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IMU e TARI: cosa cambia?

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Il Disegno di legge sulla rigenerazione urbana, approvato il 10 marzo 2021 al Senato, lascia ai Comuni la facoltà di ricorrere ad un aumento dell’IMU, riconoscendo sconti specifici per interventi di riqualificazione, specularmente avranno più tasse chi è proprietario di case sfitte.

Lo scopo è quello di promuovere il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente e la sua maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità.

Entro il 31 marzo saranno presentati gli emendamenti parlamentari.

IMU e TARI

Cosa cambia per IMU e TARI?

Il Disegno di legge sulla rigenerazione urbana, approvato il 10 marzo 2021 al Senato definisce i princìpi fondamentali in materia di riqualificazione urbana, con incentivi per gli interventi da realizzarsi nelle aree già urbanizzate ma degradate.

L’obiettivo è quello di promuovere il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente e la sua maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità.

Il disegno di legge ha individuato una serie di sconti per gli immobili oggetto di riqualificazione urbana.

Esso introduce, sia agevolazioni e sconti sull’IMU sia la possibilità per i Comuni e alle Regioni di aumentare tassazione nei prossimi anni:

  • Riduzione fino al 50% della tassa sull’occupazione del suolo pubblico;
  • Taglio del 10% sugli oneri edificatori;
  • Imposta di registro – ipotecaria e catastale – invariabile sul trasferimento degli immobili, nella misura fissa di 600 euro complessive (200 euro per ogni tributo).

I Comuni potranno aumentare l’IMU in modo progressivo con aliquote IMU sui singoli immobili e sugli edifici che risultino inutilizzati o incompiuti da oltre 5 anni.

Inoltre, possono elevare fino al triplo l’aliquota base IMU, ogni anno dopo apposito censimento degli immobili commerciali e artigianali inutilizzati da oltre dodici mesi e localizzati nei centri urbani e storici.

Le Regioni hanno la facoltà di aumentare sugli immobili inutilizzati/abbandonati o incompiuti l’aliquota dell’addizionale Irpef dello 0,2%.

Il testo inoltre prevede un Fondo nazionale presso il Mef per la rigenerazione urbana, con un importo pari a  500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021 e fino all’anno 2040.

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