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Pianificazione Fiscale Aggressiva: esempi pratici e conseguenze

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Pianificazione Fiscale Aggressiva e le possibilità ci contrasto da parte delle Amministrazioni fiscali. Effetti legati all'implementazione di sistemi di pianificazione fiscale ed esempi pratici.

In un contesto globale sempre più interconnesso e dematerializzato le imprese scelgono di ampliarsi andando a delocalizzare la propria attività in paesi esteri per sviluppare nuove potenzialità di crescita. Tuttavia, quando la motivazione (c.d. "valida ragione economica") delle scelte imprenditoriali riguarda la sola variabile fiscale, possono sorgere delle problematiche fiscali importanti. Quando un impresa, infatti, si pone l'obiettivo di trasferire materia imponibile da uno Stato a tassazione più elevata ad uno Stato a fiscalità privilegiata (o assente) siamo di fronte ad un'attività di pianificazione fiscale aggressiva (senza vi sia alla base una valida ragione economica).

In un contesto globale di questo tipo, anche gli stessi stati esteri si trovano ad essere in continua concorrenza tra di loro al fine di offrire le migliori condizioni possibili per l'insediamento e l'investimento di imprese estere nel proprio territorio. Infatti, le scelte di tassazione o di agevolazione concesse da uno Stato possono influenzare le scelte degli altri Stati che possono trovarsi in competizione gli uni con gli altri. In questo ambito le imprese possono andare ad individuare quali sono gli Stati ove investire per internazionalizzarsi ed ampliare la propria attività. Tuttavia, in alcuni casi, ovvero quando non vi è la variabile economica a governare quella fiscale, ma piuttosto avviene il contrario, ci si può trovare a scontrarsi con le normative antiabuso, volte ad evitare l'insorgere di fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva. Oggi, con vari metodi e sistemi, tanti Stati come anche l'Italia, cercano di contrastare questi fenomeni, ma con risultati ancora da rivedere. Tutto questo perché ci troviamo in assenza di un ordinamento fiscale internazionale. Andiamo ad analizzare, quindi, in questo articolo i principali tratti della pianificazione fiscale aggressiva, con qualche esempio pratico.

Il problema della concorrenza fiscale tra i vari Stati

L'assenza di un'armonizzazione fiscale tra i vari Stati determina un quadro assai variegato di regimi e sistemi di determinazione del reddito imponibile, nonché di aliquote, suscettibili di creare comportamenti opportunistici da parte delle imprese, ma anche degli Stati stessi, che potrebbero essere indotti ad abbassare le proprie aliquote fiscali al fine di incentivare l'insediamento di imprese e persone facoltose (in questi termini vedi l'articolo su 6 regimi fiscali per non domiciliati: "Regimi fiscali per impatriati: i 6 paesi più attraenti"). Questa competizione, di per se legittima, in alcuni casi, specie se accompagnata da una forte deregolamentazione giuridica può portare alla formazione di comportamenti non corretti, rientranti nelle seguenti categorie:

Elusione fiscale - porre in essere operazioni...

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