Incentivi.gov.it: la piattaforma italiana sviluppata dal Ministero dello sviluppo economico, per facilitare l’accesso agli incentivi per medie e piccole imprese. Scopriamo insieme quali sono i sussidi che sono a disposizione degli imprenditori sulla piattaforma dal 2 giugno.

Dal 2 giugno, alle ore 10, la piattaforma incentivi.gov.it è online. Si tratta di un motore di ricerca che ha l’obiettivo di far conoscere e promuovere, in modo semplice e veloce, gli incentivi finanziati dal Ministero dello sviluppo economico. In particolare, tale strumento nasce anche con l’obiettivo di favorire l’erogazione efficiente dei fondi previsti dal PNRR, ad aspiranti imprenditori, alle imprese nuove e a quelle già attive, ai liberi professionisti, a enti e istituzioni.

Tale strumento è stato predisposto dal MISE, quindi, per facilitare una più celere ripresa. Sul punto il ministro Giorgetti ha affermato:

“É uno strumento agile e diretto a disposizione degli imprenditori che, con coraggio, creano nuove attività e per le quali possono richiedere agevolazioni per realizzare gli investimenti. Navigando nella piattaforma si possono trovare tutte le informazioni utili sugli incentivi del Mise. Una bussola che permette di orientarsi tra le agevolazioni previste da bandi e provvedimenti dedicati allo sviluppo del tessuto produttivo del Paese. È un’opportunità per realizzare idee e progetti imprenditoriali, investire in competitività, valorizzare il territorio, coltivando e concretizzando i sogni imprenditoriali”.

Cos’è l’incentivi.gov.it?

A partire dal 2 giugno, è attiva la piattaforma incentivi.gov.it. Il Ministero dello sviluppo economico ha elaborato tale strumento al fine di incentivare le imprese e la ripresa economica. In tal modo, infatti, sarà più semplice accedere agli incentivi posti a disposizione di medie e piccole imprese. I progetti in piattaforma sono tutti realizzati nell’ottica di attuare il PNRR e raggiungere celermente gli obiettivi programmatici.

Diversi, invero, sono gli obiettivi. In parte anche connessi ai deficit sostanziali riscontrati nelle misure introdotte dal legislatore, con bonus e incentivi di varia natura, a sostenere alcuni settori.

Uno dei principali obiettivi, infatti, è quello di promuovere investimenti in attività culturali e artistiche, anche relative all’audiovisivo (tv, cinema e contenuti multimediali), oltre che per il sfruttare al meglio il patrimonio culturale materiale e immateriale. Inoltre, si intende incentivare le attività nell’ambito del: design, festival, musica, letteratura, arti dello spettacolo, software e ai videogiochi.

Si tratta quindi di andare a sviluppare una rete che consenta di investire nella nuova imprenditorialità in settori in cui il Made in italy eccelle per idee e creatività.

A partire da giugno sarà possibile avviare le procedure funzionali alla presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto, l’agevolazione nell’accesso al credito e la promozione di strumenti innovativi di finanziamento.

E’, a tal fine, stato predisposto un calendario delle date di apertura degli sportelli. Per tali obiettivi, il Governo ha stanziato 20 milioni di euro per ciascun anno 2021 e 2022, per un totale di 40 milioni di euro. Gli sportelli per la presentazione delle domande saranno gestiti da Invitalia per conto del Ministero dello sviluppo economico.

Ma quali sono i progetti a cui è possibile accedere?

Avvio e consolidamento imprese culturali

Sul portale è possibile accedere al c.d. Fondo per piccole e medie imprese creative. L’articolo 1, commi 109 e ss., della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”) ha espressamente previsto la costituzione del fondo. E’ stata prevista una una dotazione di 40 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022, al fine di promuovere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese operanti nel settore creativo.

Il fondo si rivolge principalmente alla piccole e medie imprese che operano nel settore creativo, oltre ad altre categorie espressamente escluse dalla normativa citata.

E’ necessario che queste abbiano sede legale e operativa ubicata su tutto il territorio nazionale. Inoltre, devono essere operative o in fase di costituzione alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono ottenere la concessione di fondi al fine di porre in essere una delle tre linee di azione contemplate dalla normativa:

  • programmi di investimento realizzati da singole imprese creative;
  • programmi di investimento realizzati da imprese creative con una prospettiva di collaborazione rispetto ad altre imprese creative o a imprese anche non operanti nel settore creativo;
  • investimenti nel capitale di rischio delle imprese creative, a beneficio esclusivo di quelle che costituiscono start up innovative e PMI innovative.

L’erogazione della concessione è subordinata alla presentazione di un programma di di investimento volti a promuovere nuova imprenditorialità, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese.

Ceramiche artistiche e tradizionali

Tra le attività artistiche espressamente sostenute, vi è poi quella di produzione di ceramiche artistiche tradizionali, per la quale è prevista apposito incentivo. Questo, è sempre disponibile sul sito di incentivi.gov.it, per favorire l’adozione di misure per la valorizzazione e lo sviluppo dell’impresa artigiana che, nella sua espressione territoriale, artistica e tradizionale, presenta particolare valore creativo ed estetico.

E’ rivolto alle imprese che operano nei settori della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità.

L’incentivo si sostanzia in un contributo in conto capitale non superiore all’80% delle spese totali ammissibili. Il contributo non sarà non superiore a € 50.000 per singola impresa.

Ecobonus

Sul portale è possibile anche fare richiesta dell’ecobonus. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha sostenuto l’introduzione di questo strumento, che offre contributi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2019.

Persone fisiche e giuridiche che acquistano e immatricolano in Italia: 

  • auto (categoria M1);
  • ciclomotori e motocicli (categoria L);
  • veicoli commerciali (categoria N1, N2).

Il contributo è corrisposto dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquisto. Questo viene rimborsato dalle imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore. Il venditore provvederà a comunicare alle stesse la documentazione necessaria. Le imprese recuperano l’importo del contributo sotto forma di credito d’imposta.

Fondo impresa donna

Il Fondo a sostegno dell’impresa donna è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia. E’ possibile fare richiesta accedendo al sito di incentivi.gov.it.

Imprese che possono partecipare

Il Fondo impresa donna sostiene le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane. Possono presentare domanda di finanziamento anche le persone fisiche, con l’impegno di costituire una nuova impresa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

La misura si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili:

  • cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne
  • imprese individuali con titolare donna
  • lavoratrici autonome con partita IVA.

Per quanto riguarda i settori coperti dall’iniziativa, troviamo:

  • commercio;
  • servizi;
  • turismo;
  • industria;
  • artigianato;
  • trasformazione dei prodotti agricoli.

Limiti erogazioni e progetti

Possono usufruire del fondo impresa donna sia le imprese di nuova costituzione che già costituite.

Per quanto riguarda le imprese di nuova costituzione, possono presentare istanza per:

  • progetti fino a € 100.000, fondo perduto fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000.
  • progetti fino a € 250.000, fondo perduto fino al 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000.

Mentre per quanto riguarda le imprese già costituite:

  • per progetti fino a € 400.000, fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di € 320.000.   
    Il finanziamento a tasso zero è da rimborsare in otto anni.
  • Tutoraggio, in fase di realizzazione del progetto, per accompagnare le imprese nell’utilizzo delle agevolazioni, supportarle nel predisporre le richieste di erogazione del finanziamento o altra documentazione di progetto.
  • Voucher di € 2.000 da utilizzare a copertura del 50% del costo sostenuto dalle imprese per l’acquisto di servizi di marketing o comunicazione strategica del valore minimo di € 4.000.

Fondo per l’agricoltura

Sul sito incentivi.gov.it è possibile anche presentare domanda per un fondo destinato a sostenere le attività agricole. Quindi, si offre la possibilità di accedere ad un incentivo per sostenere gli investimenti inerenti alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Quindi, ha come principali destinatari le imprese agricole che intendano realizzare investimenti inerenti alla trasformazione di prodotti agricoli e/o alla commercializzazione di prodotti agricoli.

All’incentivo possono accedere, presentando domanda, anche le imprese agricole non ancora attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, a condizione che entro la data di presentazione della richiesta di erogazione attivino un codice ATECO corrispondente all’attività richiesta. 

Contributo a fondo perduto nel limite massimo di € 20.000 per impresa del:

  • 40% delle spese relative all’acquisto dei beni strumentali 4.0, materiali o immateriali, di cui agli allegati A o B della legge n. 232/2016;
  • 30 % delle spese relative all’acquisto di beni strumentali diversi dai beni indicati nella lettera a). 

Contributo a sostegno della ristorazione

Un incentivo espressamente pensato per mitigare gli effetti dell’emergenza sanitaria, è quello destinato alle imprese che svolgono attività di ristorazione.

Predetto contributo, infatti, è finalizzato a mitigare gli effetti della crisi economica derivante dalle numerose chiusure e restrizioni per far fronte all’emergenza epidemiologica da covid-19.

Sono destinatari del predetto incentivo operanti nei servizi della ristorazione collettiva (vedi codici Ateco in Settore attività), che hanno:

  • subito nel 2020 una riduzione del fatturato non inferiore al 15% rispetto al fatturato del 2019;

e che abbiano un ammontare dei ricavi nell’anno 2019 generato per almeno il 50% dai corrispettivi derivanti dai contratti di ristorazione collettiva.

Si tratta di un contributo a fondo perduto, che viene erogato sulla base della ripartizione delle risorse messe a disposizione. Si terrà in tal senso conto sia del costo del lavoro, e, in particolare, del numero di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro in essere alla data del 31 dicembre 2019.

Investimenti sostenibili 4.0

Sul sito di incentivi.gov.it è ancora aperto lo sportello per accedere agli incentivi per le attività sostenibili, rivolto alle regioni del Centro – Nord. Invero, il fondo era destinato anche alle regioni del sud, tuttavia lo sportello è stato chiuso per esaurimento delle risorse destinate a quest’area geografica.

E’ un contributo volto a favorire la trasformazione digitale delle Pmi attraverso programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al Piano Nazionale Transizione 4.0..

Possono accedervi alcune specifiche imprese:

Micro e PMI che esercitano attività ricomprese nelle attività manifatturiere e servizi alle imprese.  
Le imprese devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati.  
Le imprese individuali e le società di persone devono disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.

Credito di imposta società benefit

Inoltre, sul sito di incentivi.gov. it, qualsiasi impresa, purché operativa sul territorio nazionale, indipendentemente dalle dimensioni, potrà accedere all’incentivo, definito come Credito di Imposta società benefit. Questo ha l’obiettivo di promuovere la costituzione e la diffusione di società che operano per conseguire un profitto e allo stesso tempo si impegnano a portare benefici alle comunità, territori e ambiente in cui sviluppano il proprio business.

Si sostanzia in un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per la costituzione o trasformazione in società Benefit.

Le spese devono esse state sostenute a decorrere dal 19 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. E’ previsto un tetto massimo a cui è possibile accedere con credito di imposta pari a 10 mila euro.

Fondo per l’Aquila

Un particolare incentivo è rivolto anche alle imprese che hanno sede all’Aquila, disponibile sulla piattaforma incentivi.gov.it, al fine di rilanciarne l’economia, ancora fortemente compromessa a seguito del terremoto del 2009 e che ha particolarmente risentito dell’emergenza sanitaria.

Il contributo ha come principale finalità quella di sostenere le imprese residenti nel cratere aquilano attraverso un contributo a fondo perduto a sostegno di piani di sviluppo volti a rafforzare l’attrattività e l’offerta turistica post emergenza epidemiologica Covid-19.

Quindi, esso è rivolto alle imprese del settore turistico, culturale e creativo e a forte contenuto tecnologico, associazioni sportive dilettantistiche, società sportive e associazioni culturali, operative alla data del 1 gennaio 2020, che svolgono attività nei Comuni del cratere sismico aquilano.

Il presente contributo a fondo perduto fino a un importo massimo di € 8.000 per le aziende localizzate nel Comune de L’Aquila e un importo massimo di € 5.000 per le aziende localizzate nei territori dei comuni del cratere.

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