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Restituzione bonus 200 euro: in quali casi?

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Il bonus 200 euro viene erogato solamente in via provvisoria dall’INPS. Successivamente, l’INPS provvederà ad effettuare i controlli e, eventualmente, attiva le procedere volte al recupero. Il comma 5 dell’articolo 32 del Decreto Aiuti prevede che l’INPS effettui successivamente le verifiche della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provveda alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.

Pertanto, se dovesse emergere un doppio versamento del bonus 200 euro ai dipendenti a tempo parziale, l’INPS comunicherà a ciascun datore di lavoro la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’INPS e per il recupero dal dipendente. L’importo indebitamente riconosciuto viene recuperato in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che conguagliano l’indennità per il medesimo lavoratore, che conseguentemente saranno tenuti alla restituzione.

Il riconoscimento del bonus 200 euro non dovuto può avvenire anche in caso di superamento del tetto di reddito di 35.000 euro oppure se il trattamento pensionistico sia stato nel frattempo revocato.

Per maggiori informazioni sul bonus 200 euro, leggi:

Quando dovrà essere restituito il bonus 200 euro?

Il bonus 200 sarà erogato nel mese di luglio ai pensionati, percettori del reddito di cittadinanza e lavoratori dipendenti. Dovranno aspettare ottobre, Co.co.co, i lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti, i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo, gli iscritti al Fondo pensione, i dipendenti del settore spettacolo con 50 contributi giornalieri nel 2021, i lavoratori autonomi occasionali privi di partita Iva, gli incaricati di vendite a domiciliolavoratori domestici assicurati presso la gestione Inps.

Ricordiamo che per tutte queste categorie, potrà essere erogato il bonus soltanto se in possesso di redditi personali lordi non superiori a 35.000 euro nel 2021.

Il comma 5 dell’articolo 32 del Decreto Aiuti prevede che l’INPS effettui successivamente le verifiche della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provveda alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali. Pertanto, l’erogazione del bonus avverrà in via provvisoria e il consolidamento del diritto al riconoscimento si attua solo all’esito dell’acquisizione delle informazioni reddituali. Esiste quindi la possibilità che il bonus debba essere restituito qualora non si sia in possesso dei requisiti richiesti. La notifica dell’indebito arriverà entro un anno dall’erogazione, da parte dell’INPS.

A provocare la restituzione del bonus non è soltanto il mancato rispetto del requisito reddituale ma anche l’eventuale ricezione dell’aiuto una tantum da due diversi datori di lavoro, e la revoca del trattamento pensionistico.

Qualora si verifichi un doppio versamento del bonus 200 euro ai dipendenti a tempo parziale, l’INPS comunicherà a ciascun datore di lavoro la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’INPS e per il recupero dal dipendente. L’importo indebitamente riconosciuto viene recuperato in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che conguagliano l’indennità per il medesimo lavoratore, che conseguentemente saranno tenuti alla restituzione.

Quindi un lavoratore dipendente con due contratti part-time con due datori di lavoro ha diritto ad un solo bonus dal datore di lavoro al quale fornisce l’autodichiarazione, nel caso in cui entrambi i datori di lavoro accreditano il bonus in busta paga, l’INPS procede al recupero suddividendolo fra i due datori di lavoro, recuperando 100 euro cadauno.

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