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Riforme fiscali: Fisco, Pensioni e Reddito di Cittadinanza

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Si preannuncia l’arrivo di una o più riforme fiscali per allinearsi alle nuove regole in modo di rientrare nel disegno del PNRR. Anche le pensioni, con Quota 100 oramai in scadenza a dicembre, vedranno uno stravolgimento, per non parlare dell’alleggerimento che subirà il Reddito di Cittadinanza. Apparentemente questa riforma pensionistica, insieme ad Opzione Donna, avrebbero causato un aumento della povertà in Italia. Al momento ci sono 2-3 miliardi in ballo ma sarà con la legge di bilancio che verranno definite le coperture effettive.

Il Covid-19 rimane sempre un’incognita e serve prudenza per non incappare in un danno finanziario da buco nero.

In ogni caso in parlamento sono riusciti a raggiungere un compromesso seppure a livello di riforme fiscali e di Fisco i partiti tengono posizioni rigide e contrastanti.

Tributi, cartelle esattoriali, delocalizzazioni ed ammortizzatori sociali saranno i protagonisti di questo settembre di fuoco.

Da non dimenticare il processo di modernizzazione che sta attuando il Governo Draghi, il quale andrà ad impattare anche sull’esecuzione delle riscossione e delle agevolazioni.

Una cosa è certa, Mario Draghi ed il suo team stanno lavorando per rendere differenziata l’età pensionistica in base al lavoro che si va a svolgere.

Ciò vuol dire che verranno classificati i lavori in base a quanto sono usuranti e gravosi; quindi, gli anni di contributi per andare in pensione varieranno in base al tipo impiego svolto.


Riforme Fiscali: il FISCO

Doveva essere presentata a luglio la delega sulla riforma fiscale ma sarà entro fine settembre che potremmo forse vederne la luce.

Si tratta di uno sguardo verso il futuro, si parla di un piano attuativo fino al 2023 ma i fagioli bollono ancora in pentola.

In previsione ci sono:

La riduzione del cuneo fiscale

Un aiuto per le imprese che consiste in un favorimento dell’occupazione in una fase storica in cui la disoccupazione aumenta a dismisura, principalmente dovuto alla crisi economica post-pandemica.

è un indicatore degli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori, l’occupazione e il mercato del lavoro.

Il Cuneo Fiscale è una percentuale per esprime il costo del lavoro e viene calcolato in base al rapporto tra le tasse pagate da un lavoratore medio ed il costo totale del lavoro per il datore.

Ll’OCSE è l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ed opera a livello internazionale definire norme internazionali e trovare soluzioni basate su dati.

Eliminazione IRAP

L’IRAP sta per Imposta Regionale sulle Attività Produttive, ovvero una tassa che le imprese devono pagare alla regione in proporzione a quanto fatturano.

Il 90% del gettito ottenuto verrà attribuito alle Regioni per finanziare il Fondo Sanitario Nazionale.

I soggetti che sono obbligati a pagare questa tassa sono:

  • Impresa commerciale;
  • Produttore agricolo;
  • Ente non commerciale e/o Ente pubblico;
  • Banche e/o Assicurazioni.

Si tratta di un’imposta che è legata in modo indissolubile al fatturato, anche quello dei liberi professionisti.

Tassa Patrimoniale

Apparentemente non è previsto nessun costo sulla tassa patrimoniale, ciò aiuta a tranquillizzare un po’ gli spiriti.

La tassa patrimoniale è un’imposta che colpisce il patrimonio sia mobile che immobile che coinvolge sia persone fisiche sia persone giuridiche.

Si tratta quindi di un pagamento fiscale da effettuare sui beni ricevuti, più comunemente vista in abito di eredità.

Taglio Irpef

La famosa riduzione sui costi per tutte i lavoratori e le persone fisiche dovrà attendere un po’ di più rispetto ad altri casi perché andrebbe ad intaccare una grossa somma delle entrate, quindi, come afferma il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco:

“Per i tagli che hanno un costo, come quello dell’IRPEF, ci sarà da attendere il reperimento delle risorse.”

Le ipotesi più salde al momento sono ancora quelle che riguardano la tassazione dei redditi dei lavoratori sfruttando un metodo tedesco, oppure una revisione delle aliquote fiscali attualmente in uso dove si dovrà andare a modificare le soglie e le relative aliquote.

Come possiamo vedere nell’elenco a seguire, il punto debole riguarda il passaggio fra la seconda e la terza fase che vede una differenza di 11 punti:

  • fino a 15.000 euro 23%
  • da 15.001 fino a 28.000 euro 27%
  • da 28.001 fino a 55.000 euro 38%
  • da 55.001 fino a 75.000 euro 41%

Da evidenziare, inoltre, è raggio di redditi, ogni scaglio ha una fetta piuttosto importante che va a penalizzare chi possiede un reddito più vicino ai 28,000€ che subiscono un’aliquota maggiorata di 11 punti.

Riforme fiscali: le pensioni

Anche il sistema delle pensioni verrà preso in considerazione durante l’attuazione delle nuove riforme fiscali.

Sono diverse le proposte che bollono in pentola ma l’addio alla Quota 100 è sicuro, dopo il triennio di prova, allo scadere del 31 dicembre, non verrà più rinnovata questa formula.

Si parla di un forte cambiamento nei requisiti per andare in pensione ma non si hanno ancora notizie ma si parla di soluzioni più bilanciate ed equilibrate che vedremo nella prossima legge del Bilancio.

Un punto in comune fra i diversi partiti è il non tornare al vecchio sistema Fornero che calcolava la pensione in base a quanto versato dal lavoratore.

Riforme Fiscali: Reddito di Cittadinanza

Una battaglia infuria fra i partiti con sentimenti contrastanti per quanto riguarda il reddito di cittadinanza.

Mario Draghi condivide il concetto che sta alla base del Reddito di Cittadinanza ma è d’accordo che deve essere migliorato per stimolare al meglio un incipit lavorativo.

Allo stato attuale è ancora presto per capire come si evolverà la situazione, prima dovranno vedere come vanno gli esiti delle cartelle esattoriali.

Alcune proposte

Fra i requisiti pe poter accedere al reddito di cittadinanza è l’iscrizione ad un Centro per l’Impiego della propria città di residenza ed istituire un patto di lavoro.

Al cittadino verranno presentate diverse proposte di lavoro, congruenti all’esperienza ed alla capacità del richiedente:

  • coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate;
  • distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;
  • durata dello stato di disoccupazione. 

Nel momento in cui viene trovato un impiego, sarà d’obbligo accettarlo altrimenti verrà rimosso il beneficio al Reddito di Cittadinanza.

Fra le nuove proposte rientrano regole ancora più restrittive ed un ampliamente a società private di reclutamento per l’attuazione dell’iscrizione ad un piano di lavoro.

Come affermato precedentemente, ancora non si sa nulla a riguardo e tutto rimane molto sospeso.

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Classe 1993, diplomata in arte e comunicazione presso il Liceo Decio Celeri di Lovere, ho conseguito poi dei corsi di Digital Marketing e Coding svolti a Londra. Appassionata da sempre di scrittura e dopo varie esperienze all'estero ho deciso di collaborare con alcuni progetti editoriali interessanti. In particolare, mi occupo di aggiornamenti di fiscalità nazionale per il portale Fiscomania.com, dove pubblico contenuti ed approfondimenti legati alle persone fisiche, agevolazioni fiscali e bonus.

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