Doveva arrivare oggi in Consiglio dei Ministri la bozza del decreto legislativo attuativo della delega fiscale. Il provvedimento porterebbe con sè modifiche sul regime delle imposte Irpef e Ires per i lavoratori autonomi e dipendenti e interventi su redditi agrari e d’impresa. Tra le novità in arrivo nel decreto probabilmente spunterà anche il bonus da 80 euro in tredicesima per i lavoratori con redditi bassi. Secondo quanto si apprende dal Sole 24 ore il decreto andrà in Cdm per l’esame preliminare la prossima settimana. Ieri nella riunione del cdm si è data la preminenza allo schema di disegno di legge con disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale.
“Stiamo lavorando per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica“. Queste le parole pronunciate nelle scorse ore dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, frenando su alcune bozze del decreto legislativo che stavano circolando sui vari media.
Vediamo di seguito intanto tutti i dettagli delle novità rimandate alla discussione dei prossimi giorni.
Dall’Irpef, all’Ires ai premi di produttività: le novità
Tra le novità contenute nell’atteso decreto legislativo troviamo la revisione dei redditi agrari e quella dei redditi da lavoro autonomo, dalla determinazione alle spese e ai rimborsi, dalle plusvalenze sulle aree edificabili ricevute in donazione alla riorganizzazione degli studi professionali. Modifiche anche per il reddito d’impresa su operazioni straordinarie e liquidazioni.
Entrando nel merito della bozza di provvedimento sulla revisione del regime Irpef e Ires i premi di risultato erogati dal primo gennaio 2025 saranno tassati al 10% entro il tetto di 3mila euro. I premi di risultato, “salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggetti a una imposta sostitutiva” “pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi”. Lo stesso regime si applica “alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa”. Quest’anno, in base a quanto stabilito dall’ultima manovra, come già nel 2023, i premi di produttività sono tassati al 5%. Si va quindi verso un aumento della tassazione.
Per i redditi da lavoro autonomo, l’intervento dovrebbe spaziare dalla determinazione del reddito alle plusvalenze, rimborsi, minusvalenze e spese, fino alla neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione degli studi professionali.
Tra le altre novità, sembra che le attività connesse al reddito agrario non verrebbero più considerate “nei limiti della potenzialità del terreno”. L’inciso dovrebbe infatti essere soppresso dalla definizione del Testo unico delle imposte sui redditi.
Cosa cambia per la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) e per i redditi d’impresa
Il governo interverrà anche sulla RITA – rendita integrativa temporanea anticipata – che, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, dal prossimo anno verrà riconosciuta solamente “nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento del requisito pensionistico di qualsiasi genere”.
Sui redditi diversi, la revisione dovrebbe interessare le plusvalenze delle aree edificabili ricevute in donazione. Sui redditi d’impresa, infine, dovrebbero arrivare anche modifiche sulle operazioni straordinarie e sulla disciplina della liquidazione.
Non solo revisione Irpef e Ires: aumento in tredicesima?
Secondo quanto si apprende da una prima bozza del decreto diffusa nelle scorse ore, il governo Meloni vorrebbe introdurre un aumento nella tredicesima dei lavoratori con redditi fino a 15mila euro. La notizia del bonus arriva a ridosso delle elezioni europee ma si tratta al momento soltanto di un’ipotesi. Non è ancora chiaro però se la misura andrà veramente in porto. Secondo infatti un’anticipazione sempre del Sole 24 ore infatti, l’aumento fino a un massimo di 80 euro in busta paga a dicembre, inizialmente inserito nella bozza del decreto, sarebbe saltato. Al suo posto un bonus di Natale fino a 100 euro per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro e con famiglia a carico (moglie e almeno un figlio). Ad ogni modo per sapere l’importo definitivo occorrerà comunque attendere un decreto del Ministero dell’Economia, la cui approvazione dovrebbe arrivare entro il 15 novembre.
La misura copre il 2024 ed è pensata per traghettare il sistema verso “l’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per i redditi di lavoro dipendente riferibili alle tredicesime mensilità”.
L’intervento iniziale ipotizzato a sostegno alle famiglie con redditi più bassi, come ha spiegato il Ministro Leo, è ancora in fase di istruttoria degli uffici “per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze di dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica.“
Conclusioni
Nulla di fatto sul decreto legislativo attuativo della riforma fiscale che avrebbe dovuto condurre alla revisione dell’Irpef e dell’Ires, oltre ad altre misure che vanno ad incidere sui premi di produttività e che prevedono un ipotetico bonus sulla tredicesima dei lavoratori che rientrano in precise soglie di reddito.
Il provvedimento era atteso oggi nel corso della riunione che si è tenuta nel Consiglio dei Ministri, durante il quale invece è stato sottoposto all’esame il decreto legislativo sull’intelligenza artificiale. Tutto è stato rimandato dunque alla prossima settimana.