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Green pass e lavoratori: i chiarimenti

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Il green pass è il passaporto digitale che attesta che il cittadino è stato sottoposto a vaccinazione, oppure risulta guarito dal Covid-19 oppure ha effettuato di recente un tampone con esito negativo. Il certificato è digitale, questo vuol dire che è possibile presentare tutte le informazioni del caso grazie ad un’applicazione, ma è ancora valido anche il certificato cartaceo.

Inizialmente il green pass è stato introdotto solamente per poter viaggiare all’estero, in particolare come controllo specialmente presso gli aeroporti, ma successivamente la misura è stata estesa a molte attività. Ad esempio il green pass è stato esteso per la partecipazione a eventi e occasioni di assembramento, e per l’ingresso a locali al chiuso, come bar e ristoranti.

Tuttavia il green pass influenza anche il lavoro di molti lavoratori italiani, perché con le ultime misure viene introdotto anche per le mense in azienda, e per le scuole. Vediamo nel dettaglio in questo articolo in quali occasioni i lavoratori sono obbligati a presentare il green pass.


Green pass: di cosa si tratta

Il green pass consiste nella certificazione che l’ospedale o la struttura sanitaria fornisce al cittadino a seguito dello svolgimento del vaccino, ma non solo. La certificazione viene garantita anche al cittadino che risulta guarito dal virus, oppure per chi ha svolto, entro le 48 ore precedenti, un tampone, con esito negativo.

Il green pass è una certificazione che viene richiesta in diverse situazioni, soprattutto per viaggiare all’estero. Si tratta di un passaporto europeo, valido per gli stati membri, anche se ogni stato nel mondo applica delle regole precise per i viaggi, e per chi vuole partire è consigliato informarsi sul paese specifico in cui intende viaggiare.

Tuttavia il passaporto verde viene richiesto anche per la partecipazione a eventi che prevedono un assembramento di persone, oppure per l’ingresso nelle zone al chiuso di locali, bar e ristoranti. Ma anche per l’accesso alle residenze per la cura degli anziani è necessario essere muniti di green pass.

Si tratta di una certificazione, sia cartacea che digitale, che il cittadino è tenuto a presentare per partecipare a determinati eventi o per accedere a specifici locali.

Quando serve il green pass?

Attualmente il green pass è stato esteso a diverse occasioni di incontro tra persone, in particolare presso le zone al chiuso dei locali. Sono inclusi i bar, i ristoranti, i musei, i centri per spettacoli e congressi, i centri termali, i cinema, le sale gioco.

Il green pass viene richiesto anche per l’accesso agli eventi sportivi o ai raduni di diverso tipo, per le palestre e le piscine al chiuso. Mentre per molte discoteche è ancora attivo lo stop completo, i ristoranti possono offrire ai cittadini senza green pass gli spazi all’aperto, come l’accesso ai dehors.

Inoltre per accedere alle strutture sanitarie per visitare parenti e amici, oppure per l’accesso alle strutture per anziani, è necessario avere con sé il green pass.

Con le ultime misure, il green pass è stato esteso anche ad alcuni lavoratori, in particolare per le mense relative alle aziende. Questo vuol dire che le mense che sono messe a disposizione di tutti i tipi di azienda devono prevedere che venga richiesta l’esibizione del green pass.

Green pass nelle mense aziendali

La misura è stata resa ufficiale di recente, tramite comunicazioni che confermano che anche per le mense aziendali sarà necessario avere con sé il green pass, per potervi accedere, al pari di un ristorante al chiuso.

Secondo le disposizioni, possono essere sanzionati i lavoratori che risultano privi di green pass nel momento in cui utilizzano un servizio di mensa messo a disposizione dall’azienda.

Nel caso di controlli, la persona sprovvista può essere sanzionata, mentre al contrario l’azienda non riceve sanzione, a meno che non sia comprovato l’illecito perpetuato dai datori di lavori in accordo con i lavoratori.

Il green pass al momento quindi è necessario anche per le mense aziendali, e non solo. Dal Vaticano arriva la conferma che sarà richiesto anche per le mense utilizzate per i lavoratori della Santa Sede, come spiega Ilsole24ore.it:

“Da martedì 17 il green pass sarà obbligatorio per tutti i dipendenti della Santa Sede che vogliono usufruire del servizio mensa. In alternativa serve un certificato medico comprovante l’impossibilità di vaccinarsi.”

Va ricordato a questo proposito che è possibile per i medici di base fornire un certificato medico che attesta eventuali situazioni in cui un cittadino non può, per motivi di salute, essere vaccinato.

Green pass e misure per i lavoratori della scuola

La ripresa della scuola a settembre è uno dei punti centrali nelle decisioni di applicazione del green pass. Per i docenti e i lavoratori della scuola rimane prioritaria la fornitura del vaccino, pur rimanendo attive anche le misure di limitazione del contagio come le mascherine e gli igienizzanti.

Per la scuola è stato deciso di non fornire tamponi gratuitamente a chi non vuole procedere alla vaccinazione, ipotesi che era stata presentata in questi giorni. Tuttavia nelle scuole verrà migliorato il sistema per garantire il distanziamento, soprattutto per l’entrata e l’uscita dei ragazzi dagli istituti.

A questo proposito saranno pianificati orari di entrata e uscita scaglionati per le classi, nel nuovo anno, a cominciare da settembre. Sopra i sei anni di età, i bambini e i ragazzi dovranno portare la mascherina anche negli spazi scolastici, e anche nelle classi dovrà essere rispettato il distanziamento di almeno un metro.

Per sostenere i bambini e i ragazzi più fragili, si è deciso di introdurre specifici servizi di sostegno psicologico per aiutare i giovani nell’affrontare la situazione di emergenza, o eventuali situazioni che possono presentarsi nei prossimi mesi.

Risulta altrettanto importante garantire che gli spazi vengano sufficientemente areati, sia gli spazi comuni rappresentati dalle classi, sia negli spazi come le palestre, e gli spazi esterni all’aperto eventualmente utilizzati devono rispettare i criteri di sicurezza.

Per i lavoratori della scuola risulta quindi indispensabile avere il green pass, pena anche la sospensione dal lavoro per un periodo, almeno fino a quando non sarà possibile presentare la certificazione. Nel caso in cui si presenta un soggetto positivo al Covid, pur avendo effettuato il vaccino, si riduce la quarantena, stabilita ora su 7 giorni.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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