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Nuova rottamazione 2024: tra le ipotesi la scadenza di oggi

La nuova sanatoria potrebbe riguardare tutti i carichi affidati all'Agente della riscossione tra il 1°gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 inclusi quelli contenuti in cartelle non ancora notificate. Oggi scade il pagamento delle prime tre rate della rottamazione quater.

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Potrebbe arrivare una novità sul fronte rottamazione delle cartelle esattoriali. Un emendamento al Milleproroghe 2024 infatti mira a riaprire i termini di sanatoria per coloro che non sono riusciti a rispettare le ultime due date del 31 ottobre e 30 novembre.


L’esecutivo sta pensando di intervenire ancora una volta per modificare i termini previsti per la rottamazione delle cartelle esattoriali. L’idea sarebbe quella di programmare ulteriori agevolazioni con la riapertura dei termini delle prime due rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre. L’ipotesi al vaglio è quella di inserire tali modifiche tramite un emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in fase di esame presso le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

Ricordiamo che erano state già previste mini-proroghe al 18 dicembre 2023 e si prevede l’estensione fino alla fine del mese di marzo 2024.

Si tratterebbe, se approvata, di un’importante iniziativa per le tasse non ancora pagate, per le quali i debitori avrebbero un’opportunità extra per regolarizzarle. Insomma, una nuova chance che quindi permetterebbe di non perdere la possibilità di pagare il debito con la riscossione ma in misura scontata.

Di seguito i dettagli.

Scadenze rottamazione quater 2024

Prima di vedere le nuove ipotesi di rottamazione, vediamo, le ultime notizie che riguardano la definizione agevolata, c.d. “rottamazione quater“, di cui alla Legge n. 197/22. L’Agenzia delle Entrate Riscossione indica che è possibile effettuare il versamento delle prime tre rate entro mercoledì 20 marzo 2024. Il termine, originariamente fissato al 15 marzo 2024, può essere assolto sino al 20 marzo in quanto la norma prevede comunque una tolleranza di cinque giorni entro la quale il pagamento è considerato tempestivo.

Secondo quanto stabilito dalla Legge n. 18/2024, infatti, i versamenti con scadenza il 31 ottobre 2023 (prima o unica rata) e il 30 novembre 2023 (seconda rata), già slittati al 18 dicembre 2023 dalla Legge n. 191/2023, si considerano tempestivi se effettuati entro venerdì 15 marzo. Inoltre, entro lo stesso termine, è possibile pagare anche la terza rata, in scadenza il 28 febbraio 2024.

Le restanti rate del 2024 devono essere saldate entro il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre, ovvero secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute.

Nuova rottamazione 2024: l’ipotesi

Le due scadenze del 2023 avevano già avuto una proroga con il decreto Anticipi: le ultime due rate potevano infatti essere recuperate fino al 18 dicembre. L’ipotesi al momento in lavorazione (e che per essere effettiva dovrà ricevere il lascia passare anche dalla Ragioneria generale di Stato), come ha illustrato il Sole 24 Ore, è aprire un nuovo spiraglio, così da poter risanare il proprio debito con l’applicazione della percentuale di sconto. L’ipotesi è quella di intervenire con un emendamento del relatore al decreto Milleproroghe per dare più tempo per versare le prime due rate scadute rispettivamente il 31 ottobre e 30 novembre 2023. Il nuovo termine su cui si sta ragionando potrebbe essere a fine febbraio o, più probabilmente, fine marzo.

L’ipotesi in questione vorrebbe permettere a coloro che avevano presentato la domanda di adesione alla rottamazione ma non hanno rispettato le tempistiche per il pagamento di aderire alla sanatoria. Inoltre, il provvedimento dovrebbe offrire maggior tempo per il saldo anche ai contribuenti residenti nelle zone dell’Emilia-Romagna colpite dalle alluvioni a maggio 2023.

I pagamenti come avverranno?

Non dovrebbe essere prevista nessuna novità circa le modalità di pagamento. Queste infatti, con ogni probabilità, saranno le stesse dello scorso dicembre: dovranno essere utilizzati i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute, disponibili in copia anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate. È possibile saldare in banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con l’internet banking, agli uffici postali, dai tabaccai e tramite i circuiti Sisal Lottomatica, oppure con l’App Equiclick tramite la piattaforma pagoPa. Il pagamento tramite Agenzia delle Entrate-Riscossione può essere effettuato direttamente sul portale web oppure agli sportelli prenotando un appuntamento nella sezione ‘Sportello territoriale’ del sito o telefonando al numero del contact center.

I debiti interessati dalla rottamazione quater

La rottamazione quater delle cartelle esattoriali consiste nella definizione agevolata, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), dei carichi affidati all’agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. L’importo da versare è dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Sono escluse, invece, le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda le multe stradali o altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), non sono da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le c.d. «maggiorazioni»), nonché quelle dovute a titolo di aggio.

Quanti soldi devono entrare nelle casse dello Stato?

Secondo gli ultimi dati al 31 dicembre 2023, il magazzino della Riscossione conta “oltre 1.206,6 miliardi di euro, che riguardano circa 163 milioni di cartelle e avvisi di accertamento e 22,4 milioni di contribuenti – ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, a Telefisco 2024 -, di cui 3,5 milioni in capo a Fondazioni, società ed enti e 18,9 persone, di cui 3 milioni titolari di attività economica. Sono debiti di esiguo valore, soprattutto violazioni del Codice della strada, e buona parte di questi non sono recuperabili“.

Ruffini ha poi spiegato che “il 40% cioè circa 483 miliardi sono irrecuperabili perché intestati a persone decedute o nullatenenti o imprese cessate; il 42% cioè 502 miliardi a soggetti verso cui già sono stati svolti atti senza successo; l’8% sono sospesi da atti di Autorità giudiziarie o definizione agevolata in corso; 18,8 miliardi sono oggetto di pagamenti rateali. Restano 101,7 miliardi da riscuotere ma i debitori sono anche soggetti con limitazioni decise per tutela del contribuente, limiti legati a prima casa o impignorabilità di beni strumentali“. I dati saranno aggiornati “con la rottamazione che avrà aiutato, visto che il 50% della riscossione deriva da pagamenti rateali“, ha detto.

Conclusioni

Sono giorni decisivi per quanto riguarda la votazione degli emendamenti al Decreto Milleproroghe 2024. Tra le proposte di modifica ne spicca una riguardante la riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle esattoriali.

Chi non ha pagato tasse e multe non rispettando le ultime date messe a disposizione potrebbe dunque avere un’ulteriore possibilità di sanare i debiti. La misura, se dovesse passare, si inserisce sempre nell’intento del Governo di andare incontro ai debitori prevedendo sconti sui debiti maturati, ma soprattutto mira a riportare nelle casse dello Stato quanto dovuto in breve tempo. Nello specifico si stima un totale di oltre 1.206,6 miliardi di euro.

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