La Pensione Anticipata è il trattamento pensionistico che consente l’accesso prima del compimento dei sessantasette anni di età.

Questo trattamento è erogato nei confronti dei lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, ossia gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, ai fondi sostitutivi, esonerativi ed esclusivi della stessa nonché agli iscritti presso la gestione separata dell’INPS e può essere raggiunto al perfezionamento del solo requisito contributivo a prescindere dall’età anagrafica.

Tuttavia, comporta anche dei notevoli inconvenienti.

Accedendo alla pensione anticipata si accetta di avere un assegno più basso rispetto a quello che sarebbe stato riconosciuto al compimento dei 67 anni. Il sistema è sottoposto ad alcuni significativi disincentivi.

L’istanza può essere presentata da chi ha almeno 42 (o 41 per le donne) anni di contributi versati. Ci si è chiesto se anche gli anni riscattati della laurea potessero essere conteggiati ai fini dell’accesso.

Il riscatto di laurea solitamente serve ad anticipare il momento della pensione con certezza solo a chi ha iniziato a lavorare entro i 24 anni. E’ sicuramente escluso, invece, per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo i 30 anni.

Il riscatto della laurea può, inoltre, essere ottenuto con un’agevolazione se richiesto mediante il sistema definito come “opzione donna”.


Pensione anticipata e riscatto della laurea

Il tema della riforma delle pensioni diviene sempre più caldo. Una delle questioni maggiormente dibattute dalle forze politiche attiene ai molteplici strumenti, ad oggi disponibili, per accedere alla pensione anticipata.

La Pensione Anticipata è il trattamento pensionistico erogato nei confronti dei lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, ossia gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, ai fondi sostitutivi, esonerativi ed esclusivi della stessa nonché agli iscritti presso la gestione separata dell’INPS e può essere raggiunto al perfezionamento del solo requisito contributivo a prescindere dall’età anagrafica.

Dunque, questa si sostanzia in uno strumento per accedere più celermente al trattamento pensionistico, prima del compimento dei 67 anni di età, attualmente previsti dalla legge in vigore.

Tale strumento è previsto a favore di alcune categorie di lavoratori, quali:

  • lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti;
  • lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena”;
  • conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;
  • lavoratori notturni a turni;
  • lavoratori notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo.

I quali dovranno rispettare il requisito degli anni di contribuzione:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 1o mesi di contributi per le donne.

Riduzione dell’assegno previdenziale

Tuttavia, dovrai tener bene presente che accedendo alla pensione anticipata si accetta di avere un assegno più basso rispetto a quello che sarebbe stato riconosciuto al compimento dei 67 anni. Il sistema è sottoposto ad alcuni significativi disincentivi.

L’accesso al trattamento pensionistico, prima di aver maturato i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia, comporta, infatti, una riduzione dell’assegno pensionistico del:

  • 1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due anni;
  • 2% per gli anni ulteriori ai primi due

E’ possibile computare gli anni di laurea per l’accesso alla pensione anticipata?

Uno dei quesiti che dobbiamo porci e se ai fini degli anni di contribuzione possono essere calcolati anche gli anni della laurea

Come forse non saprai, il nostro ordinamento, ad oggi, prevede la possibilità di riscattare gli anni di studio. Ma questi anni possono essere considerati anche ai fini dell’integrazione del requisito in questione?

La risposta, invero, non sembra univoca e ci porta a fare delle considerazioni sulle modalità di accesso al sistema pensionistico.

Pensione anticipata e riscatto laurea

Il riscatto della laurea consiste in uno strumento che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi.

Esso è esperibile da chiunque abbia conseguito un diploma di laurea.

Non è precluso anche l’impiego da parte di soggetti inoccupati cioè coloro che risultano non essere iscritti e non esser mai stati iscritti ad una forma di previdenza obbligatoria. La valutazione, invero, opera al momento della presentazione della domanda, quando si procederà alla verifica dei requisiti.

In particolare, è richiesto anche il possesso di uno dei seguenti diplomi:

  • diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
  • diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
  • e diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
  • titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.

Come si calcola il riscatto?

Prima di passare alla disanima del rapporto tra pensione anticipata e riscatto della laurea, facciamo un breve accenno anche alle modalità di calcolo dell’onere.

  • Per la  laurea conseguita prima del 1996  si applica il metodo della riserva matematica,  in cui incidono l’età e i contributi versati.
  • Per la laurea conseguita dopo il 1996  il metodo è contributivo e  si utilizza l’aliquota previdenziale della gestione previdenziale di iscrizione,  moltiplicata per la retribuzione goduta nei 12 mesi precedenti la richiesta di riscatto.

Computabilità degli anni di laurea ai fini della pensione anticipata

Il riscatto di laurea solitamente serve ad anticipare il momento della pensione con certezza solo a chi ha iniziato a lavorare entro i 24 anni.

Per chi ha iniziato a lavorare oltre i 30 anni invece il riscatto non serve ad anticipare. Per tutti gli altri, chi ha iniziato a lavorare tra i 24 ed i 30 anni, il beneficio può essere solo parziale.

Dunque, non è sempre possibile anticipare la pensione.

Il computo degli anni di laurea per integrare il requisito dell’accesso alla pensione anticipata dipende dal momento in cui si è iniziato a lavorare.

In ogni altra ipotesi, però, serve ad integrare l’assegno previdenziale, che come abbiamo visto è ridotto per effetto della pensione anticipata.

Opzione donna e riscatto delle laurea

E’, tuttavia, opportuno fare alcune precisazioni sul tema della pensione anticipata e del riscatto della laurea.

L’opzione donna consente di accedere ad una forma di anticipazione pensionistica. Uno dei benefici che tale strumento comporta è il ricalcolo contributivo recuperando il corso di studi.

A differenza dell’ipotesi tradizionale sarà possibile ottenere il riscatto laurea agevolato.

Il riscatto comporta il pagamento dei contributi per gli anni di studio. Dunque sarà necessario andare a verificare quanto è dovuto in pagamento.

L’onere è determinato sulla base di un minimale, che è quello normalmente impiegato per la gestione degli artigiani e commercianti.

Il minimale in questione è pari a 15.953 euro per il 2021.

L’aliquota vigente presso il Fondo pensione dei lavoratori dipendenti dell’Inps, pari, attualmente, al 33%.

In sostanza, chi richiede il riscatto agevolato nel 2021 paga un onere pari a 5.264,49 euro per ogni anno da recuperare (15.953 x 33%). Quattro anni di laurea, ad esempio, “costano” 21.057,96 euro.

1 COMMENTO

  1. Ribadisco quanto detto due giorni fa: state attenti a quello che scrivete, la riduzione dell’assegno previdenziale è stata abrogata.

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