Home News Riforma fiscale, addio IRAP. Quali sono le novità?

Riforma fiscale, addio IRAP. Quali sono le novità?

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La riforma si concentrerà sull’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF), con particolare riguardo allo scaglione compreso tra i 28.000 e i 55.000 euro di reddito, che vedrà una rilevante modifica rispetto all’aliquota media, prevedendo un abbassamento dell’aliquota media effettiva dell’imposta sulle persone fisiche (Irpef), per chi è ha un reddito fra 28.000 e 55.000 euro l’anno e rientra così in uno scaglione di prelievo che sale bruscamente al 38% (contro il 27% di aliquota marginale fino ai 28.000 euro). Previsto anche il “superamento” dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).

Sembra ormai imminente una riforma fiscale che avrà ad oggetto l’IRPEF, al fine di riordinare la disciplina, soprattutto delle detrazioni. Dopo il ciclo di audizioni sulla riforma fiscale, è stato redatto il documento che rappresenterà la base di partenza per la definizione della legge delega. Entro fine mese, salvo ritardi, verrà approvato il disegno di legge delega per riordinare alcuni aspetti del sistema tributario, a partire dall’Irpef.

Inoltre, sembra che procederà al taglio delle cosiddette “tax expenditures”, ossia quelle centinaia di sconti fiscali che ogni anno erodono la base imponibile dei redditi e privano lo stato di decine e decine di miliardi di euro di gettito.

Tra le altre novità in vista, ricordiamo tra le altre misure finalizzate alla semplificazione della disciplina tributaria anche l’abolizione dell’IRAP e la rateizzazione del secondo acconto delle imposte.

Vediamo cosa c’è da sapere.


Tempi e ostacoli alla riforma fiscale

I tempi per la riforma IRPEF sembrano ormai maturi. Entro la fine del mese sembra che sarà approvata la legge delega per dare avvio alla stesura degli interventi in tema di imposte e tributi. Dopo una lunga disputa interna alla maggioranza, sembra ormai esser stato individuato il punto di equilibrio tra gli opposti poli che consentirà di procedere alla stesura del testo definitivi, che sarà poi oggetto di conversione in legge.

Il dibattito ha avuto ad oggetto diversi elementi della futura riforma, che hanno molto animato la discussione politica. A tal proposito ricordiamo ad esempio l’acceso scontro sul regime di flat tax per le partite Iva, le cedolari per le locazioni, l’Imu, la tassa di successione e un’eventuale patrimoniale senza omettere un’intervento sul catasto.

Ciononostante, sin da subito le parti politiche hanno individuato il punto fermo della riforma fiscale: una riduzione dell’IRPEF per i 7 milioni di contribuenti che popolano la terza fascia di reddito.

Riforma IRPEF: ritocco all’aliquota media

Una delle principali novità che dovrebbe introdurre la riforma IRPEF attiene al sistema delle aliquote. Sul punto sono state valutate due possibili alternative. Gli attuali scaglioni prevedono:

  • 1° scaglione: contribuenti con reddito compreso tra 0 e 15.000 euro. In tal caso aliquota Irpef è pari al 23% e corrisponde, in caso di reddito pari 15.000 euro, ad una tassazione di 3.450 euro. Tuttavia, non sarà dovuto nulla per i redditi fino ad 8.174,00 euro, a tal proposito si parla di no tax area;
  • 2° scaglione: contribuenti con reddito tra 15.001 e 28.000 euro. In questo secondo caso l’aliquota IRPEF prevista per i contribuenti è del 27%;
  • 3° scaglione, i contribuenti con redditi compresi tra 28.001 e 55.000 euro. L’aliquota IRPEF è pari al 38%;
  • 4° scaglione: contribuenti con reddito compreso tra i 55.001 e i 75.000 euro. In questo caso l’aliquota IRPEF da corrispondere sulla parte eccedente la quota di 55.000 euro è pari al 41%.;
  • 5° scaglione: contribuenti il cui reddito supera i 75.000 euro, per i quali l’aliquota IRPEF applicata è del 43%.

L’idea di intervento sugli scaglioni è proprio quella di introdurre una “flat tax“, cioè un regime che, benché debba essere necessariamente rispettoso del principio di cui all’art. 53 cost, preveda degli scaglioni caratterizzati da una riduzione degli incrementi tra una fascia contributiva all’altra.

Modifica aliquota media

Le principali modifiche che il Governo intende introdurre con la riforma IREPF attengono a: scaglioni, aliquote IRPEF e detrazioni sono i punti sui quali intervenire. Le Commissioni ritengono necessario che il disegno di legge delega sulla riforma fiscale contenga le premesse per raggiungere tre obiettivi:

  • ridurre la numerosità delle spese fiscale;
  • semplificazione del sistema.

Il principale punto di intervento attiene allo scaglione compreso tra 28.000 euro a 55.000 euro di reddito, su cui si applica attualmente l’aliquota del 38%. L’obiettivo posto dalle Commissioni parlamentari è quello di suddividere in due distinti scaglioni:

  • il primo, da 28.000 euro a 40.000 euro, con applicazione dell’aliquota marginale del 32%;
  • il secondo, da 40.000 euro a 55.000 euro, con applicazione dell’aliquota marginale del 38%.

Abolizione IRAP

Tra le modifiche sostanziali che saranno introdotte, oltre alla riforma IRPEF, vi è anche l”abolizione dell’IRAP. L’obiettivo, in tal caso, oltre che garantire una semplificazione del sistema di imposta è anche quello di eliminare un’imposta che grava direttamente sull’attività delle imprese. L’intento, perseguito dal Governo, è quello di favorire la ripartenza economica, agevolando le imprese.

È stato quindi necessario abolire l’IRAP, assorbendone il gettito fiscale in tributi già esistenti, come l’IRES.

In materia di imprese, si affaccia poi l’ipotesi di un ritorno dell’IRI, l’imposta introdotta nel 2018 e abolita ancora prima di diventare operativa.


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