Arriva in extremis il nuovo decreto di fine luglio del governo: con decreto Legge del 30 giugno 2021, il governo introduce alcune novità in tema licenziamenti, cassa integrazione e fisco. Vediamo cosa c’è da sapere.

Il Consiglio dei Ministri del 30 giugno, un po’ a sorpresa, ha approvato il Decreto Legge con le nuove misure in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese, il quale è stato immediatamente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dopo insistenti richiami delle parti sociali, alla fine il Governo ha, in parte, ceduto sul blocco dei licenziamenti, che doveva decadere proprio il 1 luglio.

Sembra esser stata, invece, rimandata scadenza per alcune categorie di lavoratori particolarmente a rischio. A seguito della crisi economica, conseguente l’emergenza sanitaria, è, infatti, innegabile che alcuni settori più di altri hanno risentito di chiusure e misure precauzionali adottate dall’esecutivo. Proprio per tale ragione che allo stato sembra ancora necessario mantenere una certa diversificazione nel trattamento e delle garanzie sul tema lavoro.

Vediamo cosa ha deciso con l’ultimo provvedimento il Governo di Mario Draghi.


Blocco licenziamenti: cosa cambia?

La misura costituente il blocco dei licenziamenti è stata introdotto originariamente la misura tramite l’articolo 41 del DL 18 2020  e prevedeva il divieto per 60 giorni (dalla data  di pubblicazione del decreto,  17 marzo, e fino al 16 maggio 2020), per poi essere prorogata innumerevoli volte.

La disciplina prevista dal legislatore contempla specifici divieti per i datori di lavoro di procedere al licenziamento dei dipendenti, in specie sia per le:

  • procedure di individuazione dei lavoratori da mettere in mobilità, 
  • di  licenziamenti collettivi, con ciò si intende che la procedura è obbligatoria in  aziende con più di quindici dipendenti che, a causa di una riduzione, trasformazione o cessazione dell’attività produttiva, effettuano  almeno cinque licenziamenti nell’arco di centoventi giorni, nell’ambito della stessa provincia;
  • recesso individuale per  giustificato motivo oggettivo, generalmente adottato per ragioni di opportunità economica.

La misura, come affermato, è stata oggetto di non poche proroghe. Il Decreto Sostegni prevede il blocco dei licenziamenti, per le aziende che utilizzano ancora l’integrazione salariale COVID-19, fino al:

  • 30 giugno per le aziende che utilizzano la CIGO
  • 31 ottobre per le aziende che utilizzano FIS e Cassa in deroga.

Anche il Decreto Sostegni-bis è intervenuto sensibilmente sul punto. La disposizione ha previsto che:

  • a partire dal 1° luglio 2021, le aziende che non avranno più necessità di ricorrere alla CIG Covid-19 non saranno più soggette al divieto di licenziamento;
  • la possibilità per le imprese di utilizzare la Cassa integrazione ordinaria, senza dover pagare le addizionali fino al 31 dicembre 2021, previo impegno a non licenziare.

Nuove prospettive in tema di licenziamenti e cassa integrazione

Il decreto legge approvato e pubblicato il 30 giugno ha, invece, introdotto una nuova proroga alla misura che sarebbe dovuta decadere al 1 luglio. Tuttavia la proroga al 31 ottobre 2021 del divieto di licenziamento riguarderà solo il settore della moda e del tessile allargato, per le aziende individuate dai codici ATECO che iniziano per 13, 14 e 15.

Anche per quanto attiene alla misure concernenti la cassa integrazione saranno oggetto di proroga. Al datore di lavoro, dunque, potranno presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale con causale Covid-19 per una durata massima di 17 settimane nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 ottobre 2021, senza che sia dovuto alcun contributo addizionale.

Cosa cambia per le altre imprese

Il decreto sarà allora circoscritto ad alcune categorie di imprese. Non tutti lavoratori potranno beneficiare di questa misura, in quanto epr gli altri settori resta valido lo stop al blocco al 1° luglio.

Oltre a venir meno il blocco, le imprese non potranno più usufruire Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Tuttavia potranno usufruirne in deroga per 13 settimane fino al 31 dicembre 2021, facendo però in conseguenza scattare il divieto di licenziamento.

Cosa altro prevede il decreto: blocco riscossioni

Il decreto in esame interviene anche in materia fiscale introducendo alcune proroghe. E’ stato infatti protratto il blocco della riscossione fino al 31 agosto, anche per le cartelle già notificate, che quindi potranno non essere pagate. Resta, invece, ferma al 31 luglio, la data per il pagamento delle rate della rottamazione, nonché dello stralcio e del saldo. Tra le altre misure in tema di fisco:

  • proroga pagamento TARI al 31 luglio;
  • stralciate un milioni di bollette per il servizio di energie elettrica;
  • sospeso il cashback per il semestre luglio-dicembre;
  • introdotto il Bonus POS e zero commissioni, per promuovere l’utilizzo della moneta elettronica sono previsti crediti d’imposta per acquisto, noleggio e uso di POS connessi ai registratori di cassa e azzeramento commissioni per le transazioni.

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