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Recovery Plan, le linee guida per uscire dalla crisi

Il governo ha dato le linee guida del Recovery Plan. Il Comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae) ha presentato la bozza del piano da inviare alla Commissione europea.

Linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza”: questo è il titolo del documento che il Comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae) ha presentato a Palazzo Chigi.

Si tratta della bozza delle linee guida del Recovery Plan preparato dal governo per incassare i 209 miliardi tra sussidi e prestiti messi a disposizione dell’Europa. l documento verrà trasmesso al Parlamento, che poi dovrà dare il via libera.

Digitalizzazione, rivoluzione verde, competitività, infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, equità e inclusione sociale, salute: sono questi i punti fondamentali del piano.

Recovery Plan

Il contesto italiano di riferimento per il Recovery Plan

Il contesto economico italiano di partenza evidenziato nel documento è quello di un Paese che cresce meno delle media dei paesi avanzati. Il PIL reale del 2019, infatti, è stato di oltre 4 punti percentuali inferiore rispetto a quello del 2017. Allo stesso modo il debito pubblico italiano è il secondo più elevato di tutta la UE (in rapporto al PIL).

In questo contesto il tasso di investimento in opere pubbliche è rimasto sotto ai livelli degli ultimi decenni. Questo all’interno della vulnerabilità del Paese a calamità naturali e dissesto idrogeologico.

Allo stesso modo la spesa per ricerca e sviluppo è stata inferiore rispetto alla media UE, così come lo sono innovazione e digitalizzazione.

Allo stesso modo gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) sono migliorati negli ultimi anni, ma la loro ripresa è minacciata dagli effetti della pandemia.

Quali gli obiettivi di lungo termine del Governo con l’adozione del Recovery Plan?

Andando ad analizzare il documento è possibile individuare i punti (obiettivi) che si propone di raggiungere il governo attraverso l’adozione del Recovery Plan. Naturalmente, si tratta di obiettivi da raggiungere nel lungo periodo. Si tratta dei seguenti:

  • Raddoppiare il tasso di crescita dell’economia italiana portandolo in linea con la media UE (1,6%);
  • Conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media UE (73,2%, contro il 63% dell’Italia);
  • Elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
  • Ridurre i divari territoriali di PIL, reddito e benessere;
  • Promuovere una ripresa del tasso di fertilità e della crescita demografica;
  • Abbattere l’incidenza dell’abbandono scolastico e dell’inattività dei giovani;
  • Migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
  • Rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamento climatici e crisi epidemiche;
  • Garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.

Quali le raccomandazione della Commissione Europea all’Italia per l’adozione del Recovery Plan?

Sul punto la Commissione Europea ha fornito delle raccomandazione specifiche per l’Italia in relazione all’adozione del Recovery Plan, su alcuni obiettivi da raggiungere. Queste raccomandazioni possono essere così schematizzate:

Finanza pubblica e sistema sanitario

  • Sostenere la ripresa economica e, superata la fase critica, continuare ad assicurare la sostenibilità del debito pubblico italiano;
  • Incrementare la spesa per investimenti;
  • Rafforzare la resilienza e capacità del SSN e migliorare il coordinamento tra Stato e Regioni.

Lavoro e formazione

  • Fornire redditi sostitutivi e adeguato accesso a protezione sociale, anche per lavoratori atipici;
  • Promuovere modalità di lavoro flessibile e di sostegno attivo dell’occupazione;
  • Rafforzare apprendimento a distanza e miglioramento di competenze, anche digitali.

Liquidità delle imprese e investimenti

  • Fornire liquidità all’economia reale (PMI, imprese innovative, lavoratori autonomi) ed evitare ritardi nei pagamenti;
  • Anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati;
  • Concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale.

Giustizia e pubblica amministrazione

  • Migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione.

Finanza pubblica

  • Spostare la pressione fiscale del lavoro, riducendo le agevolazioni fiscali e aggiornando i valori catastali;
  • Contrastare l’evasione fiscale, potenziando i pagamenti elettronici e abbassando i limiti di utilizzo dei contanti;
  • Attuare pienamente le passate riforme pensionistiche onde ridurre il peso della spesa pensionistica.

Lavoro e formazione

  • Intensificare gli sforzi per contrastare il lavoro sommerso;
  • Garantire efficace integrazione tra le politiche sociali e del lavoro;
  • Sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro;

Giustizia

  • Ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio;
  • Contrastare la corruzione riformando le norme procedurali e riducendo la durata dei processi penali.

Documento Linee guida del Recovery Plan

Il percorso del Recovery Plan in Italia

I proclami non mancano sul Recovery Plan. Tuttavia il lavoro che attende il Governo per arrivare ad una stesura definita è ancora molto. Passare dagli obiettivi prefissati ad un piano concreto che dovrà passare il vaglio della Commissione Europea e del Consiglio dei Ministri UE non sarà facile.

Inevitabilmente non tutti gli obiettivi presenti nel documento presentato dal CIAE potranno finire poi nel documento ufficiale da presentare alla UE entro la fine del mese di aprile 2021. Come sempre, in questi casi, si deve fare di necessità virtù guardano ai problemi di budget.

Il Governo, quindi, è chiamato nei prossimi mesi alla non facile scelta di quanti progetti finanziare e quali no. Per questo motivo dovrà esserci molta collaborazione anche tra i vari ministri. Basti pensare agli Ecobonus da 30 miliardi chiesti dal Mise di Patuanelli o sul potenziamento del comparto dell’aerospazio chiesto dal ministero della Difesa. Oppure ancora se dare priorità ai 10 miliardi chiesti dal ministro Azzolina per la scuola o riservare anche qualcosa al piano per lo sport del ministro Spadafora.

Naturalmente, tutto questo avverrà in Parlamento, chiamato ad approvare la versione definitiva del testo da portare a Bruxelles in primavera. Per questo motivo si preannuncia un autunno sicuramente caldo per il Governo in attesa di progetti validi su cui puntare per la crescita del nostro Paese.

Marco Corti
Marco Cortihttps://fiscomania.com/
Laureato in economia e commercio all'Universita di Pisa nel 2015 ha nel tempo approfondito temi a carattere fiscale per diversi quotidiani online. Attualmente consulente aziendale nel settore della finanza agevolata. Appassionato da sempre di economia e finanza ha iniziato la collaborazione con Fiscomania.com dal 2018.

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