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Riforma fiscale 2021: modello tedesco e taglio delle detrazioni

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Riforma fiscale 2021: allo studio del Governo,il modello fiscale tedesco ed il taglio delle detrazioni fiscali.

Il Governo sta pensando di introdurre un modello fiscale simile a quello tedesco.

Il modello fiscale tedesco è progressivo, le aliquote partano dallo zero, per la no tax area e salgono per piccoli aumenti costanti di reddito. Si tratterebbe, a quanto si apprende, di una riforma complessiva dell’Irpef.

Allo studio del governo, al fine di reperire i 10 miliardi di euro necessari per la revisione dell’IRPEF, l’attenzione è rivolta a ridurre il peso delle detrazioni fiscali.

Riforma fiscale 2021

Riforma fiscale 2021: il modello fiscale tedesco

Il modello fiscale tedesco prevede una no tax area, ossia una fascia di reddito, esente dalle imposte, fino a 9.000 euro.

Dopo questa prima fascia esente ce n’è una seconda, che rappresenta la maggior parte dei redditi dei contribuenti e che parte dai 9.001 euro fino a 54.949 euro. L’aliquota applicata è variabile, parte da un minimo del 14% fino al 42%. La percentuale sale con l’aumentare del reddito.

Ci sono, poi, altre due fasce di reddito fisse.

Il terzo scaglione comprende redditi compresi tra i 54.950 euro e i 260.532 e l’aliquota applicata è del 42%. Il quarto invece comprende tutti i redditi che superano i 260.532 euro, a cui si applica l’aliquota fissa del 45%.

Il modello fiscale prevede, come in Italia, un sistema di detrazioni fiscali al fine di ridurre la pressione fiscale.

Riforma fiscale 20210: la revisione delle detrazioni fiscali

Allo studio del governo, ci sono le centinaia di agevolazioni fiscali, le quali andrebbero sostituite con trasferimenti diretti in denaro, come gli assegni unici per le famiglie. Da quanto emerge, sembrerebbe che a restare siano soltanto le detrazioni e deduzioni fiscali più significative.

In questo caso l’obiettivo è quello di modificare le aliquote attuali dell’Irpef negli scaglioni centrali, ovvero quelli dove si concentra la maggior parte dei redditi, riducendo, contemporaneamente il numero dei “bonus”, tra oneri deducibili e detraibili che si possono fruire.

La riduzione degli oneri deducibili e detraibili servirebbe a trovare i finanziamenti necessari per le modifiche agli scaglioni Irpef.

Saldi mensili per le partite Iva

Come sempre non mancano novità nemmeno per il mondo dei lavoratori autonomi e degli imprenditori individuali.

Per quanto riguarda le partite Iva, è prevista una revisione dell’attuale sistema che prevede saldo e acconto, con un nuovo meccanismo di pagamento calcolato sull’incasso effettivo. Ne abbiamo già parlato approfonditamente in questo contributo: “Partite Iva con saldi mensili, la rivoluzione dell’Agenzia delle Entrate“.

Si tratta di un meccanismo che vuole un prelevamento mensile sul conto corrente del contribuente in relazione alle fatture attive e passive emesse o ricevute mensilmente. In questo modo ogni mese il lavoratore autonomo versa direttamente le imposte dovute, senza aspettare la dichiarazione dei redditi. Questa, infatti, non diventerà altro che un documento che riassume i vari versamenti mensili delle imposte già effettuati.

Si tratta di una novità senza precedenti che, inevitabilmente, farà discutere anche perché significa diminuire la liquidità a disposizione dei lavoratori autonomi.

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