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9 paesi europei con tassazione agevolata per le imprese

Pressione fiscale in Europa. I 9 migliori Paesi europei a bassa tassazione. Se ti sembra di pagare troppe tasse in Italia ecco un report che ti svela i migliori cinque Paesi europei a più bassa tassazione. Se vuoi trasferirti all'estero e non vuoi allontanarti troppo dall'Italia devi prendere in considerazioni questi Paesi per avviare un'impresa.

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Se stai cercando un alternativa all’Italia ove trasferire la residenza fiscale questo report è quello che fa al caso tuo. Ho deciso, infatti, di dedicare questo contributo per affrontare insieme la scelta legata ai migliori Paesi europei a bassa tassazione. Si tratta di un’analisi effettuata sulla base della mia esperienza personale e di quella di alcuni clienti che hanno deciso di stabilirsi in questi Paesi. La lista dei Paesi non è in ordine dal migliore al peggiore. L’ordine è semplicemente indicativo. Dico questo perché in assoluto non esiste un Paese che su tutti è migliore degli altri. Diciamo che la scelta del Paese ove emigrare dipende molto dalla tua attività e dalle tipologie di reddito che si percepiscono.

Trasferire la residenza all’estero è come realizzare un abito. Per essere davvero bello deve essere adattato alle forme di ciascuno, e per questo c’è bisogno dell’opera fondamentale di un sarto. Anche nel trasferimento di residenza si deve partire dalle caratteristiche di ciascuno per individuare il miglior Paese in cui emigrare.

Per questo devi affidarti sempre ad un consulente esperto (dottore commercialista) in questo settore. Diffida sempre da chi ti confeziona un pacchetto preimpostato e valido per tutti. Tieni presente che questo articolo ha uno scopo puramente informativo e che la situazione fiscale in ogni Paese può variare. Inoltre, ti consigliamo di consultare un professionista fiscale locale per ulteriori informazioni sulla tassazione in questi Paesi.

Ma adesso veniamo a noi, ed analizziamo i nove migliori Paesi europei a bassa tassazione secondo la mia esperienza, che sono i seguenti:

  • Isole Canarie (Spagna);
  • Bulgaria;
  • Malta;
  • Andorra;
  • Svizzera;
  • Estonia;
  • Macedonia del Nord;
  • Irlanda;
  • Madeira (Portogallo).

Vediamoli in dettaglio.


Le Isole Canarie (Spagna)

Le Isole Canarie sono un arcipelago che fa parte della Spagna. Per questo motivo sono considerate a tutti gli effetti territorio UE. Contrariamente a quanto molti possono pensare le Canarie non sono un paradiso fiscale, o un territorio black list. Tuttavia, considerato il fatto che si tratta di un territorio di confine molto piccolo, negli anni ha saputo creare un regime fiscale diverso da quello spagnolo. Pensa che si tratta di sole 7 isole, ma soltanto due di essere (Tenerife e Gran Canaria), sono quelle maggiormente popolate.

La tassazione ufficiale che si applica alle Isole Canarie è quella spagnola. L’aspetto positivo delle Isole Canarie è che queste appartengono alla ZEC. Ovvero una area a bassa pressione fiscale autorizzata dalla Commissione Europea. L’obiettivo è quello di offrire vantaggi fiscali per evitare che queste isole con il passare del tempo si spopolino completamente. L’effetto concreto è quello che consente a moltissime famiglie di godere di numerose agevolazioni. Pensa che molte di queste riescono a chiudere la loro dichiarazione dei redditi a credito, ovvero devono ricevere un rimborso da parte dello Stato spagnolo.

Regime fiscale delle Canarie

Quello che rende le Canarie davvero appetibili da un punto di vista fiscale riguarda soprattutto la facoltà di detassare quello che si investe nella propria attività. Sono presenti, infatti, meccanismi che prevedono deduzioni fiscali per le piccole realtà imprenditoriali che reinvestono il reddito percepito. Questo fino ad arrivare (realizzando progetti imprenditoriali più importanti che possano rispondere a particolari condizioni e requisiti da soddisfare) ad una tassazione pari al solo 4%. Ad oggi queste sono le migliori condizioni a livello Europeo che si possono ottenere a livello fiscale.

Si tratta di un vantaggio non trascurabile se paragonato all’aliquota media attualmente in vigore in Spagna per le società, si riesce ad ottenere un risparmio di imposta di circa il 23%. In virtù dello speciale Statuto di Regione Autonoma Spagnola, pone ancor oggi le Canarie in condizione di offrire, grandi opportunità a chi voglia intraprendere o semplicemente stabilirsi in questo arcipelago. Per quanto riguarda le imposte indirette si deve segnalare la IGIC, che si può assimilare per semplicità alla nostra IVA. Imposta che è pari al 7% ed è applicata ai beni e servizi di quotidiana utilità.

Per approfondire: “RIC e ZEC: regimi fiscali agevolati alle Canarie“.

I regimi fiscali per le persone fisiche

Esistono due regimi di tassazione per le persone fisiche, l’estimazione diretta e il modulo. L’estimazione diretta prevede un’aliquota del 20% con pagamento trimestrale e conguaglio a fine anno. Esiste la possibilità di una riduzione del 20% del reddito positivo sulla quale si andrà a calcolare l’aliquota IRPEF. Questa agevolazione è riservata alle nuove imprese, con fatturato fino a 150.000 euro. Questo tipo di tassazione non è altro che un regime molto simile al nostro regime forfettario. Esso prevede un’aliquota di tassazione fissa e un plafond di fatturazione a cui sottostare.

Il “Modulo” invece è la tassazione più favorevole, ovvero si paga il 2% su una base imponibile che viene calcolata su specifici coefficienti. Trattasi quindi una sorta di forfait che si determina sulla base della specifica attività e della superficie occupata. Le attività di ristorazione beneficiano di questa particolare tassazione, e per questo motivo hanno proliferato fino ad invadere ormai ogni angolo delle isole. Questa però non si applica a tutte le attività, ma solo a quelle indicate, per l’appunto, dalla specifica normativa in merito. Devono essere inoltre attività che occupano uno spazio fisico, esempio un negozio. Ad esempio un e-commerce o un’attività completamente on-line non  potrà beneficiare di questa tassazione.

Controindicazioni

Il primo aspetto da considerare è le Canarie sono delle Isole. Territorio piccolo, e con collegamenti possibili solo via aereo o nave. Considera poi che non si tratta di un territorio molto vicino all’Europa. Come saprai le Canarie sono davanti al Marocco in una posizione molto staccata dall’Europa. Da un punto di vista pratico non ti consiglio le Canarie se hai alcuni tipi di business. Ad esempio, se vendi in dropshipping o comunque senza magazzino in loco, le Canarie possono sicuramente fare al caso tuo. Mentre, al contrario se vendi con magazzino far transitare le merci dalle Canarie può essere controproducente.

Bulgaria

Tra i Paesi Europei a bassa tassazione non poteva mancare la Bulgaria. Oggi è uno dei Paesi maggiormente interessati dal fenomeno del trasferimento di residenza all’estero. Molti italiani si sono trasferiti in Bulgaria con profitto, ed hanno trovato un Paese pronto ad assecondare le loro attività economiche. Inutile dire che il principale vantaggio di questo Paese, è il costo della vita relativamente basso. Naturalmente è necessario accontentarsi, ma se si è disposti a sacrificare qualcosa rispetto all’Italia, si possono trovare interessanti vantaggi: primo e più interessante vantaggio, come vedrai, è quello di natura fiscale.

La tassazione delle persone fisiche

L’imposta sulle persone fisiche è regolata dall’“Income Taxes on Natural Persons Act”. A partire dal 2008 la Bulgaria ha introdotto una flat tax unica del 10% che ha sostituito le precedenti aliquote progressive dell’imposta sul reddito (20%, 22% e 24%). L’imposta grava su tutti i redditi delle persone fisiche ovunque prodotti per i residenti e su quelli prodotti sul territorio per i non residenti. Con un’imposta del genere, con aliquota del solo 10% la Bulgaria è sicuramente uno dei Paesi Europei a bassa tassazione. Anzi, sicuramente è quello che offre un aliquota di imposta inferiore rispetto a tutti gli altri. È considerato residente in Bulgaria chi:

  • Ha un domicilio permanente nel territorio nazionale;
  • È presente sul territorio per più di 183 giorni in un anno;
  • È inviato all’estero per conto di entità residenti;
  • Ha i propri interessi vitali nel territorio.

Sono considerati redditi di fonte bulgara:

  • I redditi derivanti da attività economica all’interno del territorio nazionale;
  • I redditi provenienti da attività di lavoro o prestazioni di servizi effettuate nel territorio nazionale;
  • I dividendi e le plusvalenze per la liquidazione di quote di partecipazione in società residenti;
  • I redditi provenienti dal trasferimento di ditte individuali residenti;
  • Qualsiasi remunerazione per attività svolte nel paese da sportivi, scienziati, artisti o figure pubbliche anche se pagati per mezzo di intermediari;
  • Tutti gli altri redditi previsti dalla legge.

L’imposta sul valore aggiunto

Il regime IVA è in vigore in Bulgaria 2007 segue quello adottato dagli Stati membri dell’Unione europea ed è basato sulla direttiva europea 2006/112/CE relativa al sistema comune del valore aggiunto. L’imposta si applica a tutte transazioni di beni e servizi interni al Paese, agli acquisti intra-Ue e alle importazioni. Le cessioni intracomunitarie e le esportazioni, il trasporto internazionale di merci e passeggeri e specifiche transazioni internazionali non sono imponibili ma danno diritto alla detrazione dell’Iva pagata all’acquisto. In generale l’aliquota standard è del 20% con un’aliquota speciale del 9% per i servizi delle strutture ricettive.

Controindicazioni

Con uno dei regimi fiscali più bassi d’Europa la Bulgaria non può che essere allettante. Da considerare comunque che il tenore di vita e il livello dei servizi sociali ed assistenziali non è paragonabile a quello Italiano. Questo è l’unico aspetto che si deve prendere in considerazione se si vuole trasferirsi in questo Paese. Basso livello di tassazione, ma allo stesso tempo anche minori servizi a cui poter attingere. Scelta da valutare bene caso per caso. Ultimo aspetto è quello legato alle prospettive future. La Bulgaria è una nazione che sta crescendo e quindi, probabilmente, questo regime fiscale così allettante non potrà durare ancora per molti anni.

Malta

Malta è un arcipelago nel centro del Mar Mediterraneo, situato tra la Sicilia e la costa del Nord africa. Anche in questo caso si tratta di un piccolo stato europeo. Da un punto di vista fiscale, l’aspetto che rende attrattiva Malta è legato al fatto che è in vigore una tassazione wordlwide del reddito, ma in alcuni casi può diventare territoriale. Per tassazione territoriale intendo dire che si pagano le imposte soltanto sui profitti generati sul territorio maltese. Oppure sui redditi generati all’estero ma riportati a Malta. E’ un principio di tassazione diverso da quello di tutti gli altri Paesi UE. Paesi che adottano una tassazione che è, invece, worldwide. Tuttavia, questa modalità di tassazione non sia applica genericamente, ma soltanto dietro apposita scelta.

Effetti positivi del regime fiscale territoriale

Il vantaggio fiscale di Malta è legato alla sua tassazione territoriale. Le persone fisiche e società sono tassate a Malta solo per i redditi ivi percepiti. Il regime fiscale territoriale si applica ai soggetti non domiciliati che sono tenuti a pagare le tasse nel paese di residenza solo sui redditi ivi prodotti. Pertanto un cittadino non maltese, che trasferisce la residenza a Malta, nel rispetto delle norme in materia, acquisisce lo status di residente non domiciliato. Un soggetto considerato residente non domiciliato a Malta pagherà le imposte sul reddito:

  • Sul reddito in qualsiasi forma prodotto a Malta e sul capital gain ivi prodotto;
  • Sui redditi da fonte estera solo se trasferiti a Malta.

Mentre, lo stesso soggetto non pagherà le imposte sul reddito su:

  • Sul “clean capital” rimesso a Malta
  • Sul “capital gains” prodotto all’estero e parzialmente o totalmente trasferito a Malta.

Teoricamente, quindi, con questo regime potresti arrivare anche ad abbattere la tassazione a zero.

Controindicazioni

Sebbene l’imposizione fiscale di Malta permette teoricamente abbattere le imposte a zero c’è un problema da tenere presente. Le convenzioni OCSE prevedono che il generale criterio di residenza non trovi applicazione con riguardo ai soggetti imponibili nel supposto stato di residenza (applicando i criteri generali) esclusivamente per redditi derivanti da fonti ivi situate. Questo vuol dire che se la tua residenza è a Malta, ma il tuo domicilio è situato altrove (es. Italia) rischi che il Fisco dell’altro paese pretenda che tu versi le imposte anche in quel paese.

È fondamentale, infatti, il concetto di centro degli interessi vitali per stabilire la residenza fiscale di un soggetto. Detto in altre parole se sei residente a Malta, ma vendi in Italia il Fisco italiano potrebbe pretendere la sua parte. Tuttavia, questo aspetto può essere superato, se ad esempio si svolge un’attività con vendita in Paesi extra UE, senza avere in loco una stabile organizzazione.

Andorra

Andorra tra i Paesi di questa classifica è l’unico vero “paradiso fiscale“. Si tratta di un micro Stato situato nel centro dell’Europa (ma attenzione non fa parte della UE), precisamente al confine tra Francia e Spagna. Ha una tassazione che si attesta intorno al 10%, quindi relativamente conveniente e molto bassa. Rispetto ad altri Paesi UE ha il vantaggio che il proprio sistema tributario funziona proprio grazie a questo tipo di tassazione agevolata. Se uno Stato come Andorra, infatti, aumentasse la tassazione perderebbe subito investimenti, imprese che investono e quindi entrate tributarie. Ad oggi Andorra è una meta turistica di montagna ed è molto affascinante.

Imposta sul reddito delle persone fisiche

Le persone fisiche sono considerate fiscalmente residenti ad Andorra se:

  • Risiedono per più di 183 giorni ad Andorra;
  • Mantengono nel principato la base delle loro attività o interessi economici.

L’aliquota ordinaria è del 10% ma per i redditi appartenenti alla base imponibile generale l’aliquota è ridotta al 5% tra 24 mila e 40 mila euro. I residenti senza attività economica possono scegliere il regime più conveniente tra quello ordinario o il pagamento forfettario di 30 mila euro annuali.

Imposta sul reddito delle società

La tassazione sul reddito delle società ad Andorra è molto vantaggiosa se confrontata con quella di altri Paesi UE. L’imposta si applica al reddito delle persone giuridiche residenti fiscalmente nel territorio di Andorra. Sono considerate residenti le imprese che soddisfano i seguenti requisiti:

  • Sono costituite secondo la normativa vigente;
  • Hanno la sede legale nel territorio di Andorra;
  • L’attività di direzione e controllo viene effettuata da Andorra.

I residenti sono tassati sui redditi di qualsiasi provenienza mentre i non residenti solo sui redditi di fonte andorriana. In generale l’imposta è pari al 10% del reddito tassabile con l’eccezione del reddito delle istituzioni di investimento collettivo regolate dalla legge di diritto Andorrano per i quali l’aliquota è dello 0%. E’ possibile ottenere una riduzione fino all’80% dell’imposta per quanti svolgono transazioni internazionali di beni tangibili e intangibili.

Controindicazioni

Sebbene i costi della vita non siano alti come in altri Paesi simili (vedi la Svizzera) sicuramente non sono alla portata di tutti. Potremmo dire che Andorra abbia un costo della vita comunque accettabile da destinato a crescere nel tempo. Questo in quanto negli ultimi anni sta davvero aumentando. Acquistare un immobile ad Andorra, non è certo economico, come ad esempio a Malta o alle Canarie. Devi mettere in conto di avere già un budget da spendere se vuoi trasferirti in questo Paese. Altra cosa da sottolineare è che Andorra non facendo parte dell’Unione Europea non permette di ottenere facilmente la residenza permanente. Infine, c’è da dire che Andorra è spesso influenzata dalla Commissione europea. Infatti, come la Svizzera, ha dovuto accogliere alcune pressioni provenienti da Bruxelles. La Commissione le ha specificamente chiesto di aumentare la tassazione ai residenti.

Svizzera

La Svizzera non fa parte dell’Unione Europea quindi non è costretta a rispettare le direttive illiberali varate ogni giorno dalla Commissione europea. Si tratta sicuramente di un enorme vantaggio. Questo poiché il tuo patrimonio in Svizzera è sicuramente più al sicuro che in qualsiasi altro paese europeo. In più si aggiunga che le imposte svizzere (attenzione solo in alcuni specifici Cantoni e soprattutto per le società) sono incredibilmente più basse dei paesi europei occidentali.

Il sistema di tassazione svizzero è molto complicato, ci sono ben tre livelli di tassazione, e per questo può non essere semplice individuare il Cantone migliore in cui trasferirti. Per agevolarti ho realizzato un articolo che confronta la tassazione sulle persone fisiche nei vari cantoni svizzeri: “Tassazione delle persone fisiche nei cantoni svizzeri“. Inoltre, considera che la Svizzera è praticamente attaccata all’Italia e sicuramente questo aspetto è da valutare con favore.

Il vero vantaggio competitivo della Svizzera è la solidità del suo apparato bancario. Se i tuoi soldi sono in una banca svizzera puoi essere sicuro che tale Banca non fallirà mai (o almeno con probabilità inferiore rispetto ad istituti di altri paesi). Inoltre, anche se non vi è più segreto bancario, la solidità di un istituto finanziario svizzero copre sicuramente il fatto che non esista più l’anonimato.

I tre livelli di imposizione

In Svizzera sono vigenti tre diversi livelli di imposizione. Si tratta dell’imposizione nazionale, cantonale e comunale. Le persone fisiche vengono tassazione in base alla loro residenza fiscale, mentre le aziende vengono tassate laddove risiede la sede sociale. Sotto il profilo della tassazione l’imposta federale ha una sola aliquota per tutti, quella cantonale varia tra uno Stato e l’altro e in base al capitale (o agli utili). La prima incide in misura del 7,83% (al netto dei prelievi fiscali da parte di Cantoni e comuni) mentre l’imposta sugli utili a livello cantonale e comunale varia di anno in anno (per questo ti invito a verificare bene tutti questi aspetti in relazione al Comune ed al Cantone ove intendi trasferirti). L’onere fiscale totale, che come detto varia dall’ammontare del capitale, degli utili, dal Cantone e dal Comune in cui l’azienda risiede, per questo è molto difficile fare previsioni anticipate.

Per approfondire: “Cantoni svizzeri: qual è il più conveniente fiscalmente?“.

Controindicazioni

Oggi la Svizzera non è più un paradiso fiscale. La tassazione sui redditi personali e di impresa è cresciuta molto. Sebbene ufficialmente i dati dell’OCSE ci fanno sembrare la Svizzera un paradiso in piena Europa la realtà è un poco più complessa. Soprattutto perché in Svizzera il costo della vita è davvero molto elevato. Inoltre anche le pressioni dell’Unione Europea vengono recepite e accolte con favore dalla Svizzera.

Estonia

L’Estonia è una nazione del nord Europa che offre un sistema fiscale competitivo a livello internazionale. Una delle caratteristiche distintive della fiscalità estone è il cosiddetto regime fiscale territoriale“, che significa che solo i redditi prodotti sul territorio estone sono soggetti a tassazione. Questo rende l’Estonia particolarmente interessante per le società e gli individui che operano a livello internazionale e che non vogliono essere gravati da doppie tassazioni.

Per quanto riguarda le persone fisiche, l’Estonia ha un sistema di tassazione con un’aliquota proporzionale (forfettaria) del 20%, che si applica a tutti gli elementi di reddito derivanti da un contribuente residente. Inoltre, l’Estonia offre anche una tassazione agevolata per i lavoratori autonomi e le startup, riducendo il carico fiscale su di loro nei primi anni di attività.

In generale, l’Estonia offre una fiscalità competitiva e un ambiente di business favorevole per le società e le persone fisiche, facendo di questo stato baltico una destinazione attraente per coloro che cercano di ottimizzare la loro posizione fiscale.

Tassazione societaria

In Estonia, le società sono soggette ad un sistema fiscale molto competitivo e vantaggioso rispetto ad altri paesi europei. La tassazione sulle società in Estonia si basa sul principio della tassazione del profitto distribuito, ovvero solo i profitti effettivamente distribuiti agli azionisti o ai soci sono tassati.

Le società in Estonia sono soggette ad una tassazione del 20% sul profitto distribuito, che può essere ulteriormente ridotto fino al 14% se il profitto viene reinvestito nella società stessa. Inoltre, le società in Estonia sono esentate dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche fino a quando il profitto non viene distribuito.

Oltre al basso livello di tassazione, l’Estonia offre anche un sistema fiscale semplificato che rende l’avvio di una società molto conveniente e rapido. In Estonia, è possibile costituire una società in pochi giorni, interamente online e senza dover effettuare un versamento minimo di capitale sociale. Inoltre, le società in Estonia possono essere gestite da qualsiasi parte del mondo e non è richiesta la presenza fisica in Estonia. Inoltre, l’Estonia offre anche una serie di servizi digitali innovativi e avanzati, come la firma digitale e l’e-residency, che consentono di gestire la società in modo semplice e sicuro da qualsiasi parte del mondo.

Tutti questi fattori fanno dell’Estonia una destinazione molto interessante per gli imprenditori e le startup che desiderano avviare una società in Europa, in particolare per coloro che cercano una soluzione fiscale conveniente e un sistema fiscale semplificato. In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore per una consulenza personalizzata e completa.

Controindicazioni

anche se l’Estonia può offrire un sistema fiscale vantaggioso per alcune categorie di persone, ci sono alcune controindicazioni da considerare prima di prendere in considerazione un trasferimento di residenza in questo Paese. Anche se l’Estonia offre una fiscalità agevolata per le società, ci sono comunque alcune limitazioni all’attività commerciale che potrebbero rendere difficile operare in alcuni settori. Inoltre, l’Estonia è un paese relativamente piccolo e la cultura locale potrebbe essere molto diversa da quella di altri Paesi. Potrebbe essere difficile integrarsi e adattarsi al nuovo ambiente, specialmente per chi arriva da culture molto diverse.

Macedonia del Nord

La Macedonia del Nord è uno stato balcanico che offre un regime fiscale vantaggioso a livello internazionale. Uno dei principali vantaggi fiscali della Macedonia del Nord è l’aliquota fiscale societaria, che è del 10%. Ciò significa che le società che operano in questo Paese possono beneficiare di una delle aliquote fiscali più basse in Europa, il che rende la Macedonia del Nord una destinazione attraente per le imprese che cercano di minimizzare i loro costi fiscali.

Tassazione societaria

La Macedonia del Nord è un paese che ha introdotto una serie di riforme fiscali negli ultimi anni per rendere il suo sistema fiscale più competitivo e attrattivo per le società straniere. La tassazione sulle società in Macedonia del Nord è relativamente bassa e ci sono anche altre agevolazioni fiscali e vantaggi che rendono conveniente l’apertura di una società in questo paese.

In particolare, le società in Macedonia del Nord sono soggette ad un’imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRES) del 10%, una delle più basse in Europa. Inoltre, le società che operano nel settore manifatturiero possono beneficiare di un’aliquota IRES del 0% per i primi 10 anni di attività. La Macedonia del Nord offre anche un sistema fiscale semplice e trasparente che facilita l’apertura e la gestione di una società.

Inoltre, la Macedonia del Nord offre una serie di vantaggi non fiscali, come la posizione geografica strategica, la vicinanza ai mercati europei, l’ampia gamma di accordi commerciali e di libero scambio con paesi dell’Unione Europea e altri paesi vicini, la forza lavoro qualificata e la buona infrastruttura. La Macedonia del Nord offre anche una politica economica stabile e una legislazione favorevole agli investimenti stranieri.

Tuttavia, come per ogni altro paese, ci sono anche alcuni fattori da prendere in considerazione prima di decidere di aprire una società in Macedonia del Nord. Ad esempio, è importante considerare la stabilità politica del paese, la lingua e la cultura locale, nonché le opportunità di mercato disponibili. Inoltre, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore per una consulenza personalizzata e completa.

Controindicazioni

Vi sono delle controindicazioni che potrebbero essere considerate da coloro che stanno valutando un trasferimento di residenza in Macedonia del Nord. Sebbene la Macedonia del Nord stia facendo progressi nella modernizzazione delle sue infrastrutture, specialmente nelle principali città, ci sono ancora alcune carenze nel sistema infrastrutturale del paese, come ad esempio una rete stradale non sempre efficiente e scarsamente sviluppata, e una connessione internet limitata in alcune zone. Questo potrebbe rappresentare un ostacolo per coloro che cercano di sviluppare o gestire un’attività imprenditoriale. Inoltre, la Macedonia del Nord ha un sistema burocratico complesso e lento, il che può rappresentare una sfida per coloro che cercano di avviare un’attività imprenditoriale o di effettuare investimenti nel paese.

Irlanda

L’Irlanda è conosciuta per essere una delle location più attrattive in Europa per le imprese, soprattutto per quanto riguarda la tassazione delle società. Questa reputazione si basa su una serie di vantaggi fiscali significativi che il paese offre, rendendolo un polo ideale per le multinazionali che desiderano stabilire la sede delle loro holding. Qui di seguito, una panoramica del regime di tassazione delle società in Irlanda e dei suoi vantaggi.

Vantaggi fiscali di fare impresa in Irlanda

Il principale vantaggio fiscale di fare impresa in Irlanda è il suo tasso di tassazione aziendale estremamente competitivo. L’Irlanda prevede un’aliquota di imposta sul reddito delle società del 12,5%, che è uno dei più bassi nell’Unione Europea. Questo tasso è applicabile ai profitti derivanti da attività commerciali gestite attivamente.

Il Paese è anche molto attrattivo per la costituzione di holding di partecipazioni. Le holding irlandesi possono beneficiare di un’esenzione dalle plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni in altre società, a condizione che siano state detenute per almeno 12 mesi e che altre condizioni siano soddisfatte. Inoltre, i dividendi ricevuti da società controllate estere (situata in un paese con un regime fiscale comparabile) sono generalmente esenti da tassazione in Irlanda o soggetti a tassazione con credito per l’imposta estera pagata.

L’Irlanda è un Paese favorevole anche per la gestione di attività immateriali. Il regime KDB (Knowledge Development Box – KDB) permette una tassazione agevolata al 6.25% sui redditi derivanti dall’utilizzo di asset intellettuali quali brevetti e diritti d’autore, a condizione che tali asset siano stati sviluppati in seguito a attività di R&D svolte in Irlanda.

Per approfondire:
Irlanda come hub fiscale per le imprese globali

Madeira (Portogallo)

Madeira è un arcipelago situato nell’oceano Atlantico, a sud-ovest della costa portoghese e vicino all’Africa settentrionale. Questa posizione strategica lo rende un eccellente hub per le attività commerciali tra Europa, Africa e America.

Regime di tassazione delle società a Madeira

Madeira è particolarmente nota per il suo regime fiscale vantaggioso per le società, gestito attraverso il Centro Internazionale di Affari di Madeira (MIBC). Questo regime è stato approvato dalla Commissione Europea e offre condizioni fiscali molto favorevoli per promuovere lo sviluppo economico dell’isola.

Le società registrate nel MIBC possono beneficiare di un’imposta sulle società ridotta, che è al 5% fino al 2027, a condizione che soddisfino certi requisiti, come la creazione di posti di lavoro locali e il compimento di investimenti sostanziali. L’aliquota ridotta è applicabile sui profitti derivanti da attività commerciali quali servizi internazionali, telecomunicazioni, tecnologie dell’informazione, e altre attività di servizi.

In aggiunta, Madeira offre esenzioni per le plusvalenze da alienazione di partecipazioni e non applica la ritenuta alla fonte su dividendi, interessi e royalties pagati a entità non residenti. Questo si traduce in significative opportunità di risparmio fiscale per le imprese che operano a livello internazionale.

Tabella: tassazione societaria a confronto

ecco una tabella che mette a confronto la tassazione societaria e la tassazione sui dividendi prevista in alcuni Paesi selezionati:

PaeseTassazione SocietariaTassazione sui Dividendi
Spagna25%19%
Bulgaria10%5%
Malta35%0% (vedi nota)
Andorra10%0%
Svizzera8.5% – 24.2%0% (vedi nota)
Estonia20%20%
Macedonia del Nord10%10%
Irlanda12,5%0% – 25%*
Madeira (Por)5%0%

Nota:

  • A Malta e in Svizzera, i dividendi sono generalmente esenti da tassazione, ma solo se soddisfatti determinati requisiti.
  • In Svizzera, la tassazione societaria varia a seconda del cantone in cui l’azienda ha la sua sede.
  • Irlanda: la tassazione sui dividendi varia. I dividendi pagati a residenti irlandesi possono essere tassati fino al 25% a seconda del livello di reddito totale del beneficiario. Per i non-residenti, la tassazione sui dividendi può essere ridotta a 0% grazie ai trattati fiscali o applicando una ritenuta alla fonte del 20% se non coperti da trattati.

Tieni presente che questa tabella ha uno scopo puramente informativo e che la situazione fiscale in ogni Paese può variare a seconda della struttura e delle attività della società. Inoltre, ti consigliamo di consultare un professionista fiscale locale per ulteriori informazioni sulla tassazione in questi Paesi.

Paesi europei a bassa tassazione: conclusioni

Se hai letto questo report molto probabilmente sei interessato ad un possibile trasferimento di residenza all’estero. In questo contributo ho cercato di riassumerti quelli che secondo la mia esperienza sono i cinque Paesi europei a bassa tassazione. Ognuno di questi Paesi ha caratteristiche proprie e non è possibile stabilire quale sia il migliore. Ognuno di noi ha preferenze e ricerca aspetti diversi quando individua un Paese per emigrarvi. Se desideri valutare la fiscalità di paesi esteri, consiglio anche la lettura di questo articolo dedicato ai Paesi che offrono particolari regimi fiscali di vantaggio per i soggetti esteri che vi impatriano per la prima volta: “Regimi fiscali per impatriati: i paesi più attraenti“. Si tratta di regimi fiscali molto vantaggiosi ma che devono essere analizzati con attenzione con l’ausilio di esperti.

Quello che posso dirti dalla mia esperienza personale è che un trasferimento di residenza all’estero non deve mai mettere al primo posto l’aspetto fiscale, ma piuttosto il proprio stile di vita. Se sei interessato ad avere un consulente che ti assista e ti indirizzi al meglio nella normativa fiscale per chiudere ogni legame con lo Stato italiano e per trasferirti con serenità all’estero, utilizza il servizio di consulenza fiscale dedicato.

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È importante individuare i legami che si sposteranno all’estero con te, ma anche tutti quegli elementi di collegamento che (eventualmente) continueranno a legarti all’Italia e che potrebbero essere utilizzati contro di te in sede di accertamento fiscale. Inoltre, individuare il Paese dove intendi trasferirti non è mai semplice, per questo può essere opportuno valutare anche gli aspetti fiscali (come ad esempio capire le differenze in termini fiscali in caso di trasferimento in Paese non collaborativo). Inoltre, non devono essere dimenticate le problematiche connesse alla tassazione dei redditi nell’anno di espatrio.

Per questo, se vuoi essere affiancato da un professionista che ti indichi come trasferirti all’estero in modo sicuro, contattami! Di seguito il link al mio servizio di consulenza fiscale dedicato al trasferimento di residenza all’estero.

4 COMMENTI

  1. Come indicato nell’articolo il regime generale di tassazione è quello worldwide, ma è possibile scegliere un regime di tassazione territoriale (per persone fisiche o società) che ha caratteristiche diverse.

  2. Buongiorno,

    Non mi è chiara una cosa sulla tassazione del capital gain. Se una persona si trasferisce in maniera definitiva a Malta e ha come reddito solo entrate da capital gain prodotto all’estero, non paga alcuna tassa? 0?
    Grazie

  3. La regola generale è che i proventi da capital gain sono imponibili nel Paese di residenza fiscale, ma poi occorre andare in dettaglio e verificare le disposizioni convenzionali in vigore.

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