benefit e come viene applicata questa modifica alla normativa che li riguarda, introdotta dal governo.

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Smart working e fringe benefit: soglia aumentata a 516 euro

Fringe benefit e smart working

Quando si parla di fringe benefit si fa riferimento a qualcosa che viene dato in aggiunta rispetto al normale salario del lavoratore. I fringe benefit sono tutte quelle aggiunte relative a compensi su specifici servizi o prodotti come:

  • • buoni spesa;
  • • automobili aziendali;
  • • strumenti tecnologici come tablet e smartphone;
  • • computer personali;
  • • abitazioni in affitto;
  • • Assicurazioni.

I fringe benefit possono essere di diverso tipo in base all’azienda, e in particolare al momento storico attuale, e possono essere un valido appoggio anche per il lavoro da remoto, lo smart working.

Di fatto i fringe benefit vengono inclusi tra i redditi tassati per i dipendenti, e talvolta un fringe benefit può riguardare un particolare sconto che la stessa azienda che produce un bene o un servizio mette a disposizione del dipendente su quel bene o servizio.

La novità che andremo a trattare riguarda i fringe benefit relativi al lavoro in smart working. Tra questi ci possono essere: il computer, il tablet o lo smartphone, che riguardano la tecnologia con cui il lavoratore dipendente può lavorare.

Ma non solo, anche sedie che aiutano la postura, scrivanie e oggetti relativi all’illuminazione possono essere considerati in questo caso fringe benefit per lo smart working.

Fringe benefit a 516,46 euro per tutto il 2021

Già nel 2020 era stato stabilito dal governo un aumento per l’esenzione fiscale a cui l’azienda può accedere per i fringe benefit. Anche per il 2021 è confermata la proroga della misura, che incentiva le aziende a fornire ai propri dipendenti strumentazioni utili soprattutto per lavorare da remoto da casa.

La decisione di aumentare la soglia per i fringe benefit è stata accolta positivamente in passato, soprattutto per la possibilità delle aziende di fornire ai propri dipendenti gli strumenti digitali per poter lavorare in smart working.

Recentemente questa possibilità è stata allargata nella sua agevolazione fiscale, successivamente al Decreto Sostegni bis, fino a 516,46 euro per tutto il 2021. La cosa interessante è la possibilità di inserire tra i fringe benefit anche la sedia ergonomica, la scrivania ed eventuali strumenti di illuminazione per il dipendente che lavora in smart working.

Va ricordato che per quanto riguarda la tassazione delle auto aziendali ci sono precise percentuali, che variano in base alle emissioni di Co2.

Welfare aziendale nel 2021

Il welfare aziendale tiene conto dello smart working per l’anno in corso. Bisogna dire che molte aziende hanno scelto di far lavorare i propri dipendenti da remoto come soluzione durante i mesi di diffusione maggiore della pandemia.

Ma non solo, perché anche successivamente, molte aziende hanno deciso di prendere in considerazione l’idea di dare ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto, almeno per una parte delle ore da svolgere. Le attuali disposizioni sicuramente sostengono le aziende che decidono di andare in questa direzione, fornendo strumenti adatti ai lavoratori da remoto.

Il welfare aziendale in questo modo si sposta dagli sconti e dagli aiuti puramente “in presenza” come i buoni pasto, a quelli da remoto, per favorire il giusto equilibrio lavorativo anche a casa. Il bonus che è stato introdotto dal governo è praticamente raddoppiato, perché precedentemente la cifra di riferimento per l’esenzione fiscale era di 258,23 euro.

Secondo la definizione, il welfare aziendale è quell’insieme di bonus, sconti o prodotti che vengono erogati al dipendente per migliorare la situazione lavorativa e la vita privata.

Mai come prima questa definizione è stata più attuale, perché moltissime persone si sono dovute adattare alla situazione attuale provocata dalla pandemia adeguando il proprio lavoro alla vita domestica.

Smart working e vita privata: abbinamento possibile?

Ci si chiede se smart working e vita privata possono essere abbinati insieme oltre al periodo di emergenza. Con le riaperture delle attività previste per i mesi estivi, lo smart working in molti casi può essere dimenticato, in altri no.

In particolare questo tipo di modalità di lavoro si sposa bene con le necessità delle professioni digitali, che possono essere svolte facilmente da casa tramite apparecchi computer e smartphone. E’ possibile quindi abbinare smart working e vita privata, ma è indispensabile acquistare prodotti ergonomici come le poltrone per poter lavorare nel modo corretto.

Va ricordato che dallo scoppio della pandemia sono aumentati gli acquisti di strumenti tecnologici, computer e monitor, proprio per garantire di poter continuare a lavorare. Anche questi strumenti sono disponibili al bonus relativo ai fringe benefit, e le grandi aziende come le piccole possono decidere di erogare queste strumentazioni ai dipendenti con l’agevolazione fino a fine 2021.

In questo caso la tassazione sui fringe benefit non viene applicata fino alla soglia allargata di 516,46 euro. Superata questa soglia, come vengono tassati?

Come vengono tassati i fringe benefit?

I fringe benefit secondo la normativa italiana vengono tassati, sia per quanto riguarda i benefit legati allo svolgimento di un lavoro sia per i benefit che anche la famiglia del lavoratore può usare (come ad esempio l’automobile).

L’utilizzo di fringe benefit in questo particolare momento storico può essere un vantaggio sia per chi lavora in smart working sia per chi continua in presenza. Questo perché l’azienda propone soluzioni valide per i propri dipendenti sostenendoli nell’attrezzatura per lavorare.

La tassazione, superata la soglia vista prima, viene applicata nel modo tradizionale, e possono venire applicate percentuali più o meno elevate in base al benefit. Il datore di lavoro generalmente può dedurre i costi secondo la normativa italiana.

L’esenzione per i benefit sotto a 516,46 euro al momento si prospetta per tutto l’anno 2021, e rimangono ancora incerte le prospettive per il 2022.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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