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Pensioni: proposta Quota 102. Di cosa si tratta?

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Il 31 dicembre scade Quota 100, che consente di anticipare la pensione a 62 anni con 38 di contributi, tuttavia per il 2022 sta prendendo campo l’ipotesi della Quota 102. Vediamo quali sono le proposte e di cosa si tratta.

L’anticipo pensionistico introdotto dal governo Conte scade a dicembre e secondo le dichiarazioni di Alberto Brambilla,:

“in queste condizioni sarebbe per lo meno imprudente consentire un pensionamento tipo quota 100 con solo 62 anni di età o come Opzione donna con 58/59 anni considerando un’aspettativa di vita prossima agli 86 anni per le donne e circa 27 anni o più di pensione”

Secondo quanto è stato dichiarato la quota 100 non sarà prorogata per il 2022 in quanto l’occupazione dovrebbe risalire terminata l’immunizzazione della popolazione la quale dovrebbe avvenire entro settembre, pertanto, secondo le sue dichiarazioni, il pensionamento sarebbe molto anticipato rispetto all’aspettativa di vita, che causerebbe una lunghezza eccessiva della pensione per tante persone.

La proposta prevede il mantenimento della pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 di contributi e la quota 102 ovvero il pensionamento con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi.


Quota 102: Di cosa si tratta?

La proposta prevede il mantenimento della pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 di contributi e la quota 102 ovvero il pensionamento con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi.

La pensione anticipata sarebbe prevista anche per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi un anno in meno per le donne, prevedendo agevolazioni per le lavoratrici madri.

Il superamento di Quota 100 dovrebbe prevede il ricorso ai Fondi di solidarietà per i lavoratori con problemi di salute, familiari a carico da curare, lavori pesanti, in mobilità.

Questi fondi bilaterali sono alimentati già oggi da una contribuzione intorno allo 0,32% della retribuzione lorda (un terzo a carico dei lavoratori) e potrebbero beneficiare di altre contribuzioni attualmente già in essere.

Tale proposta pertanto:

svincolata dalla aspettativa di vita ed eliminando qualsiasi divieto di cumulo tra lavoro e pensione e prevedendo altresì agevolazioni per le donne madri (ad esempio 8 mesi ogni figlio fino a massimo 24 mesi), per i caregiver (un anno) e per i precoci (maggiorando del 25% gli anni lavorati tra i 17 e i 19 annidi età)”

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