Le pensioni degli italiani sono al centro dell’attenzione del governo in questo periodo, in particolare con la nuova Legge di Bilancio per il 2022. Per il nuovo anno ci si chiede quando si potrà andare in pensione, anche perché la misura di prepensionamento Quota 100 verrà eliminata alla fine dell’anno 2021.

Per molti l’accesso alla pensione è strettamente correlato ad alcune misure di pensionamento specifiche erogate dall’ente previdenziale INPS. Si tratta di tutti quei cittadini per cui non è prevista una cassa speciale, che fanno riferimento all’ente INPS.

Per questi cittadini la nuova Legge di Bilancio ha introdotto la possibilità di terminare il lavoro all’età di 64 anni, dopo aver versato almeno 38 anni di contributi all’ente previdenziale. Si tratta di una misura intermedia tra quella prevista da Quota 100 e il ritorno alla pensione come stabilito dalla Legge Fornero.

Vediamo in questo articolo quali sono le prospettive per l’accesso alla pensione per gli italiani a partire dalle novità proposte dall’ultima Legge di Bilancio. Bisogna tenere presente che le decisioni specifiche in moti casi devono ancora essere prese, pur seguendo le linee guida ufficiali proposte nella Legge di Bilancio. Molti sindacati ancora stanno avanzando proposte, per cui si attende evoluzione.


Quota 100 sostituita da Quota 102

La maggiore incognita per cui era tanto attesa la Legge di Bilancio 2022 riguardava Quota 100, il sistema di prepensionamento sperimentale introdotto per tre anni, che garantiva un accesso alla pensione anticipato in base ad un calcolo che sommava l’età anagrafica agli anni contributivi effettivi.

Quota 100 ha avvantaggiato molti lavoratori, ma è stata criticata per numerosi motivi, tra cui quello di non aver garantito effettivamente un ricambio generazionale tra i lavoratori in uscita e i giovani. La normale conclusione di Quota 100 porterà al termine della misura per la fine di dicembre 2021, tuttavia l’attuale governo ha cercato di bilanciare la situazione prendendo in considerazione tutte le misure di pensionamento attualmente in essere.

Per evitare il passaggio netto da Quota 100 alle pensioni a 67 anni di età, con la Legge di Bilancio è stata introdotta la misura di Quota 102 in sostituzione a Quota 100. Si tratta di una possibilità di accesso alla pensione all’età di 64 anni, con 38 anni di contributi versati.

Già nel 2022 quindi moltissimi cittadini italiani potranno accedere alla pensione all’età di 64 anni, secondo le ultime proposte. Quota 102 potrebbe portare all’uscita dal lavoro 50.000 persone, anche se si tratta di un numero inferiore di possibili beneficiari rispetto a Quota 100.

Quota 102 sarà disponibile dal 2022 per i lavoratori iscritti alle gestioni INPS, anche alla Gestione Separata. Per quanto riguarda i contributi INPS da versare, possono essere cumulati in modo flessibile, anche attraverso ricongiunzione, o cumulo.

Risulta anche importante ricordare che per questa misura è necessario, una volta avuto l’accesso a Quota 102, non superare annualmente i 5.000 euro derivati da lavoro dipendente o autonomo. Questo vuol dire che ricevendo questo tipo di pensione, è ancora possibile svolgere lavori di tipo occasionale, sotto il tetto di 5.000 euro massimi.

Uscita anticipata dal lavoro: Ape Sociale

Con la nuova Legge di Bilancio 2022 viene confermata l’estensione della misura dell’Ape Sociale, dedicata a chi svolge particolari mansioni definite come lavori gravosi. Per chi lavora in una di queste mansioni, è possibile accedere alla pensione già all’età di 63 anni, e la possibilità è stata estesa ad un numero piuttosto elevato di categorie.

Sono inclusi nella nuova Ape Sociale anche i lavori come: insegnanti delle scuole primarie, commessi e cassieri, particolari categorie di operai, bidelli, macellai, e così via. L’uscita anticipata dal lavoro può avvenire già nel 2022 per questi lavoratori, all’età di 63 anni,

Si tratta di un allargamento della misura applicato anche in vista della scomparsa di Quota 100, che permetteva di fatto l’uscita in anticipo dal lavoro. L’elenco dei lavori gravosi è stato ampliato tenendo conto delle caratteristiche di queste tipologie di lavori, tenendo presente l’eventuale orario notturno, oltre ai rischi alla sicurezza connessi a questo tipo di mansioni, e così via.

L’uscita anticipata dal lavoro sarà quindi garantita sia dalla misura Quota 102, al momento disponibile per l’anno 2022, sia dall’Ape Sociale, per diverse categorie di lavoratori. Ma non solo, perché la Legge di Bilancio 2022 è intervenuta anche su Opzione Donna.

Al momento esiste comunque un’ulteriore possibilità di uscita anticipata dal lavoro: si tratta di attingere all’uscita anticipata nel caso in cui l’azienda si trovi in crisi. Questa misura è stata presa per tutelare tutti i lavoratori che si trovano vicino all’età pensionabile e che a causa della crisi economica rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.

Legge di Bilancio 2022: prospettive per giovani e donne

La Legge di Bilancio 2022 ha tenuto conto anche delle particolari esigenze di rinnovamento dell’attuale sistema pensionistico nei confronti dei giovani e delle donne. Per le lavoratrici quindi è stata riconfermata la misura Opzione Donna, per garantire un accesso anticipato alla pensione per tutte le lavoratrici donne, dipendenti o autonome.

Le lavoratrici possono accedere a 58 anni alla pensione, nel caso di lavoratrici dipendenti, e a 59 anni di età nel caso di lavoratrici autonome. Rimane invariato il criterio relativo ai contributi versati: si tratta di almeno 35 anni di contributi INPS versati durante il lavoro.

La questione donne e giovani è sotto i riflettori, anche perché i sindacati chiedono più tutele per queste particolari categorie. Al momento, ad esclusione delle misure prese dalla Legge di Bilancio 2022, si discute ancora sulle pensioni per i giovani.

Uno dei principali problemi per le giovani generazioni risulta quello di cumulare contributi sufficienti ad avere accesso alle pensioni, a causa della frammentazione dei contratti e delle difficoltà per il mondo del lavoro. Si discute in questi giorni su quali decisioni prendere in merito, e si parla di una pensione di garanzia per i giovani. Questa proposta arriva direttamente dalla Cgil, che punta a dare importante al periodo di formazione, oppure a una contribuzione anche nei periodi in cui i giovani non lavorano.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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